Qualcosa di meglio
“Potresti avere qualcosa di meglio di me” – Dolores lo dice balbettando, nel buio della notte, quando si illude che lui non possa vedere il rossore sulle guance e la fragilità negli occhi da rospo.
Alastor però vede questi dettagli e anche di più. Vede il dolore che lei avverte nel sussurrare quelle parole, vede il guizzo di verità nel momento in cui lei gli si dona completamente, vede i brividi che le suscita quando la tocca.
“Cosa? Il paradiso?” ribatte lui, fingendosi sprezzante con un grugnito divertito. “Nah, non è lì che voglio stare. Nessuno dei miei amici è lì, tu non saresti lì, bamboluccia”.
Alastor però vede questi dettagli e anche di più. Vede il dolore che lei avverte nel sussurrare quelle parole, vede il guizzo di verità nel momento in cui lei gli si dona completamente, vede i brividi che le suscita quando la tocca.
“Cosa? Il paradiso?” ribatte lui, fingendosi sprezzante con un grugnito divertito. “Nah, non è lì che voglio stare. Nessuno dei miei amici è lì, tu non saresti lì, bamboluccia”.
Passano anni, i brividi si accumulano sulla pelle ma l’idea di paradiso si allontana sempre più.
Perché Alastor vuole lei ma vuole anche l’ebbrezza della morte.
E Dolores cosa vuole in fondo non ancora lo sa.
Perché Alastor vuole lei ma vuole anche l’ebbrezza della morte.
E Dolores cosa vuole in fondo non ancora lo sa.
“Potresti avere qualcosa di meglio di me” – Alastor lo dice in tono divertito, quando lei gli fa visita nel momento in cui lui è stato appena dimesso dal San Mungo ed è senza gamba, senza occhio e senza mezzo naso.
Dolores però non vede quei dettagli, per una volta riesce a vedere oltre. Vede in retrospettiva la complicità che c’era prima, vede il modo in cui lui è l’unico che riesce ancora a capirla, vede i brividi che ancora prova a pochi centimetri da lui.
“Cosa? Ehm… Il paradiso?” ribatte, con un coraggio che quasi stona, consapevole di fare da eco a parole lontane. “Non è lì che voglio stare. Nessuna delle persone a cui tengo – e non sono molte – è lì. Tu non saresti lì”.
Dolores però non vede quei dettagli, per una volta riesce a vedere oltre. Vede in retrospettiva la complicità che c’era prima, vede il modo in cui lui è l’unico che riesce ancora a capirla, vede i brividi che ancora prova a pochi centimetri da lui.
“Cosa? Ehm… Il paradiso?” ribatte, con un coraggio che quasi stona, consapevole di fare da eco a parole lontane. “Non è lì che voglio stare. Nessuna delle persone a cui tengo – e non sono molte – è lì. Tu non saresti lì”.
Passano anni, i brividi non scompaiono e l’idea di paradiso si concretizza in cieli mai ipotizzati prima.
Perché Alastor la vuole ancora e per lei ha smesso di sfidare la morte ogni singolo giorno.
E Dolores cosa vuole lo ha scelto, senza rimpiangere troppo i decreti che non ha mai firmato.
Perché Alastor la vuole ancora e per lei ha smesso di sfidare la morte ogni singolo giorno.
E Dolores cosa vuole lo ha scelto, senza rimpiangere troppo i decreti che non ha mai firmato.
NDA: Brevissima flash in cui ho voluto fare un riferimento speculare a una prima situazione in cui Dolores si sente "brutta" rispetto ad Alastor e una seconda situazione in cui avviene il contrario dopo che Alastor ha subito le varie amputazioni. La scelta di scegliersi a vicenda porrebbe qui un po' un what-if? come ho voluto segnaalre con quel "decreti mai firmati".
L'ispirazione è venuta dai prompt della pagina su Facebook "Punto & Virgola": camera da letto - brividi - "Non voglio andare in paradiso. Nessuno dei miei amici è lì." - Deve fare una scelta tra due opezioni molto diverse.