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Autore: ImBibiHemmings    19/05/2020    0 recensioni
"-Perché respingi sempre tutti? Perché ogni volta che faccio un passo avanti per capirti tu ricostruisci il tuo muro di mattoni intorno a te?- chiesi.
Lui mi guardò silenzioso e abbassò lo sguardo.
-Perché? - chiesi ancora. Era così frustrante.
-Guardami! Pensi che sia una persona facile?- rosso in viso stava per esplodere -Io sono l'oscurità da cui tu cerchi di scappare da tutta la vita! Io sono quello che tu non vorresti mai essere!- le braccia gli ricaddero lungo i fianchi.
Lo guardavo in silenzio, pensando che ormai ero diventata io stessa l'oscurità da cui stavo scappando e di cui lui stava parlando, dovevo solo imparare come conviverci".
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
 
-Ehi! Tienila dritta! Per l'amor di Dio! Cristo, Elenah!- urlò mia mamma sulla lunga scala di metallo mentre cercavamo di far entrare pezzi del mio letto ad una piazza e mezzo dalla finestra invece che dalle scale.
 
Mi presento mi chiamo Elenah Styles e mi sono trasferita dal nord dell’Inghilterra per sbarcare nel paese più invidiato del mondo, l’America
 
Ci eravamo trasferiti da pochi giorni, in una casetta alla fine della strada il cui nome significava risplendere, cosa molto simpatica visto che sono l’ultima delle persone sulla faccia della terra a voler risplendere. Non l’ho mai fatto e mai lo farò.
-Elenah fai scendere la mamma e vieni a darmi un mano qua!- strillò dall’altra parte del giardino mio fratello Harry legandosi i suoi riccioli mori in una crocchia disordinata.
Aiutai mia madre a scivolare giù dalla scala e mi diressi al porticato -Che c’è?- chiesi ad Harry che cercava di montare un mobile da stamani mattina.
-Secondo te reggerà?- si voltò per allontanarsi dalla sua creatura che si smontò nel giro di due secondi.
Scoppiai a ridere mentre lui disperato mi guardava a bocca aperta.
Mi ricomposi e provai a risolvere il problema –Vedi? Se non metti questi paletti di truciolato non si sostiene- spiegai dopo avergli rimontato il piccolo tavolino bianco che voleva utilizzare come comodino.
Lui annuì –Riesco meglio nell’allenarmi devo dire- constatò poi.
Si era fatta l’ora di cena ma, nessuno di noi aveva fame. Mia madre aiutò Harry a preparare il letto in camera sua e mio padre fece lo stesso con me ma, ero più io che aiutavo lui che il contrario.
Avevo progettato la mia camera molto dettagliatamente riutilizzando molti mobili che volevano buttare via e non vedevo l’ora di vedere come fosse venuta quando l’avremmo finita di costruire.
Il mio vecchio letto stanziava in mezzo alla stanza con l’armadio affianco ed erano gli unici mobili in ogni camera.
Il giorno seguente avevamo deciso di arredare tutte le camere mentre quel giorno avevamo concluso il reparto giorno.
 
Mi misi sotto le coperte dopo aver fatto una doccia veloce ed essermi criticata davanti allo specchio.
Capelli troppo lunghi e ricci, troppo alta e con la faccia troppo tonda.
 
Il giorno dopo, la sveglia delle sette suonò inesorabilmente, aprii a fatica gli occhi stropicciandoli, mi misi le pantofole e mi fiondai in bagno per pettinarmi e truccarmi, poi mi vestii e acchiappai la cartella.
Indossai le prime cose che riuscii a trovare: t-shirt bianca, felpa a tre quarti blu scura, un paio di jeans con bretelle bianche annesse  e converse.
Mentre mi stavo legando le mie converse preferite, rigorosamente in pelle blu e borchie, sentii mia mamma strillare per l'ennesima volta -El! La scuola!-
Ovviamente mia madre non sgrida mai mio fratello che si era svegliato da poco e si stava vestendo in quel momento.
Mi alzai di scatto dal letto,  corsi al piano di sotto e mi diressi in cucina dove presi un muffin e salutai mia madre che sorseggiava ancora molto assonnata un caffè, che presi pure io mentre correvo fuori di casa.
Harry scese le scale con calma e trascinando la cartella –Tua sorella è già in macchina, vai con lei?- gli chiese nostra madre.
Lo vidi uscire con il casco in mano e capii subito che avrebbe sfruttato la moto del nonno.
Salii così sulla mia smart e accesi il motore pronta per andare a scuola –Ci vediamo là!- gridai al mio gemello dal finestrino.
 
-Cazzo la scuola!- sospirai cercando il mio iphone per mettere un po' di musica –speriamo di non perderci e che non ci sia traffico- borbottai mentre infilavo la spina delle casse nel cellulare.
Premetti il tasto "play" del telefono e la musica partì a tutto volume.
Cosi la voglio, altissima, mi aiuta a scacciare i brutti pensieri.
 
Arrivai a scuola, che distava solo pochi quartieri dal mio, e parcheggiai.
Stavo per scendere quando la moto nera del riccio mi parcheggiò davanti.
-Sei mi righi la macchina ti uccido- lo ripresi, ma mi accorsi solo dopo, che sotto quel casco scuro non c’era mio fratello gemello ma, un ragazzo di carnagione olivastra tempestata di tatuaggi con occhi caramello e dallo sguardo cupo.
-Saresti?- chiese alzando un sopracciglio.
-E tu?-
-Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda- mi disse lui indossando gli occhiali da sole.
Alzai un po’ il mento per osservarlo meglio –Non ti hanno insegnato a parcheggiare dove parcheggiano le moto?-
-Io parcheggio dove voglio- soffiò.
-E saresti?- chiesi allora io.
-Te l’avevo già chiesto prima io- mi guardò da sopra gli occhiali.
Stavo per rispondere quando altre due moto lo affiancarono, due ragazzi mori si tolsero il casco e scesero.
Salutarono il ragazzo tatuato chiamandolo “Zayn” e poi si voltarono verso di me –Che hai da guardare?- chiesero.
Alzai un sopraciglio e alzai il mento –Sul serio? Dovete essere proprio amici- commentai prendendo la cartella dal sedile del passeggero per poi chiudere la portiera.
-E’ la ragazza nuova, si è trasferita un paio di giorni fa vicino a casa mia- si aggiunse alla conversazione un ragazzo biondo con gli occhi azzurri.
Mi voltai e lo asservai ma, mio fratello parcheggiò vicino a me attraendo l’attenzione.
-Dove eri finito?- chiesi spazientita.
I ragazzi ci continuavano ad osservare –Ehi Niall- salutò allegro mio fratello ignorandomi –Questa è mia sorella Elenah- mi presentò.
-Li conosci?- chiesi voltandomi verso mio fratello.
-Sì, ho dato un passaggio a Niall metre venivo a scuola. Abita vicino a noi-mi informò fiero di quello che, però,  già sapevo
-Louis e Liam- indicò, il biondo, i due ragazzi arrivati in moto dopo Zayn –E lui invece è...-.
-Zayn- finii io per lui trafiggendo il moro con lo sguardo.
Lui sorrise sottecchi per poi mettersi su una spalla una borsa di cuoio nera e allontanarsi da noi.
Louis e Liam lo seguirono. Harry mi dette un buffetto sulla guancia e mi salutò raggiungendo Niall.
 
-Antipatico eh?- mi voltai. Una ragazza bassa con un septum scinillante al naso, stava appoggiata ad un palo della luce, fissandomi.
Mi fermai ad osservarla: capelli scuri che le ricadevano sulle spalle, fisico esile ma, con tutte le forme al posto giusto, occhi color nocciola e naso e bocca piccoli che le rifinivano il viso.
Indossava una canotta a scollo americano nera infilata in pantaloni kaki a zampa di elefante che coprivano quasi del tutto le adidas superstar bianche e nere che portava.
Appoggiata delicatamente alle spalle aveva una giacca molto corta di jeans.
Le notai una miriade di anelli ed aveva due braccialetti d’oro con la sua iniziale al braccio destro e un piccolo orologio, anch’esso dorato, al braccio sinistro.
-Chi è?- le chiesi.
-Zayn Malik e il mistero che si cela dietro questo nome nessuno lo sa- rispose lei.
Mi fermai a riflettere per poi avvcinarmi –Elenah, piacere- le strinsi la mano.
-Evie- rispose con un sorriso.
-Siamo in ritardo, entriamo?- proposi.
Lei annuì e ci dirigemmo all’interno.
 
Scoprii che frequentavamo lo stesso indirizzo quindi tutti i corsi insieme ma, sfortunatamente poco dopo scoprii che anche il gruppo di ragazzi di prima.
 
Continuai a camminare senza proferire parola con il capo basso fino al cancello d'entrata, dove la mia nuova amica mi sussurrò –I ragazzi di prima, Malik, Tomlinson, Horan e Tomlinson frequenteranno i nostri corsi, cioè ce li ritroveremo nelle nostre classi, sei preparata per un’altro scontro?-
 
Durante la seconda ora chiesi ad Evie di Malik e lei mi dette informazioni piuttosto superficiali.
-Perchè vuoi sapere di lui?- mi chiese prima di vuotare il sacco.
-Vorrei essere preparata a quello che mi aspetterà, sono un po’ preuccupata per mio fratello- ammisi.
 
Harry era un ragazzo molto sveglio ma, anche molto ingenuo perchè, se si fidava di qualcuno poi finiva per farsi del male, e quella che gli doveva curare le ferite ero io.
Io e mio fratello/gemello avevamo una bellissimo rapporto, ci fidavamo e ci sostenevamo l’un l’altro, ma quella più forte dei due ero io. Quello che avevo passato mi aveva plasmato e per quanto fossi una persona amichevole non riuscivo a legarmi a nessuno.
 
-Zayn...- iniziò la moretta –O Malik, come lo si vuole chiamare, ha un passato un po’ tenebroso- sospirò –E’ venuto via dall’inghilterra dopo la morte della madre a cui era legato, e adesso vive da solo, nessuno sa dove- continuò.
-Il padre?- chiesi.
-Chi dice che era un’ascolista, chi che è morto pure lui, o c’è anche il chiacchiericcio che non sia mai esistito-spiegò lei.
Alzai un sapracciglio sorpresa di quanto le persone parlassero in questo posto –Dimmi altro- chiesi poi.
-Bhe c’è ben poco da raccontare, lui ha voti altissimi ed è temuto da tutti. Tutti si allontanano quando lui si avvicina. Solo il suo gruppo sa altri dettagli, ma qui a scuola è come un maschio Alfa- concluse riportando lo sguardo sul quaderno davanti a lei.
  
Il resto delle lezioni passarono in un lampo fino ad arrivare alla pausa pranzo dove in mensa notai il gruppo di mio fratello entrare e far spostare un gruppo di ragazze del primo anno per la semplice motivazione che quello era “il loro tavolo”.
 
Oh cazzo.
 
Non credendo di rimarere ancora più stupefatta di prima e ripresi a camminare lentamente sempre con gli occhi sgratati mentre borbottavo congetture su Malik.
Notai che Niall mi fissava e mi fece cenno di andare sedersi con loro.
-Sei sicura?- mi si affiancò Evie.
-Dovrei temere?- mi voltai.
-No ma, sarai sulla bocca di tutti- rispose lei raddrizzandosi.
 
Annuii per poi dirigermi, con lei al seguito, al loro tavolo sotto gli occhi attenti di tutti che parlottavono tra loro ma, avvicinatoci un pochino notammo che altre ragazze erano sedute occupando tutti i posti.
-Andatevene- tuonò Louis a una delle ragazze che mangiucchiava una carota.
Lei provò a controbattere quando Zayn alzò lo sguardo e come il maschio alfa si alzò. Mio fratello lo guardava impietrito. E io e Evie pure.
-Ho detto di andarvene- la sua voce cupa risuonò in tutta la stanza.
Loro in silenzio annuirono e si alzarono con un’espressione di terrore andandosene per lasciarci il posto.
Lui si risedette e continuò a mangiare quello che aveva nel piatto.
Niall si spostò facendomi sedere in mezzo a lui e Harry, mentre Evie si mise di fronte a me tra Louis e Liam.
 
La campanella suonò e io non avevo toccato cibo cercando di stare dietro alle chiacchiere del biondo e osservando attentamente Zayn a capotavola.
 
Era un ragazzo alto e muscoloso, e sovrastava il mio metro e settanta di almeno dieci centimetri.
Lunghe ciglia e folte sopracciglia contornavano i suoi occhi penetranti e cupi color caramello con striature verdi smeraldo.
I capelli erano corti e neri, portava vari orecchini e molti gioielli come bracciali, piercing e anelli.
Era ricoperto di tatuaggi di varie dimensioni e colori, ed era vestito completamente di nero, t-shirt, jeans e giacca di pelle.
Ai piedi aveva della nike air force 1 bianche molto vecchie.
 
Ci alzammo e ci dirigemmo fuori dalla mensa per poi separarci per la prossima lezione, Io e Evie salimmo su per le scale e i ragazzi continuarono verso la palesta.
 
Mentre eravamo sulle scale qualcuno da dietro mi spinse e mi fece cadere addosso a Evie, che si voltó offendendo qualcuno per essere caduta anche lei.
 
Mi voltai anch'io –Ma che cos’?- non terminai la frase che  quel qualcuno allora incominciò a ridere e disse –Benvenuta alla George S. High signorina Styles!!- un ragazzo biondo, credo che facesse parte della squadra di football, continuò a ridere.
 
Zayn e Louis apparsero da un angolo e si piantarono davanti a loro –Finiscila Ball- sentenziò il moro. Il silenzio scese, e il biondo cambiò espressione.
-Io... Scusa... non sapevo.. che la conoscessi.- balbettò cercando di scivolare via.
Louis lo prese per il colletto e lo sbattè al muro. Dall’impatto ne usci un tonfo secco.
-Non le conosco ma, sono sotto la nostra protezione- disse.
Louis lasciò il ragazzo che si cercò di nascondere dietro ad altri tre.
 
Louis si voltò verso di noi e ci squadrò dalla testa ai piedi.
-Mi devi un favore Styles- gli occhi color caramello mi trafissero fino al punto più profondo del mio corpo. Abbassai lo sguardo e annuii non sapendo cosa fare e i due se ne andarono.
  
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