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Autore: LadyPalma    16/06/2020    9 recensioni
| Seconda classificata al contest "Nati dall'odio" indetto da Anatra.Valeria sul forum di EFP.
"Sandor non piange: grida e basta.
Invece di soccombere, decide di imparare una lezione importante – anzi due.
Che non si deve rubare niente agli altri, nemmeno uno stupido giocattolo.
Che i legami di sangue si chiamano così perché il sangue lo fanno versare."
La breve evoluzione di Sandor da vittima a carnefice. Accenni Sandor/Sansa.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gregor Clegane, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Vedo rosso




 
 
“Scusa, Gregor, ti prego…”
Sandor ha sette anni quando implora per la prima volta in vita sua. È anche l’ultima, tanto capisce presto che non serve a nulla.
Le sue parole sono soffocate dal rosso – del fuoco prima, del sangue dopo.
La madre gli tampona lo squarcio sul viso, senza osare dire niente all’altro figlio. Il giocattolo per cui hanno bisticciato, intanto, giace senza alcuna attenzione per terra. Che strano: anche quello sembra rosso, adesso.
Sandor non piange: grida e basta.
Invece di soccombere, decide di imparare una lezione importante – anzi due.
Che non si deve rubare niente agli altri, nemmeno uno stupido giocattolo.
Che i legami di sangue si chiamano così perché il sangue lo fanno versare.

 

 
 
“Ti prego, pietà!”
Sandor ha dodici anni quando sente qualcuno implorarlo per la prima volta.
Quell’uomo indifeso non riesce a guardarlo in faccia; lui, che ora che serve la casata rosso-oro è invece potente, sceglie di non vederlo a sua volta.
Vede solo rosso, del resto, come un toro che da anni è stato caricato a dovere.
Affonda la spada nel petto dell’uomo più e più volte, finché il rosso non lo vede per davvero.
Quello straccione non avrebbe proprio dovuto rubare i suoi soldi.

 

 
“Vi prego, no, no, no!”
Sandor è ormai adulto quando accorre senza pensarci all’implorazione di qualcuno – anche se non è rivolta a lui.
Sfodera la spada con un’agilità da combattente, ma mai da cavaliere.
È stato il richiamo del colore ad attirarlo, di nuovo.
A distanza di anni continua a vedere rosso, eppure da qualche tempo la sua sfumatura è cambiata.
Se chiude gli occhi, le lingue di fuoco prendono la forma di una chioma ramata e due labbra sottili che si aprono in un dolce sorriso.
Uccidere è ancora la sensazione più bella del mondo, ma farlo per proteggere qualcuno è addirittura sublime.
Si carica l’uccelletto sulla spalla, senza degnare di uno sguardo le sue vittime.
Non avrebbero dovuto provare a rubargliela – anche se Sansa Stark non è e non sarà mai sua.
 

 
 

“Perdonami”.
Mentre si allontana da Approdo del Re riesce a mormorare solo quella parola.
Ubriaco, più solo che mai, senza che nessuno possa più udirlo.
Non pensa al fuoco che ha visto dappertutto nella capitale, ma ai capelli di Sansa che brillavano nella sua stanza privata. E a quello che le ha rubato senza conseguenze – un bacio e una canzone.
Si chiede per la prima volta se la sua vita sarebbe potuta essere diversa.
Sarebbe davvero diventato un carnefice se non fosse stato prima una vittima? Sarebbe stato una persona – e non un mastino – se non fosse nato dall’odio?
Ma non importa più: sa che il rosso tornerà presto a essere solo la paura del fuoco e il desiderio del sangue.
Perché questo è ciò che ha avuto sempre dentro: odio e violenza.
E quindi sceglie di continuare a distruggere.
Finché non ucciderà anche suo fratello, finché non ucciderà il fuoco stesso.
E forse allora smetterà di vedere rosso.
 
 
 








❃❃❃
 
NDA: Questa flash è nata per caso e in pochissimo tempo, ma quando ho trovato questo contest che chiedeva di parlare dell'evoluzione di un personaggio da vittima a carnefice non ho potuto fare a meno di pensare a Sandor. Per quanto riguarda la scelta di fare riferimento al "bacio e canzone" ho voluto richiamare in questo caso la versione di Sansa di quella sera (un po' mi piace pensare che anche Sandor sia convinto che quel bacio ci sia stato). Ho scelto di chiudere la storia prima dell'incontro con Arya per due motivi: un po' perchè apre una sua nuova fase (forse in cui il suo riscatto diventa più evidente), un po' perchè la decisione di scegliere di uccidere per vendicarsi prefigura la sua reale conclusione, ossia morire uccidendo il fratello e gettandosi per questo proprio nel fuoco.
Spero vi sia piaciuta, tornare su questo fandom di tanto in tanto è sempre un po' per me come tornare a casa.
 
   
 
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