Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Riikah    29/05/2020    0 recensioni
Min Yoongi e il suo equipaggio appartengono alla "Lista Nera" dei ricercati del grande e potente regno di Khorford.
Durante la caccia ad un cervo, Yoongi si accorgerà tardi di aver salvato la vita non ad una semplice volpe inseguita dai Cacciatori, ma ad un Kumiho, ovvero un demone volpe in grado di trasformarsi in un umano per poter ingannare gli uomini e così cibarsi dei loro cuori.
Yoongi deciderà di sottrarre al demone il suo possesso più prezioso, in modo tale da poter contrattare la fiducia dell'altro per un importante missione.
Odiandosi e quasi uccidendosi giorno dopo giorno, Yoongi scoprirà che Jimin è uno dei 13 Kumiho, e che possiede quindi un potere della natura. I due saranno costretti a convivere e ad iniziare un lungo viaggio insieme a bordo dell'Astro, alla ricerca delle restanti 12 Kumiho; dovranno conoscersi, mentirsi, nascondersi, proteggersi, lottare, scappare, stringere amicizie, esplorare nuovi luoghi e svelare nuove creature, scoprire le verità sul loro passato e smascherare le vere intenzioni del nuovo Re, e nel mentre.. innamorarsi.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kim Namjoon/ RapMonster, Kim Seokjin/ Jin, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nella mitologia antica si credeva che ogni corpo fosse in grado di assumere una forma umana dotata di poteri magici e dell'immortalità, a condizione di ricevere a tal fine sufficiente energia, ricavata per esempio, dal respiro umano e dall'essenza della Luna o del Sole. Le prime popolazioni nomadi supposero che solo una creatura scelta dal cielo avrebbe potuto ricevere il dono della lunga vita, e oltre a poter modificare la propria forma, sarebbe stata in grado di saper controllare i poteri della natura. Quando l'uomo iniziò ad esplorare l'ambiente che lo circondava, ottenendo consapevolezza e familiarità dell'esistenza di centinaia di piante e animali diversi attorno a lui, il Popolo dei Cieli inviò nelle foreste una creatura differente da tutte le altre; una volpe a nove code. Gli anziani più saggi percepirono l'essere come sovrannaturale e divino, mandato in segno di fortuna e di pace. Anche le semplici volpi terrene dotate di grande intelligenza furono venerate come vere e proprie divinità celestiali e benevole, sia dai Popoli delle Foreste e sia dai Popoli delle Montagne, e grazie a ciò riuscirono a convivere armoniosamente con tutti gli esseri umani.

Nei periodi invernali le volpi risiedevano in montagna, per poi scendere a valle in primavera durante la stagione agricola, ed erano solite avvicinarsi alle abitazioni per portare prosperità al nuovo raccolto. Molti santuari furono costruiti e dedicati a questi animali, in modo tale che i devoti avessero l'opportunità di offrire del cibo e dei regali in cambio di fortuna e protezione. Erano infatti considerate di buon auspicio, in grado di allontanare il male e agire da spiriti guardiani proteggendo le persone del posto. Si pensava fossero capaci di respingere tutto ciò che conduceva le persone alla tentazione e al peccato, impedendo l'ingresso dell'energia demoniaca nel mondo terreno. Alcune particolari volpi invece, raramente, potevano scegliere di stabilirsi nelle case e diventare famigli spirituali, usando la magia, se in grado, a beneficio dei loro compagni o padroni, affinché questi le trattassero con rispetto. Queste creature però non condividevano la morale umana e perciò venivano giudicate anche con sospetto e diffidenza, poiché capitava di introdurre negli alloggi dei padroni degli oggetti rubati da altre famiglie. Non era considerato insolito se a volte truffavano coloro pieni di orgoglio e vanità, come contadini o commercianti, indistintamente dal rango sociale. Inoltre, solo poche fortunate persone riuscivano ad osservarne la trasformazione umana. Nonostante questo, in poco tempo e da entrambi i Popoli furono riconosciute come protettrici del sangue reale e portatrici di presagi rivoluzionari.

Tutto cambiò quando gli uomini iniziarono ad usufruire dei loro poteri come segno di prestigio. La gelosia e l'avidità si diffusero molto velocemente, e la creatura intoccabile e sacra di un tempo divenne un oggetto di ambizione, un desiderio comune anche per un semplice cittadino che aspirava ad una vita migliore. Detenere una volpe con più code o anche solo in grado di utilizzare la magia, portava un immenso potere che nessuno si sarebbe mai potuto immaginare. Le volpi capirono tardi che in realtà tutti gli uomini possedevano anime impure ed era ormai impossibile allontanarli dal male. Decisero quindi di ritirarsi nei boschi diventando ancora più ricercate. I villaggi con gli anni crebbero, i santuari furono dimenticati e le volpi rimasero nei ricordi e nei desideri delle persone, le stesse che tramandarono storie e svilupparono leggende ammirate dai giovani, finché il mito divenne mistero e tutto si trasformò in tragedia.

 

 

 

Un nuovo regno nacque quando sia i Popoli delle Foreste e sia i Popoli delle Montagne stabilirono di trasferirsi a valle per coalizzarsi in un'unica grande civiltà. Gli obiettivi principali di questa alleanza erano l'espansione territoriale e la costruzione di abitazioni migliori, lo sviluppo e la crescita interiore del proprio essere, ed infine la collaborazione e la ricerca. Il glorioso Re Chae Byeongho era un uomo astuto e calcolatore che raggiunta metà della propria vita non sembrò più invecchiare, proveniente dalla dinastia reale dei Popoli delle Montagne, regnava ormai su quello che era diventato un potente impero insieme alla moglie, la giovane e invidiata Regina Minjee, proveniente invece dalla dinastia reale dei Popoli delle Foreste, mostrata spesso al suo fianco e piena di gioielli. Avevano sempre desiderato il meglio per il loro popolo, e come una grande famiglia cercavano di rendere soddisfatto ogni cittadino.

Un giorno iniziarono ad arrivare al lussuoso e splendente palazzo reale, realizzato proprio al centro dell'impero in modo tale che i raggi dell'alba lo potessero illuminare, segnalazioni di strani avvistamenti e di persone scomparse e poi ritrovate morte ai confini della città. Il Re decise di organizzare una perlustrazione nei boschi circostanti insieme ad alcuni dei guerrieri migliori, addestrati e comandati da suo fratello minore appena ventenne, Kangdae. Trascorsero lunghe mattinate e lunghe serate alla ricerca di qualcosa a loro sconosciuto, finché durante un tramonto il Re incontrò la creatura più bella che avesse mai visto durante la sua intera esistenza, una volpe dal pelo argentato che possedeva ben nove code. Meravigliato e spaventato al tempo stesso dall'animale cercò di avvicinarsi incuriosito, ma ella impaurita della presenza umana fuggì via. 

Byeongho decise di tornare al palazzo reale, senza mai smettere di pensare alla creatura incontrata e a quanto volesse possederla. In balia dei propri desideri ordinò a suo fratello Kangdae di catturarla, e pochi giorni dopo l'ordine ricevuto il diligente fratello gli consegnò la volpe, trovata aggirarsi silenziosamente intorno ai mercati alla probabile ricerca di cibo. Byeongho era consapevole delle capacità possedute dalla creatura, descritte da centinaia di miti e leggende, e non essendo diverso dal suo popolo, desiderò anche lui impossessarsi del divino potere a cui tutti aspiravano, per poter affermare la sua posizione di Re tanto ammirata e bramata; ma la volpe rifiutò di sottomettersi all'uomo, non mostrando mai ne i poteri e ne la trasformazione umana. Il Re inizialmente si sentì deluso e arrabbiato nei confronti della creatura, ma nonostante l'avesse imprigionata nei sotterranei per i suoi scopi, non si comportò mai in modo violento, si mostrò anzi gentile e leale, dedito a rivelarle con onestà la persona che realmente si nascondeva dietro quella corona.

Dopo lunghi mesi di prigionia, una donna dai lunghi capelli rossi e dagli occhi color miele apparve al posto della volpe. Byeongho si ritrovò una seconda volta ammaliato da quella bellezza nascosta, tale da farlo innamorare perdutamente, e a sua sorpresa anche la donna volpe ricambiò i sentimenti e la gentilezza ricevuta. Ma la segreta storia d'amore tra i due, appartenenti a specie diverse, non sembrò durare. La Regina Minjee scoppiò in lacrime quando catturò i due amanti nella propria camera, e per vendicarsi del marito, il quale aveva promesso di non tradirla mai nonostante non potesse concedergli eredi, decise di raccontare al popolo che il Re si trovava attualmente sotto la possessione di uno spirito volpe, ed era lui stesso il vero responsabile degli strani avvistamenti e delle recenti morti e scomparse.

Byeongho rimase scioccato dalle accuse ricevute da parte della moglie, e comprese di non poter più continuare a nascondere la volpe nei sotterranei. Minjee creò caos, proteste e ribellioni tra i cittadini per interi giorni a causa della propria gelosia, ma ancora non soddisfatta, ordinò a Kangdae, che era preoccupato per suo fratello, di formare un gruppo di cacciatori speciali per poter abbattere la volpe. I cacciatori si riunirono al castello in poco tempo grazie all'odore della volpe fiutato dai cani, e ostacolarono la fuga in corso dei due amanti. Lo scontro portò molto più spargimento di sangue previsto; il Re sacrificò la vita per poter proteggere la volpe, colei che accecata dalla rabbia e dal dolore per la perdita, strappò il cuore dal petto della Regina, per poi mangiarlo e fuggendo nei boschi. Kangdae, prossimo ormai al comando, inseguì e uccise il mostro che aveva causato la perdita delle due persone più care e importanti per lui, e riferì al popolo la triste verità accaduta. La visione della volpe cambiò radicalmente nella mente delle persone; erano descritte e considerate come demoni in grado di cambiare aspetto e vivere per centinaia di anni, poiché il risultato di una grande longevità e di un enorme accumulo di energia. Erano agili, maliziose e in grado di manifestare emozioni umane, dall'appetito insaziabile e dalla natura sfuggente, dotate di abbastanza fascino per sedurre gli uomini allo scopo di sfruttarli e poter mangiare i loro cuori. Tutti iniziarono a soprannominarle Kumiho.

Numerosi villaggi e città furono ricostruiti dopo "la Tragedia", e mentre alcuni cittadini si allontanarono dalla capitale sperando di poter sfuggire a tali creature spaventose, altri invece viaggiarono fuori dall'impero poiché insoddisfatti delle scelte del giovane nuovo Re. Infine mentre alcuni lo sostennero e aiutarono, una minima parte la quale interpretò la morte dei reali come una punizione divina, si trasferì di nuovo nelle foreste e nelle montagne per proteggere le volpi. Il nuovo Re Kangdae, che da quel giorno mai si separò dalla corona d'oro poggiata sui suoi lunghi capelli scuri, continuò a serbare dentro di se ira e rancore nei confronti delle Kumiho. Kangdae mantenne il gruppo di cacciatori speciali al suo servizio e ordinò la costruzione di una base adatta all'arruolamento dei giovani volontari combattenti tra il suo popolo, al fine di proteggere l'impero e uccidere ogni volpe esistente e sterminarne così la specie. La caccia era iniziata.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Riikah