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Autore: Diva_13    26/05/2020    2 recensioni
Come lingue di fuoco i loro cuori ardevano.
Colmi entrambi di sentimento: gioia, trepidazione, paura, amore e passione.
Come lingue di fuoco che danzano, le loro essenze sinuosamente si univano.
Senza sosta, lentamente, godendo di ogni attimo.
(...)
Con tali pensieri per la testa, Hermione Granger ravvivò le fiamme morenti; chiese alla stanza delle necessità di far comparire un’altra coperta e delicatamente la pose sulla schiena nuda del ragazzo accanto a lei.
Un braccio le avvolse dolcemente la vita e la ragazza, pensando a come sino a quel momento erano andate le cose fra loro, non potè fare a meno di domandarsi come lei e Fred fossero giunti fino a quel punto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Ginny Weasley, Il trio protagonista | Coppie: Angelina/George, Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Lavanda/Ron
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO 7: NON SALIRO’ MAI SU UNA SCOPA
 

La folla urlava e gridava. L’eccitazione era palpabile nell’aria. Sebbene non fosse la squadra di Grifondoro o quella di Serpeverde a giocare, l’adrenalina, per la partita di quiddich in corso, fra Corvonero e Tassorosso, scorreva anche nelle vene dei ragazzi delle altre casate. Il quiddich faceva quest’effetto, a chiunque, persino ad Hermione.

La riccia si trovava sugli spalti, Ron ed Harry, seduti accanto a lei, stavano commentando la partita, ideando delle tattiche di gioco, basate sullo studio di quelle avversarie, da presentare ad Angelina all’allenamento successivo.

Era un momento di gioia collettiva, di allegria e spensieratezza. Tassorosso riuscì a far entrare la pluffa in uno degli anelli, ma il cercatore di Corvonero afferrò in quel momento il boccino decretando così la fine della partita. 

Ed Hermione esultò. Lasciandosi andare in un grido di gioia. Non le importava realmente della partita, ma quel momento di svago la fece ridere. Si guardò intorno, il gioco era finito e tutti stavano, pian piano, abbandonando il campo. Vide Angelina, che si trovava dall’altro lato del campo, assieme a Lee e ai gemelli. E la strega notò chiaramente l’occhiolino, poco discreto vista la risata che scosse George, di fronte a quella scena, che Fred le rivolse. Lei, in tutta risposta, gli fece una linguaccia. Era inutile prendersela con lui. Se si fosse arrabbiata avrebbe unicamente fatto il suo gioco.

In ogni caso, non si fermò dal pensare “Montato. Un vero idiota”.
 

(…)
 

Pensava che finalmente quella storia fosse conclusa, ma stava accadendo tutto di nuovo: i gemelli avevano cominciato a vendere i loro prodotti illegali nella sala comune dei Grifondoro. E nel resto della scuola a quanto pareva. Hermione poteva giurare di aver visto una serie di primini di Corvonero correre ai bagni, per vomitare, tutti nello stesso giorno. E non si trattava sicuramente di influenza intestinale.

Ovviamente, di fronte a quella scena, la riccia non aveva potuto stare zitta e ferma. Aveva ragione quando ripeteva che i gemelli si stavano prendendo gioco di lei. Le frecciatine rivoltale ne erano un chiaro segnale.

-Smettetela subito di vendere quella roba- stava urlando furiosa

-No…-

-Goditi la vita per una volta…-

-Prefetto-perfetto- esclamarono i gemelli ignorando, nuovamente, tutti i rimproveri che la ragazza stava rivolgendo loro.

-Herm lasciali stare- le disse timidamente Ron, più interessato a placare la furia della sua migliore amica, che a bloccare la vendita illegale dei suoi fratelli. La strega non gli prestò ascolto

-Ron dammi un mano, digli qualcosa!-

-Ma…ma…-

-Ho detto: dammi una mano!- rispose risoluta la ragazza. Ron valutò velocemente chi fosse più pericoloso fra la strega arrabbiata o i suoi fratelli vendicativi.
L’occhiata che gli rivolse Hermione risolse i suoi dubbi

-Ma perché a me…-borbottò sconfortato fra se e se, mentre si alzava dalla poltrona su cui era seduto.

-Come scusa? Hai detto qualcosa?-

-Nono. Non ho detto nulla- rispose frettolosamente

-Ecco! Muoviti ad aiutarmi, che se non farai qualcosa, ti farò trovare un ragno nel letto per tutte le sere di tutto l’anno.

-Okok- disse Ron pienamente convinto. Si, decisamente Hermione era più pericolosa dei suoi fratelli.

Avanzò timidamente -Fred, George, dovreste smetterla di vendere i vostri prodotti…- non ricevette risposta, i due fratelli continuarono a fare quello che stavano facendo, Hermione fece un segno scocciato con la testa in segno d’esortazione. Ron deglutì rumorosamente.

Si voltò verso Harry che lo guardò con aria compassionevole come per dire: “mi dispiace per te amico.” Si fece coraggio. -Avete capito?-

-Hai sentito qualcosa George?-

-Io no, e tu Fred?-

-Nemmeno io- Hermione diede in colpetto sul gomito di Ron, incitandolo nuovamente a continuare.

“Ragni nel letto, ricorda i ragni nel letto”. Si ripetè come mantra il rosso prima di pronunciare parole, con un coraggio che non credeva nemmeno gli potesse appartenere

-Smettetela, è poco costruttivo. E se qualcosa andasse storto e se dei bambini si facessero male?- La riccia lo guardò con soddisfazione.

I gemelli nel frattempo aveva stoppato per un attimo le vendite pronti ad ascoltare le inaspettate parole del fratello. Entrambi sollevarono il sopracciglio nello stesso istante e Ron deglutì.

-Quindi ora- Continuò meno sicuro-Sarebbe carino se voi metteste via tutto e vi dedicaste ad altro- i gemelli inarcarono maggiormente le sopracciglia, Fred imitò chiaramente il gesto dello sgozzamento -Ma ovviamente solo se volete… anzi fate pure così continuate nessun problema-

-Grazie Ronnino- risposero in contemporanea. Di sottofondo, come le altre volte si sentiva la voce di Ginny che gestiva il banco delle scommesse.

-L’abbiamo allevata proprio bene Gred-

-Verissimo Forge- dissero fingendo di asciugarsi una lacrima dall’angolo dell’occhio. Ed Hermioe non potè fare altro che scuotere la testa, sconsolata. Doveva
passare all’armeria pesante.

Rivolse uno sguardo risentito ad entrambi gemelli e corse fuori dalla sala comune. Sentì dei passi seguirla, dietro di se vide Ginny.

-Dove stai andando?- le chiese preoccupata l’amica.

-Dalla McGranitt, li denuncerò così la smetteranno, finalmente, di prendersi gioco delle regole.-

-Ma dai Hermione, non stanno facendo del male ad una mosca. Lo so io e lo sai tu. E per creare questi prodotti non hanno sfruttato nessuno. Quindi, quale è il vero motivo per cui ti danno così fastidio?-

La riccia sbuffò. E si guardò intorno. Poi parlò

-Tuo fratello ha deciso di farmi uscire di testa. Si sta prendendo gioco di me. E l’altro tuo fratello gli dà corda.-

-Pensavo avessimo già affrontato questo discorso, comunque io non credo che lo stia facendo. Prenderti in giro intendo. Io credo tu gli piaccia davvero, solo che questo è il suo modo di rapportarsi con le ragazze. E’ sempre uscito con gatte morte, esclusa Angelina, con cui poi, come puoi vedere, non ha combinato nulla. Semplicemente tu gli tieni testa. Non gli è mai capitato. Ma tu devi continuare così, o finirai davvero ad essere una delle tante.-

-Ma io non voglio mica mettermi con lui, quante volte devo dirlo?- disse scocciata la ragazza.

Ginny rise. -Herm- ed Hermione, effettivamente si rese conto che le sue parole non suonavano sincere nemmeno a lei. E’ solo una questione di orgoglio, si ripetè. E’ solo una questione di orgoglio.
 

(…)
 

-Vuoi dirmi che cosa stai combinando?- disse Ginny furiosa, puntando il dito contro quello che credeva fosse Fred. Il ragazzo gli indicò l’altro rosso nella stanza.

-Sono George.- la ragazza cambiò la direzione del dito.

-Chi io?- chiese candidamente il ragazzo

-Si tu-

-Non ho fatto niente- rispose il rosso alzando le mani in segno di resa.

-Smettila di prendermi in giro, so benissimo cosa stai combinando. Stai giocando con lei, finiscila. Non so cosa ti abbia preso quest’anno, ma smettila. A meno
che tu, sotto tutti quei gesti, che sono divertenti da vedere dall’esterno, non abbia intenzioni serie-

Geroge, seduto sul proprio letto, si lasciò cadere sul materasso, scoppiando clamorosamente a ridere.

-Non sto combinando nulla. Smettila di essere così sfiduciata. Smettila di dire che sto giocando con i sentimenti di qualcuno. Non è vero. E comunque, non sono affari tuoi- e detto ciò uscì dalla stanza, con aria irritata.

-Non lo ha negato. Non ha negato di avere intenzione serie.- disse Ginny rivolta Geroge

-No sorellina, non lo ha fatto. E prima che tu lo dica, non impicciarti nemmeno tu. Sono fatti loro- la rossa sbuffò contrariata

-Li prenderemo in giro quando le cose, fra loro, saranno più consolidate- rispose George con un ghigno sul volto, tranquillizzandola.

-Mi piace come prospettiva, e comunque, non volevo impicciarmi, ci tenevo a fargli sapere che se la cosa voleva essere mantenuta segreta, avrebbe dovuto essere più discreto. E ora vado che devo vedermi con Michael-

-E chi è Michael?- le domandò ridendo

-Il mio nuovo ragazzo- disse con leggerezza.

-Niente più cotta per Potter?- la rossa lo ignorò

Fu mentre scendeva le scale, che incontrò Harry, che stava uscendo dalla propria camera con la scopa in mano

-Ciao Ginny- esclamò col sorriso in volto

-Ciao Harry, stai andando al campo…ci sono gli allenamenti?- chiese confusa

-No, vado semplicemente a volare, sai, per schiarirmi le idee e cose simili…Vuoi venire con me?-

Ginny sorrise in maniera imbarazzata –Mi dispiace, ma ho un appuntamento col mio ragazzo…-

Sul viso di Harry comparve una smorfia – ah…sarà per la prossima volta allora.-

-Sicuro! Ci vediamo Harry!-

E il ragazzo sentì una strana sensazione al petto.
 

(…)
 

-Dovremmo incontrarci, con l’Es e fare qualcosa di diverso dagli allenamenti; per unire il gruppo sai?- disse Ginny il sabato mattina seguente. In sala comune erano presenti solo lei e il trio.

-Nemmeno per sogno- rispose Hermione, mentre contemporaneamente Ron ed Harry annuivano.

-Non essere una guastafeste ‘Mione-

-Potremmo fare qualcosa nella stanza delle necessità, senza essere scoperti- disse il moro, provando a convincerla.

Hermione li lasciò parlare, smettendo di ascoltarli.  Non aveva intenzione di rovinarsi così la giornata. Era impensabile uscire a fare una festa o cose simili. Un conto era allenarsi, un altro…no. Era impensabile. Uscì dalla sala comune.

Stava camminando per i corridoi, senza badare a dove stesse andando, quando si sentì tirare per un braccio, e una mano le tappò la bocca prima che potesse
urlare.

-Vieni con me- le sussurrò una voce all’orecchio

-Ma sei impazzito?- disse scostandosi dalle mani del ragazzo che la stavano tenendo. Fred la ignorò, traendola velocemente dentro ad uno sgabuzzino.

-Che cosa stai facendo?- chiese irritata

-Fai silenzio- le bisbigliò guardandosi dietro

-No, perché dovrei…-

-Il ragazzo allora le tappò nuovamente la bocca con la mano

La voce della Umbridge risuonò per i corridoi -Dov’è finito quel rosso? Appena lo trovo rimarrà in punizione a vita-

-Credo sia andato da questa parte- disse Gazza. Le voci pian piano si allontanarono, ma Fred non tolse la mano da dove era posizionata

Fu in quel momento che Hermione notò che il ragazzo aveva in mano una scopa

-Che ci fai con quella?-

-Mi pare ovvio Granger, stavo andando a volare al campo.-

-E perché la Umbridge ti cercava?-

Il ragazzo sorrise candidamente -Potrei averle trasfigurato i gatti nel suo ufficio in maiali-

-Ma tu sei un deficiente! Come ti è saltato in testa- il ragazzo roteò gli occhi e lasciò che la strega parlasse, fino a quando non dovette per la terza volta chiuderle la bocca con la mano

-Ma tu non stai mai zitta?- La ragazza lo guardò scettica. Fred tolse la mano e Hermione ricominciò a rimproverarlo

-O mamma. Vediamo se così stai zitta- e detto ciò la baciò

Hermione rimase un secondo bloccata, ricambiando subito il bacio. Non ci avrebbe mai fatto l’abitudine, ogni volta che il ragazzo la baciava lei sentiva le farfalle nello stomaco. Ovviamente lui non avrebbe dovuto saperlo, anche se in quel momento non le importava davvero. Era presa, Fred le stava stringendo i fianchi con possessività, stringendola a se, e lei si sentiva così piccola fra le sue braccia. Baciare il rosso era paradisiaco. Si staccarono dopo un numero di minuti indefinito. La ragazza posò ancora qualche dolce bacio sulle labbra del ragazzo, per poi aprire gli occhi.

-Hai tutti i capelli scompigliati-

-E tu le guance rosse- le rispose il rosso. Hermione si scostò sistemandosi la camicetta che era uscita dalla gonna.

-Forse è meglio se tu vada al campo- Fred fece per uscire dallo sgabuzzino prima di voltarsi improvvisamente

-Vieni con me!- la riccia sgranò gli occhi

-No! Non ci pensare nemmeno-

-E’ giunto il momento che tu superi questa tua paura per l’altezza Granger, o non potrai dichiararti la migliore in tutto!-

- Io non penso di essere la migliore in tutto, e sicuramente sopravvivrò se non diventerò una campionessa di quiddich affermata. Le basi del volo le conosco, e
mi ritengo sufficientemente preparata in caso di emergenza. Il mio interesse finisce lì- affermò risoluta, incrociando le braccia sotto al petto. Fred alzò gli occhi al cielo.

-Facciamo così: se non riesci a stare con me, per almeno, mezz’ora sulla scopa farò tutto quello che vuoi, se ti provo invece che è una cosa fattibile, e che le mie maestose capacità ti renderanno piacevole il tutto, farai tu quello che voglio io. Ok?-

-Non mi risulta sia tu il giocatore più giovane dell’ultimo secolo-

-Rifiuti così una sfida? Ti credevo meno arrendevole-

Hermione scosse la testa indecisa: non voleva assolutamente volare, ma, non avrebbe mai lasciato che il rosso avesse vinta una qualunque sfida. Fu specialmente per questo motivo che seguì Fred fino al campo e salì sulla scopa.

-Se ti vomito addosso, è colpa tua, ricordatelo- il mago rise

-Reggiti forte Hermione!- e detto ciò si librò in aria.

Il volo non fu come se lo sarebbe aspettata, Fred era davvero bravo. Sorvolarono il campo, e quando la scopa prese maggiormente quota lei si ritrovò a stringersi alla vita del ragazzo.

-Stai zitto- proferì sentendo la sua schiena scuotersi per le risate.

Successivamente cominciò a rilassarsi e a godersi il panorama: il sole stava calando sul lago nero, e lei appoggiò la testa sulle spalle del ragazzo, continuando ad abbracciarlo, non per paura quella volta.

Atterrarono dopo un tempo indeterminato e lei guardò l’orologio che teneva al polso. Avevano volato per un’ora intera. Fred rise

-Che ti avevo detto Granger? Ho vinto. Mi devi un favore-

-Non montarti la testa. E’ stato giusto un colpo di fortuna. Di cosa si tratta? Non lascerò mai che vuoi vendiate i vostri prodotti illegali.- affermò con sguardo di sfida. Il rosso le afferrò le mani

-Nulla del genere. Esci con me ad Hogsmade-

-Perchè?-

-Perché mi va- rispose semplicemente

-Vedremo- disse sbuffando, nel tentativo di nascondere il sorriso che le stava nascendo sulle labbra.

-Ho vinto la sfida, devi venire per forza! Dai Hermione, non farti pregare.-

-Sarebbe curioso vedertelo fare!- affermò la riccia ridendo. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, caricandola improvvisamente sulle proprie spalle come se fosse stato un sacco di patate e appoggiandola delicatamente a terra.

Si baciarono nuovamente, fino a quando non si resero conto che era ora di cena, e il buio stava calando su Hogwarts. Si diressero verso il castello, Fred circondava le spalle della strega col proprio braccio.

-E comunque, avrai vinto anche la sfida, ma io voglio vederti pregare, o quest’uscita rimarrà a data da destinarsi- affermò Hermione.

Fred la baciò un’ultima volta, a stampo, sfiorando semplicemente, con le sue labbra, quelle della ragazza.

-E questo per che cosa era?- chiese sconcertata la strega, guardandosi attorno per essere sicura che fossero soli.

-Per consolarti dall’idea che non mi vedrai mai pregarti, ma che uscirai comunque con me-

-Vedremo Weasley, vedremo- e si diressero, così ridendo, verso la sala grande, allontanandosi giusto nel momento prima di entrare, ma mantenendo comunque i sorrisi sui loro volti.
 
 

Spazio Autrice:
Non credevo avrei mai palesato la mia presenza, ma sto scrivendo in questo mio angolino, per scusarmi del ritardo. Sono oberata dallo studio, e lo sarò anche nelle prossime settimane. A questo è dovuta la lunghezza, leggermente ridotta rispetto agli altri, di questo capitolo, e futuri ritardi nelle settimane future. Spero di riuscire a continuare ad aggiornare una volta a settimana, tenendo come giorno di riferimento il sabato, ma potrebbe capitare, come questa volta, che io ritardi di alcuni giorni, o di più. Appena questo mesetto sarà finito tornerò a pubblicare regolarmente.

Buona serata e buona lettura,

Diva_13


 
   
 
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