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Autore: danyazzurra    18/06/2020    7 recensioni
Sirius è appena morto ed Harry si trova dentro l'ufficio del preside. L'unica cosa che riesce a pensare è ad un mondo dove lui non ha dovuto mai soffrire così, dove non è stato la causa della sofferenza o della morte degli altri. Un mondo dove Peter non ha tradito i suoi genitori, ma davvero sarebbe un mondo migliore?
Come avrete intuito è una what if...cosa sarebbe successo se Peter non avesse mai tradito Lily e James? un'idea pazza che mi è balzata in testa!! Spero che proverete a dargli una possibilità e che leggerete e mi farete sapere!! un bacione a tutti!!
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley, Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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L’incantesimo di Lily mancò un mangiamorte per un soffio.
Aveva sbagliato un incantesimo semplicissimo, quasi non si riconosceva, ma il problema era che si sentiva come se il suo cervello fosse sovraccarico.
Era iperattiva e forse la cosa sarebbe anche andata bene per una battaglia, se non fosse stato che non andava bene per lei.
C’erano troppe cose che l’assalivano, troppi pensieri.
Pronuncia i giusti incantesimi, fai i giusti movimenti.
Non perdere d’occhio James e i tuoi amici, cerca di raggiungere i ragazzi.
Libera tua figlia.
Tutti questi pensieri le impedivano di essere completamente se stessa.
La solita, perfetta, Lily Evans.
Fortunatamente erano solo Ghermidori e Mangiamorte minori perché erano talmente tanti che ogni volta che ne abbattevano uno sembravano arrivarne altri tre.
Cercò i suoi amici con lo sguardo. Era il suo modo per restare ancorata alla realtà.
Vide James stendere un ghermidore e Remus legarne un altro con un incantesimo, Mary e Tonks erano impegnate con altri due mangiamorte e Sirius era vicino a lei che lanciava incantesimi a qualunque essere incappucciato vedesse.
Tutto era un caleidoscopio di colori, tutto era un vortice di suoni che le faceva tremare le mani e aumentare il respiro come se stesse correndo una maratona.
“Lily, concentrati” le intimò Sirius e Lily quasi invidiò il suo sangue freddo.
Eppure anche lui doveva aver sentito il braccialetto bruciare. Da quando era successo e lei non era riuscita a fare in tempo a vedere il colore la sua mente era come andata in tilt.
James l’avrebbe sicuramente presa in giro dicendole che era andata in modalità mamma chioccia, ma non ce l’aveva fatta a reagire diversamente.
L’ansia si era sempre più impossessata di lei, aveva cercato di tenerla a bada facendo leva sulla sua proverbiale razionalità, ma più il tempo passava e più che quella parte del suo cervello perdeva la battaglia contro la parte di madre preoccupata.
“Vorrei che i ragazzi fossero già qua” disse rivolta a Sirius e lo vide lanciare uno sguardo alle scale.
“Arriveranno presto” la rassicurò lui lanciando un incantesimo.
Anche Lily scagliò un incantesimo contro un ghermidore e poi disse: “prima ho sentito il braccialetto diventare caldo, ma non ho fatto in tempo a vederne il colore”.
Cercò di non cedere al panico mentre il volto di Sirius si contraeva in una smorfia preoccupata.
“Era Luna” la informò lui e Lily sentì finalmente i sensi tornarle vigili, la vista tornare a fuoco e i polmoni ricominciare a fare il loro lavoro.
Si morse un labbro sentendosi in colpa per il sentirsi in un qual modo felice che non si trattasse dei suoi figli.
“Spero che…”
“Sicuramente è viva” la interruppe Sirius “ho bisogno che sia così” disse con una furia tale che l’incantesimo che raggiunse il mangiamorte lo spedì lungo e disteso con una forza incredibile.
Sirius si voltò finalmente verso di lei e approfittando di un momento di calma la guardò “devi metterti in testa che stanno bene o rischierai di distrarti e…”
“ATTENTO!” urlò Lily e si buttò addosso a lui facendolo cadere sulla schiena e spezzandogli il fiato nei polmoni.
“Maledizione” imprecò Sirius annaspando per riprendere fiato “dimentico… sempre… che… sei Lily… Evans” aggiunse parlando ancora a fatica.
 Lily si rialzò abbattendo il mangiamorte e poi si voltò verso di lui per porgergli la mano per rialzarsi.
Sirius rise scuotendo la testa “il mio ego è molto ferito” scherzò afferrando la mano “ma ti perdonerò perché sei la mia sorellina preferita”.
Lily sorrise a sua volta “che stupido…” s’interruppe e il suo volto sbiancò vedendo arrivare quelli che parevano almeno un’altra ventina di mangiamorte.
Ma quanta gente aveva ai suoi ordini Voldemort?
Arrivavano a mandate ed erano sempre più agguerriti mentre loro erano sempre più stanchi e preoccupati per i ragazzi che non tornavano.
Fu nuovamente risucchiata dalla battaglia e cercò di annullare ogni pensiero divenendo sempre più una macchina, ma il suo cuore andava sempre più veloce e l’adrenalina le correva sempre più nel sangue.
La sua mente analitica e razionale aveva fatto due conti veloci e inevitabili. Era impossibile che ce la potessero fare, erano decisamente troppi.
Schiantò l’ennesimo mangiamorte prima di notare un movimento sulle scale.
Puntò la bacchetta pronta a creare uno scudo per chi stesse arrivando e sorrise tirando un sospiro di sollievo quando vide Neville. Sorriso che si spense subito appena notò che tra le sue braccia vi era una Luna priva di sensi e con un braccio che pendeva floscio dal suo corpo.
Corse verso di loro, ma un mangiamorte le si parò davanti.
“Spostati, bastardo” gli disse a denti stretti.
“Spostami tu” la sfidò lui con la voce ovattata dal cappuccio e Lily cominciò a combattere contro di lui, ma così facendo dovette lasciar cadere lo scudo che proteggeva Neville.
“James!” urlò. I due ragazzi erano scoperti e Neville non poteva certo difendersi.
Lo vide scattare verso di loro “coprimi” urlò a Remus.
Lily sentì il cuore aumentarle ancora di più i battiti era come se volesse uscirle dal petto, il sudore le percorreva la schiena e il suo corpo ormai tremava per la troppa adrenalina in circolo.
Questo le fece l’effetto di un incendio a cui hanno appena buttato un barile di benzina e con pochi movimenti abbattè il mangiamorte davanti a lei ed altri tre che stavano cercando di colpire James.
Suo marito era troppo esposto e non si stava difendendo per andare dai due ragazzi.
Non solo lei e Remus, ma tutti quanti stavano cercando di coprirlo dato che moltissimi mangiamorte stavano cercando di colpirlo.
 Stava diventando sempre più difficile dato che dovevano anche parare le decine di incantesimi che erano diretti a loro per cui si avvicinarono l’uno con l’altra fino quasi ad unirsi in una sorta di cordone.
Erano diventati una sorta di catena umana. Una cintura che riusciva ad arginare i Mangiamorte e a difendere James che stava arrivando da Neville e Luna.
Era incredibile. Stavano riuscendo a difendersi da decine di mangiamorte e Lily per la prima volta sorrise, almeno fino a quando non vide altri uomini oltrepassare la porta.
A quel punto capì che erano finiti. Era impossibile.
Erano diventati davvero troppi. Erano come minimo dieci contro uno.
In quel momento, con quella consapevolezza, tutto parve accelerare agli occhi di Lily.
I colori divennero macchie indistinte e i rumori della battaglia si ovattarono nelle sue orecchie mentre si voltava nuovamente da un lato e dall’altro inviando sempre più incantesimi.
Ogni tanto incrociava lo sguardo dei suoi amici impegnati a loro volta nella battaglia, ma quasi non ne percepiva la presenza.
Corse per cercare di raggiungere James, ma un incantesimo la colpì in pieno.
Non potè impedirsi di gridare mentre il suo corpo già dolorante andava a sbattere contro il muro.
Nonostante avesse messo il braccio a proteggersi il colpo fu così forte che le sembrò quasi di aver battuto direttamente la testa sul muro.
Sentì prima il rumore sordo del braccio che si spezzava rispetto al dolore talmente tanto era confusa per il colpo alla testa.
Cadde seduta sul pavimento e aprì e chiuse gli occhi per far smettere al pavimento di ondeggiare e alle pareti di stringersi e allargarsi dandole la nausea come se fosse in una barca in preda al mare in tempesta.
Doveva alzarsi. Non doveva restare ferma in un posto o l’avrebbero colpita.
Appoggiò il braccio per cercare di sollevarsi, ma ricadde a terra con un grido di dolore.
Vide James voltarsi verso di lei e stringere gli occhi, ma lei ricacciò le lacrime indietro e scosse la testa distendendo il braccio per quanto possibile per fingere che fosse tutto a posto.
Era sicura che il braccio fosse rotto e avrebbe voluto urlare e piangere per la rabbia e per la disperazione perché non sarebbe più riuscita a impugnare la bacchetta per difendersi, ma sapeva che se James l’avesse capito niente gli avrebbe impedito di raggiungerla e proteggerla a costo della propria vita e non doveva farlo.
“Vai” gli intimò e si rialzò in piedi cercando di non urlare di dolore.
Lo vide stringere di nuovo gli occhi, ma poi probabilmente si lasciò convincere dalla sua espressione e si girò per continuare a raggiungere Neville e Luna.
Incrociò lo sguardo di Remus, sapeva che il suo migliore amico aveva capito che non poteva più difendersi e sapeva che l’avrebbe raggiunta per aiutarla, ma anche lui fu fermato dall’ennesimo Mangiamorte che gli sbarrò la strada.
Per un attimo lo sconforto l’assalì. Era sola e ferita.
Sarebbe morta.
Sicuramente un Mangiamorte l’avrebbe attaccata e, nel migliore dei casi, sarebbe morta nel tempo di un battito di ciglia.
Invece, per assurdo, nessun mangiamorte le stava inviando un incantesimo, nessun ghermidore cercava di catturarla.
All’improvviso fu come se fosse diventata invisibile.
Si portò il braccio al petto e lo guardò, si era scurito e stava gonfiando per non parlare del fatto che non riusciva a muoverlo. Era sicuramente rotto.
Bastava un incantesimo curativo, ma gli incantesimi fatti su se stessi non erano efficaci quanto quelli fatti da un altro.
Si guardò in giro per vedere se sarebbe riuscita a raggiungere qualcuno senza attirare l’attenzione.
Vide Mary, non era troppo distante da lei.
Stava per cominciare a correre quando un incantesimo colpì la sua amica in pieno.
Il cuore di Lily si fermò mentre la sua migliore amica cadeva giù come un pupazzo a cui avevano appena tolto il sostegno e per un attimo sentì un dolore allo stomaco talmente forte che fu quasi incerta se quella colpita fosse stata lei e non Mary.
Non Mary.
Per favore… non Mary.
Ignorando il suo cervello che continuava ad urlarle che era ferita e che si sarebbe messa in pericolo, corse verso di lei, così facendo però attirò l’attenzione di alcuni mangiamorte che le inviarono degli incantesimi costringendola a buttarsi a terra per evitarli.
Rimase per un secondo a terra cercando di riprendere fiato e proprio in quel momento il bracciale bruciò e il colore divenne azzurro. Era il colore di Mary.
Era in pericolo di vita? L’immagine di lei che si afflosciava come un palloncino le tornò davanti agli occhi.
Dovevano portarla via di lì. Dovevano portare via Luna e dovevano trovare i loro figli e andarsene tutti.
Si alzò in piedi proprio quando sentì Sirius gridare il nome di Mary e per un attimo desiderò potersi tappare le orecchie e chiudere fuori tutti quei rumori infernali della battaglia.
Si portò le mani al petto mentre vedeva un altro incantesimo colpire Remus che come lei stava cercando di raggiungere Mary e Sirius.
Anche Tonks si stava contorcendo sotto una maledizione Cruciatus.
Le girava la testa. Forse sarebbe morta vedendo morire tutti gli altri.
No, non lo avrebbe permesso.
Cercò James con lo sguardo. Era arrivato e stava parlando con Neville mentre cercava di curare Luna.
Era talmente preso da Luna che non vide che alcuni Mangiamorte erano riusciti ad abbattere lo scudo di Neville.
Vide uno di loro puntare la bacchetta contro James.
“JAMES!” urlò Lily così forte che lui si voltò di scatto, la bacchetta pronta nella sua mano, ma fu un attimo.
Fu velocissimo anche se a lei sembrò di viverlo al rallentatore.
Una luce viola scaturì dalla bacchetta del mangiamorte e lei afferrò la bacchetta con la mano sinistra di modo da deviare l’incantesimo, ma non riuscì a riprodurre il giusto movimento e il suo incantesimo si schiantò contro il muro.
Nello stesso istante gli occhi di James si sgranarono mentre la bocca si apriva per pronunciare la formula difensiva, ma non fece in tempo ad emettere neanche un fiato dato che la luce viola lo colpì in pieno petto.
Fu come se tutto in quel momento si fosse fermato insieme al suo cuore.
Per un attimo Lily pensò che l’incantesimo non avesse funzionato, ma poi il corpo di James fu come sbalzato in aria e il sangue schizzò in un modo simile ad un’esplosione.
Lily non riuscì a far altro che urlare il nome di James quando il corpo del marito cadde sul pavimento supino, una pozza di sangue che si allargava sotto di lui.
Una rabbia che non aveva mai sentito cominciò a bruciarle dentro con la stessa potenza di un incendio che divora un bosco.
Quasi non sentì neanche il braccio bruciare da quanto ardeva di rabbia lei stessa.
James, il suo James, l’amore di tutta la sua vita, stava rischiando di morire o forse…
Non riusciva a pensarci.
Non voleva pensarci o l’unica cosa che sarebbe riuscita a fare sarebbe stato distendersi per terra e aspettare di morire con lui e invece doveva reagire.
Per lui. Per se stessa. Per tutte le persone che stavano combattendo.
Fece l’incantesimo curativo anche se aveva meno efficacia le avrebbe impedito di morire come una vigliacca.
Sarebbe morta combattendo.
Si guardò attorno mentre ricominciava a scagliare incantesimi che seppur non precisi come prima, riuscivano almeno a raggiungere i mangiamorte.
Solo lei e Tonks stavano combattendo. In quel modo avrebbero sicuramente perso in pochi minuti.
“Sirius!” urlò con una ferocia tale che lui si voltò immediatamente nonostante stesse ancora tenendo Mary tra le braccia.
Lily distolse immediatamente lo sguardo da lei.
Non riusciva a guardarla. Non poteva guardare neanche lei.
Era terribilmente pallida.
Sembrava morta. Era la sua migliore amica e sembrava morta.
Morta. Come James.
“E’ viva?” chiese cercando di far forza sulla sua mente e non soccombere al panico.
James era vivo. Doveva esserlo.
 “E’ viva?” ripetè dandosi una scrollata mentale. Se fosse crollata non sarebbe servito a niente.
Non sarebbe stata utile a nessuno.
Ci sarebbe stato tempo per piangere. Più avanti.
“Sirius Black! E’ viva?” urlò decisa per la terza volta e lui si voltò di nuovo verso di lei e lentamente annuì.
Lily rilasciò piano il fiato e chiuse gli occhi per un secondo.
Era viva. Forse allora anche James…
Merlino, James. La sua testa continuava ad andare su James e non poteva.
Diede le spalle al corpo di suo marito che era stato raggiunto da Neville e guardò Sirius che continuava a tenere Mary tra le braccia.
“Allora combatti!” gli ordinò con una voce che quasi non riconosceva come sua.
“Reagisci e combatti subito!” disse imperiosa.
Lui la guardò per un attimo come se fosse indeciso se restare a guardare la sua compagna e a farle scudo con il suo corpo, ma poi vide i suoi occhi diventare decisi.
Anche lui aveva capito.
Aveva compreso che se amavano davvero i loro cari dovevano fare in modo da salvarli, dovevano vendere cara la pelle e combattere.
 Gli occhi di Sirius divennero duri come due rocce mentre si alzava in piedi a bacchetta sguainata.
Lily schivò un altro incantesimo e voltandosi per un attimo James entrò nel suo campo visivo, ma spostò subito gli occhi.
Non poteva guardarlo.
In quel solo secondo il cuore aveva cominciato a dolerle come se qualcuno glielo stesse stringendo in una morsa e il cervello le si era annebbiato come se il dolore cercasse di prendere il sopravvento annullando qualsiasi altro pensiero e azione.
Non poteva ubbidire al suo cervello. Non quando la pregava e le urlava di voltarsi e di guardare James, di provare almeno a vedere se fosse vivo.
Le gambe parevano opporsi, volevano assolutamente girarsi e gli occhi gli dolevano da quanto volevano cercare il volto del suo amore, ma non poteva.
Lo doveva ai suoi figli che stavano rischiando la vita, lo doveva a Mary, Remus e persino a James stesso.
Sarebbe bastata una distrazione, un cedimento alla disperazione o alla stanchezza e tutto sarebbe finito.
Tutti sarebbero morti.
Il respiro le si inceppò nei polmoni quando vide anche Tonks cadere e non potè fare a meno di urlare quando il suo sguardo intercettò una luce verde che si stava dirigendo verso Sirius.
“GIU’!”
L’urlo che partì dalla sua gola fu disumano e Lily non potè fare a meno di arrendersi alla disperazione quando capì che anche Sirius, proprio come James poco prima, non l’avrebbe mai schivato in tempo.
Chiuse gli occhi tappandoli per un attimo con il braccio sano in una maniera quasi infantile, ma non era pronta a vedere ripetersi la scena che aveva appena visto con James.
***
Sirius sentì l’urlo straziante di Lily e si voltò.
Per un attimo i suoi occhi furono attirati da lei, ma quando vide che lo stavano guardando sgranati per la paura capì.
Quella luce verde era per lui.
Cercò di abbassarsi, ma capì che non avrebbe mai fatto in tempo e l’ultima cosa che fece fu guardare Mary e pensare a Daniel.
Sarebbe morto con lei negli occhi e suo figlio nel cuore.
La maledizione però non arrivò mai e Sirius riportò gli occhi sulla battaglia.
Com’era possibile?
Vide che davanti a lui si era stagliato qualcuno e questo qualcuno aveva una divisa porpora e un cappuccio che gli ricadeva sugli occhi.
Il suo cuore si fermò mentre l’uomo si voltava verso di lui e un paio di occhi uguali ai suoi incrociavano i propri.
“Prego” gli disse sarcastico e poi prima che lui potesse aggiungere qualcosa si spostò portato dalla battaglia.
Era Regulus.
Il cuore gli fece un balzo nel petto. Santo Merlino, quello era davvero suo fratello.
Era Regulus con tutto il suo gruppo.
Alla fine erano venuti ad aiutarli ed erano arrivati proprio nel momento peggiore.
Sembrava uno di quei cosi che gli facevano vedere ogni tanto Mary e Lily, quei cosi che venivano trasmessi da quelle scatolette infernali e che mostravano amori impossibili e battaglie che si risolvevano con l’arrivo, quasi sempre all’ultimo momento, degli aiuti.
E così fu anche per loro.
In men che non si dica gli uomini di suo fratello avevano già abbattuto la maggior parte dei Mangiamorte.
Erano così tanti e si muovevano così in fretta che Sirius capì che i Mangiamorte non avrebbero avuto scampo.
Vide uno di loro portarsi una mano sul braccio.
Stava per premere quel simbolo maledetto che avrebbe portato lì Voldemort e non poteva permetterlo.
Non ora che anche suo fratello e gli altri erano andati ad aiutarli.
Non ora che avevano rischiato tutto per loro.
“Stupeficium” urlò riscuotendosi e ricominciando a combattere, ma smise di nuovo quando vide Lily raggiungere un corpo disteso.
Per un attimo il suo cervello non volle registrare di chi si trattasse.
Non poteva essere lui. C’era troppo sangue intorno a lui.
Non poteva essere James.
Cercò un segno nel suo corpo che gli facesse capire che era vivo, strinse gli occhi per vedere meglio e percepire se stesse respirando mentre Lily lo strappava letteralmente a Neville e lo voltava a fatica verso di sé.
Sentì il cuore spezzarsi quando vide il corpo del suo migliore amico impregnato di sangue e Lily accasciarsi su di lui e piangere afferrando la sua maglia e scuotendo la testa.
Non poteva essere morto.
Non poteva semplicemente.
Era suo fratello. Era un pezzo di sé.
Ricacciò indietro le lacrime. Piangere avrebbe voluto dire credere che fosse morto e James non lo era.
Non era morto o lo avrebbe sentito ne era sicuro.
Vide Remus trascinarsi verso di loro, la gamba ferita che continuava a zampillare sangue.
Lo vide cercare di staccare con delicatezza Lily e quando non ce la fece lo vide farlo con più forza, prenderla per le spalle e urlarle qualcosa che non riusciva a sentire, ma che portò Lily a spostarsi.
Si accorse di essere rimasto immobile e di avere le unghie compresse nella sua carne per come stringeva i pugni, gli sembrava di respirare a fatica per la rabbia e il suo cervello ormai non riusciva che a ripetere il nome di James come un mantra.
Sapeva che doveva tornare da Mary che era ferita o altrimenti partecipare alla battaglia, ma non ci riusciva.
I suoi occhi non riuscivano a smettere di guardare quella scena.
Remus stava passando la bacchetta su James in un lento esame. Si voltò verso Lily e le urlò qualcosa e lei si aggrappò per un attimo al braccio di Remus, poi uno degli uomini vestiti di porpora si portò verso di loro.
Quando si calò il cappuccio vide che era quella ragazzina.
Quella con il volto sfigurato. Quella che li aveva curati anche l’altra volta.
Lei si unì a Remus ed entrambi cominciarono a fare incantesimi curativi.
Sentì le gambe cedergli per il sollievo e cercò di tornare ad immagazzinare aria nei suoi polmoni mentre capiva che James non era morto.
Almeno non per ora.
Il fatto che due persone stessero applicando un incantesimo dopo l’altro e lui non aprisse gli occhi però sicuramente non doveva essere un buon segno, ma non era morto e lui era Sirius Black.
E Sirius Black reagiva e vedeva sempre il lato positivo della situazione, anche se, gli veniva più facile quando suo fratello per scelta era accanto a lui.
Diede un occhio alla battaglia e capì che il suo contributo non serviva più. Il gruppo di suo fratello aveva ormai tutto sotto controllo.
Cercò Regulus con lo sguardo e lo trovò. Combatteva come un ossesso, era molto bravo e i suoi incantesimi andavano sempre a segno.
Riusciva ad abbattere un Mangimorte dietro l’altro.
Sirius non si accorse neanche di aver sorriso. Era incredibile.
Lui e Regulus che combattevano dalla stessa parte.
Non avrebbe mai osato sperarlo.
Andò da Mary, le spostò piano la testa sulle sue gambe e cercò di svegliarla con un paio di incantesimi base da Guaritore che conosceva dai tempi della sua formazione.
Sua moglie riaprì gli occhi e lui le sorrise “bentornata, MacDonald” le disse accarezzandole una guancia.
Mary gli sorrise lentamente, come se anche quello le costasse fatica, ma non si lamentò per il dolore.
Lei non lo faceva mai.
Portò una mano sopra la propria “abbiamo vinto?” gli chiese.
Sirius vide suo fratello combattere contro gli ultimi mangiamorte, ma ormai erano rimasti in pochi.
Stavano cedendo e loro stavano vincendo.
“Sì” le disse mentre i suoi occhi incrociavano di nuovo quelli di Regulus “direi che abbiamo vinto”.
***
 Regulus legò con un incantesimo l’ultimo mangiamorte e si voltò verso i suoi colleghi “portateli alla sede” ordinò “preparateli per l’interrogatorio”.
Molti degli uomini e delle donne che erano lì presero ognuno due prigionieri e uscirono dalla porta, sicuramente per andare ad un punto di smaterializzazione.
Regulus cercò il fratello con gli occhi e lo vide, era ancora seduto sulle ginocchia e Mary aveva la testa appoggiata su di lui.
Si avvicinò a lui continuando a guardare gli altri portare via i prigionieri. La stanza si stava svuotando.
Adesso poteva benissimo vedere quanti fossero i morti.
Il suo sguardo andò per un attimo a James Potter, adesso lo stavano aiutando in tre persone mentre Remus teneva Lily tra le braccia.
C’era stato un periodo in cui avrebbe pagato diversi Galeoni per vederlo in quelle condizioni, ma adesso no.
Ormai aveva superato l’avversione verso di lui e anzi sentiva una sorta di fastidio dentro di sé al pensiero di come quello avrebbe fatto soffrire suo fratello.
“Ci impegneremo a salvarlo” gli disse raggiungendo Sirius che, come da previsione, teneva gli occhi fissi su James.
Occhi che sembravano pieni di disperazione.
“Portate via anche lei” ordinò a l’uomo accanto a sé che prese tra le braccia una Mary che sembrava non essere del tutto cosciente.
Sirius le baciò lievemente le labbra, ma lasciò che la portassero via, poi si prese il viso tra le mani strusciandoselo più volte.
Sembrava voler cancellare quelle ultime ore partendo dal suo volto.
“Idiota”.
Quello di Regulus era un soffio, quasi un sussurro, ma nel silenzio tombale che era sceso in quella stanza, era sembrato quasi un urlo.
Sirius abbassò lentamente le sue mani e portò gli occhi su di lui leggendovi rabbia e angoscia.
“Quando hai detto che il vostro castello era pieno di bambini e anziani non pensavo che sareste stati in meno di una dozzina a venire qua… era un suicidio” lo rimproverò.
Sirius sospirò. Aveva ragione.
Avrebbe voluto dirgli che avevano delle attenuanti, che l’idea di salvare Alyssa era stata superiore alla razionalità, ma guardò il gruppo dei suoi amici e tacque.
Avevano fatto apparire una barella e si stavano muovendo per portare via James, ma Sirius era sicuro che il pericolo non fosse passato; Remus invece qualcuno gli aveva messo una cintura intorno alla coscia per bloccargli l’emorragia, ma quella continuava a buttare sangue; Mary l’avevano appena portata via, Lily si teneva un braccio come se le facesse molto male e anche Tonks si teneva un fianco.
Senza contare che suo fratello l’aveva salvato dall’Imperdonabile peggiore di tutti.
Avevano davvero rischiato di morire tutti quanti.
“Grazie di essere venuto” gli disse soltanto e Regulus annuì con un lieve sorriso.
Aveva il sorriso uguale a quello di Daniel.
“Daniel!” urlò e il fratello lo guardò aggrottando le sopracciglia.
Proprio nello stesso istante sentì Lily urlare “non vado da nessuna parte senza i miei figli” e il cuore gli si fermò nuovamente in petto.
Per dieci minuti aveva rimosso dai suoi pensieri i ragazzi.
Era stato sopraffatto da Mary, da James, da quello che aveva provato quando aveva visto che Regulus, nonostante tutto, era andato ad aiutarlo.
“Dove sono tuo figlio e il prescelto?” chiese Regulus.
“Dobbiamo andare ad aiutarli” rispose Sirius e scattò in avanti, ma Regulus lo fermò afferrandolo nell’avambraccio “sono soli?”
Sirius annuì “stanno andando da Alyssa, noi dovevamo intrattenere i Mangiamorte”.
“Non so se l’idiozia la iniettino direttamente nelle vene di voi Grifondoro… potreste averli mandati incontro alla morte”.
Sirius sospirò “grazie, Regulus” gli disse “avevo davvero bisogno di una rassicurazione sul destino di mio figlio e dei suoi amici” aggiunse dirigendosi da Lily e Remus.
“Andrò io” disse ai due amici appena li raggiunse “tu devi curarti” disse anticipando la protesta di Remus che stava in piedi solo perché Tonks lo sorreggeva “e anche tu” continuò vedendo che anche Lily aveva aperto la bocca per parlare.
“Non tornerò senza i ragazzi” li rassicurò e vide gli occhi di Lily riempirsi di lacrime “te lo prometto” disse mettendo una mano su quella di Lily che era stretta a pugno e reggeva il braccio destro davanti al suo petto.
Regulus alzò gli occhi al cielo. Avrebbe voluto prendere a schiaffi quegli sciocchi Grifondoro invece che rassicurarli.
Avevano mandato i loro figli incontro a morte certa e loro stessi erano arrivati sull’orlo di morire.
“A voi i piani fanno proprio schifo, vero?” chiese scuotendo la testa.
Remus scosse la testa “non pensavamo che fossero così tanti… avevamo pensato che avendo una riunione con la sua cerchia interna…”
“E non avete pensato di chiedere a me che sono stato nelle sue fila quanti fossero gli adepti della cerchia interna?” domandò interrompendolo “Voldemort non si fida di nessuno” aggiunse semplicemente “solo una decina di uomini sono parte…” s’interruppe sospirando “non importa, stiamo solo perdendo tempo” sentenziò.
Si voltò verso un collega “prepara una squadra” ordinò e poi guardò Sirius “andiamo” gli disse.
Sirius sgranò appena gli occhi “non devi tornare nel tuo bunker segreto?”
“Non voglio sprecare il rischio che ho preso venendo qua…devo essere sicuro che il Prescelto sia in salvo”.
Sirius lo guardò attentamente per un secondo. Non sapeva se si stava facendo trasportare dal fatto che era lì ed era venuto per lui, ma gli sembrava quasi di poter andare oltre alle sue parole fredde e piene di rabbia e di vedere nei suoi occhi la paura.
Paura per suo fratello e suo nipote .
“Non ti crede nessuno, Reg” lo prese in giro con un sorriso e senza aggiungere altro presero le scale lasciandosi gli altri alle spalle.

COMMENTO: ECCOCI QUA!! LO LEGGO E LO RILEGGO MA NON MI CONVINCE MAI FINO IN FONDO PER CUI HO DECISO DI PUBBLICARE E LASCIARE A VOI IL GIUDIZIO : )) CHE DIRE DEL CAPITOLO, DIRE CHE SE LA SONO VISTA BRUTTA NON E’ ABBASTANZA… E NON E’ FINITA, CI SONO ANCORA I RAGAZZI!! SPERO VI SIA PIACIUTO L’INTERVENTO DI REGULUS, NON TEMETE PIU’ AVANTI AVRA’ UN NUOVO CONFRONTO CON SIRIUS!! PER JAMES, MARY E LUNA NON POSSO ANTICIPARVI NIENTE : )) SPERO CHE MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE PERCHE’ SOPRATTUTTO IN QUESTI CAPITOLI E’ DAVVERO IMPORTANTE PER ME  : )) QUESTA CREDO CHE SIA LA STORIA CHE TRA TUTTE LE MIE STORIE HA PIU’ PREFERITI /SEGUITE E RICODATE PERO’ IN POCHISSIMI MI FATE SAPERE…QUELLI CHE LO FANNO HANNO TUTTO IL MIO AMORE E NON FINIRO’ MAI DI RINGRAZIARLI, MA VORREI CHE ANCHE QUALCUN ALTRO AGGIUNGESSE LA PROPRIO OPINIONE ; )) PROPRIO PER QUESTO RINGRAZIO TANTISSIMO CON TUTTO IL MIO CUORE LE PERSONE CHE SONO CON ME IN OGNI CAPITOLO E CHE SONO IMPORTANTISSIMI!! GRAZIE DI CUORE AD ARYELLE / NAG 95 / LILYY CHE NON MI ABBANDONANO MAI…GRAZIE GRAZIE, GRAZIE!! E RINGRAZIO MOLTO ANCHE CATHRINE C CHE HA RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO!! GRAZIE DAVVERO!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!
   
 
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