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Autore: Hikari_1997    05/06/2020    0 recensioni
Nella valle protetta da generazioni dal clan Haruno, vi è un millenario albero di ciliegio, il rosa dei suoi petali riflesso ogni giorno nelle acque del lago che gli fornisce linfa vitale.
Ogni equinozio di primavera un piccolo e fragile bocciolo fiorisce a rimpiazzare quello sfiorito in autunno
Se il giorno 21 marzo la nuova vita nata sul ciliegio verrà distrutta, allora anche il mondo ne subirà le conseguenze.
Crossover tra Naruto, Inuyasha e Detective Conan
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Primavera.

La stagione della rinascita, la stagione che segnava una ventata di novità e di belle notizie.

Kakashi camminava fischiettando nel mercato del clan Nara, da quando Temari aveva sposato Shikamaru lo scorso inverno, avevano potenziato il commercio col clan Toyama, ora controllato da Makoto e Sonoko.

Per quanto riguardava l’eccessiva vivacità durante quel giorno, beh, la nobiltà intera di Konoha era in fermento per le nozze che avrebbero riunito i clan Kudo, Mori e Hyuga, considerando anche che Aoko aveva rinunciato alla longevità per stare con Kaito.

-AAAHHH, SHIPPO NON TIRARMI LE ORECCHIE-

Kakashi si voltò divertito verso la bancarella di frutta e verdura, notando Inuyasha alle prese col piccolo Kitsune.

-Ma voglio capire perché hai le orecchie diverse da Sesshomaru, volevo chiederlo a Rin ma tuo fratello è alquanto suscettibile quando tento di avvicinarmi-

-Perché è un cane iperprotettivo, e ti ho già spiegato che è una storia lunga- disse lui –Accidenti a Shiho che mi ha chiesto di fargli da Baby-sitter-

-Non potevamo rifiutare Inuyasha, d’altronde Shiho sta sostenendo gli esami per avanzare al quarto livello, ora che ha ottenuto un’altra coda-

–E tu Kagome, invece di divertirti a guardarmi soffrire non potresti aiutarmi? –

-Consideralo un allenamento mio caro, tra qualche mese non saranno le domande di Shippo che dovrai rispondere, ma quelle di tuo figlio- rispose pacata massaggiando la pancia.

-Sempre pieni di energia vedo-

-Oh Kakashi-san, cosa le posso offrire? – domandò la miiko.

-Mi servono sedano, carote e cipolle, di frutta invece delle pesche- rispose lui.

-SHIPPO NON ANCHE I CAPELLI-

Kagome soffocò una risatina –Non lo dovremmo aiutare? – domandò Kakashi.

-Niente affatto, è colpa sua se sembro un tacchino farcito e se mangio mochi alle tre di notte; quindi si, deve soffrire-

-Crudele Kagome-san-

-No Kakashi- disse lei tendendogli un cesto con i suoi ordini –Questo si chiama occhio per occhio-

Kakashi pagò il cibo e si incamminò verso casa, la sicurezza era migliorata nell’ultimo anno, grazie anche all’ascesa di Heiji e Kazuha come capi clan Hattori.

Aprì l’uscio di casa e, sgranando gli occhi, rimase di stucco nel vedere la ragazza di fianco al tavolo.

-Sakura, quando sei tornata? – domandò lui abbracciandola.

-Poco fa, giusto il tempo di fare rapporto a Shikamaru e salutare Sango … mi ha sorpresa la decisione di Miroku di diventare un monaco fisso a palazzo Nara-

-Per amore si fa questo e altro- disse lui –correggimi se sbaglio-

Sakura arrossì leggermente.

-Senti, vuoi aiutarmi a cucinare? Se non ti dispiace potresti andare a prendere l’acqua al-

-Già fatto- disse lei indicando il secchio colmo vicino ai fornelli.

-Sembra che sei di fretta, almeno resti a mangiare? – chiese lui seguendo la sua figura uscire dalla casa.

-Quello sì, ma non da sola-

Percorse i sentieri che conosceva a memoria, nostalgica della sua spensierata infanzia.

Si ricordava ogni pietra, ogni masso, ogni albero, ogni filamento d’erba che la separava dalla sua meta finale.

L’aveva captata all’improvviso mentre parlava con Kakashi, quella forte aura che avrebbe riconosciuto ovunque.

L’impronta demoniaca che lo contraddistingueva.

Sorpassò una collinetta ritrovandosi alla piccola grotta, si accucciò riuscendo ad entrarvi.

Tutto era rimasto uguale, i vasi di vetro con le primule e le viole, i suoi libri sui fiori, le bambole di pezza e il futon ormai sporco rintanato in un angolo.

Solo un oggetto mancava all’appello, quel sacchettino che aveva segnato la sua vita.

-Com’è che commetti crimini ora? –

Chiese uscendo lentamente, trovandosi costretta a spostarsi d’un lato per evitare di sbattere contro le gambe ricoperte dal tessuto nero.

-Sasuke? –

Sasuke si inginocchiò tendendogli il sacchetto di tela dentro il quale vi erano 20 petali sporchi di terra –Noiosa-

Lei assottigliò gli occhi estraendo dalla tasca del kimono un petalo fresco –Certo è un peccato che su ventidue anni di vita ho solo ventuno petali-

Il tengu e la miiko si guardarono negli occhi per poi lasciar cadere, contemporaneamente, due petali di ciliegi.

L’energia spirituale che Sakura aveva pazientemente imparato a maneggiare durante quell’anno, avvolse i ventidue petali di una luce bianca, ora risplendenti nel sacchettino.

I due si guardarono, finalmente insieme.

-Tadaima, Sakura-

-Okaeri, Sasuke-

Fine

   
 
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