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Autore: Saeko_san    22/05/2020    2 recensioni
E' passato diverso tempo dalla conclusione di Bleach, ma ci sono attimi e concetti che difficilmente Tite Kubo ci ha fatto dimenticare. In questa raccolta di one-shot, la storia di Bleach verrà ripercorsa sotto diversi punti di vista, per poi arrivare ad un'unica, grande conclusione: "siete lupi, siamo lupi. E i lupi non ululano mai da soli".
| 16 os first published on EFP between 2012 and 2014 |
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin Ichimaru, Jaggerjack Grimmjow, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Urahara Kisuke
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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A Roberta,
perché Bleach ci ha unite
prima ancora della scrittura.
 
 
 
 



 
 
 
"Stand still, you ever-moving spheres of heaven,
that time may cease and midnight never come.         
Fair nature’s eye, rise again, and make
perpetual day; or let this hour be but
a year, a month, a week, a natural day [...]".
 
[Christopher Marlowe, Doctor Faustus, Act V, Scene II, 1590]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Vol. 1:
END OF ILLUSION
Di ritorno dalla cecità
 
 
Che doloroso senso di oppressione al petto è mai questo?
E’ questa la fine dell’illusione?
Tu sei qui, sotto il mio corpo, insanguinato, freddo, senza respiro. L’assenza di ossigeno nei tuoi polmoni lascia me senza respiro.
È come quando un uccello si accascia al suolo, privo di vita, dopo il suo ultimo volo: il suo minuscolo cuoricino, che prima si animava forte e gioioso, smette di battere, il suo leggero corpicino si indurisce, cade a terra ed esala il suo ultimo respiro. Io mi sento così, ora.
Il mio ultimo respiro di gioia e speranza, Gin, se n’è andato con il tuo.
Non riesco a far altro che urlare, urlare e piangere, battere i pugni sull’asfalto sgretolato ai nostri piedi, sul quale tu sei disteso in maniera scomposta, sul quale le mie mani si graffiano incessantemente; non posso far altro che accasciarmi sul tuo corpo e ancora urlare il tuo nome, Gin.
Non mi accorgo quasi che dietro di me Aizen sta per colpire, o forse non m’importa; non sento Ichigo che si avvicina. Mi accorgo della sua presenza solo grazie al leggero reiatsu emesso dal padre Isshin.
Mi volto a malapena a guardare quei due; mi accorgo di non riuscire a distinguere i colori, non riconosco la capigliatura corvina del padre di Ichigo, che il ragazzo porta in spalla, o il colore del tramonto dei capelli del figlio, i capelli castani di Aizen per me non hanno colore; non sento le parole che si scambiano, vedo giusto l’attimo in cui Ichigo mette una mano sul volto dell’ex Capitano della Quinta Compagnia e lo trascina via da questo luogo, che ormai è la tua tomba.
Anche se il tuo cuore si è fermato, il tuo cervello è rimasto attivo per alcuni istanti, che a me son sembrati durare anni.
Ti ho visto gettare il tuo sguardo di ghiaccio su Kurosaki, alzare a malapena gli angoli della bocca, in quel tuo sorriso soddisfatto e beffardo, per poi spostare le tue iridi su di me.
Mi rendo dunque conto che gli unici colori che effettivamente vedo sono l’azzurro dei tuoi occhi, il bianco argenteo dei tuoi capelli e il rosso del sangue rappreso sul tuo viso.
Fino a tre secondi fa, il tuo sguardo erano piantato su di me, anche se penso che tu non fossi veramente cosciente. Gli ultimi istanti della tua seconda vita sono stati soltanto per me, Gin.
 
-Perché? Perché mi fai questo, Gin?-.
 
Non riesco a pronunciare quelle parole, non riesco a dir nulla: forse la mia voce è andata via insieme a te, forse ti fa compagnia in qualche altro luogo.
E ne sarei contenta, se così fosse; sarei contenta di non avere più la voce, se sapessi, se avessi la certezza che in realtà è con te.
 
-Te l’ho mai detto che ti amo, Gin?-.
 
Vorrei urlartelo in faccia, con quel poco fiato che mi è rimasto nei polmoni: la gola mi fa male, ho continuato ad urlare per non so quanto, esternando dolore e lacrime; ma ora è troppo tardi, non c’è più nemmeno il tempo per rinfacciarti la mia sofferenza, per ridere insieme a te del tuo sporco doppiogioco.
Perché hai voluto sempre fare tutto da solo, Gin? Ora non saresti qui, senza un braccio e con un buco che mette in bella vista i tuoi organi interni sotto il cielo limpido di Karakura.
Non saresti sembrato agli occhi degli altri una viscida serpe velenosa, ma bensì una portentosa aquila reale.
Le tue ali si sarebbero spiegate al cielo e tu saresti volato via libero; tuttavia capisco che il tuo posto non era nel cielo, ai tempi dell’accademia e persino prima, quando eravamo bambini, e capisco che tu avevi bisogno di mordere quel bastardo con la faccia di un santo, strisciando come una biscia nel suolo bagnato.
Immagino che tu volessi proteggermi. Ho sperato nel tuo orgoglio nei miei confronti, quando sono diventata shinigami. Come per dirti: “Ehi, guarda, riesco a difendermi anch’io, so combattere anche io!”. O forse ti ho solo offeso? Non penso, non nel profondo, almeno.
Se tu avessi ancora un braccio e la forza, mi avresti accarezzato la guancia, adesso, spostando i miei capelli ramati dietro l’orecchio.
Il tuo sorriso sbilenco che accompagna i miei ricordi ora cerco di farlo combaciare con il volto tirato e rigido che ho di fronte a me, di un Gin Ichimaru che ha appena chiuso gli occhi.
Ora le tue ali si sono aperte.
Saranno anche le ali di una chimera, di uno scemo cinico e voltafaccia, ma sono le tue ali. Ora starai volando lontano, con il tuo sorriso sarcastico, con le tue cure per me e con gli occhi semichiusi, verso un orizzonte che solamente tu conosci. Il mio pensiero ti accompagnerà, sempre.
 
-Scemo, potevi aspettare ancora un po’?-.
 
Riesco a sussurrare queste parole, adesso, con un triste sorriso.
Se tu avessi aspettato, Ichigo sarebbe arrivato comunque, e tu non saresti morto.
Saresti qui, a ridere con me, a farti prendere in giro da me per la tua stupida tecnica dell'Hakufuku, che non è servita comunque a nulla.
Le gocce di sangue che ti coprono il viso si stanno seccando e il rosso diventa sempre più scuro. Cosa ne sarà di ciò che resta della tua anima?
 
Tu non mi hai mai lasciato niente di tuo, nessun ninnolo a cui essere devota né una tua immagine modello da poter idolatrare.
Forse è meglio così, mi hai dato la chiave per non soffrire troppo.
Sempre sicuro di ciò che fai, eh, Capitano Ichimaru?
Ho smesso di essere cieca, forse ho smesso di esserlo troppo tardi; capisco solo ora le motivazioni che nel corso degli anni, nel corso dei secoli, ti hanno portato ad agire come hai agito e ad essere ciò che sei stato.
Ciò non significa che faccia meno male.
 
Non ti dimenticare di me, per favore.
Anche se le mie sono parole rivolte ad un morto, non dimenticarmi, lasciami vivere nell'illusione che ricorderai.
Vola lontano, senza dimenticare.
Io non lo farò.
 
 
 
Conoscere l’infelicità
Non è spaventoso.
Ciò che è spaventoso
è sapere che la felicità perduta
non tornerà più[1].





 
 
[1] Tite Kubo, Bleach vol. 46: BACK FROM BLIND, Rangiku Matsumoto
 












Note di Saeko:
dopo un'infinità di tempo, torno a pubblicare nella sezione di Bleach. Da quando ho deciso di farlo, sono i fibrillazione, perché non pensavo che dopo aver cancellato tutto quello che avevo pubblicato qui sopra, sarei tornata. Ed invece eccomi qui; in questa raccolta troverete molte one-shot che pubblicai nel biennio 2012-2014, quando ancora di tempo ne avevo tanto e soprattutto il fandom non era ancora morto (pubblicavo, all'epoca, anche la mia "Neko, battaglie" - forse un giorno dopo averla sistemata, pubblicherò nuovamente anche quella).
Questa one-shot nello specifico è stata inserita nella sezione il 9 luglio 2012.
A quasi otto anni di distanza, l'ho corretta, revisionata e modificata e spero che, beh, possa piacere; ho deciso di inserire un titolo in capslock perché dia l'impressione del titolo di un volume tankobon (come quelli di mastro Kubo) e un sottotitolo in corsivo, che è il vero titolo della storia - anche per questo motivo trovate la dicitura "Vol. 1", piuttosto che "Racconto" o "Capitolo". Sono aperta a critiche e correzioni di qualsiasi genere (purché costruttive).
Tornerò domenica con un'altra one-shot.
Grazie a chiunque passi!

Saeko's out!














 
  
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