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Odiava
quella donna per tanti motivi, ma quello che più la faceva imbestialire era il
fatto che combattendola, le aveva scagliato contro qualcosa che lei non era
riuscita a contrastare.
Non
poteva vivere più sapendo quello che era diventata, già aveva così tanta rabbia
in sé, tanto odio verso sé stessa, l’unica cosa da fare sarebbe stata condannare
tutti gli abitanti della Foresta Incantata ad un lieto fine infelice. Come non
aveva potuto averlo lei, nessun’altro avrebbe ottenuto la sua felicità.
Quella
notte mentre la maledizione si propagava, fece una visita al castello della sua
nemesi, che aveva partorito quella che si vociferava avrebbe liberato tutti
dalla Maledizione: la Salvatrice. Non poteva permettere che una bambina potesse
impedirle di avere quello per cui aveva lottato, un mondo senza magia!
Quando
giunse nella camera abbellita per la piccola, il principe stava potendo qualcosa
che sembrava un fagotto, nella teca magica!
“No”
– la sua voce tuonò nella stanza, mentre il suo sguardo si fermò incantato a
guardare quella piccola creatura. Per momenti interminabili, sembrò che il
tempo si fosse fermato e che i suoi occhi e quelli della piccola, si fossero
incastonati. Non riusciva a muovere un muscolo, vedeva solo quegli occhi e sentiva
un battito accelerato nel petto, ma non era solo il suo ma anche quello della
piccola. Quando poi l’uomo chiuse la teca, accasciandosi al suolo, la mora si
riprese dalla trance e tuonò ancora dove l’avesse mandata.
“In
un posto dove sarà al sicuro da te, Regina” – disse ansimante e arrivò
trafelata Snowhite.
“Cosa
ti importa dove sia mia figlia?” – la guardò tenendo il marito tra le braccia.
“Mi
importa perché a quanto pare, mi hai privato nuovamente del mio lieto fine,
Snowhite” – sibilò mentre ormai la nube della Maledizione iniziava ad invadere
tutto.
28
anni dopo
“Mamma
vado a scuola” – la voce di suo figlio la destò dal sogno che stava facendo, lo
stesso da sempre. Si sarebbe preparata e avrebbe seguito la sua solita routine
quotidiana. Avrebbe chiamato lo psicologo di Henry e avrebbe chiesto come
procedesse la terapia.
Dopo
un’intera giornata a cercare Henry
Regina,
per tutta la giornata aveva cercato suo figlio, senza trovarlo, solo a notte
inoltrata, lo sentì parlare con qualcuno nel vialetto di casa, spalancò la
porta correndogli incontro.
“Dove
sei stato, e lei chi è?” – chiese al bambino più che alla donna che lo accompagnava.
Poi però da persona civile le porse la mano, che la bionda prese mentre Henry rispondeva.
“E’
mia madre, Emma” – e in quel esatto momento, quando le loro mani si stavano
stringendo e i loro occhi si fissarono, la mora provò nuovamente la sensazione
di parecchi anni prima. L’altra dal canto suo, ebbe la mente invasa da ricordi
che non sapeva di avere, e staccò la mano. Poi presa dalla rabbia, atterò la
mora ad una delle colonne del portico, guardandola in cagnesco.
“Tu?”
– esclamarono assieme guardandosi negli occhi.
“Sei
quella bambina, sei sua figlia” – boccheggiò Regina con il braccio di Emma
premuto sul suo petto. Poi sentì una strana sensazione farsi largo nel suo corpo,
alzò gli occhi verso il cielo e la vide – “No” – cercò di divincolarsi, non
sarebbe accaduto lì davanti a suo figlio, non poteva permetterlo. Iniziò ad
agitarsi, ed Emma non riuscì più a tenerla, si allontanò spaventata guardando
la donna tormentarsi, cercando di contrastare chissà cosa le stesse succedendo.
Quando quel qualcosa si arrestò, Emma, Henry e Graham, lo sceriffo, restarono
ammutoliti, guardarono quella figura indietreggiando.
“Mamma?”
– il bambino provò ad avvicinarsi.
“Sei
pazzo ragazzino? Vuoi che ti stacchi la mano?” – disse mettendosi davanti a lui.
“Tu
sei pazza” – disse invece l’uomo provando a tirarla via. La figura fece un
balzo e i tre credettero certo gli avrebbe assaliti, ma passò oltre saettando
verso quello che era la via per la Foresta.
“Cosa
diamine è appena successo? Dove mi hai portato ragazzino?” – disse Emma.
“Benvenuta
a Storybrooke Emma” – sorrise – “Quello che hai appena visto è stata la
trasformazione di mia madre in un licantropo”
“Che
cosa?” – era scioccata.
“Te
l’avevo detto che eri la Salvatrice, hai riattivato la magia in questo mondo e
a quanto pare hai trasformato mia madre” – disse confuso.
“Ehi,
io non ho fatto un bel niente” – lo guardò – “Mi ha stretto la mano e ho visto
quello che mi hai raccontato, ma non ho fatto niente! L’hai detto tu è la
Regina Cattiva no? Ha fatto tutto da sola”
“Sì
ma ti ho anche detto, che voleva un mondo senza magia, e adesso so anche il
motivo” – aveva un po’ gli occhi lucidi.
“Dobbiamo
trovarla prima che faccia del male a qualcuno” – disse Graham.
“So a chi chiedere aiuto” – disse il piccolo guardando Graham – “A Ruby Lucas!”