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Autore: leila91    28/05/2020    26 recensioni
Ci sono le notti in cui Azraphel non riesce a dormire e conforta Crowley nel sonno.
Ci sono le notti in cui è il demone a prendersi cura di lui.
E poi ci sono quelle in cui entrambi sono svegli.
(Post!non Apocalisse // Fluff, little angst & a bit of smut // protective!Azraphel // protective!Crowley)
Genere: Fluff, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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- Man, you wouldn't believe, the most amazing things, that can come from some terrible nights -
(Fun - Some nights)

 


Le volte in cui non riesce a prendere sonno sono le sue preferite.

Non che Azraphel abbia mai davvero bisogno di dormire: pur abitando sulla terra da millenni, quella è un’abitudine umana che non ha mai sentito l’esigenza di provare.
Le notti ha sempre preferito trascorrerle in salotto leggendo i suoi preziosi volumi oppure in giro per Londra
o per qualunque altra città in cui si trovasse dispensando piccoli miracoli e benedizioni a chi ne aveva bisogno.

Da quando lui e Crowley sono andati a vivere insieme però, il suo passatempo è diventato un altro.

Le volte in cui non riesce a prendere sonno sono le sue preferite perché Azraphel le passa osservando il demone addormentato accanto a lui, e se potesse fare un miracolo per allungare quelle ore notturne, non ci penserebbe due volte.

Crowley è diverso nel sonno: è rilassato, vulnerabile e, per quanto irrazionale la cosa possa sembrare, più giovane.

Il sorriso di Azraphel mentre lo osserva è così intenso che probabilmente potrebbe illuminare l’intera stanza.

Le sue dita si muovono lievi e delicate, fra i capelli vermigli del compagno, disegnando le più dolci delle carezze.

Le volte in cui non riesce a prendere sonno sono le sue preferite e quando Azraphel guarda Crowley dormire quello che vede non è un ricordo della Caduta, e nemmeno una creatura dannata.
Ma un’altra parte di sé stesso che, a tratti è migliore, e a tratti è semplicemente diversa.

Crowley è fatto di passione, desiderio bruciante, inesauribile curiosità. Crowley è tutto ciò che Azraphel non potrà mai essere, ma va bene così, è giusto che sia così.

Crowley a volte è scosso da tremiti leggeri, da preoccupazioni che increspano il suo splendido viso.

Sono le volte in cui si ritrova a mugolare strane frasi nel sonno e allora Azraphel lo scuote con dolcezza, per svegliarlo e scacciare con decisione qualunque incubo lo stia turbando.

“Angelo… sc-scusa, non volevo...”

“Shh, va tutto bene.”

Sospiri, gemiti, le braccia del demone che si avvinghiano con forza attorno a lui.

“La libreria era in fiamme e- nngh, io non riuscivo a-"

“Sono qui, Crowley. Siamo qui, siamo al sicuro.”

E le volte in cui riesce a proteggere Crowley dal passato sono quelle in cui Azraphel si ricorda di essere un Guardiano.[1]
 

*

Le poche volte in cui Azraphel riesce a prendere sonno, sono le sue preferite.

Crowley le custodisce come fossero il più prezioso dei tesori, perché sono le uniche in cui può osservare il suo angelo senza preoccuparsi di dover nascondere il suo sorriso. Sono le notti in cui può lasciar cadere ogni tipo di facciata la sua preziosa corazza di indifferenza e sarcasmo senza timore di risultare ridicolo, vulnerabile o inappropriato. Sa bene di non essere alcuna di queste cose per Azraphel, ma è difficile convincersene, lasciarsi andare.

È difficile rendersi conto di poter essere davvero libero di amare o persuadersi che un demone possa effettivamente amare dopo millenni trascorsi a credere il contrario.

Sono le volte in cui Crowley riesce ad ammettere fra sé che forse buono non è parola così brutta; che alla fine è possibile che nel profondo lui sia davvero, in piccola parte, una brava persona, tanto quanto Azraphel sia a sua volta un piccolo bastardo che vale la pena conoscere.[2]

Azraphel è fatto di sole, in ogni sua sfumatura: dalle albe invernali, tenui e soffuse; al pallore offuscato di un mezzogiorno primaverile, fino ai tramonti infuocati dell’estate. È quanto di più luminoso Crowley riesca a immaginare. Più di quanto possa credere di meritare.

Forse, anzi sicuramente, il posto di Azraphel non è lì, fra le sue braccia, ma il punto è che Crowley non riesce davvero a concepirlo altrove. Il solo pensiero, la sola possibilità, di vederselo sottratto gli fa stringere ancora di più la presa attorno al suo angelo.

Quelle rare volte anche Azraphel sogna, ed è scosso dai brividi.

Più che con le carezze, Crowley preferisce svegliarlo col fantasma di un bacio: un lieve sfiorarsi di labbra che ogni volta ha il potere di calmare il battito incontrollato del cuore dell’altro.

“Mi sono sv-svegliato e tu non c’eri. Ti avevano portato via e distrutto per davvero, senza… senza che io potessi fare…”

Sussulti, singhiozzi spezzati Azraphel si aggrappa a lui come a un’ancora di salvezza.
Un altro bacio, questa volta più profondo.

“Nessuno mi porterà mai via da te, angelo.” Una promessa suggellata con un ringhio basso e minaccioso. “Devono solo provarci.”

 

*

Poi, ci sono anche altre volte.

Le preferite di entrambi perchè sono quelle in cui nessuno dei due riesce a prendere sonno.
Sono notti comunque piene di gemiti, e promesse e sospiri ma di ben altra natura.
Durante quelle notti Azraphel ha visto Crowley inginocchiarsi per la prima volta, ma oh, decisamente non per pregare.
Ha scoperto di quante altre tentazioni sia capace quella lingua affilata e ha ringraziato più volte il cielo che nessuno dei due abbia davvero bisogno di respirare.

Ha visto stelle di cui ignorava completamente l’esistenza mentre il demone lo divorava, letteralmente, languidamente, un centimetro alla volta.

Di più. Caro, t-ti prego, di più…

Durante quelle notti Crowley ha scoperto con sommo divertimento come Azraphel conosca ben più di un’imprecazione
Ha scoperto che quelle mani sono veramente capaci di fare miracoli.
Ha imparato quanto sia diabolicamente eccitante portarlo a implorare.

“Cr-Crowley, smettila di stuzzicarmi, maledetto serpente che non sei altro!”

“Devi solo chiedermelo gentilmente, angelo,” sulle labbra il più innocente dei ghigni.

Ovviamente ci sono anche le volte in cui entrambi riescono a cedere subito al sonno.
Giusto un paio di notti all’anno.
E sono le preferite dei vicini.












 
Note Autrice:

1. Azraphel in origine era uno dei Guardiani dei cancelli dell'Eden.
2. Frase ripresa pari passo dall'ultimo episodio della serie.

Vi ringrazio di cuore per aver letto :D e un grazie speciale a Carmaux95 per il suo parere in anteprima.
La storia è stata da me scritta anche in lingua inglese, se vi va di leggerla la trovate sul mio profilo di AO3 Goldberry90

Alla prossima, buon proseguimento a tutti ^^


Bennina



 
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