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Autore: Dragon mother    13/06/2020    1 recensioni
Pippo va in vacanza al mare e sulla spiaggia si imbatte in un piccolo granchio imbranato..
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pippo'
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Era un caldo mattino di giugno quando Pippo e la sua famiglia si misero in viaggio verso il mare.
 
Il cagnolone era comodamente sdraiato nel baule, col suo fido osso di prosciutto a fargli compagnia.
 
Avrebbero raggiunto la località della vacanza in poche ore, dove ad attenderli vi era una piccola casetta sulla spiaggia.
 
A Pippo avevano raccontato che quel posto gli sarebbe piaciuto un sacco e quando il suo padrone parcheggiò l’auto nel cortile e aprì il baule per farlo uscire, Pippo tirò un lungo sospiro, riempiendo i polmoni di quella frizzante aria marina.
Si stiracchiò per bene e con un salto da vecchietto un po’ acciaccato, saltò giù dall’auto.
 
Ispezionò casa per primo, mentre i padroni scaricavano i bagagli e trovò subito un posticino adatto per i suoi riposini pomeridiani.
 
La famigliola decise di recarsi in spiaggia e anche se Pippo era da considerare più un cane da divano, i suoi padroni gli prepararono una morbida cuccia tutta per lui, proprio sulla spiaggia, accanto a loro.
 
Il cagnolone se ne stava comodamente sdraiato nel suo giaciglio, incurante degli schiamazzi dei bimbi e delle persone che passeggiavano sulla battigia.
 
Si godeva i caldi raggi del sole mattutino, rilassato e perfettamente a suo agio, mentre la sua famiglia sguazzava in quell’acqua cristallina.
 
E sognava, sognava di correre libero e felice in mezzo a campi di margherite, su verdi prati di collina e sembrò quasi che le sue labbra fossero arricciate in un sorriso di felicità.
 
Poi qualcosa o meglio qualcuno lo riportò alla realtà e sentì un gran dolore al suo tartufone.
 
“Ahi, che dolore” brontolò accarezzandosi il nasone con entrambe le zampe.
 
Si accorse di non essere più solo, lì nella sua cuccia, vedendo davanti a sé un essere sconosciuto.
 
“Ehi, sei tu che m’hai pizzicato il nasone? Per quale motivo l’hai fatto? Sto provando un grande dolore” disse Pippo cercando di leccarsi il naso per alleviare il bruciore.
 
“Mi devi perdonare, non l’ho fatto apposta, credevo fosse un sasso”
“E da quando in qua gironzoli a pizzicare i sassi? E’ un tuo passatempo per caso?” gli domandò Pippo, sempre più curioso.
“Oh no davvero, cercavo di arrampicarmi mentre con fatica sbucavo fuori dalla sabbia e poi ho incontrato te. Scusami tanto, non credere ch’io l’abbia fatto per recarti un dolore” si scusò lui.
“E lo spero bene, comunque il mio nome è Pippo” rispose il cagnolone, posandosi una zampa su quel nasone ancora dolorante.
“Io sono Sebastian, piacere” gli fece eco il granchio.
“Piacere mio Sebastian, non preoccuparti, il dolore passerà presto e di questo giorno resterà solo il ricordo di aver fatto la tua conoscenza”
“Ti ringrazio Pippo, resterò con te ancora per un po’ e se vuoi potrei raccontarti alcune delle mie avventure, come quando sono riuscito a non diventare il pasto di un polpo oppure quando stavo per finire nella rete di un pescatore”
“Sarò lieto di ascoltarti e ridere insieme a te”
Pippo seguì i suoi racconti ed entrambi passarono una felice mattinata.
   
 
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