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Autore: pokas    25/05/2020    1 recensioni
Non c'è amore più insostenibile di quello a distanza, non c'è momento più doloroso di quando la giornata finisce e della persona amata restano solo i ricordi.
La nostalgia ha diverse forme, alcune sanno essere crudeli più di altre perchè non si limitano al ricordo astratto, ma implicano i sensi, tutti i cinque sensi, così non si ha più pace perchè non si vive senza sensi, non si può evitare di pensare quanto una persona sia capace di entrarti dentro, per non lasciarti mai, nemmeno quando sei solo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I suoi occhi... Mi fissa,  mi fissa con i suoi bellissimi occhi mentre dopo tanto lo rincontro.
 
Brillano, sono come stelle color cioccolato.  Mi fissa,  mi fissa in silenzio, sento il suo sguardo leggermi l'anima e ogni mia sicurezza sembra crollare.
 
Di lui fu la prima cosa che vidi anni prima durante il nostro primo incontro, mi ero già innamorata.
 
Il suo sguardo fu come un fulmine a cel sereno, un colpo in pieno petto, un piacevole ed emozionante colpo al centro del cuore. Non avevo nemmeno notato come i suoi occhi mi disegnassero con un innocente desiderio di avermi per sempre vicino a se. Tanto meno lui aveva notato come i nostri sguardi giocassero a nascondino, io lo guardavo e lui era concentrato su altro, lui mi guardava ed io scappavo.
 
Avevo paura, si paura, paura di perdermi nei suoi occhi, paura di conoscerli perché sapevo che non ne avrei più potuto fare a meno. Dopo tanto impegno, ho ceduto. Ho trovato il coraggio e ho incrociato i suoi occhi, li mi sono persa.
 
Era qualche mese che stavamo insieme, volevo finalmente baciarlo ma era inappropriato, al primo incontro abbandonarmi al suo amore, era inappropriato ed eccitante, la proibizione che mi costringevo era completamente in disaccordo con i miei occhi che chiedevano, urlavano, volevano lui, tutto lui, tutto il suo tempo e tutto il suo amore.
 
Il tempo passò, passo straziante senza di lui e correva mentre ero felice tra le sue braccia, lo schifavo il tempo, mi prendeva in giro e rideva di fronte le mie lacrime.
 
È sempre cosi, ogni volta, i miei occhi brillano non appena lo vedo, parlano mentre nell'aria c'è solo silenzio e impazziscono a fine giornata.
 
Scappano, cercano di rimanere lontani da lui per evitare di guardare, per evitare di assistere a quei secondi fatidici durante i quali le porte della metro si chiudono e tutto finisce con l'assordante rumore dei freni del treno.
 
Crollo, crollo sempre davanti a quelle porte e con me anche i miei occhi, oramai umidi e sbarrati, si chiudono per dare inizio all'ennesimo pianto.
 
Il suo sapore,  le sue labbra hanno un sapore tutto loro. Dolci e piccanti,  come lui.
 
I suoi baci sono capaci di fare di me tutto,  basta un bacio e io mi sciolgo tra le sue braccia.  Vicino a lui avevo sempre voglia di provare nuove esperienze. Cibo e amore, due cose complementari con lui. Ogni sapore diventava un ricordo e mangiare senza di lui diventa malinconico.
 
Ricordo tutti i sapori che ho riscoperto con lui.
Primo giorno, primo incontro.
 
 Saliva, all'inizio ricordo solo il sapore della mia saliva che si creava ininterrotta per via dell'ansia.
 
Detersivo, e il secondo, quando lo strinsi a me sentì per sbaglio il sapore della sua maglietta, era pulita, anche dopo un lungo viaggio.
 
Pizza, il terzo, la nostra prima pizza insieme, tra risate e i sapori di Napoli.
 
Pelle, il sapore della sua pelle a contatto col mio primo bacio sulla sua timida guancia fu il quarto sapore.
 
Lacrime, l'ultimo sapore del nostro incontro,  le lacrime sgorgarono e senza volerlo mi bagnarono anche le labbra.
 
Ogni volta è così, lo riaccompagno in stazione e dopo aver sentito il sapore delle sue labbra, basta vedere le porte della metro chiudersi per sentire l'ennesima volta il sapore delle mie lacrime.
 
Crollo, crollo sempre davanti a quelle porte e con me anche la mia bocca, il sorriso scompare e stringo i denti, dopo un po' mi compare una smorfia sul viso che da inizio all'ennesimo pianto.
 
Si dice che una donna sia davvero molto sensibile agli odori, sente tutto. 
 
Non posso dimenticare mai il suo profumo,  in fin dei conti l'ho comprato io. 
 
Andai in negozio e con pochi aggettivi descrissi l'essenza del mio uomo.  - scusi- dissi alla prima commessa che mi trovai davanti - vorrei poter comprare un profumo- continuai stringendo tra le mani i soldi
-mi dica pure il nome- rispose mostrando gli scaffali
-in realtà non saprei quale prendere...  Ma ho una descrizione del profumo che vorrei...  Delicato e dolce, però anche mascolino e abbastanza d'impatto- dissi sperando che mi capisse
-ho quello perfetto per te- concluse porgendomi una boccetta con uno stemma automobilistico fuori. Prezzo e qualità ottimi,  da quel momento ogni volta che sento il suo profumo impazzisco. 
 
Sono una donna davvero molto sensibile agli odori,  al suo odore,  il piacere solo di sentirlo mi invade il corpo.  Quando lui prepara lo zaino per andare io rubo il suo profumo e ci ricompro una sua vecchia sciarpa di cotone. Quando non c'è ed io indosso quella sciarpa,  sembra quasi che sto facendo l'amore con il suo profumo. 
 
Succede sempre,  sembra che uso più io il suo profumo che lui... Anche se in fin dei conti è normale, la sua quantità deve durare un giorno,  la mia deve durare anche mesi dal momento in cui lo saluto in stazione.
 
Crollo, crollo sempre davanti a quelle porte e con me anche il mio olfatto. Quando lo stringo a me per l'ultima volta, faccio i respiri più profondi che riesco, non voglio smettere di sentire il suo profumo,  ma succede.  Per via dell'imminente pianto il naso si tappa e di lui mi rimane solo l'odore di un abbraccio. 
 
Quando non hai una vista di falco altri sensi si sviluppano meglio, come l'udito per esempio.
 
Non sopporto la mia sensibilità ai rumori, sento tutto, passi, urla, pianti, tensione elettrica, segreterie, motori. È davvero fastidioso soprattutto quando cerco di concentrarmi, sclero quando sento tutto e tutti nello stesso momento.
 
L'unico che riesco a sentire senza impazzire è il mio amato.
 
Ha una voce sempre dolce, e anche quando è arrabbiato lo trovo affascinante. A vedere una foto non ti immagini tanta dolcezza in un ragazzo grande come lui, invece è cosi, sembra un adorabile bambino.
 
Amo sentirlo parlare, non per nulla una telefonata è riuscita a durare 14 ore, che diamine ci saremo detti in 14 ore? Non ne ho la minima idea, ma suppongo di essere stata davvero felice perché non me lo sono scordata più.
 
Nel tempo in cui non ci si vede spesso finiamo per chattare, ma le telefonate non mancano, quando la mancanza fa pressione sui ricordi, quando ho bisogno di sentire parole d'amore in un momento in cui di amore non me ne voglio dare nemmeno io, so che lui c'è, so che se gli faccio uno squillo lui si gode un po’ la sua suoneria e poi risponde sempre felice.
 
Vado pazza per la sua voce, riesce a farmi provare tutte le emozioni, dalla gioia, al dispiacere, dalla rabbia fino ad un'emozione più intima e personale, che mi fa vibrare il corpo in una risatina di piacere.
 
Tra tutto ciò che mi può dire è ovvio che preferisco il suo -ti amo-, ed è ovvio che è ciò che più mi manca della sua voce.
 
Crollo, crollo sempre davanti a quelle porte e con me anche il mio udito. Quando lo stringo a me per l'ultima volta, mi godo il caldo suono del suo cuore mentre con voce calma e dolce mi sussurra che mi ama. Dopo scompare nel vagone ed io non voglio sentire nulla, nessuno, solo il suo cuore, ma quello che sento è solo il mio che oramai batte da solista. 
 
Caldo, la prima cosa che mi ricordo è il caldo. Stare vicino a lui mi fa sentire bene, al caldo anche se è inverno. Mi fa sentire completa, anche se ho tanti difetti. Mi fa sentire amata, anche se io da sola non sono in grado di farlo.
 
Con lui mi basta un abbraccio e sto bene, una carezza che divento timida, un gesto d'amore e mi lascio andare. Non importa quanto litighiamo quando non siamo faccia a faccia, non importa quanto io urli o pianga, quando lui torna da me basta un abbraccio e tutto scompare, dolore e tristezza fuggono lasciando spazio a quel rassicurante calore.
 
Io amo la pioggia, perché rinfresca ciò che è caldo, ma a volte scuote. Scuote l'anima, le certezze, i pensieri. Quando sono sola sotto una tempesta e sento freddo, i vestiti fradici e la nostalgia che domina la mente. Mi sento sola, al freddo e vado cercando quel calore nei ricordi. Poi lo trovo, trovo i ricordi che mi fanno sorridere, trovo anche le stupide litigate che sono terminate con una dolce pace; trovo le emozioni che mi coprono e smetto di sentire freddo, smetto di sentirmi sola, smetto di piangere.
 
Sembro pazza, pazza perche rido, rido mentre corro sotto la pioggia, mentre per un secondo mi fermo e sussurro un timido -grazie di essere sempre con me- e poi riparto a danzare, gioire, vivere.
 
Cosi sento il tempo passare sulla tua pelle con il vento e il sole, aspetto davanti la fermata per quei minuti che sembrano eterni.
 
Sento lo stomaco andare in agitazione, il cuore accelerare, sento il suo sguardo da lontano che mi accarezza, sento le sue labbra che mi fanno dimenticare dell'ansia in un secondo.
 
Poi arriva il momento che invece di vederlo arrivare lo vedo allontanarsi, come in un film mi ricordo della nostra canzone che inizia a suonare nella mia mente. L'aria mossa dalla metro mi investe e la musica continua, ma io non ballo.
 
 
Crollo, crollo sempre davanti a quelle porte e con me anche il mio tatto. Il freddo della solitudine invade i pensieri e la paura che quello sia l'ultimo bacio gela il sangue nelle vene.
 
-torna a prendermi… non voglio più stare senza di te-
 
 
 
 
   
 
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