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Autore: MusicAddicted    31/05/2020    19 recensioni
Il titolo dice già tutto… ma per davvero!
dal capitolo I:
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.
- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.
Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.
“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.
Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.
“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.
Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Ma ciiaaaooooo
non vi ringrazierò mai abbastanza per l’entusiasmo. <3
Però me lo sento, questa storia vi dividerà, ad alcune potrebbe non piacere dove sta andando … lo capisco benissimo ^^ 

un grazie infinito a Fatima (https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=1016467) , per questo suo regalo tanto meraviglioso, quanto inaspettato

regalino-pinstripe-fatima

e ora si prosegue

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Capitolo V: Do not disturb

- La nostra prima volta. La nostra prima volta. La prima volta di Crowley con me. La mia prima volta in assoluto. -

Questo è il pensiero costante nella mente di Aziraphale, mentre si aggira con Crowley, mano nella mano.

- Seimila maledettissimi anni di struggimento e poi, in poco più di una settimana, sono balzato da primo bacio a prima volta che farò l'amore con il mio prezioso, incantevole, unico angelo. Immagino che il Dottore dopotutto lo debba ringraziare.-  pondera il demone, prima che Aziraphale gli stringa la mano un po’ di più.

“Che c’è che non va, angelo?” si volta verso di lui, con la  preoccupazione nei suoi occhi

Non c’è alcun bisogno che lui indossi i suoi occhiali dalle lenti scure e il suo angelo ha già chiarito quanto ama guardare quei suoi grandi occhi dorati, da serpente

“Non c’è niente che non potrebbe andare, caro, qui, con te.” fa un sorrisone. “Mi stavo solo chiedendo, sono parecchi minuti che camminiamo. Dov’è che stiamo andando, di preciso?”

“Non ne ho la minima idea, questa stupida cosa è piena di stupidi corridoi, ma ancora non sono riuscito a vedere una stupida stanz..aaaaaahhh!” Crowley interrompe ciò che stava dicendo, quando il suo piede inciampa in un buco che prima non c’era.

Con molta poca grazia, cade sul pavimento, brontolando.

 

L’angelo si precipita subito da lui, piegandosi sulle ginocchia per essere allo stesso livello di sguardo.

“Tutto okay, caro?”

“Oh, andiamo, tu l’hai visto, dimmi di sì. Quella maledettissima mattonella era lì fino a un secondo prima che ci posassi sopra il piede. Questa stupida astronave l’ha fatto apposta!” sbotta, alzandosi, solo per finire di nuovo a terra il secondo successivo, seguito da Aziraphale.

Questo perché la suddetta ‘stupida astronave’ si è scossa piuttosto violentemente.

“La penso anch’io così. Non la parte stupida, naturalmente!” si affretta a precisare Aziraphale, come se l’astronave potesse ascoltarli.

 

Oh, beh, a dire il vero lei può.

“Ma sul fatto che TARDIS lo abbia fatto apposta. Credo che tu dovresti essere più gentile con esso.”

Un’altra potente scossone.

“Con … lui?” azzarda Aziraphale.

Un’altra scossone, ancora più forte di prima.

“Con lei..” sentenzia l’angelo.

Niente più scossoni.

Si aiutano l’un l’altro a rialzarsi.

“Ecco risolto. Pare che TARDIS sia una lei.” spiega l’angelo. “Proprio come… Lei.” fa una pausa, indicando in alto.

Crowley spalanca gli occhi.

“Davvero stai paragonando TARDIS a… Lei?” gli chiede, perplesso, indicando in alto allo stesso modo.

“Beh, perché no? Immagino che abbia dei piani ineffabili anche lei e...te lo immagini quanto andrebbero d’accordo entrambe?” ridacchia Aziraphale.

“NGK!” scrolla le spalle Crowley, non gradendo molto quella prospettiva. “Ma ho imparato la mia lezione. Lei è una lei. Afferrato il concetto.”

Un rumore attira l’attenzione di Aziraphale.

“Crowley non senti anche tu questa specie di… sciabordio?”

Il demone si mette ad ascoltare meglio.

“Hai ragione. Del resto, il ragazzo Alieno ha detto che ha una piscina da qualche parte. Vogliamo scoprire dove?” ammicca verso il suo angelo.

“Dopo di te, caro.” fa un sorrisetto il biondo, seguendolo.

 


Mentre il Dottore è ancora impegnato con le riparazioni delle sue apparecchiature supertecnologiche, chiaramente non si è perso quegli scossoni.

“Woah, camati!” ridacchia. “Siamo un po’ dispettose, baby, stanotte, non è così? Che c’è che non va? Ti continuano a chiamare con quel nome terribile? Spero di no.” fa delle carezzine sulla console, come se potesse confortare la sua amata nave spaziale, in qualche modo..
“E comunque, io credo che te li dovresti fare amici, dovresti fare un piccolo sforzo e creare l’atmosfera adatta. Del resto, quando ci ricapita di avere qui un angelo e un demone millenari che si mettono a fare dolcemente l’amore qui? Non è meraviglioso?” fa un sorrisone. “Oh beh, quando io avrò il mio grande momento con quell’amabile angelo mi dovrai aiutare a creare la miglior atmosfera di tutte. Non disdegnerei nemmeno di avere un momento con quel demone affascinante… ma è tanto sfuggente quanto il serpente che è!” alza gli occhi al soffitto, prima di riprendere la sua attività.


Qualche corridoio più in là, l’amabile angelo e il demone sfuggente sono riusciti a trovare la piscina.

È davvero grande, rettangolare, con delle piante tutt'intorno, delle colonne di marmo e due chaise longue bianche.

“Oh cielo, è tutto così bello!” esclama Aziraphale, colmo di stupore.

“Già, davvero molto bello, sì.” borbotta Crowley, andando verso le piante.

C’è già uno spruzzino pieno d'acqua che si è fatto comparire in mano.

“Chi è che urla a voi? O forse dovrei dire che non lo fa? Non siete affatto splendenti, tu, piccoletta, hai una macchia … e cos’è quell’orribile foglia gialla che riesco a vedere da qui?” sbotta Crowley, spruzzando le piante mentre urla contro di loro.

 

L’effetto è immediato e loro cominciano a tremare.

“Va già meglio.” sogghigna il rosso, soddisfatto.

Aziraphale cammina vicino a lui, abbracciandolo da dietro.

“Crowley, caro, non dovresti riservare delle attenzioni a me?” mormora, soffiandogli dolcemente all'orecchio.

Crowley si volta verso di lui di scatto.

“Cosa? Vuoi che mi metta  gridarti che devi crescere meglio, mentre ti spruzzo d’acqua?” gli chiede, un po’ frastornato, intento com’era in una delle sue attività preferite.

Questo prima di richiamare alla mente che potrebbe intrattenersi con un’attività ancora più piacevole.

“Oh giusto. Tu. Io. Prima volta.” annuisce, dando un bacetto veloce al biondo. “Perdonami, angelo, è che mi mancano le piante di casa mia e mi sono lasciato trasportare un po’.” si scusa, massaggiandosi la nuca. “Cattive piante, perché mi avete distratto. Cattive, davvero CATTIVE piante!” ringhia causando un nuovo tremore alle piante.

 

“Okay, caro, ora che ti sei divertito con le piante, perché non cominci a divertirti con me?” lo provoca Aziraphale, sdraiandosi su una delle chaise longue con movimenti davvero sensuali e uno sguardo invitante.

Crowley striscia lentamente sopra di lui, volendo godersene ogni momento.

 

“Chiedo scusa, angelo, stai forse agendo come un demone tentatore?” ridacchia, giocando con il suo papillon.

“Potrei, visto che tu stai agendo più timidamente di un angelo!” ridacchia Aziraphale, afferrando il cordino argentato per tirarlo a sé per un bacio approfondito.

 

Più bollente si fa il bacio, più sicurezza di sé riacquista Crowley.

Comincia a sbottonare la camicia di Aziraphale, mentre attacca il suo collo con baci feroci.

“Ora chi è il demone tentatore che comanda?” ringhia contro il suo collo, mentre la sua mano si sta dando da fare con i suoi pantaloni.

“Tu, caaaaaro, tu!” geme Aziraphale, inarcandosi all’indietro per aumentare il contatto.

Le sue mani sono sul petto di Crowley, pronte a sbarazzarsi della sua T-shirt nera.

Sfilargliela dalla testa implicherebbe interrompere i baci di Crowley, cosa inammissibile per l’angelo.
Ecco perché ricorre ai miracoli, e con qualche schiocco delle sue dita tutto quello che entrambi indossano sono soltanto i loro boxer.

“Direi che qualcuno qui è impaziente!” fa un sorrisetto Crowley, andando all’attacco dei suoi capezzoli.

“Scusami tanto se sono seimila dannatissimi anni che aspettiamo!” impreca Aziraphale, sorprendendo e divertendo Crowley ancora di più.

Le mani dell’angelo vagano su e giù per la schiena del demone, cercando di infilarsi sotto i suoi boxer.

Crowley rabbrividisce di piacere in anticipazione, prima di scostarsi da lui.

“Ho forse fatto, detto o pensato qualcosa di sbagliato?” gli domanda il biondo, intimorito e confuso.

Crowley lo rassicura con un sorriso e un dolce bacio.

“Al contrario, tesoro, vai oltre il perfetto,” mormora, accarezzandogli il volto e aiutandolo ad alzarsi. “

“È solo che stavo pensando che posso fare un filino meglio di così,” gli fa l’occhiolino, prima di schioccare le dita.
 

Un  grande, tondo, materassino galleggiante a forma di Crepe Suzette appare sull’acqua.

“Ooooh, Crowley, è così perfetto!” fa un sorriso estasiato l’angelo.

 

“Ci andiamo, angelo?” lo prende per mano Crowley, portandolo verso la piscina con sé.

Saltano sopra il materassino, ma definitivamente scivolano dalla sua superficie poco stabile, finendo in acqua, ridendo della cosa.

Agilmente, Crowley risale sul materassino, aiutando l’angelo a raggiungerlo.

Si baciano in modo languido, mentre Crowley sdraia Aziraphale, ponendosi sopra di lui.

Il materassino li culla dolcemente, mentre fluttua verso il centro della piscina.

 

All’improvviso, dal nulla, si sente risuonare la canzone ‘A NIghtingale sang in Berkeley Square’ e le luci sopra il tetto si accendono, cambiando in molti colori che si riflettono sull’acqua.

“Oh, buon cielo, Crowley, è tutto così meraviglioso!” sospira Aziraphale, con gli occhi ricolmi di meraviglia, ma poi nota allo stesso modo l’espressione scioccata di Crowley.

“Angelo, non le sto facendo io queste cose… solo il materassino era una mia idea… quindi chi?” sì domanda.

Dottor Chi!” capiscono all’unisono.

“O piuttosto la sua TARDIS, comincio a pensare che sia dotata di una propria volontà… e pare che stia facendo il tifo per noi!” fa un sorrisetto Aziraphale.

“Allora diamole uno show come si deve!” sogghigna Crowley, prima di baciarlo famelico, mentre le sue mani vagano in ogni centimetro accessibile della sua pelle.

“Crowley, io ti amo così tanto, sono più che pronto per te. Solo… sii gentile. E dolce. E lento.” lo supplica Aziraphale fra i baci.

“Oh, dolce cuore, non me lo devi nemmeno chiedere. Sei il mio speciale piccolo angelo, così prezioso e io avrò una gran cura di te,” lo tranquillizza Crowley, con la sua voce di seta.

“Lo so, caro.” avvolge un braccio attorno al collo del demone, succhiandogli il capezzolo destro, mentre tortura il sinistro fra il suo indice e il suo pollice.

“Per Sa… Per Di… per te, angelo!” ringhia Crowley, profondamente eccitato, prima di calmarsi. “Perché… perché non  mi guidi tu? Dimmi quello che vuoi, come posso accontentarti…” gli mormora contro il collo.

Crowley ha un debole per il collo di Aziraphale.

“Ac- accarezzami le gambe, per favore,” gli domanda l’angelo con voce tremante.

Il demone è più che felice di obbedire e si sofferma sulla sensibilissima pelle della parte alta delle cosce interne.

“Per tutti i Cieli!” geme Aziraphale, sentendosi impossibilmente impaziente, mentre le sue mani imitano le azioni del suo maestro.

 

“E adesso cosa, angelo?”
“Rimuoviamo i boxer. Entrambi. Allo stesso momento. Una reciproca rimozione.” trattiene un respiro, afferrando il bordo dei boxer rosso scuro corti e attillati di Crowley, mentre Crowley posa le sue mani su quelli azzurro chiari e larghi di Aziraphale.

“Al mio tre?” propone il rosso e il biondo annuisce.

 

Dopo il ‘tre’ anche gli ultimi indumenti raggiungono il pavimento mentre un angelo e un demone ammirano intentamente le loro forme nude.

Il modo in cui Crowley sta quasi divorando Aziraphale con i suoi occhi che bruciano di lussuria, fa sentire l’angelo così desiderato e apprezzato che non si sofferma nemmeno per un attimo a pensare che all’altro non possa piacere il suo fisico morbido, dalle curve generose.

“Oh, caro, sei così incredibilmente incantevolmente, perfettamente bellissimo.” fa un sorrisone Aziraphale, accarezzando il viso del demone.

“E così sei anche tu, mio angelo.” mormora Crowley, lasciando che i loro membri già eccitati si tocchino.

Quello strusciarsi così sexy li fa entrambi sussultare e ansimare in anticipazione.

“Oh, caro, temo di essere così eccitato che le mie ali potrebbero spuntare fuori da un momento all’altro, facendomi perdere l’equilibrio e finire in acqua, con delle ali così inzuppate e pesanti che finirei per annegare, ma… oh, che modo sarebbe di andarsene!” gli sorride Aziraphale.

“Non ti lascerò cadere, Aziraphale.” lo stringe forte Crowley. “E non intendo solo nell'acqua. Non ti lascerò cadere in alcun modo. Questo non è peccato. Questo è amore. Puro amore. Non puoi cadere per una cosa simile. Questo non sporcherà la tua bellissima anima, semmai renderà un pochino più luminosa la mia.”

“Se potessi cadere per la dolcezza, il responsabile saresti tu,” lo bacia a fondo l’angelo. “Lo so che non cadrò, lo so che questo non può essere male, questa non può essere la dannazione, semmai è un altro modo per raggiungere il Paradiso.” gli accarezza i capelli. “E farò del mio meglio per tenere le ali al loro posto. Ora però non farmi attendere oltre.”
 

E Crowley accontenta sia lui, sia se stesso, scivolando dentro il suo angelo dolcemente, piano e con amore, aumentando il ritmo solo quando è l’angelo a chiedergli di farlo.

C’è un detto che pressapoco recita: ‘Le cose migliori richiedono tempo.’

Beh, loro due hanno atteso per ben seimila anni.

È pura perfezione, una totale estasi dei sensi. Entrambi non potrebbero chiedere alcunché di meglio.

“Oh, Crowley, questo è stato…”
“Già.” annuisce Crowley, schioccando le dita perché il materassino raggiunga il bordo piscina.

Quando toccano di nuovo il pavimento, Aziraphale fissa Crowley in un modo che fa capire al demone che loro due non hanno ancora finito.

“Sbaglio o qualcuno sta chiedendo un secondo round?” sogghigna, facendo arrossire il biondo.

- E conosco anche la location perfetta. Devo soltanto trovarla. - decide.

“Aspettami qui, angelo.” lo informa, pronto ad andarsene.

È così impaziente di trovare il Dottore che nemmeno si rende conto di essere ancora nudo e fradicio.

Per fortuna se ne rende conto Aziraphale.

“Per l’amore di qualcuno, Crowley! Non ho idea di dove tu stia andando, però, peeeeer favore, abbi la decenza di indossare qualcosa!” urla, prima che il rosso varchi la soglia, schioccando le dita per vestirlo con dei bermuda color kaki e una camicia nera, il primo outfit che gli è venuto in mente.


Sa che non può azzardarsi a far indossare al suo amato qualcosa in tartan.
Aziraphale non ha certo un desiderio di morte.

 

Anche se quei corridoi sembrano tutti uguali, in qualche modo Crowley riesce a raggiungere di nuovo la sala dei comandi, dove il Dottore è sdraiato a terra sulla griglia, ancora alle prese con le sue riparazioni.
 

Per vederci meglio, ha deciso di indossare i suoi occhiali.
Sente la presenza del demone e si volta verso di lui.

 

“Bene, bene, Crowley, sei già di ritorno. Ti sei goduto il tuo momento con Azi?” gli chiede, camminando più vicino a lui.

Non può fare a meno di notare i suoi capelli bagnati e il fatto che stia sgocciolando acqua da ogni dove.

“Ti sei goduto la mia piscina?” aggiunge.

“Ma.. come fai a…?” si acciglia Crowley.

Il Dottore si limita a incrociare le braccia all’altezza del petto e a lanciargli il suo migliore sguardo alla ‘Bitch, please!’.

Crowley si sente in qualche modo a disagio e non è per il suo sguardo. O meglio, lo è, ma per altre ragioni.

- Il bastardello arrogante sta giocando sporco … indossando quegli occhiali che lo rendono più… sexy? Che Paradiso sto dannatamente pensando? - comincia la sua battaglia interiore.

“Oh già, credo che fosse facile intuirlo!” si accorge Crowley, considerando il suo attuale stato.

“E io credo che tu non dovresti indossare vestiti quando parli con me,” replica il Dottore, con un tono arrapato nella sua voce.
 

Crowley sbarra i suoi occhi ambrati.

“Come, prego?” indietreggia di un passo.

- Non può aver detto davvero quello che gli ho appena sentito dire. E dovrebbe darci un taglio con quello sguardo. Oh, grandioso, ora ci aggiunge pure la lingua contro i denti. Per non parlare dei suoi avambracci, un po’ più muscolosi dei miei, dato che ora sta indossando solo una T-shirt nera con le maniche arrotolate sulle spalle - peggiora il momento di imbarazzo di Crowley. - Stupido demone, smettila di pensare al Ragazzo Alieno sexy, hai un angelo davvero sexy e amabile che ti sta aspettando!-


“Fradici. Non dovresti indossare vestiti fradici quando parli con me.” precisa il Dottore, muovendo un passo in avanti verso di lui ed estraendo il suo cacciavite sonico da una tasca dei suoi pantaloni.

"Non vorremo certo prenderci un raffreddore, vero?” mormora, usando il cacciavite sonico per sbottonare la camicia di Crowley, posando una mano su quel petto tonico che la camicia aperta gradualmente espone.

Il demone estremamente confuso ricorre all’ultimo brandello di lucidità che gli rimane, per indietreggiare e riabbottonarsi tutta la camicia.

“Sono un demone. Ci vuole molto più di un semplice raffreddore per farmi del male.” sbotta. “Quanto alla tua domanda, no, non ho ancora finito con Azi, siamo nel mezzo di qualcosa, ma volevo sapere se hai una specifica stanza.”

“Quale?”

“Hai una biblioteca?”

“Ma certo che ce l’ho. Una molto grande. Del resto, i libri sono l’arma più potente che esista. Un’arma in un modo meravigliosamente innocente. Come potrei non amarli?” sorride esaltato, con la sua lingua che gli accarezza i denti ancora una volta, ma Crowley ha ancora più difficoltà da aggiungere in lista.

- Sono così felice che Aziraphale non sia qui e che non ti abbia sentito, ti avrebbe potuto sposare proprio qui, proprio ora!-

“Allora, mi puoi mostrare un modo per arrivare alla tua biblioteca?” gli domanda educatamente.

“Posso fare di meglio!” fa un sorrisetto il Signore del Tempo, andando verso la consolle.

Comincia a premere bottoni e abbassare leve, finché da uno dei dispositivi non esce un foglio di carta stampato.

“Eccoti la mappa con tutte le stanze. Se la TARDIS collabora, dovresti trovare la biblioteca facilmente.” sorride soddisfatto.

“Intendi dire che potrebbe anche non cooperare?” si acciglia Crowley.

“Se si sente dispettosa, si diverte a mischiare le stanze. Non hai idea di quante volte mi ci voglia un sacco per raggiungere la mia camera da letto, quando faccio qualcosa che in qualche modo la offende.” alza gli occhi lui.

 

“NGK! Beh, io credo che lei si stesse comportando benissimo… con la musica e le luci nella piscina.” borbotta Crowley.

“Musica e luci?” ripete il Dottore e poi ridacchia. “Allora, baby, sì che sai essere romantica quando ci provi!” parla con la sua TARDIS. “Io credo che tu cominci a piacerle.” si volta nuovamente verso il demone.

- E io credo di non cominciare a piacere solo a lei!- pondera Crowley.

“Okay, grazie. Quindi, se lei è ancora di buon umore, non ci dovremmo perdere. Il che è un bene, perché questo è un posto così strano che non mi stupirei se ci imbattessimo in un leone.” lo deride Crowley.

“Niente leoni.” lo rassicura il Dottore. “Però ho un cavallo!” aggiunge, ammiccando verso di lui con un sorrisone. “Un souvenir dalla Francia. Non lo doveste incrociare lungo la strada verso la biblioteca.”

Crowley lo fissa scioccato, ma preferisce non dire niente, preparandosi ad andare.

“Aspetta!” lo ferma il Dottore, controllando qualcosa nei suoi monitor. “Perché le mie piante stanno tremando? Hai urlato contro di loro? Azi me lo ha detto che tu hai questa pessima, davvero pessima abitudine!” sbotta.

 

“Cosa? Semmai mi dovresti ringraziare, d’ora in avanti le tue piante cresceranno meglio!” controbatte Crowley, voltandosi e avanzando verso di lui a grandi falcate.

“Ma non è questo il maledetto modo! Le piante hanno bisogno di amore, di cure, hanno bisogno che si parli loro dolcemente e, di nuovo, hanno bisogno di amore!” gli urla contro adirato il Signore del Tempo.

Non è decisamente il modo più adatto per parlare di amore.

Sono naso contro naso, allo stesso livello degli occhi.

È abbastanza facile che capiti una cosa del genere quando si è praticamente la stessa persona.
 

Tutto a un tratto, entrambi non si ricordano nemmeno perché stessero litigando, ma sono consapevoli della loro vicinanza, il respiro di uno contro quello dell’altro.
E quei respiri fanno presto a diventare ansimi.

Prima che per lui sia troppo tardi per mantenere il suo auto controllo, il Dottore fa un passo indietro.

“Sai, Crowley, uno di questi giorni dovrei portarti su Gardenya 4EG, un pianeta dove le piante sono esseri antropomorfi, pieni di emozioni. Questo dovrebbe impartirti una lezione.” gli assicura.

“Noi… tu… io… devo andare! E metterò un cartello gigante alla porta, con su scritto ‘Non disturbare’!” manda un chiaro messaggio al Dottore Crowley, prima di impallidire. “E ne dovrei mettere uno ancora più grande, con su scritto ‘NON DEVI FOTTUTAMENTE SSSSSSPIARCI!’” sbotta, sibilando.

“Che cosa?!” si acciglia il Dottore.

 

“Beh, se ora hai visto le piante, avressssti potuto benissssssimo aver visssto prima Azi e me mentre facevamo...cose!” si agita ancora di più.

“Avrei potuto…. ma non l’ho fatto. Non lo sapevo nemmeno dove eravate. TARDIS lo sapeva, ma ha tenuto il segreto per sé.” si difende.

“Ma adesso sai dove andremo dopo!” gli urla contro il demone.

“Hai ragione… e c’è anche quella brillante invenzione umana chiamata popcorn, quindi…” ridacchia il Signore del Tempo.

Crowley gli lancia un’occhiataccia in un modo minaccioso.

 

“Scherzavo!” sghignazza divertito il Dottore, alzando le mani. “Mi comporterò bene e poi ho ancora le mie attrezzature da sistemare.”

“Così va meglio. Voglio dire, grazie per la tua generosità, per l’opportunità, per la mappa, ma… non disturbare. Domani mattina possiamo comportarci di nuovo come un’allegra sottospecie di famiglia felice, ma stanotte è solo per me e il mio angelo.”

 

“Il nostro angelo.” precisa il Dottore.

“Non stanotte.” insiste il demone e l’altro si arrende, lasciandolo andare.

- Beh, stanotte è solo per te e Aziraphale. Ma domani si ricomincia tutto. Non mi puoi escludere dallo scenario. - pondera lui - Soprattutto adesso che vi bramo entrambi!-


La TARDIS si mostra clemente e permette a Crowley e Aziraphale di raggiungere la libreria.

È enorme, piena di scaffali e su ogni scaffale ci sono pile di libri colorati, preziosi e antichi.

Aziraphale ne prende uno e lo sfoglia e poi fa lo stesso con molti altri.

“Oh caro, qui ci sono pezzi unici. Alcuni sono addirittura più antichi di noi. Alcuni sono scritti in lingue di cui non ho mai sentito parlare!” sorride felice l’angelo. “E ovunque volti lo sguardo vedo libri, quasi mi gira la testa!”

Crowley schiocca le dita e fa apparire diversi cuscini sul pavimento.

“Pensavo di dover trovare il luogo adatto per farti sentire quasi a casa,” gli sorride, sedendosi su un cuscino e picchiettando quello vuoto accanto al suo, in segno di invito.

Aziraphale lo raggiunge immediatamente, prendendogli il viso fra le mani a coppa, mentre lo bacia.
“Oh, Crowley, mi sento sempre a casa, dovunque ci sia il mio demone preferito.”
“Intendi Hastur?” lo provoca il rosso, con una finta espressione disgustata sollevando un sopracciglio.

Aziraphale scoppia a ridere, spingendolo sui cuscini e ponendosi sopra di lui.

 

Si sbarazza dei vestiti che ha indossato nuovamente, pronto a dimostrare a Crowley chi sia il suo demone preferito.
E questa volta è libero di dispiegare le ali, non c’è più nessun’acqua che lo minacci.

Si godono diverse ore insieme, prima che l’angelo si addormenti, aggrappato a lui.

Crowley lo osserva con occhi ricolmi di amore, mentre accarezza i suoi capelli ricci così soffici.

La sua mente torna a tradimento a quello che gli ha precedentemente detto il Dottore.

- ‘Uno di questi giorni dovrei portarti su Gardenya 4EG, un pianeta dove le piante sono esseri antropomorfi.’-

Lui è terrorizzato al pensiero di incontrare una di queste piante antropomorfe, e se si dovessero vendicare?

Lui è terrorizzato alla prospettiva di dover passare del tempo solo con il Dottore.

- Suonava proprio come se lui intendesse un viaggetto per noi due soltanto.

Lui non è certo terrorizzato dal Dottore.
Lui è terrorizzato da quale potrebbe essere la sua stessa reazione verso di lui.

TBC

 

Allora, piaciuta l’Ineffabile prima volta? Troppo smielata? ^^’
La piscina esiste sul serio, così come la biblioteca ^^

Gardenya 4EG è chiaramente una mia invenzione, ma dopo aver visto Doctor Who (e mi mancano un sacco di cose, sono solo all’inizio della 7) , credo che possa esistere qualsiasi cosa
Lo vorreste vedere questo fantomatico viaggio in questo ancora più fantomatico pianeta? ^^’ e se sì, con o senza Azi? ;P

Vi è piaciuta la UST (Unresolved Sexual Tension) fra il Dottore e Crowley?
Voi non mi crederete, ma sulla scaletta avevo solo scritto inizialmente ‘Crowley va dal Dottore e lui gli dà una mappa ‘... tutto il resto lo hanno combinato quei due da soli XD
Però, capiamoli, il Dottore con gli occhiali e la T-shirt arrotolata, Crowley tutto bagnato e con quegli occhioni dorati in bella vista… mi chiedo come abbiano fatto a non saltarsi addosso LOL

Un po’ mi sento in colpa per la Barten (lol) ma qui comincia a farsi spazio la Tenley (non trovate sia un nome fichissimo per la ship? XD) , senza dimenticarci dell’Aziraten (altro nome che ho inventato, stavolta per loro ^^ a me sono mancate un sacco le loro interazioni in questo capitolo, lol) … anche se gli Ineffabili rimangono sempre gli Ineffabili <3 , giusto con qualche variante ^^’

ditemi pure quello che vi passa per la testa ;P
alla prossima <3
per chi la segue, appuntamento con la J/K rossa, arriverà, coi miei tempi, ma arriverà XD
   
 
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