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Autore: inzaghina    14/05/2020    4 recensioni
[Spinning Out]Il pattinaggio artistico è tutta una questione di equilibrio, qualcosa che per Justin è difficile da ritrovare, senza la madre al suo fianco
Dasha è convinta che lui abbia la stoffa per eccellere, ma la prima gara dopo la perdita di sua madre sarà una sfida difficile da superare per il ragazzo.
Non sarà facile, nulla di ciò per cui vale la pena lottare lo è, non sarà immediato, ma le grandi soddisfazioni richiedono tempo e dedizione per essere raggiunte, non sarà priva di sconfitte, perché è da quelle che s’impara e non dalle vittorie, non è sicura che basterà per rivedere il sorriso su quel viso angelico trasfigurato da una perdita troppo difficile da metabolizzare.
[Questa storia partecipa alla challenge “Portatrici di fandom nascosti” indetta da Marika Ciarrocchi sul forum efp.]
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dasha Fedorova, Justin Davis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa alla challenge “Portatrici di fandom nascosti” indetta da Marika Ciarrocchi sul forum efp.

 
Ritrovando l’equilibrio
 
 
“Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio.
Non osare è perdere se stessi.”
Soren Kierkegaard
 

Justin sfreccia concentrato davanti agli occhi di Dasha, durante l’ultimo riscaldamento: un’espressione risoluta sul volto che non è più quello innocente dell’infanzia, ma nemmeno quello emotivamente fragile che caratterizza l’adolescenza, e lo sguardo vuoto — privo della gioia che era solita illuminare le sue iridi verde giada. Ha un’eleganza innata, la caratteristica che differenzia i grandi pattinatori dal resto di quelli che s’affollano sul ghiaccio, il suo talento è ancora grezzo, ma Dasha sa, lo sente, che Justin ha una strada ricca di soddisfazioni che si srotola davanti a lui — se solo avrà la determinazione di percorrerla. Non sarà facile, nulla di ciò per cui vale la pena lottare lo è, non sarà immediato, ma le grandi soddisfazioni richiedono tempo e dedizione per essere raggiunte, non sarà priva di sconfitte, perché è da quelle che s’impara e non dalle vittorie, non è sicura che basterà per rivedere il sorriso su quel viso angelico trasfigurato da una perdita troppo difficile da metabolizzare. Eppure Dasha spera, per la prima volta in tanti anni, di aver scovato un talento che sarà degno di rappresentare il proprio paese alle Olimpiadi e, soprattutto, qualcuno che saprà emozionare i suoi spettatori trasportandoli con la sua grazia in un mondo in cui non c’è bisogno di parole per dare forma ai sentimenti che si provano. Riesce a figurarselo, con il collo adornato da una medaglia olimpica e un sorriso sghembo, ed è tornata a intravedere il medesimo desiderio anche dietro alla corazza che il ragazzino ha costruito con fatica nelle ultime settimane, cercando di trincerarsi dietro essa e non mostrare a nessuno le emozioni crude e l’enorme senso di vuoto che l’attanaglia.
 
Non trova le parole, Dasha, per raccontare a Justin la verità.
S’avvicina, incontrando i suoi occhi chiari ricolmi di paura. “C’è stato un incidente…”
Il bambino scuote la testa — impotente.
“Tua mamma…”
Non serve aggiungere altro, deve solo stringerlo a sé nell’impossibile tentativo di confortarlo.¹
 
Il mondo del suo protetto è stato sconvolto dalla morte della madre, che lo aveva sostenuto in ogni momento e non aveva mai perso un allenamento, o una gara. Per giorni Dasha aveva temuto che Justin rinunciasse al pattinaggio, perché troppo legato la ricordo della madre svanita improvvisamente dal suo quotidiano. Aveva trovato un inaspettato alleato nel padre, che seguiva raramente gli allenamenti del figlio maggiore, e si palesava solo sporadicamente a qualche gara — trascinato dalla moglie. James Davis aveva iniziato ad accompagnare il figlio a ogni allenamento, spronandolo a non smettere e a non rinunciare al sogno di diventare un pattinatore professionista. E Dasha s’era commossa, assistendo all’abbraccio tra i due che aveva seguito l’ultimo allenamento prima della gara più importante della stagione, giunta a sole sei settimane dalla scomparsa della madre di Justin.
 
Il palazzetto è gremito; l’allenatrice riesce a percepire i sospiri collettivi degli spettatori, nel momento in cui Justin ed Ellie² compiono un’acrobazia particolarmente elaborata, così come è in grado di vedere le emozioni di Justin fluire sul ghiaccio. Sente che oggi vincerà, perché non è solamente in coppia con Ellie sulla lastra di ghiaccio, anche se lei è probabilmente l’unica in grado di percepire come tutta quella gara la stia dedicando alla madre — andando oltre tutti i suoi limiti. Ogni movimento segue il ritmo della canzone in maniera impeccabile, ogni salto effettuato si rivela perfetto e persino l’espressione vuota che aveva adombrato il suo viso fino all’attimo prima dell’inizio dell’esibizione ha lasciato spazio a uno sguardo malinconico e struggente. Concludono il programma con una trottola ipnotica, la migliore che Dasha abbia mai visto eseguire da loro, e, mentre Ellie sta già sorridendo ai giudici, lo sguardo di Justin si rivolge al soffitto del palazzetto, per poi indirizzarsi verso coloro che decreteranno il punteggio.
Lo scroscio degli applausi è assordante, mentre Justin ed Ellie s’inchinano rivolti al pubblico, e Dasha si ritrova a fermare la corsa di una lacrima solitaria che le scorre lungo la guancia. Non avrebbe mai immaginato di potersi emozionare ancora così — non dopo Tatiana e tutto quello che si era lasciata alle spalle.
 
Lo stringe forte a sé, tentando di convogliare tutto quello che prova in quell’abbraccio, conscia che probabilmente non riuscirà a esprimergli il suo orgoglio a parole.
“Siete stati bravissimi,” elogia entrambi, sfiorando la spalla di Ellie.
“Justin è stato fantastico,” commenta la ragazzina.
“Grazie… anche tu,” ribatte lui, mentre la luce che aveva brillato nelle sue iridi durante l’esibizione affievolisce a poco a poco. Lancia un’occhiata verso il pubblico, intercettando il padre e i fratelli che lo salutano con gesti plateali, rispondendo distrattamente per poi seguire Dasha ed Ellie nella zona in cui attenderanno di scoprire il loro punteggio. Gli è impossibile evitare di pensare al fatto che quella sia la prima gara in cui sua madre non è lì, a fare il tifo per lui, torna indietro al momento in cui tutta la sua vita è stata sconvolta e non riesce nemmeno a rallegrarsi per il punteggio ottenuto — il loro più alto di sempre.
 
Il resto della giornata è una serie di momenti sfocati, che culmina con il gradino più alto del podio e le congratulazioni di tutti i presenti a cui Justin risponde con sorrisi di circostanza e lacrime ricacciate rabbiosamente indietro.
Evie lascia il palazzetto con i genitori e un sorriso radioso, suo padre ha portato i gemelli a fare merenda nel bar del palazzetto e Justin è seduto accanto a Dasha: l’unica persona che non cerca di forzarlo a parlare.
“Passerà mai?” le chiede, con voce spezzata.
La donna scuote la testa. “Tua madre non smetterà mai di mancarti, Justin, ma il dolore s’attenuerà con il tempo.”
“Non voglio dimenticarla!”
“Non potrebbe mai accadere,” lo rassicura Dasha, posandogli protettivamente una mano sulla spalla.
“Sai, l’ultima volta che abbiamo parlato non le ho nemmeno detto che le volevo bene… ero arrabbiato con lei perché non sarebbe venuta con noi alla gara, ma ci avrebbe raggiunto solo più tardi e poi… non le ho nemmeno potuto dire che mi dispiaceva…” singhiozza, mordendosi il labbro inferiore.
“Oh, Justin…” Dasha lo stringe a sé, mentre il ragazzo piange — incurante di trovarsi in un luogo ancora piuttosto gremito.
“Volevo che sapesse quanto era importante per me e invece le ho urlato contro…”
“Lei lo sapeva, Justin,” lo rassicura Dasha, sostenendo lo sguardo lucido del dodicenne.
“Come puoi esserne certa?” insiste, tirando su col naso.
“Era la tua più grande sostenitrice ed era così orgogliosa di te…”
“Appunto! Ora a chi importa se continuerò a pattinare?”
“A tuo padre,” lo interrompe Dasha.
“A lui nemmeno piace il pattinaggio, avrebbe voluto che giocassi a hockey come lui e i gemelli.”
“Eppure oggi sono qui tutti e tre…”
“Sì, ma non capiscono quanta fatica ci sia dietro a tutto questo,” s’intestardisce Justin.
“Ma io sì, proprio come tua madre, vuoi dirmi che oggi non hai fatto del tuo meglio, per renderla fiera?”
Justin annuisce. “Mi piace credere che fosse sulla pista con me,” ammette quindi, anche se sa che è un pensiero sciocco e probabilmente infantile.
“Certo che lo era, Justin,” le parole di Dasha sono un balsamo per le ferite emotive del ragazzo, che si ritrova nuovamente gli occhi lucidi di lacrime.
“Tua mamma sarà sempre nel tuo cuore, Justin, gioirà di ogni tua vittoria e ti farà forza dopo le sconfitte più brucianti e, se ti farà piacere, io vorrei continuare ad allenarti perché credo che tu abbia delle enormi potenzialità.”
La pausa che segue questa dichiarazione si prolunga per diversi secondi, durante i quali Dasha continua a sostenere lo sguardo del ragazzo.
“Davvero?”
“Non sono una che scherza, io,” chiarisce, ottenendo un tiepido sorriso in risposta.
“Mi piacerebbe,” dichiara Justin e Dasha intravede una determinazione nuova, impigliata tra le ciglia imperlate di lacrime.
“Vieni qui, fatti abbracciare… non sei diventato troppo grande, vero?”
Le labbra di Justin si piegano in un sorriso obliquo.

L’abbraccio di Dasha profuma di cannella e di vaniglia, sa di buono e ha l’effetto di calmarlo e fargli credere che, forse, il suo avvenire sarà ancora nel pattinaggio — anche se sua madre non potrà più essere la sua maggiore sostenitrice.
Il suo futuro è una pagina immacolata, proprio come il ghiaccio su cui lui è così bravo a tracciare arabeschi mentre vi volteggia sopra, una pagina che avrà tutto il tempo di scrivere e colmare di successi, nel ricordo dell’amore per il pattinaggio che legava lui a sua madre in maniera indissolubile.

 

¹ Dialogo tratto dal terzo episodio della serie.
² Non sappiamo il nome della partner di Justin all’epoca, quindi l’ho scelto io.
 
Nota dell’autrice:
Ho scritto questa storia partendo da un prompt lasciatomi da Greta nell’ambito dell’iniziativa della pagina “C’era una volta con un prompt” in cui mi ha chiesto di scrivere di Dasha e del suo rapporto con Justin, trattando ad esempio la sua prima gara importante dopo la perdita della mamma. Non so se sono riuscita a scrivere ciò che avevi in mente quanto mi hai suggerito questo prompt, ma di sicuro mi è venuta una gran voglia di rivedere la serie e sperare che la rinnovino per una, assolutamente, necessaria seconda stagione!
Dasha è un personaggio costruito benissimo, che ha saputo emozionarmi con il suo passato e con l’affetto che prova nei confronti di Justin — che di certo facile non è, pur avendo tutte le ragioni di non esserlo.
Se non lo avete ancora fatto, guardate “Spinning out” perché è meraviglioso e merita tantissimo.
   
 
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