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Autore: iamcam    11/06/2020    0 recensioni
Arte [ àr·te ] dal latino ars artis.
-Qualsiasi forma di attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva.
L'arte è, pertanto, tutto ciò che ci permette di esprimerci; quindi noi siamo arte.
Zayn Malik è un amante dell'arte, in tutte le sue sfaccettature.
Emma Wilson è un'amante dell'amore, in tutte le sue sfaccettature.
Entrambi amano qualcosa in ogni parte di essa, entrambi sono capaci di amare incodizionatamente qualcuno.
Uno è fuoco, l'altra è carta; uno brucia per la sua essenza, l'altra si lascia bruciare per l'essenza del fuoco.
Entrambi vogliono essere liberi, ma rischiano di bruciare. E se dovessero proprio lasciarsi bruciare per essere liberi?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Kathrine Wilson aprì la finestra e alzò le tapparelle, Emma si sentì morire.

Il primo giorno di scuola, che palle!, pensò. Aveva cercato di dimenticare, posticipare mentalmente o cercare di convincere dell'inesistenza di quel giorno, fallendo miseramente.

«Svegliati Em, farai tardi», le disse la mamma dolcemente.

Emma impiegò quasi venti minuti per farsi la doccia, solo in quel momento capì che non avrebbe dovuto andare a dormire alle tre la era prima. 
Gonna blu, camicia bianca e cravatta blu e oro, a scleta la giacca blu con lo stemma: quella era la divisa della sua scuola.
I suoi genitori decisero di iscriverla in una scuola privata, dove Emma aveva trascorso tutti gli anni dalle elementari al liceo.

«Io esco. Ci vediamo dopo», salutò Dora, la domestica, e la madre ed uscì dal cancello di casa. In meno di dieci minuti arrivò davanti scuola.
«Emma!» sentì la voce della sua migliore amica chiamarla da non troppo lontano, quando si girò vide una testa scura raggiungerla correndo leggermente. 
«Liz, tutto bene?» l'amica aveva un viso stanco, forse più del suo.
«Non mi è suonata la sveglia, ho fatto tutto di corsa.»
«Andiamo?» la mora annuì ed entrarono. Al primo angolo teovarono Mary, Sophie e Kate ad aspettarle.

«Ieri ci hanno mandato gli orari, chi avete alla prima?»
«Fisica», sbuffò Mary. «Storia», sorrise sarcastica Kate. «Diritto» Sophie e Liz sembravano voler abolire la materia dal modo in cui parlarono. 
«Oh, fantastico. Filosofia da sola», ridacchiò Emma cominciando a camminare.
«Comincio ad andare, ci vediamo dopo», salutò le amiche ed andò verso l'aula di filosofia. 
La classe era già mezza piena, Emma prese posto in terza fila. Dopo qualche minuto suonò la campanella, il tempo di entrare tutti e arrivò anche il professore.

Dopo aver salutato, Kodrich cominciò a spiegare. La mano di Emma correva veloce sul foglio, scrivendo in modo ordinato. Le piaceva molto filosofia, il professore un po' meno.

Due ore dopo, mentre raggiungeva la mensa scolastica con la testa china nello zaino per cercare il libro di Storia dell'arte per capire almeno cosa avrebbe dovuto spiegare Reeves, andò a sbattere contro qualcuno. Quando alzò lo sguardo c'erano due occhi color caramello a fissarla; pelle abbronzata, ciuffo castano chiaro perfettamente perfetto; poteva somigliare a Mary Poppins "Praticamente perfetto sotto ogni aspetto". Non poteva che essere lui.

«Emma Wilson» Zayn Malik. Emma aveva parlato con quel ragazzo dopo i dieci anni tante volte quante aveva avuto voglia di studiare fisica, pari a quasi zero. Malik aveva un anno in più, ma aveva saltato un anno all'asilo, quindi avevano anche fatto le elementari nella stessa sezione. 
«Ciao» Emma si maledisse mentalmente per quella risposta, era risultata davvero patetica; era inoltre consapevole di avere tutto il sangue presente nel suo corpo raggruppato sulle guance. 
Il moro aprì bocca per parlare, ma poco dopo guardò sopra la spalla di lei e, curiosa, la ragazza si voltò. Ad aspettarla c'era Liz, più confusa di lei nel vederla con Zayn.
«Em, credo dovremmo andare a pranzo ora» 
«Ci si vede allora», la salutò il ragazzo. «Ehm, sì. Ciao».

Appena entrarono in mensa Liz cominciò a parlare.
«Era Malik quello? Cazzo Emma come fai a stare così tranquilla sapendo che stavi parlando con quel pezzo di fregno?!» la professoressa di spagnolo passò di fianco a loro e sorrise come una che ne sapeva molto sul discorso "fregni".
«Elizabeth calmati ora, fammi spiegare tutto. Non prima di aver preso il pranzo, sto letteralmente morendo di fame».

«Cioè, tu non hai assolutamete idea di cosa ti volesse dire? Dài, avete tantissimi corsi in comune, non puoi chiederglielo lì?» 
«Te l'avrò detto almeno venti volte, l'avrei scoperto se non fossi arrivata tu» ripetè sbuffando «E no, non ho assolutamente intenzione di chiedergli nulla, non mi interessa minimamente.»

«Che sta succedendo?», chiese Mary seguita da Kate. «Zayn Malik ha fermato Emma in corridoio, ma non sappiamo cosa volesse dirle», raccontò l'amica. «Ma non avete già parlato? Insomma, eravate nella stessa sezione alle elementari», disse Kate. 
«Appunto», disse «Ora però possiamo mangiare?», continuò. 
A differenza di molte altre scuole, quella di Emma aveva una mensa fantastica.

Le due ore di Storia dell'arte non furono abbastanza interessanti, o almeno non quanto lo fosse fissare il profilo di Emma che scriveva tutte le date che venivano citate dal professore, disegnando di tanto in tanto.

«Signor Malik, può ripetermi le ultime tre date citate e la biografia di Degas?» Zayn non stava seguendo, ma per lui arte era una passeggiata; disse le date aiutandosi con le immagini che scorrevano sulla lavagna multimediale e disse tutto per filo e per segno su Degas, mancava il gruppo sanguigno, ma gli era sfuggito. Lo sapeva davvero eh!

Kevin Reeves insegnava a Zayn dal primo anno e si era quasi rassegnato al fatto che avesse l'arte nel sangue. Zayn non aveva bisogno di studiare, sapeva già tutto grazie al nonno, appassionato artista che tramandò tutto al nipotino. «Professore, Degas ormai è suo fratello», ridacchiò Logan, suo migliore amico. Reeves fece finta di non sentirlo e continuò a spiegare. Solo in quel momento, quando poté tornare a guardare la ragazza, capì che ella lo stava fissando. Girò di scatto la testa non appena gli occhi color caramello di lui si posarono su di lei.

«Amico cosa vuoi dalla Wilson? L'hai fissata tutta l'ora», chiese Logan facendo ridere Nicholas. «Nulla. Non potete dire che non è una bella ragazza, oggi l'ho vista più carina del solito e l'ho ammirata», rispose, usando la stessa voce della professoressa di matematica nell'ultima frase, provocando una risata anche agli amici.
Si sistemò i capelli inumidendo le labbra con la lingua. Logan e Nicholas continuavano a parlare, ma lui aveva puntato un altro soggetto, non nuovo per i suoi occhi dopo le ultime due ore passato a fissarlo.

«Emma», la salutò alzando il braccio quando la vide confusa sulla provenienza della persona che chiamava il suo nome. 
«Oh, ciao Zayn», ricambiò con lo stesso tono imbarazzato che aveva usato qualche ora prima e che a lui faceva impazzire.

«Ok, Zayn è impazzito. Hai bevuto, ti sei drogato o altro?»
«Fratello non hai mai rivolto la parola a quella testa rossa dopo le elementari e ora le sbavi dietro. Tutto bene?», chiese Nicholas, sembrava davvero preoccupato. «Nicho non ho niente, può piacermi una persona? Ragazzi calmatevi, non le parlo da un po', ma mi attira.»

«Ehi Elizabeth, potresti dare questo ad Emma, per favore?», le chiese passandole un foglietto. La ragazza era sconvolta, Malik le stava chiedendo di dare un bigliettino, che era sicura contenente il suo numero, alla sua migliore amica. Liz era così felice per lei che riuscì solo ad annuire e sorridere come un'ebete.

Emma non credeva ai suoi occhi, su quel bigliettino non solo c'era il suo numero come l'amica aveva previsto, ma le chiedeva anche se avesse già ricevuto l'invito alla festa d'inizio anno che avevano organizzato per quel sabato. 
A quella festa era andata solo l'anno prima, riceveva inviti ma non aveva mai voluto andarci.
«Indovina chi ha gli inviti per la festa di inizio anno?», sorrise al telefono con Liz. «Emma sei fantastica, devi assolutamente accettare!».

Solo la sera dopo, prima di andare a dormire, la ragazza riuscì a scrivere un messaggio a Zayn.

Ciao, sono Emma-
Zayn le rispose quasi un quarto d'ora dopo.
-Oh, ciao Emma! Ormai avevo perso le speranze, ahahah.
Quindi per la festa?
Non ne ho ancora parlato con le ragazze, ti faccio sapere.-
-Certo, tranquilla! Se riesci mi fai sapere per giovedì?
Va bene. Probabilmente domani, se riesco a farle mettere d'accordo, ti faccio sapere.-
-Cos'hai alla prima?
Inglese-
-Anch'io. Ti offro un caffè domani mattina. Buonanotte!
Notte😊-

Emma era più che confusa. Non sapeva se fidarsi o meno, giravano davvero tante voci su Malik e le sembrava strano che dalla sera alla mattina, da un anno all'altro ricominciasse a parlarle e addirittura la invitasse ad una festa. Liz le diceva che doveva tranquillizzarsi, cercava di convincerla ad accettare e non farsi mille paranoie, secondo lei inutili.

Dopo aver portato Tommy, suo fratello, in piscina, Zayn andò quasi di corsa verso il campo da football vicino casa di Nicholas: si erano dati appuntamento lì.

«Zay! Finalmente ti fai vivo» era in ritardo, ovviamente «Scusate, dovevo accompagnare Luke a nuoto.»

Cominciarono a giocare parlando. Non è vero che i maschi non spettegolano, loro tre lo facevano e valevano per tutta la popolazione mondiale. Ovviamente tirarono in ballo l'argomento Emma e Zayn roteò gli occhi. 
«Cos'hai intenzione di fare? Insomma, sembra una ragazza molto timida e fragile», disse Nicholas. 
Se non si fosse capito, Nicholas era il calciatore saggio, Logan lo scrittore sempre in vena di festa e Zayn semplicemente l'artista. Quel ragazzo disegnava talmente bene da far paura.

«Mi interessa, non voglio esagerare, non voglio farle capire una cosa per un'altra, non sono nemmeno sicuro».

 

 

   
 
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