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Autore: JennyPotter99    08/06/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "MY WOLF FRIEND"
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tirava una nuova aria in città.
Tutti i licantropi che fino a quel momento si erano nascosti, avevano avvertito che c’era un nuovo Alfa.
Ma non solo loro.
Il funerale di Kate si sarebbe svolto entro pochi giorni e ad Allison era stato detto che sarebbe venuta tutta la famiglia.
Intanto, Wendy aveva lentamente aperto gli occhi su un lettino d’ospedale, trovandosi circondata da Stiles, Scott e Derek.
-C-che cosa è successo?- bofonchiò, notando la flebo che aveva al braccio.
-Non lo so, Scott ti ha trovata senza sensi nella tua camera…Stanno facendo degli esami.- le spiegò Stiles, seduto accanto a lei, tenendole la mano.
Wendy spostò lo sguardo su Derek.- Non c’era bisogno che venissi anche tu.-
-Sei nel mio branco, adesso.- puntualizzò egli.
-Mamma sa qualcosa?- domandò Wendy al fratello, preoccupata che Melissa venisse a sapere qualcosa.
-No, tranquilla, all’accettazione ho detto che ti chiamavi Wendy Stilinski.-
-Suona bene.- commentò lei sorridendo, ancora intontita, forse per i farmaci.
Fu in quel momento che nella piccola stanza, entrò un’infermiera sulla quarantina che, alla vista di tutti quei ragazzi, arrossì ampiamente.
-Salve…- balbettò, guardandosi attorno con un sorriso imbarazzato.- Wow, tutti con lei?-
-Sì… Il mio fidanzato, mio fratello e il mio…Ehm…Boss.-
-Ragazza fortunata.- aggiunse lei, leggendo una cartella clinica.- Allora Wendy, hai avuto un semplice calo di zuccheri…Dovrai mangiare molto di più nei prossimi mesi, perché sei incinta.-
-Cosa?!- esclamarono all’unisono i tre ragazzi.
La donna ridacchiò.- C-Che carini, vi siete messi d’accordo?-
-Oh mio Dio.- mormorò Wendy, sconvolta: non capiva come potesse essere possibile.
-Congratulazioni! Chi è il padre?-
Derek e Scott, con volto sbalordito, puntarono il dito verso Stiles che stava sudando freddo.
-I-Io…Credo che sverrò.-
***
I quattro si fiondarono a casa di Stiles in cerca della miccia che aveva scatenato il caos.
Il ragazzo estrasse i preservativi da sotto il letto e lesse la scatola.- Oh…Sono scaduti l’anno scorso…-
-Non ci posso credere! Non ci posso credere che tu sia stato così stupido!- esclamò Scott, stringendogli il colletto della felpa.
-Okay, adesso diamoci tutti una calmata.- intervenne Derek, separandoli. Nemmeno a lui sembrava stare a genio la situazione.- La domanda è: volete tenerlo?-
Wendy si appoggiò allo stipite della porta, accarezzandosi il ventre.- Io…Non lo so, insomma…Forse non mi immaginavo che sarebbe successo così presto, ma…- mormorò, incrociando lo sguardo di Stiles.- Avevamo detto di volere una famiglia.-
Stiles sorrise appena, ripensando al ballo.- E’ vero…- aggiunse, prendendole le mani.- Ascolta, qualsiasi cosa tu decida, io sono con te.-
Derek guardò da un’altra parte, come se quella scena lo disgustasse.- Okay, ci sono delle cose che dovete sapere: la gravidanza di un licantropo è molto diversa da quella normale.-
Wendy lo guardò incuriosita.- Che intendi?-
-Quando è nata mia sorella Cora, la gravidanza è durata circa 3 mesi.-
-3 mesi?!-
-Cristo! E come faccio con la scuola?! E…Oddio, con mia madre, chi lo dice a mia madre?!-
-Ti preoccupi di tua madre?! Mio padre è un poliziotto, ha un’arma! - esclamò Stiles, dandosi colpetti con le nocche alla fronte.
Derek alzò gli occhi al cielo.- Volete stare calmi?!- urlò, sospirando. -Possiamo farcela.-
Entrambi furono confusi.- Possiamo?-
-In una parte molto molto profonda della mia coscienza, vi aiuterò.- affermò Derek. – A scuola dovrai inventarti qualcosa con il preside…Digli che la tua malattia è peggiorata, che stai per morire, che studierai da casa, quello che vuoi, insomma. Sono soltanto tre mesi, possiamo nasconderlo ai vostri genitori.-
-E come? Abitiamo con loro.-
-Allora dovrete trasferirvi.-
-Non se ne parla! Io guadagno 2,50 dollari l’ora.- commentò Wendy.
-E…Hai visto con che macchina vado in giro?- puntualizzò Stiles.
-Posso aiutarvi io…Ho un po' di risparmi da parte.-
Sia Wendy che Stiles furono abbastanza sorpresi di tutta quella generosità.
-Derek, no…Non posso chiedertelo.- continuò lei.
In quel momento, fu come se quel mannaro dalla pellaccia dura si addolcì.- Tanto non sapevo che farci.-
Wendy gli sorrise.
-Tutto questo è assurdo, non ho intenzione di farne parte!- intervenne Scott, facendo per andarsene.
Wendy non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere da parte sua.- Aspetta, non vuoi che io abbia il bambino?-
-Sarà un licantropo, Wendy…Come minimo quella cosa ti ucciderà e scommetto che Derek sarà muto al riguardo, vero?- replicò Scott.
Allora tutti guardarono Derek.
-Ha ragione, è anche pericoloso. Non è un bambino normale, avrà bisogno di molte energie e le prenderà da te.- spiegò egli.
Scott scosse la testa, contrariato.- Non starò qui a vedere come ti uccide lentamente.- disse infine, per poi andarsene.
Stiles abbassò lo sguardo, dispiaciuto.- Gli parlerò…Vedrai, lo convincerò.- le disse, accarezzandole la spalla per confortarla.- Per ora siamo noi tre.-
-Voi andate a scuola, comportatevi normalmente. Nel frattempo, io cercherò un appartamento.-
***
-Sei incinta!- esclamò Allison, entusiasta.
-Sssh.- le disse Wendy, guardandosi attorno per il corridoio, sperando che nessuno la sentisse.
Sarebbero di sicuro girate voci sul fatto che non aveva nemmeno compiuto 17 anni.
-Sarò la zia Allison!-
-Già, peccato che tuo padre cerchi ancora di uccidermi.- commentò Wendy, mentre si avviarono alla lezione di ginnastica.
Quel giorno, si riunirono tutti in palestra per affrontare la scarpata: un muro alto circa tre metri, dove gli studenti si dovevano aggrappare e salire in cima.
Il tutto ovviamente con delle protezioni.
-Non dovresti farlo nelle tue condizioni, te lo vieto.- le sussurrò Stiles.
Wendy sospirò, ma sorrise per il fatto che fosse così premuroso.- Stiles, è grande come una nocciolina ancora, non gli farò niente.- replicò lei.- Vuoi essere uno di quei padri iperprotettivi o hai solo paura che ti batta?-
-McCall…Femmina e Stilinski, tocca a voi!- li chiamò il coach Finstock.
Entrambi si misero i para-ginocchi e si aggrapparono alla parete.
Wendy sembrò non riuscire a stargli dietro.
-Stai arrancando davvero o lo stai solo facendo per pietà?- domandò lui, già col fiatone al primo metro.
-Ammiravo il panorama.- rispose lei, ridacchiando, riferendosi al suo sedere.
-Posso batterti!-
Stiles prese un bel respiro e si concentrò, arrivando alla fine per primo ed esultando. -Ce l’ho fatta!-
Wendy sorrise tra se e se, lo aveva lasciato vincere.
-McCall maschio e..,Reyes, ora tocca a voi!- disse il professore.
Erica Reyes era una ragazza sempre con lo sguardo spaventato e i capelli biondi in disordine.
Molti la deridevano a scuola, poiché soffriva di epilessia e aveva spesso attacchi, anche in classe.
Scott e la ragazza si arrampicarono alla parete, quando lei si fermò tutto d’un tratto.
-Forse dovremmo farla scendere, soffre di epilessia.- commentò Allison, preoccupata.
-Perché nessuno mi dice queste cose?!- esclamò il coach.- Erica, va tutto bene, puoi lanciarti, qui sotto c’è il tappeto.-
Gli occhi di Erica le si rivoltarono nelle orbite e sarebbe precipitata di peso sul tappeto, se Wendy non avesse attutito la caduta.
Il suo corpo iniziò ad avere le convulsioni.
-Di fianco, di fianco!-
Lei ed Allison la misero d’un lato, fin che l’attacco non terminò.
Poi, chiamarono un’ambulanza.
Uscita dagli spogliatoi delle ragazze, Wendy camminò per il corridoio, fin che qualcuno non le afferrò il polso e la spinse dentro un’aula.
-Devi dirmi perché non succede niente!- esclamò Jackson, abbastanza su di giri.
Wendy si era completamente dimenticata di Jackson e non poteva dirgli che, il fatto che non si fosse ancora trasformato, era perché solo un Alfa può dare il morso.
-Jackson, devi stare calmo. Anche con me e Scott ci è voluto del tempo.- mentì lei.
-Non capisci…- balbettò lui, passandosi le mani nei capelli.- Io non ce l’ho il tempo!-
Wendy aggrotto le sopracciglia, confusa.- Che intendi?-
Il ragazzo abbassò lo sguardo e digitò qualcosa sul proprio cellulare, per poi passarglielo.
Era un immagine di una cartella clinica dell’ospedale che fece sgranare gli occhi della ragazza.- Leucemia?-
-Credevo che se avesse funzionato con la tua malattia, poteva funzionare anche con la mia.-
Ora Wendy capiva perché avesse insistito così tanto.
-Jackson, perché non me lo hai detto subito?-
-Non voglio fare la vittima.- rispose lui, acidamente.- Non è nella mia natura.-
   
 
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