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Autore: _Niente_Paura_    19/06/2020    0 recensioni
[Urban Fantasy AU!]
In un'altra vita, chissà se Sakazuki l'avrebbe ucciso Ace. Cosa sarebbe successo?
(Questa storia fa parte di una long ancora in sviluppo : Bicefalo)
La fanfiction partecipa al "3Days of Pride 2020" indetto dal ForumFairyPiece
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Akainu, Portuguese D. Ace
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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In un'altra vita


Il pugno rovente ormai aveva trapassato lo stomaco. Una mano colante di lava incassata tra il diaframma e l'intestino.
Ormai gli organi si erano liquefatti, il sangue sgorgava come fiume misto al fluido rovente. Il viso del giovane ragazzo s'impallidiva di secondo in secondo, lasciando il roseo colorito ad un grigiastro smorto.
Tossiva con violenza, mentre le forze abbandonavano quel corpo fin troppo provato. La grossa mano dell'ammiraglio si posò sulla spalla, mentre la voce cavernosa s'insinuò all'orecchio del pirata.
-Non c'è più vita in te.-
Aveva constatato, chinandosi di poco per diminuire il dislivello d'altezza fra i due.
D'improvviso la mano dell'ammiraglio Sakazuki fu tolta con furia da altri, mentre il corpo che al tempo sembrava così forte, cadde tra le braccia di Rufy.
Chissà se lo avrebbe fatto se fosse diventato un marine. Chissà se lo avrebbe ucciso anche in quel caso, solo perchè nelle vene scorreva sangue di Roger.
Chiuse gli occhi delicatamente, per poi spirare l'ultimo respiro e far disintegrare nell'aria la vivre card. Nel mentre, gli occhi sgomenti di chi lo aveva sempre amato, sembrarono divenire vuoti ed increduli.


Chissà se lo avrebbe fatto lo stesso. Una curiosità che forse mai si sarebbe tolta.


Aprì gli occhi, il soffitto bianco, le pareti colorate d'arancio. Si guardò intorno, mentre da fuori macchine rumoreggianti sfrecciavano per la strada. Era ancora un altro incubo.
Ma chi diamine era quel tipo? Ace d'altro canto si alzò velocemente, per potersi dare una rinfrescata in seguito alla movimentata nottata.
Prese i vestiti, per poi dirigersi in bagno, passando al fianco di una sfilza di foto appese al muro.
Rufy … chissà dov'era finito quel pazzo di suo fratello.
Sospirò amaramente, lasciandosi consolare dalla pioggia calda e fumante. La schiuma circondava un corpo giovane e ben allenato, asciutto ma con muscoli ben definiti e forse poco voluminosi.
I capelli corvini vennero asciugati con gentilezza da un asciugamano verde pastello. Questo poi passò al viso, dove strofinò con più insistenza.
Il viso arrossato dal calore, la pelle liscia, e delle deliziose efelidi sparse per tutto il corpo, ma concentrate sulle gote.
Si guardò allo specchio qualche istante, sistemandosi i capelli. Ma fu interrotto dallo squillo del telefono.
Alzò la cornetta per poi rimanere un po' perplesso sentendo la voce dall'altro capo.
-Ace, sono io … Rufy.- Deglutì nervosamente
-Cosa diavolo vuoi!-
-No, no, aspetta!- Senza esitazione riattaccò.


L'umore di Ace era visibilmente a terra, gli occhi tenuti bassi, mentre cercava di strapparsi via la camicia tirando il colletto.
-Ace, cosa volevi dirmi?- Chiese l'uomo burbero da dietro la scrivania. Il ragazzo si grattò la nuca, e in tutta risposta l'altro scoppiò a ridere.
Garp non era affatto bravo a fingere un minimo di serietà. Da quando Ace era entrato in polizia, non aveva visto un sol momento serio, se non per rare eccezioni.
-Oggi Rufy mi ha chiamato.- Quella era proprio una di quelle volte.
-E sai perchè?-
-Ho riattaccato.- Garp fece una smorfia di disappunto, ma non volle prendersela con il nipote.
-Non volevo saperne le motivazioni, o lo avrei coperto. Io non voglio essere coinvolto nelle sue pazzie.- Strinse forte i denti, mentre gli occhi si serravano, come se si chiudessero non potessero uscire lacrime.
La mano dell'ufficiale si posò sulla spalla di Ace con molta dolcezza.
-So quanto è stato difficile per te, ma non preoccuparti, non sei responsabile della sua scelta.-
Tirò giù un sospiro pesante l'uomo, scostando la mano dalle spalle di Ace.
-Vorrei catturarlo.- Non sembrò affatto sorpreso Garp, chiudendo gli occhi annuì.
-Non sa a cosa sta andando incontro, sta mettendo a soqquadro tutto il mondo della criminalità organizzata. Prima o poi si farà male.-
-Hai così poca fiducia nelle sue capacità?- Replicò un Garp che sembrava avesse ripreso il buon umore.
-Se la metti così, dovrai cambiare dipartimento. Ma ti avverto, il capo non è un tipo facile. Diciamo che è un po' rigido.-


Alla faccia, se era rigido.
Questo pensò Ace appena ebbe dinanzi lui Sakazuki. In fondo c'era un motivo se veniva definito Cane Rosso.
Un uomo massiccio, dalle spalle larghe e dalla schiena perfettamente dritta. Alto, dalla mascella squadrata e i lineamenti duri.
L'aspetto lasciava presagire esattamente ciò che era all'interno. Le sopracciglia perennemente crucciate in un espressione severa. Disciplina e prontezza erano aggettivi più che descrittivi per quell'uomo.
Guardandolo bene, quel viso gli era familiare. Ma non osava indugiare più di tanto su quell'uomo, forse per paura d'essere incenerito all'istante da uno sguardo fulmineo.
Lui era il capo di quel dipartimento, che si trovava al centro dell'occhio del ciclone. Tutte le attività delle criminalità organizzate le stavano a scrutare, le stanavano e provavano a catturarle.
Molti criminali sono stati stanati da quell'ufficiale. Molti sono stati condannati, ma alcuni non ne volevano proprio sapere di saltare fuori, ed altri gli sfuggivano tra le mani come fossero gelatine.
I primi giorni furono i più stressanti per Ace, il quale si destreggiava tra blitz e ricerche furiose. Era proprio instancabile quell'uomo dalle spalle larghe.
Ma più passava il tempo, e più ci prendeva la mano con quel ritmo incalzante.
L'ufficiale Sakazuki era un uomo che viveva ad un quarto di miglio all'ora, sempre pronto a scattare, e così dovevano essere i suoi uomini.
Mica era come quel tale, Borsalino, lui aveva sempre fretta, troppo poco tempo da risultare brusco ad un occhio disattento.
Quando si ritrovò quell'uomo sotto un cielo illuminato dalle stelle ed una luna crescente, quasi stentava a crederci.


I muscoli completamente rilassati, gli occhi chiusi che lasciavano ben visibile un'espressione distesa.
Il ragazzo era poco lontano, e per qualche attimo esitò nell'avvicinarsi all'ufficiale. Ma scrollò le spalle, in fondo stava solo facendo una passeggiata. Ma quando gli passò davanti, Sakazuki aprì un occhio.
-Cosa diavolo ci fai qui, Portoguese?- Si bloccò sentendo la voce cavernosa dell'uomo.
-Una passeggiata signore, mi godo il vento d'estate.- Annuì questo, per poi alzarsi e sgranchirsi la schiena. Era dannatamente alto rispetto al giovane, il quale alzò leggermente il viso per guardare l'altro. Un attimo di silenzio fra i due, come se dovesse accadere qualcosa.
-Sai, Portoguese, ho notato una cosa.- Aggiunse Sakazuki con quella perenne espressione seria
-Mi dica.- Disse l'altro cercando di mantenere una parvenza di sicurezza in voce.
L'uomo sorrise impercettibilmente, forse un sorriso compiaciuto.
-Credo che tu sia omosessuale.- Fu lì che Ace allargò gli occhi e la bocca
-Eh?-
-Sì, sai … sei attratto dalle persone del tuo stesso sesso.- Ace si grattò la nuca imbarazzato.
-Sì, so cosa significa essere omosessuale.- Rispose di getto il ragazzo con un tono vagamente indispettito. Passò qualche attimo, per poi continuare
-A dire la verità sono bisex, ma questo influisce in qualche modo sul mio lavoro?- Chiese questo con un cipiglio inarcato, chiaramente perplesso.
In tutta risposta l'ufficiale annuì, con un sorriso sempre più concreto. Forse il ragazzo capì in quell'istante in cui s'allargava un ampio sorrisetto ed il viso dell'altro si avvicinava.
Accelerò i tempi Ace, prendendo la sua testa tra le mani ed avvicinandola bruscamente verso il suo viso.
Sentiva il suo respiro, l'odore del tabacco che emanava. L'altro di tutta risposta, prese il corpo del ragazzo tra le forti braccia stringendolo vicino a sé. Poi con una strana dolcezza, s'avvicinò a quelle labbra vellutate, cercandone il sapore.




Angolo autrice :


Hey! Salve!
Eccomi qui con la mia primissima shonen-ai stappa spumante
Ho amato scrivere su di loro, li trovo molto carini. Però è vero che sono anche una grande fan della SmoAce. E qui casca il pero!
Pensavo di fare di questa One-shot una long. Anche perchè stavo scrivendo una storia AU su One Piece, magari possiamo implementare questa storia d'AMMORE e fare un triangolino con il caro Smoker, magari a quattro se ci mettiamo Borsalino.
Mamma mia, pervertita.
   
 
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