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Autore: BeautyLovegood    10/06/2020    0 recensioni
Tratto dalla ff Ricordi di famiglia, in particolare dal capitolo Prima febbre
Mi piace troppo scrivere della piccola Magic Crowley-Fell
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aziraphale si svegliò e diede un bacio sulla guancia al suo amato demone ancora addormentato prima di andare in cucina a preparare la colazione.

- Ma dov’è finito?- pensò a voce alta mentre cercava il biberon di Magic, ma era come sparito. Schioccò le dita per ritrovarselo davanti agli occhi, ma non accadde niente.

- Che cosa sta succedendo?

- C’è qualcosa che non va?

Aziraphale si girò e vide Crowley con i capelli spettinati e l’aria ancora un po’ assonnata.

- Non riesco a trovare il biberon.

Crowley scoppiò a ridere.

- Non sapevo che bevessi anche dal biberon, angelo!

Aziraphale continuava a schioccare le dita, ma riusciva ad ottenere soltanto un po’ di pelle arrossata.

- Non è il momento di fare lo spiritoso, Crowley! Magic è troppo piccola per bere da un semplice bicchiere, ma perché non riesco a far apparire quel cazzo di biberon?!

- Uh-uuh, qualcuno si è alzato con l’ala sbagliata!- esclamò Crowley eccitato per la parolaccia uscita dalla bocca del suo angelo, ma poi lo guardò con un sopracciglio alzato.

- Chi sarebbe Magic?

- CROWLEY, SMETTILA DI FARE LO STRONZO, SONO TERRORIZZATO E TU NON SEI DI NESSUN AIUTO!

Aziraphale si portò le mani sulla bocca, sconvolto dalle sue stesse parole e uscì dalla cucina per andare in camera di Magic, ma al posto della porta lilla, trovò soltanto il muro scuro e liscio.

- Che cosa succede?! CHE COSA SUCCEDE?! DOV’È MAGIC?! DOV’È LA MIA BAMBINA?!- sbraitò sbattendo le mani sul muro. Invece di intervenire, Crowley lo guardava con le braccia incrociate e un’aria indifferente.

- Aziraphale? Aziraphale? Aziraphale?

 

 

- Aziraphale? Angelo, svegliati!

Aziraphale aprì gli occhi urlando.

- Sssh… calmati, va tutto bene.- disse Crowley accarezzandogli il punto del petto dove sentiva il suo cuore battere come un tamburo.

- Magic… dov’è Magic?- chiese Aziraphale guardando il suo compagno come se fosse un estraneo.

- È in camera sua…

L’angelo preferì controllare con i suoi stessi occhi e uscì dalla stanza.

- Dio, ti ringrazio.- disse appena vide la porta lilla. Schioccò le dita per aprirla.

- Ti ringrazio di nuovo.

Appena Aziraphale entrò, vide la culla di sua figlia.

- Ti prego, Signore, non abbandonarmi proprio adesso…- sussurrò con il cuore che batteva così forte da sentirselo in gola. Posò le mani sul legno della culla e si sporse.

Magic dormiva beatamente sul fianco destro e stringeva tra le manine la sua anatra di peluche. Aziraphale tirò un sospiro di sollievo e coprì la piccola fino alle spalle prima di tornare da Crowley.

- Angelo, ti senti bene?

- Sì… ho solo… il sonno un po’ agitato. A differenza di te, non sono abituato a dormire. Buonanotte, caro.- gli disse con un sorriso poco convinto, gli diede un bacio sulla guancia e si rimise a dormire.

 

 

Quando Aziraphale si svegliò, notò che erano le due di pomeriggio.

- Quanto ho dormito!- esclamò spalancando gli occhi e si alzò dal letto.

Sul tavolo della cucina c’era la colazione preferita di Aziraphale, pancake ricoperti di crema al cioccolato e una tazza di tè. C’era anche un biglietto.

 

Magic ed io siamo andati a fare una passeggiata al parco,

dormivi così bene che non ho avuto il coraggio di svegliarti.

Ti amiamo,

Crowley

 

L’angelo sorrise, mandò un messaggio su Whatsapp a Crowley per dirgli che si era svegliato e che sarebbe andato in libreria per recuperare del lavoro arretrato e che soltanto lui e Magic sarebbero potuti entrare per quel giorno, poi si godette la sua colazione, anche se non riusciva a togliersi dalla testa il brutto sogno che aveva fatto.

Successivamente, si diresse nella sua amata libreria, sistemò un cartello per far sapere ai londinesi che il negozio era chiuso per tutto il tempo, nonostante non fosse giorno di chiusura e si mise a spolverare i libri senza usare i suoi poteri, fino a chiudersi nella sua stanzetta privata per riposarsi sulla sua poltrona con una tazza di tè e qualche biscotto al burro, intanto che aspettava l’arrivo di Crowley e Magic. Aveva completamente dimenticato il suo incubo.

Il demone entrò nella libreria alle sette con la bambina tranquillamente distesa nella sua carrozzina che succhiava il ciuccio.

- Angelo? Ci sei? Siamo venuti a prenderti!- disse Crowley, ma non ricevette risposta.

- Sai, Magic, credo che Papà Aziraphale stia giocando a nascondino. Andiamo a cercarlo insieme, ti va?- chiese alla piccola mentre la prendeva in braccio, poi la portò in giro per tutta la libreria, chiamando Aziraphale con un tono infantile. Arrivato alla porta della stanzetta privata, guardò sua figlia.

- Abbiamo guardato dappertutto, Magic, è rimasta solo questa stanza. Dici che sia la volta buona che troviamo quel gran tenerone di Papà Aziraphale?- chiese alla piccola intenta a toccargli il tatuaggio, convinta di poterlo staccare e tenerlo per sé.

Il demone aprì la porta e trovò Aziraphale che dormiva e piangeva allo stesso tempo. Lo sentiva anche sussurrare il nome della loro bambina.

- Oh no, di nuovo.- commentò Crowley e posò una mano sulla guancia di Aziraphale.

- Aziraphale, svegliati, ti prego.

L’angelo si svegliò di colpo e si spaventò alla vista del suo compagno e di sua figlia.

- Calmati, angelo. Magic è qui e sta bene.- lo rassicurò Crowley.

- Oh, Crowley… Magic…- disse Aziraphale con le lacrime agli occhi e si alzò dalla poltrona per abbracciare i suoi due grandi amori. Crowley lo strinse forte e lo accarezzò con una mano sulla spalla e sui ricci. Magic non capiva la situazione, ma toccò la guancia morbida e bagnata di Aziraphale. Lui la guardò con gli occhi gonfi e rossi e fece un dolce sorriso. Era più che sicuro di essere nella realtà, quella in cui viveva in un lussuoso appartamento con il demone che amava da seimila e uno anni e la loro bambina di pochi mesi che lui aveva fatto apparire per puro miracolo persino per un angelo come lui.

- Tesoro mio… non sparire mai dalla nostra vita…- disse e le baciò la manina che lo accarezzava.

- Angelo… è successo qualcosa di brutto? Lo sai che con me puoi parlare di tutto, sopratutto se si tratta del nostro amore… e della nostra principessina.- intervenne Crowley senza sciogliere l’abbraccio.

- Puoi stare tranquillo, Crowley, non è successo niente di grave, ma avrei un favore da chiederti.

- Qualunque cosa.

- Io ho letto molti libri sulla mente umana che agisce durante la fase REM e molte volte mi sono dato dei forti e dolorosi pizzicotti nella speranza di svegliarmi mentre vivevo delle brutte esperienze… ma non ho mai avuto un vero e proprio incubo… dove sono completamente impotente. Potresti spiegarmi come posso combattere gli incubi?

Crowley gli sorrise e gli diede un bacio.

- Te lo spiegherò più tardi dopo aver messo Magic a nanna, angelo. Ora godiamoci questa bella serata con nostra figlia.

Dopo aver rimesso Magic nella carrozzina, i due uscirono dalla libreria e tornarono a casa a piedi per godersi l’aria fresca della sera. Aziraphale fu talmente felice di stare insieme a loro, si sentiva di nuovo in pace con se stesso, sopratutto quando guardava sua figlia negli occhi mentre le dava la pappa, le cambiava il pannolino, le metteva il pigiamino e la cullava mentre Crowley, seduto vicino a lui sul divano, cantava A kind of magic e Who wants to live forever, le canzoni preferite di Magic per addormentarsi. E dopo averla messa a nanna, Aziraphale si sentì talmente felice e rilassato da dimenticarsi del favore che aveva chiesto a Crowley. Ma era solo questione di tempo. Prima o poi avrebbero parlato del suo incubo e della sua più grande paura...

  
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