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Autore: RobyR    30/05/2020    2 recensioni
Avevo già parzialmente pubblicato questa storia in una raccolta, ma poi per sbaglio l'ho cancellata... mi sarei volentieri sbattuta la testa contro il muro, sopratutto perché ho perso tutti i vostri bellissimi commenti, ma poi mi sono detta che con questa scusa avrei potuto migliorarla e aggiungere quella scena d'amore che non ero riuscita a scrivere la prima volta. Ma veniamo a noi: Bucky è ubriaco e geloso e questo lo porterà direttamente accanto al letto su cui Steve sta dormendo. H/C, fluff e Angst per tre capitoli già interamente scritti
Genere: Angst, Fluff, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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2 - PIANOFORTE



 

C'era un vecchio pianoforte in quel bar dove andavamo da ragazzi, a Brooklyn, te lo ricordi Steve?
Il pianista suonava sempre canzoni jazz, ballabili, e io mi tiravo in pista la ragazza di turno con cui ero uscito, mentre tu rimanevi in disparte, vicino al pianoforte, ad ascoltare la musica e guardarti intorno con aria persa. La ragazza che doveva far coppia con te, generalmente, a quel punto della serata, stava ballando con qualcun altro, ma non ti importava.
Sai come lo so Steve? Perché anche se ballavo con questa o quella ragazza, i miei occhi erano su di te, costantemente.
Di solito, ad un certo punto della serata, mollavo la ragazza con cui stavo ballando per venire a farti compagnia accanto al pianoforte. Nessuno di noi sapeva suonare, ma ci piaceva ascoltare, ed era una buona scusa per me per poter restare lì, insieme a te, appoggiati al muro con le braccia che si sfioravano delicatamente.
Una sera, poi, il pianista iniziò a suonare un lento. Tutte le coppie intorno a noi incominciarono a ballare lentamente, abbracciate e io avrei solo voluto prenderti e trascinati in pista insieme a me, ma non potevo, non potevamo.
Iniziai a dondolare sul posto, al ritmo di musica e poco dopo tu incominciasti a muoverti insieme a me. Il tuo braccio sinistro a contatto con il mio braccio destro. I brividi scendevano sulla mia schiena anche per un così semplice tocco fugace.
A vederci da fuori saremmo sembrati ridicoli, lo so. Due uomini che dondolano come scemi, perfettamente sincronizzati, appoggiati ad una parete.
Ma per me, fu stupendo.
Fu quanto di più simile ad un ballo insieme che io te abbiamo mai fatto... Se avessi chiuso gli occhi, avrei potuto immaginare di stare davvero ballando insieme a te.
Ma non potevo permettermelo, non dovevo cedere alle mie fantasie più di quanto non avessi già fatto. Così tenni gli occhi aperti sulla sala e sulle coppiette intente a danzare come se nulla fosse, come se avere il privilegio di poter ballare con la persona che si ama fosse per loro completamente normale. E lo era, per loro, per un uomo e una donna. Ma due uomini, negli anni quaranta, possono solo essere amici, nient'altro, ma io... Era da anni ormai che ti amavo, ed ero sceso a patti con tutto questo. Mi ero rassegnato ad una vita in cui non avrei mai avuto il tuo amore. Mi ero rassegnato all'idea di vederti, un giorno, sposato ad una brava ragazza. O almeno questo era quello che mi raccontavo per non morire di gelosia al solo pensiero. Volevo che tu fossi felice, anche se io avrei sofferto come un cane a vederti tra le braccia di qualcun altro.
E ora invece siamo qui, Steve, sdraiati insieme su questa brandina militare troppo piccola per due uomini adulti, e io non riesco ancora a credere di aver fatto l'amore con te. Di aver davvero assaggiato il sapore dei tuoi baci, di aver sentito la tua pelle sotto la mia lingua e il tuo corpo caldo e duro sotto le mie mani.
Non riesco ancora a credere di avere avuto il permesso e il privilegio di amarti come avrei sempre voluto fare.
Adesso, il tuo corpo è nudo al mio fianco, sporco di sudore e dei nostri umori mischiati insieme e io ancora non riesco a crederci.
In questo momento, mi sembra di risentire la musica che emanava da quel pianoforte quella sera, come una colonna sonora ad i nostri momenti più belli.
Sento sulla pelle gli stessi brividi di quella notte.
Ho uno strano presentimento, ma forse ho solo paura che tutto questo sia solo un sogno, destinato a dissolversi quando il sole illuminerà le stelle. Non lo so.
Voglio godermi questo momento Steve, questo attimo di quiete e di amore accanto a te.
Sei così bello mentre dormi Steve, lo sei sempre stato, per me.
Ma questa paura insensata e primordiale non mi vuole lasciare andare. Mi invade e io mi stringo più forte al tuo petto.
"Non mi lasciare mai Steve, non mi lasciare" non so perché l'ho detto, so che non lo faresti mai.
Tu ti giri verso verso di me, nel sonno e mi rispondi con gli occhi chiusi, in un flebile sussurro.
"Mai Bucky, fino alla fine..."
"Fino alla fine..."

 

 

 

  
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