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Autore: lmpaoli94    28/05/2020    2 recensioni
Vincenzo, giovane studente minorenne in attesa di diplomarsi all’ultimo anno di scuola superiore.
Michela, insegnante di storia di 40 anni piena di sogni e di speranze.
Si incontreranno in maniera molto improvvisa e si conosceranno meglio l’un l’altra.
Un rapporto che sfocerà in qualcosa di molto più grande di loro, spingendo le persone vicine a loro a dividerli per il loro bene comune.
Ma chi sarà a vincere?
La cattiveria delle persone o un amore sincero?
Un viaggio dentro gli occhi di due persone così diversi di età ma molto simili nei sogni.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Il primo giorno di scuola era sempre un incognita per tutti.
Vincenzo aveva solo diciassette anni e tutta una vita per pensare a quello che avrebbe fatto nella vita.
Gli sarebbe molto piaci9uto entrare in marina ma in quell’anno si sarebbe concentrato al quarto anno dell’istituto tecnico della sua città.
Aveva passato le sue vacanze estive lontano dai suoi amici e rivederli in quello strano primo giorno di scuola, rendeva il ritorno dei gli studenti un momento memorabile.
< Ciao, Vincenzo! > gridò uno dei suoi tanti amici andando incontro ad abbracciarlo.
< Ehi Francesco, come te la passi? >
< Molto bene. Anche se il ritorno a scuola è traumatico per tutti. >
< Parla per te. Non avevo più voglia di rimanere in vacanza con i miei genitori. Tu e questa città mi siete davvero mancati. >
< E’ molto bello sentirtelo dire, Vincenzo. Ma tra qualche anno avrai la possibilità di andare in giro da solo. Magari io e te faremo strage di cuori… Ah proposito, sei riuscito a fidanzarti o ad andare con qualche ragazza in questi tre mesi? >
< Purtroppo no. Nel villaggio turistico dove alloggiavo l’età media delle persone era di 65 anni. >
< Ahahah una vera sfortuna, amico > rispose Francesco divertito < Io invece me la sono spassata alla grande. Magari più tardi ti faccio vedere alcune foto che ho scattato alle mie conquiste. >
< Ti piace molto pavoneggiarti, non è così? >
< Forse… Ma stare insieme ad una donna, mi ha cambiato molto. >
< E hai9 avuto la possibilità di fare sesso? >
< Purtroppo no. Le mie avventure erano molto brevi e non ho avuto l’occasione per legare un rapporto che sarebbe sfociato in vero e proprio amore. Mi sono solo messo con alcune ragazzine e tutte vergini. Lo sai che la loro prima volta deve essere speciale. >
< Lo deve essere anche per noi due. O sbaglio? >
< Forse sì… Ma non aspetterò di fare sesso dopo i miei diciotto anni. Voglio farlo molto prima. >
< Non affrettare il tuo destino. Presto avrai il tuo momento. >
< Vorrei sapere quando. >
Mentre i due vecchi amici passeggiavano nei corridoi della loro scuola immersa in giovani studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, Vincenzo vide che era rimasto tutto uguale.
Giovani ragazzi che cercano di conoscersi l’un l’altro e nuove facce timide che rimangono nascosti nelle loro classi per paura di fare la figura dello stupido il primo giorno di scuola.
Ma da lì ad alcuni mesi anche loro sarebbero cambiati, proprio come aveva fatto quel ragazzo di 17 anni ai tempi di quando ne aveva 14.
Ora i suoi sogni e i suoi pensieri erano molto differenti dal suo primo giorno delle superiori e anche se non aveva bisogno di fare nuove conoscenze, un incontro improvviso gli avrebbe cambiato la vita.
Mentre si stava recando nella sua classe insieme al suo amico Francesco, andò addosso inavvertitamente ad una giovane donna che stava passando proprio in quei corridoi.
Scusandosi immediatamente per come gli era andata addosso, Vincenzo fece subito il gentiluomo raccogliendo tutti quei fogli sparsi per il corridoio.
< Mi dispiace. Davvero. Non so dove avevo la testa. Io… >
Appena lo sguardo di Vincenzo andò ad incrociarsi con quello della donna, il suo cuore mancò un battito.
La stava fissando come se avesse visto un fantasma, oppure come se avesse adocchiato un angelo sceso dal cielo.
< Ecco a lei. >
< Ti ringrazio > rispose la donna con sorriso sincero < Sai dirmi dove posso trovare la 4 A? >
< Certo. È la mia classe > replicai davvero entusiasta.
< Davvero? Mi potresti fare da guida? >
< Certo. Mi segua pure. >
Nel mentre ci stavamo incamminando in quei corridoi che si stavano svuotando dopo il suono del rientro in classe, il mio nervosismo insieme a quella donna era davvero palpabile.
< Comunque sono la professoressa Canini, insegnante di storia. >
< Vincenzo Alfieri. >
< Piacere di conoscerti, Vincenzo. >
< Altrettanto, professoressa. >
In quell’istante Vincenzo gli avrebbe volentieri confessato che era la più bella donna che aveva mai visto in tutta la sua vita.
Circa 1 m e 80 cm, capelli bruni e lunghi e quegli occhi azzurri che era come se si riflettesse il mare.
“Non vorrei pensarlo, ma credo di essermi…”
< Certo che questa scuola è grandissima > fece la donna ridestandomi dai miei pensieri.
< All’inizio può essere così. Ma poi ci si fa l’abitudine. Con tutti gli studenti che la frequentano, sembrerà davvero molto piccola. >
< Non ho avuto ancora la possibilità di parlare con gli altri docenti, ma sono sicura che mi parleranno molto di questa scuola. >
< Sì. Di solito sono dei grandi chiacchieroni. Non per altro noi studenti sbadigliamo quasi sempre durante le loro lezioni. >
< Non è una cosa carina da dire ad una docente e che da questo momento sarà la tua nuova professoressa. >
< Sono sicuro che con lei sarà molto diverso > risposi con sorriso.
Il suo sguardo e la sua bellezza erano davvero contagiosi.
Avrebbe voluto assaporare ogni suo tocco e quel profumo di rose che i suoi vestiti inebriavano la mente del giovane studente.
Ma non era consigliabile sbavargli proprio dinanzi ai suoi occhi. In fondo era ancora il primo giorno di scuola.
< Eccoci arrivati > fece il ragazzo con finto entusiasmo.
< Grazie ancora per la tua guida. >
< Di niente. Se vuole dopo la scuola posso farle fare qualche giro panoramico dell’edificio. Sempre che lei non abbia altri impegni. >
S’eppur all’inizio non era del tutto d’accordo con l’idea del ragazzo, alla fine la nuova professoressa di storia accettò con grande gentilezza.
< A parte conoscere i miei nuovi colleghi, non ho altro da fare. >
< Bene. Allora ci vediamo a mezzogiorno e mezzo davanti alla sala professori? >
< Certo. Nessun problema. >
< Ottimo. >
Facendo segno al ragazzo di entrare per prima, il tocco della sua mano andò a sfiorare quello della professoressa, emanando in lui pensieri davvero fuori dal normale.
“Vorrei poterla sfiorare ancora” pensò il ragazzo inebriato.
< Vincenzo, va tutto bene? >
Vedendo che stava sognando ad occhi aperti, il ragazzo si ricompose subito mentre non si era accorto che aveva aperto la porta della sua aula.
I suoi compagni lo fissavano con sguardo divertito, mentre il suo amico Francesco gli faceva segno di andare accanto a lui in fondo alla classe.
“Bene. Sono felice di aver fatto subito la figura dello scemo.”
Mentre la professoressa Canini stava dando inizio alle presentazioni con un monologo noioso, Francesco gli domandò perché ci aveva messo molto ad entrare in classe.
< Ti ho lasciato in compagnia della bella professoressa e credevo che… >
< Sono passato dal bagno. >
< Spero non a fumare. Non possiamo farci beccare il primo giorno. >
< Non lo faremo. Non ti preoccupare. >
< Tornando a parlare della nuova professoressa, hai visto che gran pezzo di donna. Sarebbe un grande colpo portarsela a letto. >
< Smettila di fare pensieri erotici il primo giorno di scuola, Francesco. Sei disgustoso. >
< Spero che in questi tre mesi tu non sia diventato gay, altrimenti dovrò rivalutarti, amico. >
< No. mi piacciono ancora le donne. >
< Lo spero tanto > disse infine Francesco squadrando il suo amico prima di concentrarsi sulle parole della nuova professoressa.
   
 
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