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Autore: Lancia Delta    27/05/2020    0 recensioni
Pareva che Xana fosse morto. Il sacrificio di Kiwi, il botolo di Odd, forse era servito a qualcosa.
Tutto sembrava risolto, ma Xana è duro a morire, e tenterà di distrarre i suoi nemici per colprli alle spalle.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio, X.A.N.A.
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una  ragazza apparentemente normale 

Luogo sconosciuto del mondo. 
Poco meno di un anno dopo la sconfitta di Xana.

Per lui sopravvivere era stato davvero difficile. 
Piuttosto fu un caso fortuito. 
Una minima parte di se era sopravvissuta in un anfratto della rete.
Era sopravvissuto alla grande energia rilasciata dal sacrificio del botolo.
Certamente non poteva recuperare immediatamente la sua potenza, quantomeno nel breve periodo.
Ma voleva essere pronto per un ipotetico ritorno. 
Anche se per lui non era un'ipotesi, ma piuttosto una certezza. 
In fondo ere era un'intelligenza artificiale,  e aveva, con le poche risorse rimaste fatto tale calcolo.
Per ottenere tale risultato, però, doveva svolgere una lunga procedura.
Anzitutto doveva conoscere meglio i suoi nemici.
E per far ciò doveva  diventare loro amico. 
Dal momento che poteva ancora viaggiare nella rete, pensò bene di fare una "visita" a suo "padre". Tra virgolette perché lo aveva tradito. 
Le sue intenzioni non erano di fargli una visita di piacere, ma quella di rubargli gli appunti.
Così fece.
Alla velocità della luce, raggiunse il computer del Professore.
Copiò tutto quello che gli serviva.
In particolare come diventare umano il carne e ossa, senza però perdere i suoi poteri. 
Per far ciò, gli sarebbe stato sufficiente possedere una persona il tempo necessario a copiarne il DNA.
Una volta fatto ciò, in pochi minuti avrebbe creato, tramite un processo di stimolazione elettrica, una forzata riproduzione delle cellule, che nel giro di poche ore.
Non gli restava che trovare la persona giusta.
E secondo i suoi calcoli sarebbe stato abbastanza difficile.
Ovviamente non poteva visitare tutti i ragazzi e le ragazze coetanei dei suoi nemici. 
Erano troppi. Milioni di candidati. 
Decise di ridurre il campo di ricerca, escludendo le persone che abitavano troppo lontano.
Ridusse il suo raggio di ricerca all'Europa.
I candidati si ridussero drasticamente. 
E anche le visite. 
In questo modo ridusse il tempo da impiegare le visite da cinque giorni a appena uno.
Perché poi avrebbe dovuto osservare i suoi candidati per un giorno intero e non voleva fossero troppi.
Il tempo strettamente necessario a visitare tutti i computer e telefonini dei papabili candidati.
Vide tante di quelle cose che nemmeno le poteva immaginare.
Cose che i proprietari e le proprietarie di computer e smartphone tenevano nascoste, o almeno cercavano di tenere nascoste.
Sebbene lui non fosse umano, iniziò,  per certe cose a provare una strana emozione. 
Non riusciva a classificarla, ma dai suoi archivi, sapeva che la si provava quando si vede qualcosa di non bello.
La più potente I.A del mondo era sorpresa. Dopo anni aveva provato un'emozione diversa dal rimorso, dall'odio, da tante altre emozioni negative. 
Aveva valutato centinaia di migliaia di candidati. 
E di loro solo poche persone soddisfacendo i suoi requisiti.
Che erano incredibilmente severi.
Anzitutto doveva essere una persona già di base adatta a fare nuove conoscenze. 
Poi doveva essere una persona che già di base viaggiasse, e che avesse quantomeno una discreta carriera scolastica. 
Altro importante requisito era il non avere una personalità forte. 
Non avendo ancora pieni poteri, non poteva gestire casi difficili. 
Di tutti i candidati solo sei, rispettavano questi requisiti.
Erano tre ragazzi e tre ragazze. 
Da varie parti d'Europa.
In particolare aveva scovato un ragazzo finlandese, una ragazza italiana, un ragazzo polacco, una ragazza spagnola, un ragazzo danese e una ragazza greca.
Il primo che visitò fu Robin Laine, un ragazzo di quindici anni. Un ragazzo alto, biondo, con gli occhi azzurri. Il sogno di molte ragazze.
E infatti aveva, nella sua scuola aveva numerose ammiratrici. 
Pallidissimo. Viveva in una piccola città della Finlandia.
Rispettiva tutti i suoi requisiti. Era un gran chiacchierone e, spesso viaggiava per il mondo. E nonostante il suo aspetto fisico, non aveva una grandissima personalità. Anche i suoi risultati scolastici parevano soddisfarlo, aveva infatti la media del sette.
a sua famiglia era molto ricca. Xana lo aveva capito dai costosi arredamenti e dal suo potente computer, oltre al fatto che i suoi genitori possedessero diverse auto di lusso.
E ciò poteva costituire un grosso svantaggio.
Avrebbe dovuto per forza estrarre i soldi per il pagamento della retta dal conto di famiglia, e duemila euro al mese che escono non sono pochi, anche in una famiglia ricca, soprattutto se escono senza una precisa motivazione. 
Per questo motivo decise di scartarlo.
Passò avanti. 
Ora toccava a Francesca Pari, anche lei quindicenne. 
Aveva i capelli neri e lunghi, la pelle molto chiara, tendente al bianco, delle labbra carnose e un naso piccolo.
Era minuta.
A una prima occhiata poteva essere scambiata per un cadavere.
Al contrario del primo candidato non era ricca sfondata, ma comunque di buona famiglia.
Era single, un dettaglio non da sottovalutare,  anche se a andare non sarebbe stata lei a partire, ma il suo clone.
Una copia perfetta, e un ipotetico fidanzato,  o un'ipotetica fidanzata avrebbero potuto soffrire di gelosia, o addirittura sospettare il tradimento qualora vedessero sue foto con un altro ragazzo o un'altra ragazza.
Anche lei, quantomeno due volte all'anno, viaggiava, e rispettava anche i requisiti sulla personalità e sulla media scolastica. 
Ma anche lei non era la persona adatta. Avrebbe rischiato di certo atti di bullismo da parte di Sissi, per il suo aspetto fisico.
Per cui proseguì.
Era il turno di Andrej Filip Dariusz Nowak, un ragazzo polacco di sedici anni.
A una prima occhiata ricordava lo slav più puro, eternamente vestito in Adidas, dalle scarpe alla cuffia, passando per la canadese e la giacca. 
A causa di ciò,  Xana non vide di che colore erano i suoi capelli,  ma era comunque un dettaglio di poco conto. 
Se lui era stato inserito tra i candidati voleva dire che, a una prima analisi, rispettava i suoi requisiti. 
Analizzando la sua giornata,  però, si accorse di un problema non da poco.
Le sue dipendenze. 
Il ragazzo, infatti, era un assiduo fumatore e beveva vodka a litri.
Di certo non il miglior biglietto da visita.
Per cui decise di proseguire. 
Era il momento di visitare Jørgen Kunth.
In ragazzo danese.
Fisicamente era il tipico nordeuropeo.
Alto, occhi e capelli chiari e pelle bianchissima. 
E come molti nordeuropei era molto preciso e puntuale.
Analizzando la sua giornata, quantomeno inizialmente, sembrava essere tutto nella norma.
Rispettava tutti i parametri che si era imposto.
Doveva solo rispondere a un un ultimo quesito. 
Per evitare sospetti di tradimento da parte del partner, doveva essere single. Infatti il suo clone avrebbe continuato a usare i social e foto compromettenti con altre persone, avrebbero potuto causare inconvenienti scomodi.
Sembrava fosse solo, quando, alle 23:54, sul suo WhatsApp, arrivò il fatidico messaggio. 
Marcus, con accanto un cuoricino.
Il suo ragazzo.
Per cui non era il candidato adatto.
Avrebbe sicuramente scatenato sentimenti di gelosia nei suoi confronti.
Per cui proseguì. 
Era il turno di Daphne Papadopoulos.
Una ragazza greca. 
Fisicamente aveva il tipico aspetto mediterraneo, carnagione abbastanza scura, capelli scuri e occhi scuri. 
Anche di lei aveva spiato la routine quotidiana.
E aveva visto cose che non poteva immaginare. 
Cose indicibili. 
Basti pensare che impiccava e tagliava la testa alle bambole e ai peluche. 
Inoltre la aveva vista fare dei riti satanici.
Forse non era la persona adatta. 
Stava per gettare la spugna, quando si ricordò dell'ultima candidata. 
Kara García.
A livello di aspetto fisico, non si discostava troppo da Daphne Papadopoulos, ma al contrario di quest'ultima non faceva nulla di strano.
Controllando la sua routine giornaliera, non notò nulla di fuori dalla norma.
Era una ragazza tranquilla, di famiglia benestante, viaggiava spesso e non andava male a scuola. 
Inoltre era single. 
Per cui non sarebbero sorti problemi di sorta.
Aveva ottenuto tutti i dati di cui aveva bisogno. Era la persona giusta.
Aspettò la notte.
Kara si coricò alle 23.
Appena la ragazza si mise sotto le coperte, prese subito il sonno.
Era il momento di agire.
Passò dal computer alla abatjour. 
La ragazza soleva dormire con una mano fuori dalle coperte. 
Xana mandò uno spettro. 
La sua creatura uscì silenziosamente dalla presa elettrica. 
Volò leggera in aria.
E toccò la mano della ragazza. 
Attraversò il braccio.
Poi la spalla.
In seguito il collo.
Poi la testa.
E giunse alla bocca.
Li fece ingresso nel suo corpo. 
Iniziò immediatamente la procedura di clonazione. 
Ricopiò il suo dna.
Poi prese una cellula di ogni singolo tessuto. 
In breve tempo ricreò un suo clone perfetto.
Per non spaventarla a morte fuggì.
Ma prima le rubò del vestiario e i documenti. 
Aprì lentamente la porta della stanza e uscì. 
Con la stessa delicatezza la richiuse.
Scese le scale e giunse alla porta di ingresso. 
Con  i suoi poteri elettrici fece scattare la serratura. Poi uscì.  Per andare dai suoi nemici sapeva cosa doveva fare.
Tanto per cominciare le serviva del bagaglio. Per questo si precipitò alla velocità della luce nel primo negozio che le capitò.
Con i suoi poteri disattivò i sistemi di allarme.
Poi aprì la porta.
Rubò quanto necessario, poi riordnò.
Prese due valigie, della biancheria intima, pantaloni, gonne, vestiti, magliette lunghe e corte. E naturalmente varie paia di scarpe. 
Poi se ne andò. 
Non lasciò nessuna traccia del suo passaggio.
Fece lo stesso in un negozio di telefonia.
Rubò un Samsung ultimo modello.
Non prese una sim, perché sapeva che in Francia avrebbe pagato uno sproposito.
Da un computer locale avviò le procedure di iscrizione al Kadic, con effetto immediato, collegando il pagamento della retta a una multinazionale locale.
Con io conto della stessa azienda pagò il biglietto aereo che l'avrebbe condotta nella Città della Torre di Ferro. 
Il volo sarebbe stato la mattina seguente. 
Lei, con il suo bagaglio, raggiunge immediatamente l'aeroporto. 
Nonostante l'ora tarda era stracolmo di gente che andava e tornava.
Nessuno si accorse della sua presenza. 
Attese lì il volo.
Essendo un ibrido tra una persona e un'I.A non aveva esigenza di dormire. 
Poteva restare in piedi tutto il tempo necessario. 
Alla fine giunse il suo turno. 
Superò il checkin e venne indirizzata per l'imbarco.
Salì in aereo e si sedette al posto indicatole, vicino all'oblò. 
Il viaggio non durò molto.
Ben presto Kara-Xana, Xara. Giunse nella Città della Torre di Ferro. 
   
 
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