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Autore: cavaz4800    13/06/2020    0 recensioni
se la mia vita eri tu che senso ha vivere adesso?
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CI VEDIAMO SULLE STELLE

È passato un anno ma sembra che non sia passato un solo giorno da quando te ne sei andata. Ho la sensazione di averti ancora qui accanto a me, mentre dormi serena e abbracci il cuscino. Mi sveglio alla mattina e ti cerco, allungando la mia mano per toccarti i capelli o accarezzarti le spalle. Aprire gli occhi significa abbandonare la bellissima illusione che tu sia con me ed accettare la terribile realtà della tua scomparsa. Non so per quanto posso resistere, l’unica cosa che mi faceva andare avanti eri tu. Coloravi le mie giornate grigie, illuminavi il mio mondo e rendevi indimenticabile ogni momento. Ora attorno a me vedo solo scuro, l’ombra di una vita pieni di progetti che non potrò realizzare, non senza te. Mi guardo allo specchio e vedo riflettere il vuoto che hai lasciato dentro. Sentimenti come la tristezza e la malinconia accompagnano le mie settimane e nessun strizzacervelli è in grado di cacciarli via. La tua memoria, i nostri ricordi, sono i miei tesori più preziosi e se un tempo erano fonte di gioia e felicità, ora non lo sono più ed è proprio lì che sei più viva. Tutte le notti t’incontro nel nostro amato passato, ci amiamo e ci baciamo fino a togliere il fiato anche se, per me, è una tortura perché poi finisco col credere che sei davvero qui. Sai quante volte mi sveglio piangendo, perché in realtà tu non ci sei?

Le prime settimane le ho passate rivivendo il giorno in cui la malattia ti strappò dalle mie braccia; ti sognavo in quel letto d’ospedale, con il viso scavato e pallido, e mi sorridi stanca. Mi stringi debolmente la mia mano, così sottile da sentirne solo le ossa, piena d’amore e di forza dandomi il coraggio di sostenere il tuo sguardo e dirti un’ultima volta “ti amo”. Lo vedo che tu mi vorresti rispondermi, ma non fai in tempo a pronunciare la prima sillaba che mi sorridi e ti spegni. Ho aspettato a lungo il tuo “ti amo”, e non riesco ancora ad ammettere che non arriverà mai. D’altra parte, un tuo sorriso vale più di mille “ti amo” e di mille altre parole.

Il giorno del tuo funerale ho visto facce conosciute e facce nuove, ho visto il dolore dei tuoi genitori e di tua sorella. Ho visto la tua migliore amica singhiozzare contro il suo fidanzato, e ho visto il rimpianto di tua cugina. Sei stata così buona con lei e tante volte ti ho detto che non lo meritava. Tu però non avevi tempo per il rancore, e hai voluto spendere i tuoi ultimi giorni amando tutti, non potevi permetterti l’odio. Queste parole risuonano nella mia testa, e sono così vere e tue che ci credo anch’io. Non riuscivo ad odiare o a incolpare qualcuno, e anche se lo avessi fatto, tu non saresti tornata da me. Forse è proprio questa rassegnazione che mi ha impedito di puntare il dito. Strano vero? Io che sono stato in passato un tipo violento. Ma tu mi hai aiutato, e mi hai migliorato nel migliore dei modi ed è stato grazie a te che sono diventato l’uomo che sono oggi.

Il tempo passava ma tu eri continuamente nei miei pensieri, eri il fulcro di ogni mia azione e tutto mi riportava a te. Vengo almeno una volta a settimana al cimitero, per trovarti e posare una rosa bianca, che tanto amavi assieme a qualche margherita. Non so dove sei adesso, ma ti vedo in tutto ciò che faccio; ti vedo accanto a me sul letto la mattina, ti vedo in cucina mentre fai il caffè, ti vedo mentre passeggi per le strade di Roma e ti vedo mentre mangi un gelato in piazza. Ti vedo nei gioielli che tengo ancora a casa mia e ti vedo sul divano intenta a leggere un libro. Ovunque tu sia, spero sia un posto migliore di questo, dove ti possano apprezzare per quello che sei e quello che fai. Qua in città pochi meritavano il tuo affetto, me compreso, ma ci amavi ugualmente e il cancro non ti ha fermato. Credo sia proprio questo che mi ha fatto innamorare di te: la tua capacità di amare.

È passato un anno ma non è cambiato niente; la sera esco sul balcone, mi metto comodo e guardo le stelle. Penso che tu possa essere su una di quelle, e che mi stai guardando da lassù. Forse un giorno ci rincontreremo nel firmamento, attendendo la notte per poter essere visibili agli altri. E il nostro amore sarà più luminoso della luna, di tutte le stelle, e perfino il sole invidierà il nostro bagliore. La nostra, sarà la storia di cui tutti parleranno e il nostro “per sempre” durerà in eterno. Tu eri tutta la mia vita, le davi significato, ma ora che non ci sei non trovo il senso di vivere. O forse, il senso della mia vita è attendere, aspettare il momento in cui c’incontreremo di nuovo, ma penso che chi dovrà aspettare sei tu. Aspettami amore mio, perché arriverò da te anche se non so quando. L’unica certezza che continuo ad avere, dopo la tua morte, sei sempre tu. E quando ci rivedremo, niente potrà più separarci.
   
 
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