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Autore: lmpaoli94    16/05/2020    1 recensioni
Anno 3000
I robot hanno avuto il sopravvento sulla vita degli esseri umani.
Le miliardi di persone che abitavano il Pianeta Terra sono state quasi tutte uccise.
Tranne una piccola parte che vengono schiavizzati dai robot per scopi di guerre o per battaglie d’intelligenza.
Chris, un giovane ragazzo di venti anni, ha perso i suoi genitori a causa di una guerra inutile e senza senso.
Ma dopo aver radunato un gruppo di esseri umani ancora in vita, cercheranno di combattere allo stremo delle forze un nemico molto più grande di loro e vivere in un futuro prossimo dove la tecnologia non esisterà più e gli esseri umani potranno vivere il resto dei loro giorni in totale armonia.
«Chris, non riusciremo mai a sopravvivere…»
«È qui che ti sbagli, Destiny.»
«Che cosa pensi di fare contro le macchine della morte?»
«Distruggerle con la loro stessa furbizia.»
«Chris, loro non hanno sentimenti» fece Ellie.
«Ed è per questo che vinceremo… Noi della Classe Z trionferemo su questo futuro e riconquisteremo la nostra libertà.»
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da molti anni sul Pianeta Terra non si vedeva più la luce del giorno.
Le macchine e i robot avevano trovato un mezzo per oscurare il sole e distruggere i cibi della Terra che gli esseri umani usavano per sopravvivere.
«Questo sarà il colpo di grazia che daremo alla specie umana» fece un guardiano fissando con sguardo truce i prigionieri che venivano torturati nello squallore della società attuale.
L’intero mondo era cambiato per sempre.
Tutto per colpa della tecnologia e della pazzia dell’essere umano.
Ma alcuni di loro, da quando erano nati, continuavano a combattere la società del futuro con mezzi di conquista.
«Quando tutti voi esseri umani avrete cessato di esistere, comincerà una nuova era per noi macchine. È solo questione di tempo…»
«Non finché la luce della speranza sarà nei nostri cuori» replicò un prigioniero.
«Silenzio! Chi ti ha dato il permesso di parlare?!» tuonò la guardia frustando l’umano < Voi essere umani non potete nulla contro di noi… Siete destinati ad estinguervi per sempre. >
Nel sentire quelle parole, un giovane ragazzo con la faccia sfregiata decise di non controbattere ulteriormente per non cacciarsi in guai seri.
 
 
I giorni sembravano interminabili in prigione.
Nel momenti in cui gli esseri umani non venivano torturati, venivano messi in carceri strettissime.
< Non possiamo continuare a vivere in questo modo > fece un uomo alto di circa cinquant’anni.
< Abbassa la voce. Vuoi che ci sentano? >
< Chris, tu sei il figlio di un famoso guerriero che ha dato anima e corpo per riportare gli esseri umani nel posto che meritano… Perché non fai niente per tirarci fuori da questa situazione? >
< Perché non è ancora arrivato il momento adatto, Francis. >
< Faresti prima a dire che non sei come tuo padre. Lui era un tipo coraggioso che non si fermava dinanzi a nulla… Mentre su sei un inutile rifiuto di quei robot senza cervelli. >
Indignato, Chris si alzò in piedi per ritrovarsi faccia a faccia contro chi l’aveva offeso.
< Hai ragione a dire che mio padre era un ottimo guerriero… Ma non ti scordare che la sua imprudenza gli è costata molto cara… E poi, chi non vuole essere con le mie idee, che si vada a farsi fottere. >
< Lo capisci che non ce la faccio più a rimanere rinchiuso qua dentro? >
< Che cosa pensi?! Che gli altri vogliono rimanere rinchiusi in questa topaia in attesa di essere torturati e uccisi?! > gridò il giovane uomo prendendolo per il collo della camicia < Sto soffrendo come voi. Anch’io non sopporto vedere tutto questo. Mi ribolle il sangue… La nostra razza rischia di estinguersi ogni giorno che passa… Ma in questo momento siamo impotenti. >
< Che cosa dobbiamo fare a parte aspettare? >
< Ancora non lo so con precisione… Devo riflettere sul da farsi. >
< E’ da più di tre mesi che siamo rinchiusi qua dentro e non fai altro che pensare > rispose Francis spazientito.
< Te l’ho appena detto, Francis > replicò Chris lanciandogli uno sguardo pieno di collera.
< Ho capito. Starò buono e aspetterò il momento opportuno… A meno che non venga ucciso prima. >
< Ti faccio una promessa, Francis: a costo della mia vita, non permetterò mai che i robot ti facciano del male. >
< Non fare promesse che non puoi mantenere. >
< Fidati. Non sono mai venuto meno alla parola data > replicò il giovane ragazzo dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
< Lo sai, Chris? In questo momento mi ricordi molto tuo padre.>
< Devi capire una cosa: io non sono come lui. Anche se lui era mio padre… >
< Ma nel modo di fare e nelle parole sei proprio come lui. >
< Tu non l’hai mai conosciuta ma io sono come mia madre, Francis. Forte, pacata e determinata. Un ottimo mix, te l’assicuro. >
< Ahahah se lo dici tu. >
< Adesso basta parlare! > tuonò la guardia che era impegnata a fare la ronda nella parte sud della prigione di massima sicurezza.
< Chris, risalire questo labirinto sarà un’impresa ardua. >
< Francis, ricordati che tutte le imprese sono difficili ma non impossibili. >
< Spero solo che se usciremo da qui, possa servire a qualcosa. >
< Solo il tempo lo dirà per noi… Ma adesso basta parlare. Non ho voglia di finire in cella di punizione come qualche giorno fa’. >
< E’ davvero terribile tutto questo… >
< Allora? Vi avverto che non lo dirò una seconda volta > mormorò minacciosa la guardia.
replicò Chris mettendosi in disparte senza venire disturbato da nessuno.
 
 
La cattura degli esseri umani proseguiva ininterrottamente.
Venivano arrestati con l’accusa di essere un peso per la società tecnologica e robotica.
< Questo scempio deve assolutamente finire > fece una ragazza che alloggiava nella solita prigione del giovane ragazzo sfregiato.
< La nostra speranza risiede in Chris > fece Francis.
< Ogni nuova idea per evadere è ben accetta > rispose Chris.
< Francis ha ragione. Siamo tutti legati a te. >
< Uscire da questo posto è quasi impossibile. Le guardie controllano a vista ogni singolo perimetro di questa prigione… E come se non bastasse, siamo relegati nelle profondità dell’edificio sotterraneo. >
< Quindi secondo te è più probabile morire qua dentro che riuscire ad evadere, giusto? >
< Purtroppo è questa la realtà dei fatti, Francis. >
< Ci vorrebbe qualcuno che nel settore nord, est e ovest ci potesse aiutare… >
< Non è così facile, Liza. >
< Ogni giorno che passa mi sembra di impazzire sempre di più! > gridò Francis facendosi sentire dalle altre guardie.
< Adesso basta, prigioniero 28009. Ti avevamo avvertito. Adesso verrai con noi. >
Spaventato, Francis cercò di rifugiarsi dietro gli altri prigionieri.
Ma fu tutto inutile.
Le macchine lo trascinarono con la forza fuori dalla cella e nemmeno Chris poté fare qualcosa per fermare tutto questo.
< Resisti, Francis! >
< Aiutami, Chris. Queste macchine mi vogliono uccidere! >
< Il tuo futuro è segnato, prigioniero 28009. >
< Che cosa vorreste dire? > domandò spaventato Francis.
< Presto lo vedrai con i tuoi occhi > replicò la guardia stordendolo con un raggio paralizzante.
 
 
Chris non era mai stato così nervoso.
< Fatemi uscire immediatamente da qui! > continuava a gridare mentre dava calci e pugni alla cella.
< E’ inutile, Chris. Moriremo qua dentro. >
< No, Liza. Non è finita finché siamo in vita! >
< Avevi anche promesso che avresti protetto Francis anche a costo della vita. >
< Non è colpa mia se quello stupido si è fatto imprigionare così ingenuamente. >
< Le macchine sanno di avere il coltello dalla parte del manico… Ormai la nostra razza è finita. Mettitelo bene in testa prima di ricevere una sonora batosta. >
Ma Chris era un tipo testardo.
Non conosceva la parola sconfitta.
Per lui esisteva solo la libertà e la voglia di combattere con le sue uniche forze.
< Devo raggiungere Francis in cella di isolamento. Non posso sopportarlo di non vederlo qui con noi. >
< Credimi, Chris. Non so se a quest’ora Francis è ancora in vita… >
< Non lo dire nemmeno per scherzo, Liza. >
< E’ la realtà dei fatti! >
< La volete finire là dentro? Oppure volete essere puniti come il vostro amico? >
Chris fissava la macchina come segno di sfida.
< Stupido rottame, ma chi ti credi di essere? >
< Come mi hai chiamato? >
< Rottame. Perché è quello che sei. >
< Non osare sfidarmi, prigioniero 27897. Lo sai che condanna ti aspetta… >
< Non me ne frega niente. L’importante è distruggere il vostro potere e la vostra sottomissione. >
< E credi di farcela da solo? >
< Non sono da solo… Noi esseri umani disponiamo di una cosa essenziale che voi macchine non avete: i sentimenti e l’intelligenza. >
< Sentimenti e intelligenza dici? Guardate dove vi hanno portato queste stupide emozioni. Siete relegati come esseri infimi e miserabili. >
< Vediamo se davvero è così come dici tu, razza di macchina arrugginita. >
< Osi sfidarmi? >
< Ci puoi scommettere. >
Inorridito dalle parole dell’uomo, la macchina entrò dentro la cella di Chris per uccidere lui e tutti gli altri prigionieri.
< Prenditela con me! Gli altri non centrano nulla. >
< E’ qui che ti sbagli. Tu sei uguale a tutti gli altri. >
Dopo essere riuscito a schivare ogni singolo attacco della macchina, Chris notò che aveva distrutto l’intera prigione.
Durante il combattimento tra Chris e la macchina, gli altri prigionieri riuscirono ad evadere.
< Dove credete di andare?! > tuonò la guardia.
< Hai visto che cosa hai fatto? >
< Maledetto. La pagherai molto cara. >
< No, stupido rottame. Sei tu che farai una brutta fine quando i tuoi superiori ti trasformeranno in latta arrugginita buono solo per la discarica. >
Offeso dalle parole dell’uomo, la macchina andò in tilt, cominciando ad emanare scintille.
Prima che potesse definitivamente esplodere, Chris riuscì ad evadere insieme a Liza e a risalire i settori della prigione di massima sicurezza.
   
 
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