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Autore: Martina_Morittu    20/06/2020    4 recensioni
Siamo abituati ad aprire Facebook, Twitter o qualsiasi altro social e scrivere la prima cosa che ci viene in mente. Spesso queste parole si trasformano in violenza, insulti. Se qualcuno decidesse di fermare tutto questo? Se oltre a non poter più utilizzare i social, non potessimo più usare la nostra voce?
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thalia si precipitò in cucina sperando di poter fare colazione da sola e uscire prima di incontrare la madre. Non che avesse qualcosa contro di lei. Avrebbe voluto passare del tempo a raccontarle cosa aveva sognato, quali erano i suoi piani per la giornata, ma almeno la mattina aveva bisogno di credere di avere una voce, che tutti nel mondo avessero voci diverse e non quel fastidioso suono metallico. Voleva credere, anche se solo per qualche minuto, di essere come le persone prima della Grande Rivoluzione.

Tutto era cominciato molti anni prima che lei nascesse, quando i suoi nonni erano piccoli. Volevano cercare di diminuire l'odio e la violenza verbale sempre più frequente tra le persone. Un nobile gesto che non era finito come speravano, o forse si.

Iniziarono controllando tutto quello che veniva scritto o detto sui social network. Tutto quello che poteva essere definita un'offesa, veniva punita. Questo creò solo un problema più grande. L'odio e la violenza si spostarono dai social network alla vita reale. Le persone avevano paura di uscire di casa, vivere era diventato pericoloso. Fu istituita, così, l'Assemblea della Pace. Era formata dagli esponenti politici di tutto il mondo che si erano riuniti per cercare una soluzione per eliminare definitivamente la violenza.

 Visto il successo con i social network, decisero che l'unica soluzione adeguata fosse quella di espandere il controllo sulle persone anche nella vita reale. Fu creato un dispositivo, simile ad un orologio che chiunque avrebbe dovuto indossare e che avrebbe segnalato quando qualcuno avesse usato un linguaggio o un comportamento inadeguato secondo gli standard stabiliti dall'Assemblea della Pace.Non tutte le persone accettarono di usare il dispositivo ma vedendo dei miglioramenti tra le comunità che avevano deciso di usarlo, l'Assemblea, sempre più convinta che questa fosse la strada giusta verso un periodo di tranquillità, aumentò i controlli così che chiunque sarebbe stato costretto ad averne uno sempre con sé.

Si crearono le prime rivolte. I Freewords, così si facevano chiamare i gruppi dei ribelli, rivendicavano il diritto della libertà di parola che da quel momento non esisteva più. Accusavano l'Assemblea della Pace di stabilire canoni di giudizio non oggettivi. I Freewords chiedevano dei rappresentanti per decidere cosa potesse essere detto o no e chiedevano dei processi per chiunque fosse stato arrestato per aver violato i criteri di giudizio stabiliti dall' Assemblea, ma era troppo tardi.Il gruppo che si era formato per cercare di rendere il mondo un posto migliore, si era reso conto di avere tra le mani un potere enorme, che erano stati gli stessi cittadini a concedergli stanchi delle violenze, e che non era disposto ad abbandonare.

Quelle che erano cominciate come rivolte pacifiche, si trasformarono in nuovi atti di violenza che vennero però soppressi molto velocemente grazie ai controlli che aumentavano sempre di più e grazie alla tecnologia usata dall'Assemblea che in quegli anni fece progressi enormi.Molte persone, quelle più stanche di combattere, pensavano che l'Assemblea fosse necessaria e non amavano che la loro tranquillità fosse disturbata dai Freewords. Per questo, quando l'Assemblea vietò l'uso della propria voce, molti, stanchi anche di parlare, accettarono quasi con sollievo. 

Il dispositivo fu modificato: aggiunsero una piccola placca in metallo da applicare dietro all'orecchio. Quando le sinapsi del cervello iniziavano ad emettere energia dovuta all'elaborazione di un pensiero, la placca trasmetteva quell'energia al dispositivo che la elaborava in suoni. Questo placò le ribellioni ma non le estinse del tutto. Presto l'Assemblea capì che fin tanto ci fosse stata la carta, i ribelli avrebbero potuto comunicare tra loro senza usare il dispositivo. Così ne fu vietata la produzione e l'utilizzo. 

L'unica libertà era dentro casa, ma l'Assemblea cominciò ad abusare ancora di più del proprio potere finché il suo controllo arrivò ovunque. La sola libertà rimasta agli uomini era di poter togliere il dispositivo quando si andava a dormire. Si erano verificati diversi disturbi dovuti alla mancanza di sonno. Infatti se le persone sognavano, la placca trasmetteva tutto al dispositivo che emetteva suoni. Avrebbero potuto spegnerlo, ma l'Assemblea decise che sarebbe stato meglio farlo tenere a tutti acceso e dargli la possibilità di levarlo così da fargli credere di avere ancora la possibilità di scegliere qualcosa, dargli l'illusione di essere ancora liberi. 

Apparentemente sembrava il mondo perfetto: senza la produzione di carta erano diminuiti i fenomeni di disboscamento, le rivolte erano state quasi totalmente eliminate e qualsiasi tipo di violenza era scomparso ma erano diventati tutti dei burattini comandati dall'Assemblea. Non avevano nessuna libertà.

Il dispositivo divenne fondamentale per la generazione di Thalia. I genitori non potevano più insegnare ai bambini a parlare. Potevano comunicare solo grazie al dispositivo, al quale venne dato anche un nome: Voice. Alcuni bambini neanche sapevano che la voce poteva avere un suono diverso da quello a cui erano abituati, ma Thalia si. Il padre non aveva mai accettato questo controllo. 

 Un giorno andò a prendere Thalia a scuola e una volta a casa le disse che aveva bisogno di una mano a pulire il seminterrato. Scese le scale, il padre spostò un vecchio mobile che stava là a prendere polvere da quando si erano trasferiti in quella casa. Sul muro c'era una piccola porta in metallo. Il padre si levò il dispositivo e fece cenno a Thalia di fare lo stesso. Entrarono in uno stanzino piccolissimo, grande a malapena per loro due. Il padre si mise a frugare in una scatola e tirò fuori un disco argentato, lo mise dentro ad un piccolo macchinario e dopo aver premuto dei tasti questo emise un suono. Era una voce, ma era diversa da quella che avevano tutti. Era originale, era unica. Thalia era piena di meraviglia, non credeva potesse esistere qualcosa di così bello. Prese l'oggetto strano, voleva mostrarlo alla madre e a tutti i suoi amici. Fece per aprire la porta ma il padre la fermò bruscamente prima che potesse farlo. La guardò con uno sguardo severo e le fece segno di fare silenzio. La bambina capì quello che voleva dirle: avrebbe dovuto tenerlo segreto. Dopo quel giorno, Thalia non tornò mai nello stanzino. La reazione del padre le aveva fatto capire che doveva essere qualcosa di pericoloso, qualcosa che l'avrebbe messa nei guai. 

A scuola le avevano insegnato che chi non rispettava le regole veniva arrestato, ma lei sapeva anche che alcuni non tornavano più, come era successo al signor Bert, il vicino di casa. Una mattina si era messo in mezzo alla strada ad urlare, aveva preso il suo Voice e l'aveva lanciato via con forza. Poi aveva preso la placca, l'aveva buttata per terra e aveva iniziato a saltarci sopra. La madre aveva cercato di distrarre la figlia ma Thalia aveva visto tutto, due soldati dell'armata della pace, che era stata istituita dall'assemblea, erano arrivati e lo avevano portato via. Qualche giorno dopo aveva chiesto ai genitori che fine avesse fatto il signor Bert e la madre le disse che aveva preso una vacanza. Il padre non aveva risposto, aveva lasciato la stanza per andare nel seminterrato.

Il giorno del decimo compleanno di Thalia, il padre tornò a casa più tardi del solito. Andò in camera e si tolse la placca di metallo. Cenarono insieme, il padre ovviamente non parlò mai, finché la madre portò a tavola la torta. Accesero le candeline e il padre iniziò a cantare "Tanti auguri a te". Ci fu un momento di piacevole sorpresa che si tramutò brevemente in panico. Non poteva cantare. Non poteva usare la sua voce. La madre iniziò a pregarlo di smettere prima che fosse troppo tardi ma lui cantò tutta la canzone con una voce rauca e bassa. Si avvicinò a Thalia, l'abbracciò e le disse le parole che avrebbero per sempre cambiato la sua vita:"Non devi cedere. Hai una voce e un giorno potrai ascoltarla. Tutti potranno." Thalia fece segno di si con la testa e il suo Voice iniziò ad emettere le parole :"Cosa ti succederà adesso? Ti vengono a prendere come con il signor Bert?" Il padre le sorrise, le accarezzo dolcemente la guancia e aggiunse "Questa notte vai nello stanzino".In quel momento arrivò una pattuglia che arrestò il padre e lui si fece portar via, senza lottare. Quella fu l'ultima volta che Thalia lo vide.

   
 
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