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Autore: laurakovac    22/05/2020    4 recensioni
Una ragazza. Il suo compleanno.
Forse in questo giorno riceverà il suo regalo più bello.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA PARTE

Si era alzata presto come ogni mattina.
Matisse, il suo gatto, era salito sul letto per darle il buongiorno anticipando il suono della sveglia.
Sbadigliando, si era trascinata verso la cucina.
"Buongiorno!" sorrise al suo piccolo amico a 4 zampe che la seguiva in cerca di coccole.
"Oggi è un giorno speciale è il mio compleanno"
Miaoo miaooo il suo gattino sembrava capire e risponderle.
Si sedette sullo sgabello della penisola, iniziando a sorseggiare il caffè che come ogni mattina si concedeva.
Di fianco su un piattino una piccola fetta di torta che la sua vicina le aveva regalato.
Si era trasferita a Parigi da qualche mese per un nuovo lavoro. Aveva cambiato casa e lavoro e in poco tempo aveva rivoluzionato tutta la sua vita.
"Buona la crostata di Lucille vero?" chiese a Matisse che ne stava gustando un pezzetto.
Verso le sette e trenta indossò il giubbino e uscì di casa.
Sul pianerottolo incontrò la vicina di casa.
"Bonjour Lucille e grazie per la torta!"
"Buon compleanno cara, questo te lo da mio marito non esiste compleanno senza un degno biglietto di auguri"
Lalie ringraziò.
"Ahhh piccola... Vieni qui e abbracciami"
Venne racchiusa in due forti braccia, sprofondando in esse ma sentendo tutto il calore che quella donna le dimostrava.
Fuori dalla porta del condomino dove abitava, alzò lo sguardo e sorrise.
Amava molto quel momento del mattino.
Il sole stava sorgendo, illuminando la Senna e la torre Eiffel che si poteva scorgere in lontananza.
Risiedeva in una zona poco fuori dal centro, lungo il fiume, in un area poco trafficata e poco abitata.
Iniziò ad incamminarsi mentre teneva  lo sguardo fisso sul biglietto di auguri.
Hans, marito di Lucille, amava scrivere e le aveva dedicato una poesia per il suo compleanno.
Con la testa abbassata su quel foglio, non si accorse e andò a sbattere contro un ragazzo che stava correndo nella direzione opposta.
"Ehy attenta" le disse.
Lalie alzò lo sguardo "ops scu.. Scusami"
Rimase incantata da due occhi nocciola dolcissimi che la stavano osservando.
Lo riconobbe o almeno cosi credeva, ma non riuscì a proferire parola. Il suono del clacson del bus che l’aspettava alla fermata richiamò la sua attenzione e quindi corse via.
Non si accorse di aver perso il biglietto di auguri che stava stringendo tra le mani.
Arrivata al lavoro, venne accolta da Serge, il suo collega che le aveva preparato il caffè.
Era infatti una loro routine, quella di trovarsi ogni mattino dopo aver timbrato e iniziare la giornata lavorativa con un buon caffè e due chiacchiere in amicizia.
Ma quel giorno , anche Serge sapeva che era speciale.
“Joyeux anniversaire mon ami” le disse.
"Questi sono i prelibati muffin di mia moglie, che ti ricorda l'invito a cena per sabato"
"Merci merci" rispose Lalie con la bocca piena.
Serge sorrise "hai la bocca tutta sporca su... Vai al lavoro, a dopo"

E così la giornata trascorse serena. Era stata impegnata tutto il tempo, tra riunioni e
telefonate. Tra il controllo del sistema, e l’installazione del nuovo programma. Tra mostrare alla nuova arrivata la struttura e i suoi computer. Tra ascoltare il collega e la collega su quanto siano stronzi gli uomini e quanto le donne fossero peggio. Tra la pausa pranzo in fila alla posta e correre per rientrare in tempo. Tra la voglia di strozzare il magazziniere e cercare di non ridere per le faccette alle spalle dell’uomo.
Insomma una giornata impegnativa ma a lei il sorriso non mancava mai.
Era solo dispiaciuta perché aveva perso la poesia che del suo vicino di casa, ma una volta rientrata avrebbe provato a chiederne una copia.
Stava camminando sul viale che la riconduceva a casa, al solito orario.
Nonostante fosse fine ottobre, la giornata era stata limpida e il cielo azzurro intenso.
Alzò lo sguardo, il sole stava tramontando proprio dietro alla torre Eiffel.
Si distese sul prato, chiuse gli occhi.
Il giorno del suo compleanno stava per concludersi, non aveva fatto nulla di particolare, ma tutto sommato era felice.
Aveva imparato ad apprezzare i piccoli singoli momenti sereni di cui la giornata era scandita.
La torta di Lucille, i dolci della moglie di Serge, la stima dei colleghi, o il sorriso di un cliente soddisfatto.
Aveva imparato a mettere in conto anche i piccolo contrattempi, la pazienza era diventata una sua virtù e aveva smesso di sbuffare ad ogni minimo contrattempo che le si presentava davanti.
Stava proprio crescendo, maturando e quegli atteggiamenti erano la prova.
Tra le immagini che affollavano la sua mente, comparvero di nuovo quegli occhi marroni, dolci che la scrutavano.
Non era riuscita a chiedere scusa al ragazzo di stamattina, lo aveva visto di fretta, eppure le era sembrato di conoscerlo.
"Ehy lalie..." sentí qualcuno pronunciate il suo nome.
Per assurdo, le era sembrata la stessa voce di quel mattino, quel tono dolce uscire dalle labbra del ragazzo dagli occhi marroni.
Scosse la testa.
"Pure le voci ora sento!" penso tra se e se.
"Lalie...." udì ancora.
Fu allora che apri gli occhi e vide a pochi cm di distanza dal suo viso il delicato volto del ragazzo.
Si mise a sedere, stupita e spaventata.
" Non volevo farti paura scusami".
Il giovane uomo si sedette al suo fianco.
"come fai a conoscere mio nome?"
"C’è scritto sul biglietto che hai perso stamattina" e glielo porse.
"g.. Grazie " rispose quasi rincuorata nell’averlo ritrovato.
"buon compleanno"
"come?"
Ma lui la anticipò "pure questo ho letto sul biglietto di auguri"...
"grazie... TOM..."
"tu.. Sai chi sono?"
"Bè sei famoso.. Sei centrocampista del PSG e mio giocatore al fantacalcio"
"Fanta.. Che?"
Lalie si mise seduta. "Fantacalcio! Sai.... É un gioco sul calcio, consiste nell'organizzare e gestire squadre virtuali formate da calciatori reali, scelti fra quelli che militano nel vero campionato"
Tom si sedette di fianco a lei interessato. "ah e sentiamo un po’... Tu avresti me?"
"Sì! E sei uno dei giocatori con la media più alta! E ho pure Pierre! Grazie a voi sono prima in classifica!"
"E’raro vedere una ragazza interessata così tanto ad un pallone!"
Lalie arrossì "lo ammetto da piccola ci giocavo spesso con i miei compagni sai?"
"ah si? E che ruolo avevi?"
"terzino destro" rispose orgogliosa.
Tom inclinò la testa di lato "complimenti!"
Tra i due si creò un attimo di imbarazzo poi il volto della ragazza parve illuminarsi
"Vieni a mangiare una fetta di torta a casa mia! Te la devo! Mi hai salvato il compleanno ritrovando questo biglietto! Abiti qui vicino no?"
Si alzarono entrambi in piedi "si... Abito nel palazzo rosso!"
"Proprio dietro al mio"
"Sì però… Purtroppo ora... Però devo scappare, ho una riunione importante con la società!"
Lalie abbassò lo sguardo dispiaciuta
"ah... Va... Va bene..."
Tom la guardò. Era davvero una bella ragazza, i viso dolce, i miei capelli a caschetto e la frangetta.
Due vispi occhi marroni, molto simili ai suoi.
Si chinò sfiorandole una guancia "però come regalo... Posso darti questo"
E le diede un piccolo bacio sulla guancia, per poi voltarsi e correre via. Era davvero in ritardo.
Lalie chiuse gli occhi, sapeva di essere diventata rossa. Non si aspettava quel bacio, non si era ripresa e non aveva potuto salutarlo.
"ci.. Ciao..." sussurrò "e grazie.."
Avvolse il viso ancora accaldato per la precedente emozione, nella piccola sciarpa di seta azzurra che indossava e corse anche lei verso casa.

  
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