Signore e
signori… ecco a voi l’ultimo epilogo di questa
lunga storia, quello che collegherà in maniera definitiva i
miei due racconti.
Ringrazio
in anticipo tutti coloro che hanno voluto seguire,
sin dall’inizio, questo mio racconto supportandolo con una
recensione, o
aggiungendolo alle storie seguite, da ricordare o preferite.
Qui, di
seguito, avrete il pulsante dedicato alla seconda
parte di questa lunga ed interminabile storia.
Che dire
altro? Vi lascio a quest’ultimo capitolo!
E come
sempre, vi auguro…
…
BUONA LETTURA!
Nella Dimensione ALFA…
KAIRI
Erano
passati sette anni dal giorno in cui io avevo deciso
di diventare la regina di Roma.
L’intero
universo viveva in pace ed armonia, e l’impero
creato da Glacial si era disgregato in pochissimo tempo grazie
all’intervento
dell’esercito rivoluzionario, del quale presi personalmente
il comando.
Tutto
stava andando per il verso giusto. I miei figli crescevano
forti e in salute. Sia Emerald che Cristal si rivelarono bambini
gentili,
generosi e affettuosi come non mai, e non potevo sperare in meglio. Non
mi
importava se uno di loro era stato il frutto di uno stupro. Questo non
cambiava
nulla, per quanto mi riguardava, e amavo entrambi più della
mia stessa vita.
In
compenso, nessuno dei miei amici era riuscito ancora a
trovare Dragon Oronar. Nonostante le mie insistenti domande, nemmeno la
sua
Immagine Residua nel mio Mondo Interiore era stata in grado di
aiutarmi. Un
dubbio, tuttavia, cominciò a perseguitarmi la mente quando
andai a parlare
personalmente con Lazuli. Quest’ultima, infatti, mi aveva
raccontato di alcuni
progetti che una famosa scienziata di Earth Z, di nome Bulma Brief,
aveva in
serbo per cercare di sconfiggere sia lei che suo fratello Lapis.
“Si trattava di navicelle
in grado di farti viaggiare nel tempo”
mi aveva rivelato lei, pensierosa “Non
so
se lei sia mai stata in grado di crearle… ma se ci fosse
riuscita, questo
aprirebbe moltissimi scenari, vero? Dragon
potrebbe aver viaggiato nel tempo, ed è per questo che non
lo troviamo!”
Questa
possibilità la accennai anche a Gabor, il quale era
diventato il Preside di una scuola, l’Accademia per Eroi
nella città di Los
Angeles, ad Hollywood, che lui aveva fondato per crescere numerosissimi
e
coraggiosissimi uomini e donne con un alto senso di giustizia e onore.
Davanti a quella mia
supposizione, lui non negò né confermo. Mi
spiegò che lui ne sapeva ancora
troppo poco al riguardo, ma che sarebbe andato a cercare qualcuno con
competenze maggiori.
Da
quando era diventato il Grande Druido di Iovis, oltre che
il preside dell’accademia, il mio amico era sempre molto
impegnato anche come
ambasciatore in tutti i pianeti abitati di quell’universo, ma
nonostante ciò
tutti i suoi studenti lo amavano e lo rispettavano come un padre. E
poi,
chiunque sarebbe in grado di svolgere un ruolo simile se affiancato da
guerrieri straordinari come Junion, Zoro, Nail e tutti i Maestri del
Key-Blade.
Era passato un anno da
quel giorno. Nel mentre, le cose erano
leggermente peggiorate.
Un
piccolo esercito, capitanato da Diablo, aveva provato a
invadere la capitale del nostro regno. Per fortuna, i nostri nemici
erano molto
deboli e lo stregone era stato costretto alla fuga, ma Leon e Cloud
erano morti
nel tentativo di sconfiggere due figure misteriose che erano fuggite
assieme al
vecchio alleato di Malefica.
Passammo tutti dei
brutti momenti, piangendo le loro morti e commemorandoli come due
grandissimi
eroi. Tuttavia, comprendemmo che dovevamo andare avanti e
così facemmo.
Una
lietissima sorpresa seguì questo brutto momento, ovvero
la piccola Hinode.
Fu Flame a trovarla,
durante una delle sue incredibili avventure. Avevano fatto una breve
sosta su
un piccolo globo disabitato, quando la bambina di sette anni si era
avvicinata
alla sua navicella, poco prima che ripartissero. Si era semplicemente
presentata come la figlia di Glacial e di Malefica, salendo sulla loro
astronave e ordinando loro di portarla nel regno di Hearts. Flame
l’avrebbe
gettata nello spazio aperto se i suoi compagni di ciurma non mi
avessero
contattata istantaneamente, impedendole di compiere l’estremo
atto.
Quando
la portarono qui, rimasi incredula davanti al suo
aspetto. Somigliava moltissimo a entrambi. Era una ragazzina
più alta del
normale per la sua età, dai capelli lunghi, ricci e ramati,
lo stesso colore di
quelli di suo padre. Portava due piccoli corni sulle tempie, proprio
come la
madre, ed aveva il suo stesso portamento. Furono i suoi occhi a
sconvolgermi.
Nonostante fossero identici a quelli di Glacial nella versione Demone
del
Freddo, non riuscivo a leggerci minaccia od oscurità. Quando
la videro, Emerald
e Cristal si nascosero dietro le mie gambe per la paura, ma non si
erano resi conto
che anche lei, dietro al suo sguardo, provasse il loro stesso
sentimento.
Avevo
immediatamente scelto di accoglierla come una mia
figlia, donandole tutto l’affetto che le era sempre mancato.
Il suo cambiamento
fu rapido e repentino, soprattutto grazie all’aiuto dei miei
figli e dei suoi
amici.
Mi commossi quando,
una sera, la scoprii mentre leggeva la favola della buonanotte ad
Emerald e
Cristal, come una sorella maggiore. Quel giorno io non avevo fatto in
tempo, a
causa di un impegno che mi aveva preso più tempo del dovuto.
Quando lei si rese
conto di me, si imbarazzò e provò ad andare via,
ma io la abbracciai e la
ringraziai di cuore. Da quel momento, il nostro rapporto divenne ancora
più
stretto, e ormai tutti la consideravano come un membro della nostra
famiglia e
del nostro regno. Perfino Flame l’aveva presa in simpatia,
raccontandole tutte
le sue avventure e lasciandola ogni volta a bocca aperta per lo stupore.
Furono
Gabor e suo figlio Crilin, però, a conquistare
pienamente la sua fiducia. Il primo la accoglieva sempre nella
biblioteca della
sua accademia, nonostante si trovasse dall’altra parte del
mondo e nonostante l’età
minima per avere l’accesso era di sedici anni. Il secondo, la
cui intelligenza
era molto sviluppata, era l’unico in grado di incontrare i
desideri e le
passioni della piccola figlia di Malefica, alla quale piaceva
più leggere un
libro che giocare con le bambole.
Scoprire che Hinode
possedesse un potere maledetto non influì affatto sulla mia
scelta di
accoglierla. Essere costretta a osservare il futuro di tutte le persone
che
conosceva, senza poter far nulla per fermarlo, era a dir poco
terribile.
Conoscere il proprio destino era tremendo. Sapere quando e come
morirai, senza
poter cambiare nulla, lo era ancora di più.
L’avevo accettata con un solo
obiettivo, nella mia vita…
… darle tutta la
felicità che meritava una bambina così dolce e
stupenda…
… e riuscendo a
insegnarle che il destino, se lo si voleva, poteva
anche essere cambiato!
Quel
giorno, dopo tanto tempo, io venni invitata a raggiungere
l’accademia, e Hinode aveva deciso di accompagnarmi come
sempre. Emerald e
Cristal, al contrario, decisero fosse molto più divertente
giocare a palla con
Phemos e Flame che, in quel periodo, aveva deciso di prendersi una
piccola
pausa dalle sue scorribande.
La
prima parte della mattinata, io la passai a far visita a
tutti gli Ordini dell’Accademia, spronandoli a continuare per
la loro strada e
dichiarandomi orgogliosa della scelta che avevano compiuto.
Successivamente,
dopo aver pregato con tutti gli studenti davanti alla statua
commemorativa dei
morti nel campo di Hollywood, venni invitata da Gabor verso i piedi del
monte
Lee, e venni sempre accompagnata da Hinode e Crilin, con
quest’ultima
leggermente intimorita.
Sapevo
perfettamente il motivo dietro il suo comportamento.
“Sua maestà… la mia
mamma era cattiva, vero?”
“Non proprio” le
risposi io, accarezzandole i capelli “Come
tutti, ha compiuto scelte buone e scelte sbagliate, ma non esistono
persone
completamente brave o cattive. Tuttavia, la tua mamma era una persona
molto
speciale, perché ha capito i suoi errori e ha cercato di
rimediare a tutto ciò…
e tu sei il frutto di questa sua scelta!”
“Allora… posso
lasciarle qualcosa, ai piedi della tomba?”
mi
chiese, rossa in viso, ammettendo “Sapevo
che fosse stata sepolta qui, ma non ho mai portato nemmeno un fiore
perché
avevo paura che qualcuno mi giudicasse…”
“Non farti mai
condizionare da nessuno, Hinode… tu volevi bene a tua madre
e nessuno deve
giudicarti per questo. Amare qualcuno non è mai un errore,
piccola mia… oggi puoi farle una
piccola preghiera, se
vuoi… dalla prossima volta, se vorrai, potrai portarle un
piccolo mazzo di
fiori! D’accordo?”
Rassicurata,
la piccola annuì tutta contenta. Avrei dovuto
controllarla meglio. Non so chi le avesse insinuato quei brutti
pensieri per la
testa, ma non era la paura ciò che volevo insegnare a Hinode.
Qualche
minuto dopo, tutti e tre avevamo raggiunto la
piccola tomba di Malefica.
Era
rimasta esattamente come me la ricordavo. Anche lei
avrebbe meritato di poter riposare con maggiore dignità.
D’altronde, coloro che
avevano scoperto quel piccolo masso avevano provato a deturpare quel
posto
sacro. Che vergogna quando venni a saperlo.
L’Oscurità, così come la Luce,
sarebbero esistiti sempre, che ci piacesse o meno. Eravamo stati
costretti a
oscurare e rendere invisibile quella tomba, permettendo solo a poche
persone di
poterla visitare, tra cui proprio Hinode, la quale però
stava per vedere quel
posto solo per la prima volta.
Crilin,
che aveva raccolto dei fiori durante quella breve
traversata, li aveva porti a Hinode con garbo, e la piccola aveva
accettato
grata e felice. I due bambini corsero verso la tomba di Malefica,
mentre io
raggiunsi velocemente l’altra persona presente in quella
radura.
“Avrebbe dovuto
visitare questo luogo già da molto tempo…”
constatai io, dispiaciuta,
mentre raggiungevo uno dei miei migliori amici.
“Non se
l’è mai sentita. Lei è legata a te e ai
tuoi figli più di
chiunque altro… senza il vostro permesso, lei non avrebbe
mai avuto il coraggio
di venire qui”
Annuii,
comprendendo le sue parole. Nonostante fosse più
giovane di me, Gabor Black aveva acquisito una maturità e
una saggezza
incommensurabili. Con lui potevo parlare di qualsiasi argomento, senza
alcuna
limitazione. Lui avrebbe saputo sempre darmi la risposta giusta.
In
questo mi ricordava tantissimo Yen Sid. Anche lo stregone
era così, quando era in vita.
“Allora, Gabor…
mi avevi accennato a una possibile risposta, nell’e-mail
che mi hai mandato. Riguarda ciò di cui abbiamo parlato un
anno fa?”
Il
mago, con severità, annuì con la testa e mi
invitò a
sedermi con la schiena appoggiata ad un albero. Conoscendo le sue
intenzioni,
seguii i suoi ordini, pronta a compiere il più semplice
degli Incantesimi
spiegati nell’abbecedario di Gandalf il Grigio.
Il Rilascio
dell’Anima.
In
meno di cinque secondi, sia io che Gabor avevamo permesso
alle nostre anime di fuoriuscire dai nostri corpi, come se fossimo
diventati
dei fantasmi, come se fossimo passati a miglior vita. In questo modo,
Hinode e
Crilin, compresi, non avrebbero potuto udire i nostri discorsi.
“Parla, allora”
L’anima
di Gabor cominciò a svolazzare per tutta la radura,
e io la seguii, pronta a udire tutte le risposte di cui avevo bisogno.
“Tu e Lazuli avete colto
nel segno, sua maestà… a quanto pare,
è
possibile svolgere dei viaggi lungo le Linee dello Spazio e del Tempo”
Dentro
di me, esultai. Il mio intuito aveva colpito di
nuovo!
“Ne hai parlato con Whis e
con i Kaio-Shin, presumo…”
“… no” mi rispose lui,
cogliendomi di sorpresa “Non so il
motivo, ma è da un po’ che non riesco a contattare
entrambi. Me l’ha accennato
Re Kaio del Nord, poco meno di un mese fa. Mi ha raccontato
che una certa
Bulma Brief fosse stata in grado di costruire una vera e propria
macchina del
tempo funzionante, e che fosse perfino riuscita a farla utilizzare da
suo
figlio Trunks, una volta. Tuttavia, quando il giovane tornò
dal suo viaggio,
venne ucciso dai cyborg assieme a sua madre, e quella navicella venne
distrutta. Questo conferma che il
viaggio tra le Linee Spazio-Temporali sia possibile… ma Re
Kaio me l’ha
fortemente sconsigliato!”
“Per quale motivo?”
gli chiesi, confusa.
“E’ illegale! Chi
viene sorpreso a viaggiare nello Spazio-Tempo viene cancellato
dall’Hakai-Shin!”
Scossi
il capo, cercando di trattenere le risate. Dubitavo
seriamente che Lord Beerus sarebbe intervenuto, in qualunque
circostanza. Era
un vero e proprio pigrone, ma amava il nostro cibo quel tanto che
bastava per
non distruggerci il pianeta.
“Scommetto tutto
quello che vuoi… che Dragon si trova su un’altra
Linea Spazio-Temporale, e che
quel buono a nulla non si è accorto di nulla!”
“Potrebbe essere… ma a
questo punto dobbiamo pensare a due possibili eventualità. Dragon ha raggiunto un’altra linea
Spazio-Temporale di sua spontanea
volontà… o ci è stato trascinato con
la forza?”
“La sua Immagine Residua
non ci aiuta, questo è poco ma sicuro”
ammisi io, distrutta “Mi dice solo
che il
suo corpo si trova imprigionato dentro qualcosa, e che non ha la
più pallida
idea di chi possa averlo fatto”
“Io, invece, mi sono fatta
un’idea ben precisa”
Sorpresa,
mi voltai verso un rabbuiato Gabor, il quale
cominciò a farmi delle rivelazioni molto scottanti.
“Dopo aver parlato con
Re Kaio, ho deciso di fare… un azzardo. Ho deciso di tenerlo
d’occhio per mezzo
di una micro-spia e ho fatto delle scoperte molto interessanti. Sembra che, in un’altra Linea
Spazio-Temporale, un gruppo di demoni chiamati Deadly Sins stia
causando non
pochi problemi. Ne stanno parlando tutti, tra le gerarchie divine. La
più pericolosa,
tra di loro, sembra essere una certa Lilith, che li comanda”
“Perché me ne
parli? Cosa ha a che fare con Dragon?”
gli chiesi,
stranita da quella diceria.
“Molto semplice, sua
maestà…
sembra che questa donna sia in grado di viaggiare nello spazio-tempo
senza
alcun bisogno di alcuna navicella. Non
solo. Sembra che lei faccia molti viaggi nella nostra dimensione e in
un’altra.
Indovina in compagnia di chi?”
Sconvolta,
squadrai Gabor da capo a piedi, prima che lui mi
tranquillizzasse.
“Ovviamente, non è
colui che pensi tu…”
“GA-GABOR!!! MI HAI
FATTO PRENDERE UN COLPO!!!”
“Pensi veramente che
sia Dragon quello che accompagna Lilith?! Stavo parlando di Diablo”
mi ammonì
lui, spiegandomi “Sembra che il suo
attacco di un anno fa sia stato rintracciato da una certa Chronoa,
conosciuta
come la Kaio-Shin del Tempo. Sono certo che avremo a che fare con lei,
in
futuro”
“Quindi… sei convinto
che sia stata questa Lilith a rapire Dragon?”
compresi io, domandandogli
però con confusione “Ma a che scopo? Cosa temeva, questa donna,
dall’uomo
che amo?”
“Questo non lo so nemmeno
io, per adesso” ammise Gabor,
dispiaciuto “Potrei azzardare delle
ipotesi, ma potrebbero rivelarsi delle sciocchezze… di
certo, però, so qual è
l’obiettivo finale di Lilith… lei punta al Trono
di Dio Supremo occupato da
Zeno-Sama. Se riuscisse a
ottenerlo… per
il nostro universo, e per tutte le Linee Spazio-Temporali, sarebbe la
fine!”
“Per tutte?”
“Un Dio Supremo è
considerato tale quando lo è in ogni Linea Spazio-Temporale
esistente… se anche
una di queste venisse modificata radicalmente… tutte le altre verrebbero distrutte
automaticamente. Solo quella
modificata verrebbe lasciata intatta. Almeno, questo mi è
stato insegnato dai
Druidi”
Mio
Dio.
Quello era un vero e
proprio guaio!
Se
quanto affermato da Gabor corrispondeva alla verità, non
potevamo permettere che questa Lilith si divertisse tra le nostre Linee
Spazio-Temporali. Dovevamo agire e inventarci qualcosa,
altrimenti…
“HINODE! HINODE!
PAPA’! SUA MAESTA’! HINODE STA MALE!”
Allarmati
dalle urla di Crilin, entrambi tornammo indietro
nei nostri corpi, recuperando la piena mobilità degli
stessi. Dopodiché
corremmo a perdifiato in direzione dei due bambini. Crilin aveva
ragione. Con
orrore dovetti assistere agli spasmi che avevano avvolto tutto il corpo
della
piccola Hinode, la quale era riversa per terra incapace di controllarsi.
Gabor,
intuendo fossi troppo agitata per poterla aiutare, si
gettò immediatamente in suo soccorso. Mi preoccupai il
doppio quando lo vidi
sgranare gli occhi per lo shock.
“Ma cosa… come
ha fatto a contattare sua madre
dall’Aldilà?!”
“COS… MALEFICA?!”
Merda!
Che intenzioni aveva quella donna? Perché Hinode
stava male?
“GABOR! PER L’AMOR DI
POLUNGA! FA QUALCOS…”
Come
erano iniziati, quei fremiti ebbero subito termine. Gli
occhi della figlia di Malefica ritrovarono lucidità e la
piccola fu in grado di
rialzarsi. Tuttavia, stava tremando da capo a piedi, come se avesse
visto
qualcosa di orribile.
“Hinode! Hinode! Ti
prego! Stai bene? Cosa ti è successo?!”
“Mo… moriremo tutti…”
Una
semplice affermazione, carica di paura e angoscia. Bastò
questo a farmi crollare nel panico più totale.
No no no no no!
Malefica! Maledetta! Cosa
hai detto a Hinode!?
“La mamma… mi ha
detto… tutto quello che sta succedendo nel passato e
nel futuro” cominciò a
raccontare lei, rannicchiandosi come un riccio e
cominciando a versare lacrime a non finire “La Regina dei Demoni… lei e
qualcun altro… vogliono far partire una Guerra…
una guerra per il Trono di Dio
Supremo… e morirà tanta gente…
moriremo anche noi… moriranno tutti…
sigh…
tutti…”
Non
riuscendo più a trattenersi, la bambina si gettò
tra le
mie braccia, scoppiando a piangere come una fontana ed esternando tutto
il suo
dolore.
“Kairi… temo che
Malefica abbia usato tua figlia per comunicarci un
messaggio” comprese Gabor, più
scuro in volto che mai “Se quello
che la piccola Hinode ha
affermato…”
“… non accadrà!”
Imperterrita,
strinsi Hinode tra le mie braccia, e le
sussurrai all’orecchio.
“Nessuno di noi
morirà, piccola mia! La tua mamma potrebbe averci
salvato… ora che sappiamo
cosa potrebbe succedere, possiamo agire e impedire ai nostri nemici di
vincere!
Fidati di me…”
Poi
mi voltai verso Gabor, dopo aver afferrato Hinode in
braccio, e gli ordinai con veemenza.
“CHIAMA TUTTI I
NOSTRI AMICI E SPIEGA LORO QUANTO STA ACCADENDO! DA OGGI, IL NOSTRO
UNIVERSO E’
IN STATO DI GUERRA TOTALE! POI CHIAMA DI NUOVO KAIO-SHIN… E
STAVOLTA OBBLIGA
LUI E WHIS A RAGGIUNGERCI CON QUESTA CHRONOA! NON RESTEREMO CON LE MANI
IN
MANO! SE DAVVERO LILITH PUNTA A DISTRUGGERCI ASSIEME A
DIABLO… ALLORA
COMBATTEREMO!”
***
“Capisco… quindi
è andata così…”
Nel
mentre, nascosta tra la vegetazione, vi stava una donna
che aveva l’aura azzerata per non far percepire la sua
presenza. Sulla
trentina, di colore, dagli occhi azzurri e senza nemmeno un capello in
testa,
costei aveva tre tatuaggi molto variopinti; uno era sulla sua stessa
faccia,
sul suo lato sinistro, e rappresentava un uccello; il secondo era un
sole nero
sul suo deltoide sinistro; infine, una tartaruga samoana sul suo ventre
scoperto. Solo una semplice fascia celeste le copriva il prosperoso
seno. Di
sotto, invece, aveva un telo appeso alla vita con una corda da saio
francescano, per coprirle le altre nudità e le gambe. Non
indossava alcun paio
di scarpe, mentre sulle spalle portava un faretra colma di frecce.
“Se questo Dragon
è stato sbalzato su un’altra linea
temporale… forse
anche a lei è successa la stessa cosa. Non ho
scelta… dovrò camuffarmi tra di
loro per viaggiare nel tempo!”