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Autore: Artnifa    05/06/2020    6 recensioni
-Si fermò un istante ad osservare le sue lunghe dita sottili, notò lo smalto leggermente scheggiato e l’anello sull’anulare della mano sinistra. Lo sfiorò con il pollice guardandolo come fosse un tremendo tumore, come se contaminasse il corpo di Lily, come se fosse una catena che la teneva legata lontana da lui-
Storia partecipante al contest “Ogni amore ha la sua pietra preziosa” indetto da Zukiworld sul forum di Efp.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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SMALTO SCHEGGIATO


Severus camminava sotto la pioggia fitta, un mantello nero lo ricopriva completamente, un largo cappuccio teneva in ombra il volto che, grazie anche alle corpose nuvole scure nel cielo, era irriconoscibile. Il fango della stretta stradina sterrata gli sporcava le scarpe e l’orlo dei pantaloni, dei tuoni pieni rimbombavano lungo i campi deserti mentre un forte vento piegava l’erba alta accanto alla staccionata storta e mangiata dai tarli. Piton allungò una mano gelida per aprire un cancello di legno ricurvo e viscido a causa del muschio bagnato, lo superò senza preoccuparsi di richiuderlo. Quando sbattè alle sue spalle sentì un rumore metallico come di catene, e degli anelli arruginiti scivolarono a terra scomparendo in una pozza poco profonda.
Allungò il passo, ricoperto di pelle d’oca sentiva il naso bruciare dal freddo e le labbra secche e tagliate. Arrivò davanti alla porta di casa: un vecchio piccolo buco logoro e sporco che si estendeva su due piani divisi in stanze strette e claustrofobiche. Non si era mai preoccupato di ripulirla, non era solito avere ospiti. 

Ma quella notte era diverso, Lily gli aveva dato appuntamento lì. Inspiegabilmente era stata ferma su quella decisione, senza permettergli di opporsi in alcun modo. Sapevano entrambi che Severus avrebbe fatto di tutto per lei, nonostante la sua aria dura non le avrebbe negato mai nessun capriccio. Così si ritrovò a guardarsi intorno furtivo, con la chiave ferma nella serratura, in cerca di un’esile figura nascosta, preoccupato di essere arrivato tardi e di averla obbligata ad aspettare fuori in quella rigida serata invernale.
Varcò la soglia, felice che anche Lily fosse in ritardo; il Signore Oscuro l’aveva trattenuto e sapeva bene che non era saggio opporti ai sui desideri, e non era altrettanto saggio parlarne con lei, darle quella spiegazione. Se la immaginava, con i suoi grandi occhi da cerbiatto di un verde intenso, mentre lo guardava silenziosa facendogli la predica con lo sguardo.
Era bella Lily, e Piton sapeva bene che era molto più di quanto lui si meritasse. Un unico pensiero gli permetteva di sentirsi quasi alla sua altezza, la stava strappando dalle braccia di quello schifoso esibizionista di James Potter, niente al mondo gli dava più soddisfazione.
Si era tolto il mantello appoggiandolo su una vecchia sedia scricchiolante della cucina  -che fungeva anche da ingresso e salotto grazie ad un divano ammuffito in un angolo buio- quando sentì dei lievi colpi alla porta e si affrettò ad aprire. Una bellissima donna elegante, con lunghi capelli ramati ed un viso aggraziato, sbucò da una macchia nera che la ricopriva dalla testa ai piedi; sgusciò all’interno con un sorriso raggiante che gli portò subito il buon umore.
«Buonasera Severus» una voce dolce uscì armoniosa dalle labbra sottili della donna, che con un gesto veloce si liberò dal mantello zuppo d’acqua rivelando un grazioso maglione verde bottiglia. Si alzò sulle punte per arrivare alle labbra dell’uomo, che la superava di parecchi centimetri in altezza. Lui le andò incontro, piegandosi appena e afferrandole i fianchi dolcemente.
«Così questa è la tua casa» costatò tenendo le mani sulle sue larghe spalle e guardandosi attorno curiosa. 
A Severus si attorcigliò lo stomaco, cos’avrebbe pensato di lui vedendo dove e come viveva? Era sicuro che la casa di Lily fosse ben diversa da quella topaia; se la immaginava spaziosa, ben illuminata e sempre pulita. 
«Mi fai fare un giro turistico?» Chiese allegramente. Non era delusa e questo fece molto piacere a Piton che sembrava stupirsi ogni volta della gentilezza e della semplicità che la caratterizzavano, e che l’avevano portato ad innamorarsene follemente fin dall’infanzia.
«Non c’è molto da vedere. È sporca, non ho avuto tempo…» cercò di scusarsi in imbarazzo, ma Lily gli afferrò la mano intrecciando le dita alle sue. Lo trascinò verso il camino pieno di fuliggine, accanto al divano di un intenso blu notte, il tessuto agli angoli era sfilacciato lasciando intravedere un bianco sporco sottostante.
«Cosa dici, accendiamo il fuoco? Fa freddo non trovi?» Piton estrasse la bacchetta dalla tasca dei pantaloni e con un gesto abitudinario la mosse puntandola nell’incavo di pietra nel muro, dove all’improvviso si accese una palla di fuoco scoppiettante.
«Lily…» Severus era divorata dall’ansia, le prese le mani.  Si fermò un istante ad osservare le sue lunghe dita sottili, notò lo smalto leggermente scheggiato e l’anello sull’anulare della mano sinistra. Lo sfiorò con il pollice guardandolo come fosse un tremendo tumore, come se contaminasse il corpo di Lily, come se fosse una catena che la teneva legata lontana da lui.
La ragazza si sedette, un piccolo strato di polvere si alzò dai cuscini ma cercò di non starnutire, sapeva che Severus era in imbarazzo per la fredda accoglienza e non voleva peggiorare la situazione. Lui la imitò senza lasciarle le mani.
«Lily gli hai parlato?» Lei abbassò lo sguardo, ma quel gesto per Piton si rivelò essere peggio di una coltellata dritta nel cuore.
Si alzò di scatto, fece dei lunghi passi aggressivi verso la cucina per mettere più distanza possibile tra lui e quella maledetta donna.
«TU NON VUOI, NON VUOI DAVVERO LASCIALO LILY!» urlò con voce severa, fredda, facendo trapelare tutta la sua rabbia e la sua sofferenza.
«No, Severus sii ragionevole…» disse cercando di calmarlo, si spostò di qualche centimetro arrivando all’estremità del divano, fu un gesto istintivo per avvicinarsi a lui. «Non posso lasciare Harry» sussurrò quelle parole come se ci avesse davvero pensato, come se l’ipotesi di abbandonare tutto e fuggire con l’uomo davanti a lei le fosse balenata nella mente diverse volte, come se l’avesse seriamente analizzata ed ora si sentisse in colpa solo per averlo fatto. 
«Avevi promesso che…»
«Lo so» lo interruppe alzandosi i piedi di scatto, sembrò quasi che una molla del divano fosse saltata, attirando l’attenzione di Piton che stringeva forte lo schienale di una sedia fino a far diventare le nocche bianche.
Era stufo, stufo di vivere nella menzogna, stufo di doverla condividere con l’uomo che più odiava in assoluto e con un piccolo marmocchio bisognoso di lei. La maledì fin troppe volte per aver sposato quel Potter, per non aver scelto subito lui, le cose sarebbero state decisamente più semplici per entrambi. 
«Severus, possiamo continuare così…vederci di nascosto, amarci di nascosto»
«NO» la voce rimbombò nella piccola stanza, tanto da far sobbalzare Lily per la sorpresa. La sedia cadde a terra e per un po’ quel rimbalzo fu l’unico rumore, senza che nessuno dei due si affrettasse a rimetterla in piedi al suo posto.
«È finita Lily, basta» lo sussurrò voltandole le spalle, aveva la certezza che se l’avesse guardata non sarebbe riuscito a pronunciare quelle parole. Ma la donna conosceva il punto debole di quell’uomo fragile, aveva la consapevolezza di quanto la amasse. Si avvicinò con passi leggeri, e lo abbracciò appoggiando la guancia sulla camicia nera che gli ricopriva la schiena. Sentì il battito veloce del cuore di Severus sotto il palmo della sua mano appoggiata al suo petto e chiuse gli occhi trattenendo le lacrime a stento, non c’era più tempo.
Sapeva che lo stava facendo soffrire, ma sapeva anche che se si fosse scoperta la verità sulla loro relazione avrebbe spezzato altri cuori, e non poteva permetterlo.
La loro tormentata storia d’amore doveva finire, per il bene di tutti. 
E fu proprio in quella cucina, con le narici piene di un fastidioso odore di umido, con il tintinnio della pioggia sul vetro leggero della finestra, con la bocca impastata di parole trattenute, che entrambi si resero conto che quella era l’ultima volta che si sarebbero visti.
Ma nessuno dei due poteva lontanamente immaginare che il motivo non sarebbe stata semplicemente la loro rottura, la loro separazione dopo tanti anni di amicizia, il taglio netto ad un legame che pensavano eterno. Ma bensì sarebbe stato l’assassinio di Lily Potter, nella sua casa, dopo aver assistito impotente all’uccisione di suo marito, con la disperata certezza che di lì a poco la stessa sorta sarebbe capitata al suo unico figlio Harry. Morte per mano di Lord Voldemort e per colpa di lui, del suo migliore amico, del suo fedele amante, del suo più profondo e sincero amore…Severus Piton.













Buongiorno, 
questa coppia come protagonista è del tutto nuova per me, è la prima volta che scrivo una One Shot su un rapporto immaginario tra Severus e Lily. 
Come avrete capito è ambientata poco prima della sua morte inaspettata. Spero di essere riuscita in poche righe a farvi immergere in questa cartolina che fa da sfondo ad un'addio malinconico
Ringrazio Zukiworld per la fantastica iniziativa, è stata davvero stimolante per me e spero che tu possa aprezzare questo scritto!



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