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Autore: mask89    03/06/2020    22 recensioni
Naruto è in esilio auto inflitto, ma un omicidio, legato a delle circostanze misteriose, lo costringe a ritornare a Konoha, dove sarà costretto ad affrontare il suo passato.
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Jiraya, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Minato/Kushina, Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Chapter I - Prologo

 
Entrò nel suo appartamento, eppure, si sentiva un estraneo.
Per la precisione, aveva quella sensazione da quando aveva avuto la geniale idea di trasferirsi nuovamente nella sua città natale. Non che ci volesse tornare volontariamente, sia chiaro; ma le circostanze, che lo avevano visto coinvolto, avevano decretato tale decisione.
Certo, pensava che sarebbe stato più facile; era convinto che le ferite del suo passato si fossero ormai cicatrizzate e poco visibili; eppure, quelle poche settimane a contatto con Sakura lo avevo provato duramente, almeno dal punto di vista emotivo.
Era convinto di averla dimentica o almeno così gli piaceva credere. Di averla relegata in un angolo del suo cuore e della sua mente, un “piacevole” ricordo a cui ripensare con sagace ironia, ma non era così. Lei era più viva che mai, gli era bastato rivederla per sentire le cicatrici di un amore adolescenziale riaprirsi e sanguinare copiosamente e, di certo, incontrarla puntualmente a lavoro non agevolava la situazione.
Aveva passato l’ultima settimana ad evitarla accuratamente, accaparrando mille scuse, molte delle quali, doveva riconoscerlo, veramente insulse. Ma doveva starle lontano, più distanza metteva fra loro due, più lei era al sicuro. Se Re Mida era capace di trasformare qualsiasi cosa in oro, con le sue inevitabili conseguenze, lui era capace di sconvolgere la vita, se non peggio, delle persone che amava.
Guardò il suo anulare sinistro e si sfilò la fede che portava al dito. Sentì che i ricordi, che aveva cercato di tenere costantemente a bada nell’ultimo anno e mezzo, lo stavano per travolgere. Si diresse verso il mobile dei superalcolici, sperava di annegare i suoi dispiacere nell’alcool; ma doveva ammettere che questi ultimamente, per la precisione da quando era ritornato, si erano fatti più molesti, avevano imparato a nuotare e anche abbastanza bene!
Era quasi giunto alla meta, quando sentì il campanello di casa suonare. Si bloccò, si chiese chi mai potesse venire a casa sua, visto che la sua cerchia di amicizie non era molto estesa e, di certo, lui non aveva fatto chissà quali peripezie per aumentarla. Poi, improvvisamente, un pensiero, anzi, una persona si fece largo nella sua mente. Cominciò a scuotere la testa, non poteva essere lei, anzi, non doveva essere lei. Decise di non aprire, avrebbe fatto finta di non essere in casa.
Il suono del campanello cessò. Era salvo o almeno così pensò; solo che non aveva fatto i conti con la caparbietà della persona che lo cercava. Infatti, quest’ultima, cominciò a bussare alla porta. Continuò imperterrito nella sua strategia.
“Naruto è inutile che tu faccia finta di non essere in casa, ti ho visto entrare. Ti ho seguito. Apri immediatamente questa porta!” urlò inviperito l’interlocutore, dall’altra parte della porta.
Il biondo si portò una mano alla fronte, i suoi peggiori timori si erano avverati, lei era lì. Sapeva che cercare di evitarla, specialmente dopo quello che era quasi successo, non sarebbe servito a nulla; ma il suo geniale amico, che abitava all’interno della sua scatola cranica, non aveva saputo suggerirgli di meglio e, a detta di molti, il suo cervello, era capace di partorire idee veramente geniali!
Si diresse riluttante verso la porta, preparandosi mentalmente ad affrontare una discussione estenuante. Di certo un modo piacevole per concludere una giornata estremamente pesante.
Aprì la porta e la prima cosa che incrociò furono i suoi occhi, di un verde da togliere il fiato, ma che in quel momento emanavano lampi di furia omicida. Sakura entrò in casa come un tornado e si andò a piazzare di fronte.
Naruto guardò la sua figura snella e ben proporzionata stagliarsi contro a lui. Lei era più bassa di qualche centimetro ma, in quel momento, si sentiva un nano al cospetto di un gigante.
“O ti decidi a chiarire, una volta per tutte, la nostra situazione o ti giuro che te le suono, finché non sputi fuori la verità.”
L’uomo deglutì in maniera rumorosa. Sapeva benissimo, che la minaccia appena proferita, era tutt’altro che vacua; Sakura praticava arti marziali dalla tenera età di otto anni e, durante l’adolescenza, non in pochi casi aveva potuto saggiare la dolcezza dei suoi pugni. Era ovvio che, lui sarebbe stato capace di difendersi da ogni suo attacco, ma sapeva già che non lo avrebbe fatto, con lei non ci sarebbe mai riuscito.
“Sakura, per favore, è stata una giornata pesante, possiamo parlare domani?”
Un rifiuto secco, duro, perentorio uscì dalla bocca della donna. Non aveva voglia di aspettare. Si sentiva infuriata, umiliata, offesa. Voleva delle risposte e le avrebbe ottenute!
Portò, istintivamente, la mano destra sull’anulare della mano sinistra e si maledì mentalmente. Come poteva, uno come lui, aver commesso un errore così banale? Aveva notato che, Sakura aveva seguito con gli occhi la traiettoria della sua mano, la sua mente brillante non ci avrebbe messo molto a capire tutto. Ebbe la percezione che tutto il castello di menzogne, che in quelle settimane aveva costruito, stava per disintegrarsi.
La donna cominciò a guardarsi intorno. Quella non era la casa di due persone sposate, anche se in pausa di riflessione. Mancava di tocco femminile. Inoltre, non vi erano fotografie che ritraevano i due insieme e poi l’odore, quella casa non ne aveva. Il suo sguardo indagatore si soffermò sul mobile che era vicino all’ingresso, notò la fede. Fu più lesta di Naruto nel prenderla. La esaminò, al suo interno non vi era nessuna data. Prese la mano sinistra dell’uomo, nessun segno faceva pensare che la fede fosse su quel dito da almeno un paio d’anni.
“Ora mi dirai esattamente cosa cazzo succede!” Ringhiò la ragazza, ormai giunta al limite della pazienza. Ma, le bastò vedere negli occhi l’uomo per sentire che tutto l’astio, il risentimento che provava nei suoi confronti, sciogliersi, come un gelato all’equatore. Di tutto si sarebbe aspettata di vedere nei suoi occhi, tranne quel dolore, accompagnato da un tremendo rimorso.
“Naruto” disse dolcemente “dimmi cosa ti succede.”
“Per favore Sakura, va via. Ti prometto che ti racconterò tutto, ma ora lasciami solo, ne ho bisogno.”
La donna annui con la testa, non se la sentiva di lasciarlo solo, ma dentro di sé era convinta che quella fosse la cosa giusta da fare.
“Va bene…Però, se hai la necessità, in qualsiasi momento, anche nel cuore della notte, chiamami. Io verrò da te.”
Vide il biondo annuire con la testa. Richiuse lentamente la porta e si incamminò verso casa sua, con mille domande che vorticavano nella sua testa.
Appena la porta fu chiusa, Naruto come un automa si portò verso il divano, dove si lascio andare pesantemente. Ormai, la diga di quei ricordi aveva ceduto, si prestava ad affrontare quelle onde di dolore che rapidamente lo stavano raggiungendo.



Angolo autore:

Ciao a tutti. 
Se avete avuto l'ardire di arrivare fino in fondo, non posso che ringraziarvi! XD

Questa è la mia prima fanfiction, almeno per quanto concerne l'universo Naruto.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che abbiate trovato la lettura scorrevole. 
Mi farebbe piacere avere una vostra opinione. Si accettano, ovviamente, anche critiche costruttive!
A presto!
   
 
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