Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: littlepink6690    22/06/2020    1 recensioni
Cosa succede quando una macchina scivola e si ribalta sull'asfalto bagnato? Cosa succede alla persona che conduce quell'automobile? Cosa farà adesso Jennifer, chi lascerà avvicinare a sé, adesso che ne ha più bisogno? Qualcuno riuscirà ad abbattere quei muri che adesso lei sta costruendo per difendersi?
Morrilla
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginnifer Goodwin, Jennifer Morrison, Josh Dallas, Lana Parrilla, Rebecca Mader
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
21Fear

21

Era un pomeriggio tranquillo, Lana e Jen stavano pensando di preparare qualcosa assieme, per impiastricciarsi le mani prima della serata che le aspettava. I Dallas e altri loro ex colleghi avevano organizzato una serata all’insegna del divertimento, e non sarebbero mancate.

 

“Io ho una certa età, perché così tardi?” – chiese la rossa prendendo il tablet per leggere gli ingredienti di una ricetta.

 

“Oh, andiamo Jared è giovane non può stare certo ai nostri orari, e poi perché ti lamenti? Quante volte mi tieni sveglia fino a notte fonda?” – l’altra le diede un’ancata.

 

“Amore mancano le uova” – disse guardando nel frigorifero – “Vado a comprarle” - la abbracciò sensualmente e guardò – “Vedi di non scappare”

 

“Quella che sta uscendo sei tu, fino a prova contraria” – ridacchiò lasciandole un dolce bacio umido sulle labbra – “Ciao” – sorrise e la lasciò andar via.

 

 

Suonarono al campanello di casa e la mora roteò gli occhi al cielo.

 

“Quante volte, amore ti devo di prendere le chiavi?” – aprì la porta.

 

Quando Jen rientrò a casa, c’era silenzio, ci aveva messo più del tempo che aveva stimato. Percorse il corridoio andando in cucina, notò subito l’assenza della mora, che pensava certo di trovare dove l’aveva lasciata una mezz’oretta prima. La chiamò, ma non ebbe risposta, provò al cellulare, e sentì la suoneria della latina, aveva ancora la stessa dopo anni.

 

“E questo perché é qui?” – lo raccolse davanti alla porta che dava sul retro – “Lana tesoro, sei in giardino?” – uscì, scrutò anche vicino alla piscina, ma non la vide – “Lana?” – iniziava a preoccuparsi, non usciva mai senza cellulare, e poi il perché fosse lì in terra, l’aveva insospettita. Andò in bagno in cucina, e in camera, la donna non c’era. Chiamò immediatamente Trish al telefono, chiedendole se l’avesse sentita, o fosse successo qualcosa che l’avesse portata ad allontanarsi così di fretta.

 

 

“Jen cerca di calmarti, sono certa ci sia una spiegazione” – Gin seduta accanto a lei sul divano tentava di tranquillizzarla.

 

“Gin qui è successo qualcosa, Lana non ha né le scarpe, né le chiavi, né la macchina”

 

“Ecco è lì” – Josh fece accomodare i poliziotti nel salotto.

 

“Signorina Morrison, io sono il detective Girmala, e lui il mio collega Arcos” – la donna le si sedette di fronte.

 

“Mi sa dire cosa indossava la signorina Parrilla” – chiese e Jen si portò le mani nei capelli, e trattenne le lacrime, mai e poi mai si sarebbe aspettata una cosa simile – “Crede che si possa essere allontanata per raggiungere qualcuno?” – chiese ancora.

 

“Sono uscita per alcuni minuti, per fare una rapida spesa, non aveva motivo di uscire, era vestita con, indossava solo la sua giacca da camera, per dio” – scattò in piedi – “Non so a cosa stiate pensando, ma non ha nulla con sé” – disse andando avanti e dietro per il salotto.

 

“Signorina si calmi” – disse il collega.

 

“Calmarmi? La mia futura moglie é là fuori e dovrei calmarmi? C’è un serial killer eh? Ho possibilità di vederla di nuovo?”

 

“Ehi” – Jared la raggiunse abbracciandola, ormai era un po’ più cresciuto.

 

“Ha detto che non ha nulla, il suo cellulare?” – chiese la poliziotta.

 

“È in cucina” – rispose sollevando il viso.

 

“Dove l’ha trovato?” – Jennifer a quel punto fece un resoconto dettagliato del percorso che aveva fatto per cercarla. I detective guardandosi intorno notarono subito la mancanza di un coltello nel ceppo e di alcune macchie di sangue vicino ad un armadietto, prima di arrivare sulla porta sul retro. Si guardarono e decisero di chiamare anche la scientifica. Da quel momento la serata che doveva essere perfetta, si era trasformata in un qualcosa che lacerò il cuore di Jen.

 

“Dobbiamo requisire tutto quello che appartiene alla signorina Parrilla” – la guardò – “Mi dispiace chiederglielo, ma avete qualche nemico?” – chiese.

 

“No che io sappia” – disse guardando tutti i presenti e anche i suoi fratelli che erano appena arrivati – “Per favore non divulgate la notizia”

 

“Ovvio che no signorina” – la rassicurarono – “La terremo informata, e lei ci chiami per qualsiasi cosa”

 

 

“Brutto pezzo di merda” – Jen gli gridò contro, appiattendolo su un muro, tenendogli il braccio dietro la schiena – “Che le hai detto? Di sparire, eh? L’hai minacciata eh?” – con forza lo schiantò sulla superficie – “Che non ti piacesse Lana, lo sapevo, ma questo Daniel è davvero troppo” – strinse e se non fosse intervenuto Josh, gli avrebbe spezzato il braccio.

 

“Jennifer che cosa stai dicendo?” – Julia li raggiunse guardandoli in viso, entrambi paonazzi.

 

“È fuori di sé è comprensibile” – disse il fratello massaggiandosi il polso.

 

“È comprensibile che io non sappia dove sia la mia fidanzata idiota” – sputò quelle parole con rabbia – “Non sei più il benvenuto qui, sparisci dalla mia vista Danny” – disse dandogli le spalle.

 

“Davvero pensi che io possa centrare qualcosa, con il fatto che la tua ragazza, ti ha mollato?”

 

“Se succede qualcosa a Lana, sai come finisce” – lo guardò.

 

“Okay noi ce ne andiamo Jennifer, cerca di riposare” – disse la sorella guardandola dolcemente.

 

“Non scomodarti per il matrimonio, sempre se ci sarà” – sprofondò in un pianto, che aveva trattenuto fino ad allora.

 

 

Quella stessa notte non chiuse occhio, ogni volta che si svegliava di soprassalto, tastava la parte di letto, che solitamente occupava Lana e strinse il lenzuolo, trattenendo il pianto. Si alzò e andò a bere dell’acqua, vide la lucina del proprio pc acceso e andò ad aprirlo, sullo schermo una notifica, sboccò e capì che si trattasse di una posizione, vide l’indirizzo. Arruffò tutto in fretta e furia, chiavi, cellulare, giacca e andò lì dove indicato.

 

 

Suonò ripetutamente alla porta e quando la persona aprì, lo spintonò via, con rabbia.

 

“Lei dov’è?” – percorse con l’altro alle calcagna il corridoio e la vide seduta sulla poltrona nel salotto.

 

“Jen?” – gli occhi pieni di lacrime, si lasciò stringere dolcemente.

 

“Cosa le hai fatto? Verme” – abbandonò la presa su Lana e lo affrontò – “Che cazzo ti è saltato in mente? Eh? – lo spinse – “Cosa volevi da Lana, eh?” – si voltò verso di lei, cercando di capire se stesse bene – “Ti ha toccata? Ti ha fatto qualcosa?” – Lana scosse la testa, con il viso teso – “Tu ringrazia il cielo che non ti riempio di botte, perché c’è lei”

 

“Quanta importanza per una donna che ti ha snobbato per anni, Jen” – rispose.

 

“Hai il coraggio di parlare? Dopo quello che hai fatto, io ti faccio sbattere in galera hai capito?” – lo additò – “Tu non ti devi più avvicinare a Lana e a me, o alla mia famiglia, so che hai parlato con Daniel” – lo fulminò – “Non c’è più niente tra di noi, non c’è stato niente se non affetto, fin dall’inizio Ger, è finita anni fa questa storia, mettiti l’animaccia in pace chiaro?” – si allontanò e raggiunse Lana – “Andiamocene a casa amore” – la prese per mano e si accorse della fasciatura. Lana la guardò supplichevole di non fare niente.

 

“Portami a casa” – sussurrò.

 

“Stavamo solo parlando” – disse arrampicandosi sugli specchi, e cercando di afferrarla. Jen la prese davvero male, lasciò per un attimo Lana, lo spinse, prima lo colpì lì sotto e poi in faccia quando si piegò per il dolore.

 

“Adesso parla con loro, stronzo” – prese Lana per mano e uscirono, mentre la polizia entrava in casa.

 

 

“Per fortuna si è addormentata” – disse Jen sorseggiando una tazza di camomilla, assieme a Gin – “Non ci posso credere” – avrebbe voluto sbattere la testa al muro.

 

“Daniel è coinvolto?” – chiese.

 

“Hanno davvero parlato dopo che ho fatto quella intervista, ma non sapeva niente che voleva persuaderla in quel modo” – sbuffò – “Che schifo, Lana ci è finita di nuovo in mezzo, per colpa mia” – trattenne le lacrime – “Se le avesse fatto del male, io”

 

“Ehi, è qui, sana e salva” - sorrise l'amica.

 

“E sveglia” – sentirono la sua voce – “Potrei averne anche io?” – disse alludendo alla camomilla. Erano passati alcuni giorni dal fatto – “Smettila” – abbracciò da dietro la rossa, appoggiando il mento sulla sua spalla – “Non hai colpa, è lui che non sta bene, si è voluto solo vendicare”

 

“Ti ha ferito con un coltello, di questa casa, poteva benissimo far ricadere la colpa su una di noi due” – tentò di girarsi.

 

“Solo perché ho tentato di divincolarmi, non mi avrebbe uccisa, voleva solo sparissi, come ho detto alla polizia, okay? Ti prego non parliamone ancora” – disse sospirando e guardò Gin.

 

“Avete bisogno di un po’ di intimità, torno dai miei ometti” – sorrise e andò via.

 

“Andiamo dormire te ne prego” – la guardò, dopo che la rossa si fu girata – “Ho bisogno di stare tra le tue braccia amore”.

 

“Certo amore” – andarono in camera da letto e si sdraiarono, il koala Lana, si arrotolò sul corpo di Jen e sospirò rilassata, finalmente serena tra le braccia della sua futura sposa, si addormentò. La rossa le diede un lungo bacio tra i capelli – “Ti amo piccola mia” – sorrise alla stretta dell’altra.

Okay okay mi merito i forconi! Sono stata un po' dura, ma prometto che ho smesso con l'angst! Ho un'idea in mente per il prossimo capitolo spero di riuscire a realizzarla! Fatevi sentire! Alla prossima xoxo

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: littlepink6690