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Autore: warblerslushie    31/05/2020    0 recensioni
"....Si sentiva grasso, poco attraente e tutto quello che avrebbe voluto fare era raggomitolarsi e dormire
Ma non poteva perché lui e Kurt avevano un appuntamento quella sera.
Se solo riuscisse a trovare qualcosa che gli andava prima che Kurt torni a casa."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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“Devo smetterla di mangiare così tanti dolci” pensò tra sé Blaine mentre si sfilava l’ennesimo paio di pantaloni.
 
Alcuni paia di jeans colorati erano sparsi per tutta la camera e Blaine sapeva che se Kurt fosse tornato a casa ed avesse trovato tutto quel casino, si sarebbe incazzato.
 
Eppure Blaine non riusciva, in quel momento, ad importarsene.
 
Nulla andava bene per lui quel giorno ed era stanco, infastidito e, più di tutto, affamato; ma non era comunque dell’umore adatto per pensare al cibo in quel momento.
 
Perché nulla gli andava.
 
Da quando si era trasferito a New York, Blaine si era ritrovato a trascurare un sacco di cose: l’esercizio fisico, il mangiare sano ed altro.
 
Ora aveva tutto quel grasso a provarlo; tutto sulla pancia, tutto sulla sua gonfia e leggermente flaccida pancia.
 
Il disgusto apparve sul suo viso mentre si lanciava all’indietro sul letto, i pantaloni tolti e le braccia spalancate di lato, mentre fissava il soffitto.
 
Si sentiva grasso, poco attraente e tutto quello che avrebbe voluto fare era raggomitolarsi e dormire
 
Ma non poteva perché lui e Kurt avevano un appuntamento quella sera.
 
Se solo riuscisse a trovare qualcosa che gli andava prima che Kurt torni a casa.
 
 

Un’ora dopo, Kurt tornò in una casa completamente silenziosa.
 
Rachel era fuori, (ultimamente era stata molto impegnata col suo spettacolo) ma Blaine doveva essere lì in giro.
 
Tecnicamente avrebbe dovuto essere seduto sul divano in quel momento, completamente vestito e pronto per uscire per il loro appuntamento.
 
Ma non c’era nessuno lì e la tenda divisoria della camera da letto sue e di Blaine era chiusa.
 
“Tesoro?” chiamò, lasciando cadere la sua borsa mentre si dirigeva verso la stanza.
 
“Blaine? Sei lì?”
 
Gli rispose un basso borbottio e Kurt si accigliò, aprendo la tenda per affacciarsi nella sua camera.
 
Vide Blaine steso sul letto con addosso solo una semplice maglietta ed un paio di pantaloni della tuta larghi, sicuramente non abiti adatti ad un appuntamento.
 
“Ma cosa stai indossando? Non puoi vestirti così…?”
 
Immediatamente gli occhi di Blaine si riempirono di lacrime e Kurt fece un passo indietro completamente preoccupato.
 
Perché il suo fidanzato era così sconvolto? Cosa era successo? Stava male? Cosa c’era che non andava?
 
Spaventato Kurt si inginocchiò sul letto, gattonando verso Blaine che restava immobile.
 
Le lacrime che luccicavano nei suoi occhi pochi secondi prima, stavano adesso scivolando agli angoli degli occhi di Blaine, scomparendo tra i suoi capelli che, in qualche modo, avevano perso tutto il gel e si arricciavano alla base.
 
C’era assolutamente qualcosa che non andava.
 
Se i capelli di Blaine non erano ingellati alla perfezione per tutto il tempo… qualcosa non andava.
 
Kurt si accigliò, chinandosi verso il suo fidanzato; ma, quando tese la mano per poggiarla sul fianco di Blaine, il ragazzo si allontanò, rotolando su un fianco.
 
“Blaine? Cosa…”
 
“Sono grasso Kurt. Non mi va bene niente.
 
Sono ingrassato così tanto!” cominciò immediatamente a piangere.
 
Kurt odiava quando Blaine piangeva.
 
Coccolandolo si stese accanto a lui, tirandolo tra le sue braccia, stringendo la presa sui suoi fianchi mentre di sistemava contro di lui.
 
“Oh tesoro… non si grasso.
 
Cosa ti ha fatto venire questa idea?”
 
“Non mi entrano i pantaloni… nessuno di abbottona” tremò tra le braccia di Kurt, “ ho provato a piegarmi all’indietro, a trattenere il fiato… tutto.
 
Nulla ha funzionato.
 
Sono grasso ed i miei vestiti non mi entrano più”
 
Accanto a lui, Kurt chiuse gli occhi e scosse la testa in disaccordo, baciando la nuca del suo ragazzo mentre sussurrava dolci rassicurazioni al suo orecchio.
 
“Non sei grasso Blaine; che fa che hai preso qualche chilo da quando ti sei trasferito qui? Succede anche ai migliori di noi”
 
“Ti sei trasferito qui e sei diventato più attraente” esclamò Blaine, allontanandosi dalla presa di Kurt.
 
Si girò e guardò Kurt come un pazzo, gli occhi ambra lampeggiavano nella fioca luce della loro camera,
 
“Sei venuto qui e sei dimagrito e sei diventato più bello; io mi sto trasformando in un maiale”
 
Scoppiò di nuovo a piangere e Kurt sentì il proprio cuore spezzarsi ancora un po’.
 
Blaine non era mai stato così emotivo prima.
 
Certo, aveva pianto per Kurt tantissime volte, ma per qualcosa del genere?
 
MAI.
 
“Tesoro? Vieni qui”
 
Quando Blaine non si mosse, Kurt gattonò verso di lui, tirandolo di nuovo tra le sue braccia.
 
“Per favore, non piangere. Odio quando sei così turbato. Shh!”
 
Fece scivolare la mano su e giù le spalle di Blaine, confortandolo, fin quando i suoi singhiozzi non si calmarono e Blaine tornò a respirare normalmente.
 
“Ok… va meglio? Riesci a respirare? “
 
Blaine borbottò un si che fece sorridere Kurt, che poi lo fece stendere accanto a lui di nuovo sul letto.
 
Kurt si sdraiò accanto a lui mentre Blaine, voltandosi su un fianco, si strinse a lui.
 
“Perché non saltiamo l’appuntamento di stasera e restiamo qui a coccolarci?”
 
Tutto quello che Blaine poté fare fu annuire; poi ci fu silenzio.
 
Kurt rimase li steso in silenzio, pensando a cosa avrebbe potuto fare per aiutare il suo emotivo futuro marito.
 
Blaine, dall’altra parte, pensava a come avesse rovinato la loro cena fuori solo perché il suo culo grasso non entrava in un semplice paio di jeans.
 
Non che potesse sopportare l’idea di mangiare qualcosa in quel momento.
 
 

Mentre i giorni passavano, Kurt sentì di star camminando sulle uova accanto al suo ragazzo.
 
Blaine era insolitamente silenzioso, stava sempre seduto al tavolo in cucina a fissare qualsiasi cosa stesse mangiando, che di solito era una specie di zuppa a base di verdure o brodo.
 
Era un bel cambiamento dalle cose che mangiava di solito.
 
Kurt si vergognava un po’ ad ammettere che uno di motivi principali per cui Blaine mangiava così male era lui.
 
Era il figlio di Burt Hummel per l’amor di Dio ed era cresciuto mangiando essenzialmente cibo spazzatura.
 
Pizza, gelato, torte, hamburger…qualsiasi cibo ipercalorico a cui potevi pensare e che lui odiava costantemente.
 
Durante il primo anni di liceo era stato un po’ grassottello fino a quando non aveva iniziato a fare un po’ di esercizio (se contavano, come esercizi seri, ballare con la musica di Beyoncé o di Madonna).
 
E dopo aver cambiato le sue abitudini, aveva perso peso ed era stato bravo a non riprenderlo, nonostante le schifezze che mangiava quotidianamente.
 
Ad ogni modo, Blaine era sempre stato un tipo attivo eppure stava prendendo peso.
 
“Poteva essere genetico?” pensò Kurt, ma non lo aveva mai detto ad alta voce per paura di sconvolgere ancora di più il suo ragazzo.
 
Ed in più, era quasi sicuro che sarebbe impazzito se avesse visto di nuovo Blaine piangere quella settimana.
 
“Allora ragazzi… cosa volete per cena?” chiese Rachel uscendo di corsa dalla sua camera.
 
Si lasciò cadere sul divano accanto alla coppia e gli sorrise; il suo sorriso, a tutto denti, si spense un po’ quando vide lo sguardo cupo negli occhi di Blaine.
 
“Blaine? Stai bene? Sembri malato”
 
Questa era un’altra cosa che aveva notato Kurt.
 
Blaine sembrava esausto.
 
Sa che la Nyada era dura per lui.
 
Blaine era abituato ad essere il leader in un sacco di cose, ma il college è molto diverso dal liceo.
 
Quindi questo potrebbe essere uno dei motivi principali per cui si stava comportando in modo così insolito.
 
Ma di sicuro non sembrava uno zombie solo a causa della Nyada.
 
Lui e Kurt condividevano molte lezioni e Kurt non aveva nessun problema con il suo piano di studi, quindi doveva esserci qualcosa'altro.
 
Mentre guardava il ragazzo seduto accanto a lui Kurt sentì il proprio cuore fermarsi quando vide i suoi occhi nocciola e così espressivi, riempirsi di nuovo di lacrime.
 
“Oh tesoro… no! Tesoro non piangere, ti prego.” Lo pregò, lanciando un’occhiataccia a Rachel prima di riportare la sua attenzione su Blaine.
 
Era come se il suo futuro marito si fosse trasformato in Tina Cohen-Chang 2.0 e Kurt non sapeva cosa fare.
 
Blaine ormai piangeva all’improvviso ogni santo giorno e come avrebbe dovuto Kurt affrontare tutto questo?
 
Cosa c’era di sbagliato nel suo fidanzato?
 
“Blaine?”
 
“Ho bisogno di sdraiarmi “sussurrò Blaine, la voce rotta dall’emozione.
 
Per tirarsi su, si appoggiò alle gambe di Kurt che sussultò a causa del peso della mano di Blaine sulla sua pelle delicata; un lieve gemito gli uscì dalla bocca ma quando vide gli occhi di Blaine spalancarsi quando si voltò a guardarlo, si bloccò.
 
Oh dio… non volevo fare il coglione.
 
Blaine aveva solo premuto troppo forte, ma di sicuro la prenderà come se….
 
“Ti ho fatto male?” chiese Blaine, gli occhi bagnati di lacrime e con espressione interrogativa (anche se c’era del dolore nei suoi occhi e Kurt deglutì forte)
 
Oh no!
 
“No!” disse troppo in fretta il ragazzo più grande, gli occhi sospettosamente spalancati.
 
Immediatamente il volto di Blaine cadde a pezzi così si voltò per scappare verso la stanza che condividevano, mormorando qualcosa sull’essere così grasso che Kurt non riuscirà più ad abbracciarlo.
 
Le tende frusciarono quando Blaine le strattonò per chiuderle e prima che Kurt potesse alzarsi e correre da lui, Rachel lo afferrò per il polso, i suoi occhi scuri pieni di curiosità.
 
“Cosa Rachel? Cosa vuoi?”
 
“Voglio solo sapere cosa gli sta succedendo… sta così da quando si è trasferito qui, Kurt!”
 
Kurt lanciò un’occhiata verso la tenda chiusa, decidendo, alla fine, di chinarsi così da poter parlare con la sua migliore amica con voce abbastanza bassa così che Blaine non possa sentire.
 
“Non lo so… onestamente non lo so.
 
E così sconvolto ed i vestiti non gli entrano.
 
Ricordi che indossava la tuta ovunque?
 
È questo il motivo… ha preso peso… è ingrassato tipo di 7 kg!”
 
“Gesù…”
 
“Non dirlo! Ti sentirà e ricomincerà a piangere”
 
Guardò di nuovo le tende ma non sentì nulla a parte il suono della tv davanti a loro.
 
“Vorrei solo sapere cosa c’è che non va così da poterlo aiutare.
 
È solo che … ogni volta che cerco di parlargli, mi taglia fuori e poi quando provo a suggerire qualcosa da di matto… non so cosa fare”
 
“Beh… più tardi vado in palestra… pensi che vorrà unirsi a me?”
 
L’idea sembrava stupida; chiedere a Blaine se volesse andare in palestra con lui e Rachel sembrava come si gli stesse dicendo “hey ciccione hai bisogno di fare ginnastica”.
 
Ma Kurt davvero non sapeva cosa fare così accettò concordando con lei e decisero di chiedere a Blaine, dopo cena, se quella sera volesse andare in palestra con loro.
 
Sorprendentemente, Blaine accettò; ma la cosa più assurda fu che Blaine non cenò nemmeno prima che andassero via.
 
 

Andarono in palestra per circa tre settimane.
 
Kurt si sentì meglio di quanto si fosse sentito da molto tempo e così Rachel.
 
Ma, nonostante tutto, Blaine era ancora in difficoltà… in grande difficoltà.
 
Invece di perdere qualche come pensava avrebbe fatto (come invece aveva, sorprendentemente, fatto Kurt) Blaine prese quasi un altro chilo, cosa che fece chiudere Blaine in bagno a piangere mentre Kurt e Rachel cercavano di fare del loro meglio per convincerlo ad uscire.
 
Venne perfino Sam per cercare di far uscire il suo migliore amico dal bagno, ma anche lui fallì.
 
Ci vollero ore prima che Blaine uscisse e quando lo fece, si mise direttamente a letto non permettendo a Kurt di toccarlo.
 
E non gli permise di toccarlo per giorni, nemmeno se erano passate settimane dall’ultima volta che erano stati intimi.
 
 

Due mesi dopo la prima crisi di Blaine sui vestiti aderenti troppo stretti, Blaine svenne in classe.
 
Kurt ballava un paio di persone dietro di lui , guardando preoccupato il suo fidanzato strafare , sforzandosi di tenere il passo con gli altri del gruppo.
 
Cassandra July già gli stava addosso per la sua pancia da birra ed era il bersaglio delle sue prese in giro, lasciando che alcuni dei loro compagni di classe sogghignassero e ridacchiassero ogni volta che gli passava davanti.
 
Kurt aveva avuto la sua bella dose di litigate con questi stronzetti, ma Blaine gli aveva poi detto di lasciare che se ne occupasse lui, anche se poi non fece assolutamente nulla.
 
Anzi, li lasciò sparlare e Kurt si chiese per l’ennesima volta cosa diamine stesse succedendo.
 
Quel giorno, l’intera classe era nel bel mezzo di alcuni passi di danza complicati quando una delle ragazze davanti a Kurt fece un salto all’indietro e gli occhi di Kurt si spostarono immediatamente verso il punto in cui Blaine stava cadendo.
 
Balzò in avanti, le braccia tese ed afferrò a stento la testa del suo fidanzato prima che colpisse il pavimento di legno.
 
Si inginocchiò con Blaine tra le braccia, lo stomaco completamente sottosopra mentre guardava il suo fidanzato malato.
 
“Oh mio dio, Blaine!”
 
Gli occhi di Blaine erano lucidi ed era mortalmente pallido… e Kurt era terrorizzato.
 
Perché… e se fosse stato qualcosa di più serio di quanto pensassero?
 
E se Blaine era davvero molto, molto malato ed avevano solo rimandato una visita attribuendo il tutto ai tanti cronuts che si era divorato nei primi mesi a New York?
 
E se stava morendo?
 
E se….
 
NO… no Kurt smettila… vedrai... starà bene.
 
Blaine sbatté le palpebre un paio di volte e gemette, tirandosi su sui gomiti, ma Kurt lo spinse di nuovo giù, convincendolo a restare fermo con la testa sulle sue ginocchia.
 
“Non azzardarti a muoverti Blaine. Qualcuno è andato a chiedere aiuto… stai fermo”
 
“Non sono un cane “si lamentò Blaine.
 
Sembrava così debole che il cuore di Kurt si spezzò in mille pezzi e Kurt non poté fare a meno di pensare agli ultimi mesi.
 
A come Blaine fosse sconvolto; a quanto fosse davvero affamato alcuni giorni e a quanto sembrasse stare male in altri.
 
O a quanto fosse stanco per tutto il tempo e ….
 
OH MIO DIO.
 
Gli occhi di Kurt si spalancarono per la sorpresa nello stesso istante in cui lo studente che era andato a cercare aiuto tornò con l’infermiera del campus.
 
La donna si inginocchiò accanto a Blaine e Kurt e, prima che potesse aprire bocca, Kurt disse con voce rauca:
 
“Potrebbe essere incinto”
 
Immediatamente Blaine svenne di nuovo.
 
 

“Sembra che i suoi sospetti fossero esatti, Signor Hummel.
 
Blaine sei incinto.
 
Congratulazioni!”
 
Entrambi i ragazzi fissarono il medico scioccati.
 
Blaine era completamente pallido e Kurt era al suo fianco, tenendo con attenzione a sé il suo debole fidanzato che era appoggiato pesantemente a lui.
 
Avevano lasciato l’aula non appena possibile e si erano recati dal medico più vicino, grati che l’assicurazione di Blaine fosse buona per quel tipo di clinica.
 
Quando spiegarono cosa era successo oltre a parlare dei sintomi che Blaine aveva avuto nelle ultime settimane; così a Blaine fu fatto immediatamente un esame del sangue… ed i risultati furono positivi.
 
“Incinto?”
 
“Si… non ci avevi pensato?”
 
“Io? No”
 
Kurt stava ancora fissando il medico.
 
Gli sembrava di avere dell’ovatta in bocca e le orecchie otturate come se fosse sott’acqua e gli sembrava che delle onde si infrangessero nella sua testa.
 
Strinse la presa sulla vita di Blaine e poi sospirò profondamente, ricordando i chili che Blaine aveva preso.
 
Non erano stati i cronuts o le pizze e nemmeno quei dannati spuntini notturni col gelato al cioccolato… era stato il bambino.
 
Il loro bambino.
 
“Oh mio dio Blaine”
 
Prime che Blaine potesse dire qualcosa, Kurt afferrò le sue guance e lo baciò senza motivo, tirandosi indietro dopo solo un minuto di piacere per poggiare la sua fronte contro quella di Blaine.
 
“Stiamo per avere un bambino”
 
Blaine, ancora sorpreso, mormorò: “si… si… immagino di sì”
 
 

Tutto ad un tratto sembrò che il soffice gonfiore della sua pancia non avesse più importanza.
 
Quando si rese conto di non riuscire più ad entrare nei suoi vestiti, Blaine era livido, ma ora… ora che sapeva che c’era un dolce, piccolo neonato (uno fatto da lui e Kurt insieme) che cresceva nella sua pancia, era al settimo cielo.
 
Kurt, ad essere onesti, sembrò molto più eccitato di lui.
 
Il suo fidanzato era steso accanto a lui, una mano sulla pancia nuda di Blaine, mentre accarezzava, con le dita, la pelle morbida.
 
Erano sdraiati così da quando erano tornati a casa ed anche se Blaine, davvero amava il modo in cui Kurt si era innamorato della sua pancia, doveva davvero fare pipì e stava morendo di fame.
 
“Kurt?”
 
“Si?”
 
“Sei spaventato per tutto questo?” domandò a bassa voce, ignorando la fitta allo stomaco che gli urlava contro per non aver menzionato la sua fame ed il suo bisogno di un bagno.
 
Sotto sotto, si chiese se non fosse stato il bambino a fargli dare di matto.
Lui (o lei) era il motivo per cui ogni mattina aveva la nausea e gli faceva desiderare di gustare vari dolcetti 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
 
Kurt piegò le dita ed accarezzò con la punta la pelle morbida e liscia della pancia di Blaine.
 
Un piccolo sorriso apparve all'angolo della sua bocca e poi sorrise sempre più ampiamente, guardando Blaine con occhi lucenti.
 
“Sono fottutamente spaventato… siamo giovani Blaine.
 
Siamo ancora noi stessi dei bambini”
 
“Ma siamo fidanzati”
 
“Si… ma siamo comunque molto giovani”.
 
“Quindi non vuoi…”
 
“NO… dio no… non dirlo” allargò le dita e strinse tra le mani a coppa la pancia di Blaine.
 
“Lo voglio… davvero… sarà difficile ma… questo bambino è nostro… non potrei mai non volerlo”
 
Sentire queste parole uscire dalla bocca del suo fidanzato, fece inumidire gli occhi di Blaine.
 
Subito Kurt sussurrò: “no no… no amore non piangere”, mentre si alzava, ma Blaine ridacchiò contro le labbra di Kurt quando l’altro ragazzo lo baciò dolcemente.
 
“Non sono lacrime tristi, lo giuro… sono lacrime di felicità”
 
I suoi occhi erano più blu che mai e stava sorridendo, raggiante, sistemandosi sulle gambe di Blaine. 
 
Baciò la sua fronte prima di scendere lungo il corpo del suo fidanzato, fermandosi quando il suo volto era perfettamente allineato con la pancia leggermente gonfia di Blaine. 
 
Per un momento fissò il piccolo rigonfiamento poi sospirò, sognante. 
 
“Sono felice che siano lacrime di gioia” disse baciando la pancia di Blaine, proprio sopra l’ombelico, cosa che fece scoppiare a ridere Blaine, “Perché questo è un momento felice… un momento davvero felice” 
 
NOTE  
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