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Autore: Epic JP    23/06/2020    0 recensioni
Ricordate cos'è successo a Naruto e Sakura in Road To Ninja? Bene, adesso considerate quanti universi alternativi possono esistere e poi prendete il Naruto a cui siamo abituati (cronologicamente qualche mese dopo The Last) e mettetelo in un mondo in cui Sakura è una signora abbastanza in carne e con qualche acciacco per l'età e Kushina è una teenager single che non vede l'ora di spupacchiarsi il primo fusto che incontra. Scritto questo... ENJOY!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Kushina Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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KushiNaruSaku-Appuntamento Alternativo-

 

Era una bellissima, e accaldata, mattina di Agosto. Konoha era illuminata completamente dalla luce del sole perché le rade nuvole bianche presenti nella volta celeste non ostacolavano il suo percorso. Perfino la roccia su cui erano scolpiti i volti degli Hokage sembravano quasi luccicare sotto la luce della giornata.

 

Dopo l'emergenza lunare c'era stata qualche settimana di stallo sia per riparare i danni causati dalla caduta dei pezzi del satellite, non così tanti in realtà, e sia per lo stato d'animo ancora non del tutto tranquillizzato della popolazione civile. Ora però tutto era stato sistemato e il popolo aveva ripreso a godersi le belle giornate come quella in corso. E fra tutta questa gente c'era anche l'Eroe del Villaggio e della Quarta Guerra: Naruto Uzumaki.

 

Dopo la disavventura con Toneri, lui e Hinata si erano ufficialmente fidanzati. A dispetto dei sentimenti della ragazza e di quelli che aveva scoperto di provare per lei, la loro relazione non era proceduta senza intoppi: la figura che sapeva di aver fatto durante il loro primo appuntamento perseguitava ancora la sua memoria: voleva portarla in un ristorante di gran classe ma erano finiti con lui che si deprimeva vedendo i prezzi e lei che “rattoppava” la situazione proponendo di andare a mangiare del ramen da Ichiraku. Non che gli fosse dispiaciuto, anche passare del tempo in un nascondiglio di Orochimaru sarebbe stato piacevole se lo avesse fatto con la fidanzata. Ma non era quello il punto!

 

Era passato qualche mese, la primavera aveva ceduto il posto all'estate e quest'oggi si sarebbe rifatto. Di recente era stato aperto un cantiere, in principio non gli era interessato più di tanto ma poi era saltato fuori che si sarebbe realizzato un parco acquatico all'aperto con piscine, scivoli, chioschi e altre attrazioni varie. I lavori erano andati avanti per un po' ma oggi ci sarebbe stata l'apertura inaugurale. E lui aveva programmato di passare la giornata con Hinata lì!

 

Certo, non sarebbe stata la cosa più romantica del mondo ma si sarebbero divertiti tantissimo... e magari si sarebbe anche goduto lo spettacolo della corvina con addosso solo un costume. Da questo punto di vista il sentimentalismo non aveva nessun peso reale, che la ragazza fosse bellissima ed attraente era un dato di fatto come lo era l'amore smisurato di Shino per gli insetti.

 

Tutto sarebbe andato in modo perfetto se il biondo non si fosse perso nel suo personale mondo dei sogni, quasi per caso vide la sveglia e si accorse che mancavano solo 10 minuti al loro appuntamento. Doveva ancora mettere il costume in borsa e di minuti per raggiungere il posto gliene sarebbero serviti 15.

 

Si mise le mani nei capelli:-Nooooooooooo!!! Non un'altra figuraccia!!! Come diavolo ho fatto a perdere la cognizione del tempo?!? Sono stato pure io a dare l'orario di ritrovo a lei!!!- Fu l'entità dentro si lui ad offrire una soluzione al problema appena sorto:-Perché non usi quella nuova tecnica di teletrasporto invece di gridare così? Stavo dormendo così bene e mi hai rotto il sonno per una cosa così stupida?!? Se non ti conoscessi bene potrei pensare che tu sia un idiota!- Il biondo si bloccò di scatto. L'idea di Kurama non era poi così male. Gli sarebbe bastato mettersi il costume e teletrasportarsi sul posto, niente di più semplice e risolutivo.

 

Sarebbe anche arrivato in anticipo se si fosse dato una mossa e, dopo un altro istante di contemplazione, riprese a muoversi ancora più velocemente. In un attimo arrivò in stanza e si spogliò completamente per poi afferrare il costume. Non aveva avuto occasione di comprare un simile capo di abbigliamento in passato per ovvie ragioni: intanto non era stato neanche inventato e poi fra gli allenamenti e le battaglie e le missioni e la guerra e il trapianto delle cellule di Hashirama e la riabilitazione e il problema della Luna e l'inizio della sua relazione... stava perdendo altro tempo.

 

Si mise addosso lo slip e si diede un'ultima occhiata allo specchio per contemplare la sua figura. Non copriva molta superficie cutanea, era un semplice tanga blu che copriva il sedere e... il corrispettivo organo frontale lasciando libertà di movimento per le gambe quasi totale e una completa visuale del suo addome. Siccome tutto era stato sistemato, Naruto diede inizio alla seconda fase del piano... appena elaborato di Kurama.

 

In verità non era del tutto sicuro di quello che stava per fare. Questa nuova tecnica era stata appena sviluppata ma mai testata. Teoricamente gli avrebbe permesso di diventare momentaneamente una massa di chakra e di spostarsi ad alta velocità da un posto all'altro per poi rimaterializzarsi una volta giunto a destinazione.

 

Si trattava, a suo modo, di una modifica della tecnica di teletrasporto del padre. Invece di sfruttare dei sigilli applicati su dei kunai o su altre superfici per dare la possibilità di spostarsi istantaneamente da un posto all'altro, Naruto avrebbe sfruttato la grande quantità di chakra a sua disposizione per modificare momentaneamente la natura del suo corpo e dei suoi indumenti. Ma questo valeva solo in teoria perché non ne aveva mai testato la funzionalità.

 

Avendo però solo 8 minuti a disposizione e desiderando arrivare almeno in orario, Naruto tornò in soggiorno ed eseguì i sigilli necessari. Nel momento in cui faceva l'ultimo, attinse potere dal chakra della Volpe venendo avvolto da un'aura dorata: «Tecnica di Teletrasporto, Trasformazione Chakrica!»

 

L'aura divenne una colonna e, quasi come fosse un getto d'acqua che sale verso il cielo, Naruto si disgregò sollevandosi in aria per poi sparire del tutto con un lampo finale.

 

- - -

 

Lo stesso lampo che aveva causato la sua smaterializzazione lo precedette quando si rimaterializzò all'aria aperta. Atterrò in piedi ma barcollò per qualche secondo:-OK, credo di... aver fatto tutto bene... sono integro e...- Abbassò lo sguardo su se stesso:-...non sono nudo. Probabilmente la... testa sta girando ancora... per la... tecnica. Sì, essendo la... prima volta che mi... trasformo in chakra e... e poi torno... normale... è ovvio che... sia un po'... confuso.- Si prese la testa fra le mani finché le immagini intorno a lui smisero di girare. Fu però a questo punto che gli sorse qualche dubbio.

 

Intanto vedere un tipo apparire dal nulla avrebbe dovuto suscitare un qualche tipo di sorpresa e questo avrebbe generato del rumore di qualche tipo che sarebbe stato udito. Ma lui non aveva sentito niente e poi... il posto era quello giusto ma, stranamente, non si vedeva una grande folla in giro. Aveva sbagliato giorno o avevano posticipato l'apertura e lui era atterrato dentro prima ancora che aprissero i cancelli?

 

Stava ancora chiedendosi cosa diavolo ci fosse di sbagliato quando una voce improvvisa e assolutamente familiare dietro di lui gli procurò un brivido che, partendo dalle punte delle dita dei piedi, gli arrivò fino all'ultimo filamento proteico dei capelli.

 

«Buongiorno, bel biondone! Dove sei stato nascosto finora?» Naruto si voltò di scatto iniziando a spalancare gli occhi.

 

E quando la persona che lo aveva salutato entrò nel suo campo visivo, la mascella imitò le palpebre. Lì a mezzo metro da lui si trovava sua madre. O almeno una diversa versione di sua madre: sembrava più bassa di come la ricordasse, i capelli erano un po' più corti e aveva addosso un bikini azzurro col simbolo del vortice. Anche il Sigillo della Volpe era ben visibile sul suo ventre. Tuttavia non era tanto l'aspetto fisico ad essere particolarmente diverso, lo era lo sguardo: aveva un ghigno beffardo in faccia e lo stava squadrando quasi come un predatore squadrerebbe la propria preda indifesa.

 

Tuttavia lo shock di vedere sua madre lì ebbe un impatto sulla sua mente maggiore della constatazione che fosse diversa da quella che aveva conosciuto: «Mamma?!? Sei davvero tu?!?»

 

Kushina perse il ghigno sollevando un sopracciglio e mettendo le mani sui fianchi: «A me piacciono i giochi di ruolo, tesoro, ma non credo di avere l'età e il corpo per farti da mamma.»

 

«Ma... ma che stai dicendo?!? Cosa... che vuol dire giochi di ruolo?!?» La ragazza sospirò prima di fare un passo nella sua direzione: «Allora, esattamente... sei un ragazzo di campagna o sei appena sceso dal treno che hai usato per trasferirti qui da un centro minore?»

 

Il biondo stava per aprire di nuovo la bocca più confuso che mai ma Kurama attirò l'attenzione della sua mente:-Questa qui non è la Kushina che conosci. Devi aver combinato qualche pasticcio quando hai usato quella tecnica.-

 

-Come... come sarebbe a dire?!? Mi stai dicendo che siamo finiti di nuovo in una sorta di universo alternativo che quella volta con Obito?-

 

-Hai forse una teoria migliore, ragazzo? Avrai modulato male il chakra e così non ti sei spostato solo nello spazio.-

 

-E quindi adesso che dovrei fare secondo te?- La Volpe sogghignò mostrando le zanne aguzze:-Non saprei, perché non provi a capire che realtà alternativa è questa? Hai una persona davanti, parlale!-

 

-Quella persona è mia madre!!!-

 

-No, è solo un'altra sua versione. In ogni caso, fa' come ti pare, io me ne torno a dormire e non voglio altri schiamazzi.- Con l'interruzione del collegamento mentale, Naruto tornò a vedere il mondo intorno a sé e ancora una volta con sua madre davanti:«Ehm... io... veramente sì. Sono... sono appena arrivato qui e... e non so esattamente dove mi trovo. Potresti... potresti aiutarmi, per favore?»

 

Il sopracciglio rosso rimase sollevato:«Un po' strano essere in costume e in un parco acquatico durante un giorno della settimana senza averne cognizione, non trovi?»

 

«Err... ecco, io...» La rossa ridacchiò:«Tranquillo, un sacco di campagnoli restano sbigottiti quando vedono una città per la prima volta. E siccome hai un bel faccino, ti farò gratis da guida. Non sei contento?» Il maschio percepì una sorta di minaccia sottesa nel tono della ragazza ma, non avendo altra scelta, si sforzò di sorridere:«Molto, grazie.»

 

«Allora facciamo un bel punto e ripartiamo daccapo. Ciao, io sono Kushina.» Sorridendo allungò la mano per una stretta e il biondo reagì di conseguenza:«Piacere, mi chiamo Naruto.»

 

«È davvero un bel nome. Comunque, tornando all'argomento principale, questa è Konoha, capoluogo della regione del Fuoco dello stato di Kanto.» Le uniche parole che gli suonarono familiari furono “Konoha” e “Fuoco”, ma il ragazzo si limitò ad annuire per far continuare la pseudo-madre:«La popolazione cittadina si aggira sulle 400000 anime e l'attuale sindaco si chiama Kakashi Hatake.»

 

«Ka-Kakashi Hatake? Il maestro Kakashi è il... ...cos'hai detto che è?» Di nuovo la ragazza lo guardò circospetta:«Cos'è, prima di gettarsi in politica era un insegnante e tu sei stato suo studente? E ho detto che è il sindaco. S-I-N-D-A-C-O.» Il ricordo di non essere a casa gli rammentò che le cose qui erano diverse:«N-no. No, non... non sono stato suo... studente. Credo. Solo... il suo nome non... non mi è nuovo.»

 

«Forse a causa della sua campagna pubblicitaria.»

 

«Campagna... pubblicitaria?» Kushina spalancò le braccia. E sporse anche in avanti il seno:«Il simpaticone ha vinto le elezioni perché ha promesso una vasta ristrutturazione pubblica. Sai, buttare giù i vecchi ed inutili edifici e creare nuove aree di svago per le famiglie. La cosa più intrigante è che ha mantenuto la parola. Questo parco, per esempio, lo ha fatto costruire lui!»

 

Naruto avrebbe mentito a sé stesso se avesse pensato che quello che stava vedendo in quel luogo fosse diverso da quello che avrebbe visto nel suo mondo. Avrebbe chiesto altre informazioni se la rossa non avesse di colpo incrociato le braccia intorno al suo arto superiore destro:«K-Kushina?!? Che... che stai facendo?!?» La faccia gli si stava iniziando ad arrossare perché le braccia della donna non erano l'unica parte del suo corpo ora a contatto con lui.

 

Al suo imbarazzo, la femmina rispose con un altro ghigno:«Sai, pensavo di piantarla di parlare di politica e di iniziare il nostro giro. Sbaglio o mi sono già offerta come guida gratuita?»

 

«B-beh... si, ma...» Le lo strinse un po' più forte:«Allora perché non iniziamo il nostro tour

 

Naruto stava iniziando a perdere davvero il controllo, quella che lui identificava come madre ci stava chiaramente provando con lui e non era neanche ancora chiaro in che razza di strana dimensione alternativa fosse finito, come ci era arrivato e soprattutto quale fosse il modo per tornarsene a casa. Ammesso che ci fosse. Ora però c'era un problema peggiore, come fare ad allontanare la ragazza da sé?

 

Prima ancora che il suo cervello potesse tentare di elaborare una strategia, un'altra voce conosciuta risuonò con forza pochi metri dietro di lui:«VEDO CHE SEI DI NUOVO IN GIRO A DARE FASTIDIO! QUAND'È CHE TI DECIDERAI A SMETTERLA?!?» Lui ebbe come un flash:-Questa voce... non... non è quella che penso ma... è simile. C-chi c'è dietro di me adesso?!?- Voltò la testa verso sinistra e un'altra persona di sua conoscenza entrò nel suo campo visivo:«Sakura?!?»

 

Si trattava senza dubbio della sua amica ma, anche in questo caso, non era come lui la concepiva: il colore dei capelli e degli occhi era lo stesso ma sbiadito, come se fosse stato in parte cancellato. Il Byakugou era ancora al suo posto ma il resto era tutto diverso: invece del suo solito corpo atletico e slanciato, la donna mostrava senza ombra di dubbio di aver messo su qualche chilo di troppo e il costume color lavanda che aveva addosso non nascondeva minimamente il fatto. Completava il ritratto anomalo una borsettina agganciata alla spalla.

 

Mentre il maschio manifestava la sua sorpresa spalancando occhi e bocca, la ragazza avvinghiata a lui reagì in modo diverso:«Sakura?!? Tu conosci questa vecchia megera?» L'epiteto fece apparire una vena sulla fronte della rosa appena arrivata:«GUARDA CHE TI HO SENTITA!»

 

Kushina spostò lo sguardo su di lei rispondendo con tono canzonatorio:«Questo vuol dire che almeno il tuo udito funziona ancora.» Prima che l'animata discussione potesse continuare, Naruto sfruttò l'occasione per divincolarsi dalla rossa e distanziarla di qualche passo. Solo che ora la nuova arrivata si era focalizzata su di lui:«Sai, non credo di conoscerti. Come sai il mio nome?»

 

Di nuovo, il maschio rimase mentalmente bloccato ma almeno l'intervento dell'altra ragazza gli fece guadagnare tempo:«Magari lo ha intuito solo guardandoti, non è che ci siano tante donne nelle tue pessime condizioni, Saky.» Ancora una volta, il sangue pulsò con maggior forza nei vasi sanguigni della donna:«QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI PIANTARLA DI CHIAMARMI COSÌ???»

 

«Non saprei, credo che il numero sia vicino alle volte che mi hai detto di non avvicinare i bei tipi come il biondino qui presente.»

 

«Quand'è che capirai che non vivi in una sorta di gioco di simulazione?!? Questo che vedi non è THE SIMS! Non si tratta di caricare la partita quando fai qualcosa di sbagliato! Quale sarà il giorno in cui ti deciderai a crescere per davvero?» Kushina si avvicinò alla rosa per poi dare qualche pacca alla pancia di quest'ultima:«Credo che coinciderà col giorno in cui ti deciderai ad andare in palestra.»

 

Mentre le due iniziavano a punzecchiarsi a vicenda verbalmente ma anche fisicamente, Naruto si affacciò di nuovo dentro di sé:-Kurama, mi serve una mano!-

 

-Zzzzzzz...-

 

-Non scherzare! Mi serve aiuto qui!-

 

-...Zzzzzzz...-

 

-Guarda che se non mi aiuti non giocherò più a morra cinese con te per un mese!-

 

-...Ronf... Zzzzzzz...-

 

Maledicendo la Volpe, il maschio si riaffacciò sul mondo reale. Solo per ritrovarsi in mezzo a due fuochi.

 

«...a te dà solo fastidio che io abbia successo con gli uomini mentre tu vai sempre in bianco.»

 

«Flirtare con dei ragazzi per poi lasciarli dopo pochi giorni o dopo poche ore non è avere successo!»

 

«Forse, ma io mi diverto in questo modo e ho occasione di vedere un sacco di gente diversa.»

 

«E tutta questa gente diversa è come acqua che ti scivola addosso, non ti resta mai niente!» A questa frase, Kushina sogghignò:«Non mi resta niente, dici? Lascia che ti mostri quanto ti sbagli!» Subito dopo la fine della frase, la ragazza cinse il collo di Naruto con un braccio e poi iniziò ad accarezzargli molto lentamente petto e addominali.

 

La reazione del maschio fu l'irrigidimento del corpo e l'arrossamento della faccia (come se non lo fosse già abbastanza) mentre la femmina in bikini ridacchiava soddisfatta tenendo gli occhi fissi sulla donna davanti a sé:«Vedi? Questa sensazione non ha prezzo. E quando riesco a mettere le mani su un pezzo da novanta come il biondino qui presente, il godimento è anche maggiore del solito.»

 

Gli occhi di Naruto strizzarono:«K-Kushina... per favore... po-potresti sm-smetterla... ora?» Una cosa del genere Hinata non l'aveva mai fatta, forse poteva anche essere piacevole ma non quando a farlo era tua madre. O una sua versione più giovane. E contorta.

 

In ogni caso, la sua preghiera venne ascoltata perché la mano della ragazza si spostò dal suo addome per prendere posizione sul proprio fianco. Vedendolo però ancora teso, Sakura sospirò:«Fammi indovinare, è la prima volta che vieni qui, vero?»

 

Le palpebre di lui rimasero chiuse:«S-sì.»

 

«E hai avuto la sfortuna di incontrare per prima la persona peggiore che potessi incontrare.»

 

Non sapendo bene come rispondere alla frase, lui annuì soltanto. Invece Kushina rispose verbalmente:«HEY! Non sono poi così male, dovresti vederti tu!» Sakura focalizzò lo sguardo sulla donna più giovane:«Hai notato com'è teso? Secondo te, come mai ora sta tremando sul posto tenendo gli occhi serrati?»

 

L'altra incrociò le braccia sul petto:«Cosa vuoi che ne sappia io, sarà ancora vergine e l'emozione di avere uno schianto vicino lo avrà bloccato.» La rosa sospirò scuotendo la testa prima di sfiorare il braccio del ragazzo con un dito:«Ti va di bere qualcosa per rilassarti e magari anche per avere una boccata d'ossigeno?»

 

Solo un occhio venne timidamente mostrato mentre lui annuiva di nuovo abbozzando anche un mezzo sorriso:«Sì, grazie. Sei molto gentile, Sakura.»

 

- - -

 

Il pittoresco trio aveva preso posto ad un chiosco lì vicino. Naruto in mezzo e le due signorine ai lati. Anche se una delle due sfruttava ogni occasione per avere un contatto diretto mentre l'altra la rimproverava di conseguenza. Nonostante tutto, fra il cocktail e l'ombra, fu possibile intavolare un qualche tipo di conversazione civile.

 

«...e quindi vi siete conosciute a... scuola.» Alcuni vocaboli gli suonavano ancora strani ma, una volta compreso a cosa si riferivano, il biondo fu in grado di usarli con una certa disinvoltura:«Esatto, la signora era la mia insegnante di lingue. Se sapessi quante ne ho passate per causa sua ti metteresti a piangere.»

 

«Piantala! Arrivavi sempre in ritardo, falsificavi la firma dei tuoi genitori, trovavi sempre delle scuse per saltare le interrogazioni e causavi problemi anche agli studenti di altre classi!»

 

«Ma per favore! Nemmeno se avessi fatto uno scherzo al preside! Tu e le tue colleghe avete sempre avuto una mentalità limitata! Non ho mai capito se avete fatto un viaggio nel futuro provenendo dagli anni precedenti al '68 o se lo facevate semplicemente apposta.»

 

«Credevi forse che i tuoi atteggiamenti avrebbero attirato le simpatie di qualcuno?» Poggiando sul bancone l'aranciata che stava bevendo, Kushina ghignò ancora:«Beh, ad un paio di miei compagni sono sembrata simpatica di sicuro, quando credi che abbia salutato la verginità?»

 

Se Sakura era infastidita e Kushina divertita, Naruto era di nuovo a disagio. E la battuta della rossa diede il colpo finale: alla parla “verginità” il succo di... qualunque-cosa-fosse gli andò di storto ed iniziò a tossire.

 

«Ecco, hai visto? Persino Naruto non riesce a sopportare i tuoi discorsi!» Per la prima volta, la madre alternativa mostrò uno sguardo sinceramente preoccupato:«Oh, poverino. Lascia che ti aiuti...» Finendo la frase, gli diede qualche pacca sulla schiena finché il ragazzo non si calmò agitando una mano per far capire che stava bene. Tuttavia la ragazza non ne era del tutto convinta:«Vieni, poco più avanti c'è una fontanella, lì potrai rinfrescarti un po'.»

 

Gli prese la mano per portarlo con sé e lui non oppose una vera resistenza, ma si erano allontanati solo di qualche passo che il barista fece notare di nuovo la sua presenza:«Chiedo scusa, ragazzi!» I due si voltarono, lei sorridente e lui mezzo confuso:«Sì? Cosa c'è?»

 

Lui indicò le due lattine sul bancone ignorando Sakura che stava ancora bevendo il suo succo all'ananas:«Ci sarebbero i due drink da pagare.»

 

Il biondo spostò lo sguardo sulla ragazza che gli stava ancora tenendo la mano ma tutto quello che vide fu un educato sorriso:«Non si preoccupi, mai zia sta ancora finendo la sua bibita, dopo pagherà lei per tutti e tre.» Sentendosi chiamata nella causa sbagliata, la donna dai capelli rosa spalancò le labbra liberando la cannuccia e voltandosi verso di lei:«COSA?!?»

 

Il sorriso non sparì dalla faccia di Kushina:«Sì, zia. Il conto è tutto tuo!»

 

«MA STAI SCHERZANDO?!?» Alla domanda, la più giovane delle due mise una mano sul fianco facendo il muso:«Secondo te scherzerei su una cosa così seria? Sei tu quella che ha la borsetta. Dove credete che li tenga i soldi, tu e Naruto, nel mio bikini?» Poi si voltò verso il biondo che la stava ancora guardando stranito sorridendo nuovamente in maniera del tutto innocente:«Vorresti forse controllare se ho qualche monetina fra le tette?»

 

«C-che cosa?!? No! Assolutamente no!» Ormai il sangue in eccesso aveva preso fissa dimora sotto le sue guance, ma in che diavolo di strana dimensione parallela era finito?

 

«Allora è tutto a posto!» Si rivolse di nuovo verso Sakura sempre mostrando 32 denti:«Vedi, zia? Non ho monetine e Naruto si fida di me, quindi il conto è tutto tuo! E non dimenticare la mancia al barista, intanto io e Naruto ti precediamo alla piscina per gli anziani!»

 

E così, mentre Sakura lanciava qualche inutile invettiva contro la pessima condotta di Kushina, la rossa corse via ridendo e tirandosi dietro il biondo stordito sotto gli occhi divertiti o incuriositi degli altri fruitori del parco.

 

- - -

 

O la fontanella era più lontana di quanto Naruto pensasse o la ragazza lo stava portando in un'altra direzione. Passarono un paio di piscine per bambini e anche un lungo scivolo d'acqua prima di fermarsi. E la prima cosa che fece quando si fermarono e lei gli lasciò la mano fu quella di poggiarsi sulle ginocchia e riprendere fiato.

 

Non è che fosse stata una corsa così lunga, ma tutto quello che aveva passato e che stava ancora passando da quando era arrivato in questo posto stavano facendo sentire il loro peso sul suo corpo e la sua mente. Kushina, d'altro canto, non aveva perso il sorriso e adesso che si erano fermati si stava stiracchiando:«Ah! È sempre bello divertirsi all'aria aperta con la vecchia Saky!»

 

«Non... non credo che... che sia giusto quello... quello che fai...»

 

«Naaaaaaa... tranquillo. Sotto sotto ci vogliamo bene, io e la vecchiarda. Anche se non sembra, io e te non siamo gli unici che si sono divertiti»

 

«Se... se devo essere sincero... cre-credo di preferire... altri tipi di... divertimento.» Incrociando le braccia dietro la schiena, la ragazza si sporse un po' verso di lui:«Per esempio?»

 

Lui alzò lo sguardo per risponderle, ancora mezzo piegato:«Magari... qualcosa di meno... movimentato. Sai, correre sotto... il sole così può... può essere sfiancante.» Lei si mise un dito sulla guancia mentre rifletteva sulle sue parole:«Sai, hai ragione. Correre in quel modo è stancante.» Naruto annuì:«E si attira un po' troppo l'attenzione della gente.» Naruto annuì di nuovo mentre lei metteva le mani sulle ginocchia e si abbassava al suo livello mostrando di nuovo un luminoso sorriso:«Perciò sai ora cosa facciamo?»

 

Questa volta il gesto fu di diniego:«N-no...»

 

«Prima ci diamo la rinfrescata che ti ho promesso e dopo troviamo un posticino tutto per noi dove potremo divertirci senza che nessuno ci noti. Cosa ne pensi?» Se fosse stato un po' più sospettoso, forse Naruto avrebbe considerato che quelle parole potevano avere un doppio senso, ma lui era quello che era e decise di affidarsi alla controparte di sua madre con un leggero sorriso:«Credo che sia un'ottima idea.»

 

«Grande! Andiamo!» Lo prese di nuovo per mano e lo portò poco lontano, a due docce vicino la piscina. Ovviamente l'eroe di guerra non aveva mai visto una “doccia” ed ebbe la geniale idea di manifestare questa sua lacuna:«E queste... sono... fontanelle?» Lei scoppiò a ridere ma si coprì la bocca subito dopo per soffocarle e rispondere a dovere:«Wow, posso capire che tu venga da un villaggio ma non credo che non ti sia mai lavato!»

 

Del tutto ignaro del vero argomento della conversazione, il maschio rispose per le rime:«Certo che l'ho fatto e anche un'infinità di volte! Sono stato anche molte volte alle terme e faccio il bagno almeno tre volte a settimana.»

 

La rossa mise di nuovo le mani sui fianchi mostrando un sorrisetto:«E una doccia? Hai idea di cosa sia? Ne hai mai usata una?»

 

«Ehm... n-no. Non l'ho fatto, cioè non so cos'è... Ah! Voglio dire... no! Non so cos'è e non ne ho mai usata una in vita mia.» Kushina esplose di nuovo in una risata e questa volta, oltre a coprirsi la bocca, si afferrò anche la pancia per fermarsi:«Ah, Naruto, sei davvero un tipo strano e questo mi piace! Se non fossi tu, potrei pensare che stai cercando di prendermi in giro e invece la tua ignoranza ti rendo ancora più divertente!» Dandosi una calmata, si mise dietro di lui poggiandogli le mani sulla schiena ed abbassando il volume della voce fino a sussurrare:«Ma non preoccuparti, una doccia è facile da usare. Ti insegnerà tutto Mamma Kushina.»

 

Il nuovo contatto e il nomignolo trasmisero un nuovo brivido al biondo ma, nella situazione attuale e avendo compreso di aver fatto un'altra figura, si rassegnò a seguire la corrente:«Va bene, insegnami come si usa.»

 

Sorridendo nuovamente lei lo spinse in avanti fino a portarlo sotto il doccione per poi prendere posizione nella doccia affianco:«Ora, mio bel bambinone, vedi quella manopola davanti a te? Più o meno all'altezza del tuo invitante addome?» Il biondo fece del suo meglio per ignorare le sue allusioni fisiche e cercò l'oggetto indicato con lo sguardo per poi girarsi di nuovo verso di lei:«È Questo qui? Questa specie di leva.»

 

Lei annuì chiudendo gli occhi:«Ma che bravo, il mio ragazzo! Si tratta proprio di quello! Adesso tutto quello che devi fare e ruotarlo verso l'alto senza usare troppa forza.»

 

Per qualche ragione, il dubbio si impadronì del maschio:«E... cosa dovrebbe succedere poi?»

 

Kushina mise una mano sulla manopola davanti a sé e una sull'altra per poi guardarlo con sguardo amorevole:«Te lo mostra la tua dolce mammina!» Nell'istante in cui l'ultima parola veniva pronunciata, le manopole vennero alzate e l'acqua iniziò a scorrere investendo i due. Ma mentre la femmina non ebbe particolari reazioni di sorta, Naruto chiuse gli occhi e aprì la bocca per paura di non poter respirare ma anche lui si abituò alla nuova situazione in pochi attimi per poi voltarsi verso la ragazza addirittura sorridendo:«È quasi come stare sotto la pioggia.»

 

«Sì, ma questa pioggia è piacevole e puoi modularla. E adesso che ci penso puoi anche usarla per sciacquarti, credo che l'abbiamo inventata proprio per questo, sai?» Per la prima volta da quando era apparso lì, il biondo rise di gusto:«È davvero una grande invenzione, allora!»

 

«Vero, goditela ora che ti trovi in città, tesoruccio! Potresti raccontare qualche storia incredibile agli amici quando tornerai al tuo villaggio!» Ancora una volta, lui ignorò parte della risposta ma seguì comunque il consiglio. I successivi minuti li passò rilassandosi sotto quella sorta di pioggia artificiale che gli stava cadendo in testa. Ad un certo punto chiuse anche gli occhi mentre strofinava il proprio corpo. Questo non gli permise di vedere cosa accadeva sotto l'altra doccia.

 

La ragazza si stava sciacquando ma lo sguardo era tutto focalizzato sul biondo. E sul suo fisico. E sui giochi di luce che l'acqua creava scivolando sui suoi muscoli. Stava talmente godendo di tale spettacolo che la lingua iniziò a leccare i proverbiali baffi:-Cavolo, questo tipo ha un corpo da paura! Non ho ben capito se è un alieno o davvero un campagnolo ma voglio godermi quel corpo! E se non riuscirò a portarmelo a letto di sicuro me lo spupazzerò tutto... ma prima, forse, dovrei metterlo più a suo agio... considerata la natura timida del soggetto. Vediamo come reagisce se lo tento un po'...-

 

«Hey, Naruto!»

 

«Sì, cosa?»

 

«Ho dimenticato di dirti che con la doccia si può fare un'altra cosuccia molto interessante.»

 

Lui aprì un occhio per guardarla ancora intento a sciacquarsi i capelli:«Di che si tratta?»

 

«Di qualcosa che ti farà rifare gli occhi! Ora... AMMIRAMI!» Finendo la frase, Kushina diede inizio al suo spettacolo: fece roteare la testa un paio di volte e i lunghi capelli, uniti come a formare una coda a causa dell'acqua, schizzarono getti di liquido tutto intorno. Anche addosso a Naruto che, non avendo ancora compreso che genere di spettacolo fosse, aveva aperto anche l'altro occhio e smesso di strofinare la testa concentrandosi su di lei.

 

Sicura che ora i suoi occhi erano solo per lei, la rossa sollevò una gamba piegandola poi ad angolo retto e, mentre l'acqua continuava imperterrita a cadere e a rimbalzare sul suo corpo, iniziò a massaggiarla lentamente e ad emettere dei sensuali sospiri. Il maschio stava iniziando ad elaborare una teoria a proposito di quello che stava vedendo ma, non essendo ancora un disegno chiaro, il suo corpo non ebbe reazioni di sorta. Vedendo ciò, la ragazza andò avanti.

 

Riabbassò la gamba e ruotò il corpo verso di lui posizionandosi proprio sotto il getto dell'acqua. A questo punto chiuse gli occhi ed inclinò la testa all'indietro iniziandosi ad accarezzare la testa mentre i suoi lunghi capelli le cadevano come lingue d'acqua di una cascata dietro la schiena. E l'acqua non cadeva solo sulla sua testa, com'era successo con i muscoli di Naruto, ora anche il suo corpo era coperto di rivoli in movimento che creavano giochi di luce ed ombre sul suo petto, sul suo addome e sui suoi arti.

 

Passò forse un minuto prima che la rossa raddrizzasse la testa e riaprisse i suoi occhi azzurri per vedere il ragazzo con sguardo incantato. A questo punto, ancora con le mani fra i capelli, offrì un esotico sorriso al suo spettatore:«Ed ora preparati per il terzo atto...»

 

«Terzo... atto...?»

 

Senza che il sorriso sparisse, le mani iniziarono lentamente e sensualmente a scivolare dalla testa alla faccia, dalla faccia al collo, dal collo al petto ed infine dal petto al seno. Lo sguardo del maschio stava seguendo ogni movimento delle mani e questo era proprio quello che voleva la ragazza:-Perfetto, vedo che dopo tutto sei un maschio non solo nel corpo... e adesso ti conquisterò!- Con tali pensieri in testa, continuò a mandare avanti lo show. Esercitando una certa pressione, diede al seno la forma di una coppa e l'acqua iniziò ad accumularsi nella concavità. E quando tale spazio venne riempito, la rossa diede voce ai propri pensieri:«Sai una cosa, Naruto? Credo che tu abbia bisogno di un'ulteriore rinfrescata. Magari di una più focalizzata

 

Mentre lui alzava lo sguardo interrogativo dal seno, lei schiacciò ulteriormente le tette facendo finire il liquido proprio in faccia al biondo. Questi parve risvegliarsi dalla trance in cui era caduto perché si strofinò la faccia ridacchiando:«Hehe, davvero uno scherzo simpatico, Kushina, mi è piaciuto!»

 

«Allora se lo scherzo era buono, la cosa seria l'apprezzerai ancora di più.»

 

La mano liberò la visuale del biondo:«Come?»

 

La risposta giunse da una voce in tono sensuale:«Enjoy...» E quello che Naruto vide dopo fu ancora più sconvolgente: Kushina stava facendo dondolare i fianchi ma con le mani stava facendo ben altro. Gli occhi del ragazzo videro due globi di pelle solo parzialmente coperti mossi e strizzati in maniera quasi maniacale mentre l'essere umano a cui appartenevano lo stava fissando con occhi da predatore.

 

L'acqua che aveva ricevuto in faccia prima lo aveva però fatto rinsavire abbastanza da comprendere a cosa mirasse la ragazza. E per la prima volta nei suoi confronti verbali con lei, il maschio riuscì a dire una frase sensata:«Ku-Kushina... credo che la... doccia sia finita! Voglio dire... ci siamo sciacquati e... e mi hai fatto anche vedere questa... cosa. Non... non dovremmo passare alla... prossima fase del piano?»

 

Per un attimo la rossa rimase bloccata, il tipetto voleva davvero che la smettesse? Eppure stava dando l'impressione di apprezzare quello che gli stava mostrando... ma in fin dei conti, la prossima fase sarebbe stata ancora migliore e perciò il sorrisetto che era scomparso dalla faccia femminile, riapparve dopo pochi istanti:«Ma certo, Naruto! Dobbiamo trovare il nostro posticino per divertirci. Però dobbiamo prima chiudere l'acqua delle docce.» Dicendo questo si sporse in avanti e ripeté l'azione iniziale dell'intero processo al contrario.

 

«Non... non dovremmo asciugarci adesso?» La risposta alla domanda fu la presa di una mano e un altro gioviale sorriso:«Non serve, ci asciugheremo continuando a stare all'aria aperta!»

 

Di nuovo, il ragazzo venne tirato via dalla rossa e di nuovo la coppia corse da una parte all'altra della zona sotto gli occhi di tutti. Che fosse per gioco, per perdere tempo o perché Kushina stesse davvero cercando un posto appartato, Naruto non lo seppe mai. La sua unica vera preoccupazione a questo punto era che non tentasse altre avance con lui. Anche l'alter-ego di Sakura era ormai fuori dai suoi pensieri. Tutto quello a cui riusciva a pensare era di trovare un modo per “limitare” le azioni della controparte di sua madre nei suoi riguardi.

 

Alla fine i due giunsero all'ombra di una grande palma dietro un negozietto di souvenir. Sebbene i loro corpi fossero ancora chiaramente bagnati, lui percepiva una quasi asfissiante sensazione di calore mitigata solo in parte dall'ombra sotto cui si trovava ora.

 

«Allora, che te ne pare? Bel posticino, vero?»

 

«Sì, carino e ombroso... direi che è l'ideale per una giornata soleggiata come questa.» Lei gli si avvicinò con le mani poggiate sui fianchi:«Ed è anche appartato, nessuno ci troverà qui dietro.»

 

Una goccia di sudore si formò sulla tempia del ragazzo:«C-come fai ad esserne sicura?»

 

«Beh, siamo dietro il negozio di souvenir. Già è difficile che qualcuno venga da questa parte per comprare un canotto gonfiabile in miniatura, figurati poi se qualcuno potrebbe pensare di fare un giro dietro ad un negozio. Non è praticamente possibile.»

 

Il biondo non aveva la benché minima idea di cosa fosse un souvenir ma comprese che, se quanto lei aveva detto era vero, allora al momento erano completamente soli. Cosa non avrebbe dato per essere nella medesima situazione ma in compagnia di Hinata.

 

Poteva essere passata qualche ora o anche solo pochi minuti eppure ne sentiva la mancanza come se non la vedesse da 6 mesi. Doveva trovare un modo per tornare indietro, ma come fare quando non sapeva nemmeno come era arrivato lì? Già sarebbe stato complicato di per sé capire cosa fosse andato storto. Se poi si aggiungeva anche il comportamento della popolazione autoctona, le cose erano anche più complicate.

 

La ragazza doveva aver notato il suo sguardo preoccupato rivolto verso il nulla, perché gli si avvicinò di qualche passo:«Naruto, stai bene?»

 

Lui rinvenne e si voltò verso di lei:«Ah... sì, tutto a posto.»

 

La rossa si avvicinò ulteriormente al biondo con sguardo serio:«Non credo, qualcosa ti turba. Stai pensando a qualcosa, non è vero?» Il ragazzo sgranò leggermente gli occhi mantenendo però uno sguardo composto:-È davvero preoccupata per me? Possibile che tutto quello che ha fatto sotto la doccia fosse solo un gioco per lei e che ora sia seria?- Alla fine del breve dibattito mentale, decise di darle un po' di corda:«A... a dire il vero... c'è qualcosa che mi preoccupa. Ho un grosso problema e... e non so davvero come risolverlo.»

 

L'espressione dell'altra divenne dispiaciuta:«Ahhhhhh... poverino! Mi dispiace tanto per te...» Lui poggiò la schiena contro l'albero chiudendo gli occhi:«Beh, apprezzo il pensiero ma dubito che tu possa fare qualcosa per aiutarmi.»

 

«...ne sei davvero sicuro?» Non furono tanto le parole ma il tono con cui vennero pronunciate a far spalancare di nuovo le palpebre del maschio. E la successiva mossa della rossa fu anche peggio sotto un certo punto di vista.

 

Lei quasi si gettò contro di lui facendo aderire il proprio corpo a quello di lui mentre le sue braccia cingevano il suo tronco. L'acqua ancora presente su di loro facilitò la cosa. Si ritrovarono così petto contro petto, addome contro addome e, cosa ancora più allarmante per Naruto, poteva percepire il contatto con Kushina anche all'altezza dell'inguine. Lui era più alto ma la ragazza compensò in parte la differenza alzandosi sulle punte. In questo modo lo svantaggio venne circoscritto alla zona pettorale, semplicemente le dimensioni del seno non le permettevano di coprire totalmente i pettorali del biondo. Nonostante ciò, il suo intrigante sorriso era riapparso:«Sai, a volte... quando hai un problema all'apparenza irrisolvibile, una buona idea sarebbe di non pensarci per un po', di distrarsi. E cos'è meglio di una bella ragazza arrapata per distrarre la mente di un bel maschione super dotato come te dai suoi problemi?»

 

«A-arrapata?»

 

Kushina si leccò le labbra mentre faceva roteare le proprie tette sul suo petto e la sua voce si era fatta lasciva:«Voglio essere sincera con te, devo ancora capire se sei davvero ingenuo come sembri o se la tua è tutta una tattica, ma mi fai impazzire! È da quando ho lasciato Minato che non mi sento così eccitata e tu me lo ricordi moltissimo!»

 

Il nome pronunciato fece attivare un allarme mentale nella mente maschile:-Mi-Minato?!? Mio padre?!? Che... che cos'è successo fra loro qui?!?-

 

La testa gli si alzò mentre gli occhi si richiudevano e la faccia assumeva un'espressione supplichevole. Se solo si fosse reso conto che invece, sotto una certa altezza, il suo corpo stava godendo dell'attuale situazione:«Chi... chi è Minato?»

 

«Oh, è un mio ex. Era carino, biondo e con gli occhi azzurri come te. Anche la capigliatura era simile ma lui aveva i capelli più lunghi. Anche il fisico non era male ma aveva una mentalità così all'antica che ho finito per lasciarlo.»

 

«C-che vuoi dire? Co-cosa significa?» All'insaputa di lui, ma non di lei, sempre più sangue stava confluendo all'organo in mezzo alle sue gambe. Purtroppo non era in grado di controllare le sue cellule al momento, le braccia erano aperte e mezze cascanti come le mani, quasi come se volessero abbracciare la figura contro di lui ma fossero allo stesso tempo trattenute e le gambe non erano cedute solo per il supporto dell'albero alle sue spalle.

 

Kushina, d'altro canto, cominciò a rincarare la dose unendo al moto pettorale del suo seno anche il massaggiamento del corpo maschile con le mani. Tutto questo senza perdere di vista il volto contratto di lui:«Diciamo che prendeva le cose con troppa calma e cautela. Se fosse stato per me, avremmo potuto darci dentro già dalla prima sera ma lui non era sicuro. Poi non se la sentiva. Un'altra volta voleva prima conoscermi meglio. Dopo non aveva il preservativo... in sostanza siamo stati insieme qualcosa come 4 mesi e il massimo sforzo che ha fatto era stato quello di baciarmi sulle labbra. Confesso che mi è dispiaciuto un po', ma l'ho lasciato.» Facendo scivolare le mani sulla sua pelle, la rossa raggiunse le guance del biondo e le afferrò per fargli piegare la faccia in avanti:«Ma tu sei diverso da lui... tu sei pronto per farmi volare nel più alto dei cieli.» Schiacciato fra la palma, il corpo femminile e le sue mani, Naruto ebbe la forza di mostrare di nuovo le sue iridi azzurre ma non di cambiare espressione:«Ku-Kushina... io... non è come credi... Io... io non... non sono pronto.»

 

«Le labbra potrebbero dire questo, ma il resto del corpo dice altro...» Parlando così, strisciò con delicatezza una coscia contro il suo membro inturgidito e il gesto le fece guadagnare un gemito da parte di lui:«Vedi? Tu sei prontissimo, ti serve solo una spintarella. E sono pronta a dartela!»

 

Spingendosi di più verso l'alto, chiudendo gli occhi e tirandolo contemporaneamente a sé, la ragazza unì le due paia di labbra in un bacio.

 

Gli occhi di Naruto si spalancarono del tutto ma, per uno strano caso, la sua mente non ebbe reazioni di sorta e così il corpo si mosse automaticamente. Le braccia, che fino a quel momento erano rimaste in una sorta di posizione di stallo, si avvolsero attorno al corpo della femmina e tutto il suo tronco si piegò in avanti per approfondire ancora di lui il bacio e per aumentare la superficie di contatto fra i due. Anche le palpebre si richiusero, tale reazione non differiva dall'iter standard che veniva seguito quando a baciarlo era Hinata.

 

Anche Kushina cambiò impostazione, constatando che lui era ormai diventato ufficialmente consenziente, offrì di più al godimento di entrambi. Cinse il suo bacino con una gamba e le mani si spostarono dalle guance ai capelli e al collo. Non ebbe problemi di equilibrio, c'era sempre lui che aiutava a sostenere il suo corpo ora avvinghiato.

 

E dopo pochi altri secondi, sempre senza aprire gli occhi, si decise a dare un senso al loro bacio. Spinse la lingua nell'altra bocca e nessuna linea difensiva venne posta sulla sua strada. Invece anche lui imitò l'azione. Le loro labbra iniziarono a muoversi e ad aprirsi saltuariamente a causa dei movimenti all'interno delle loro bocche. Fra il contatto dei loro corpi, le forti braccia del biondo a tenerla stretta, la danza che le loro lingue avevano iniziato, l'organo sessuale nascosto che strisciava contro il suo bikini e l'accettazione del bel fusto alle sue avance trasmisero alla rossa un piacere così intenso che iniziò a gemere fra una boccata d'aria e l'altra.

 

E poi la mente del suddetto fusto capì cosa stava accadendo.

 

Gli occhi si spalancarono in un istante e la lingua si bloccò. Tentò di ritrarsi ma proprio dietro di lui c'era un tronco e la ragazza aveva una presa così forte su di lui che se la tirò dietro senza ottenere nulla. Almeno le braccia avevano risposto ai suoi nuovi impulsi, avevano mollato la presa ma non era possibile fare molto altro perché erano talmente vicini che non c'era spazio per spingerla via dalle spalle.

 

Era bloccato. Anche se aveva tutta l'intenzione di porre fine a quell'azione ai suoi occhi abominevole ed innaturale, non c'era modo di fare nulla. Dentro di sé, Naruto urlò. Non poteva farlo fisicamente perché, anche se aveva ritirato la propria lingua, quella della femmina era ancora in movimento dentro di lui.

 

Venne preso dal panico più totale e fu solo allora che avvenne... qualcosa.

 

Fu avvolto da un'aura dorata come quando si era teletrasportato e tale manifestazione di energia fu avvertito anche nel mondo reale e dall'altro essere umano presente perché, insieme ad essa, si generò anche una corrente d'aria. Kushina aprì leggermente gli occhi e vide che il bel biondino aveva assunto le sembianze di una statua d'oro. Ruppe il bacio ed ebbe appena il tempo di chiedersi cosa diavolo stesse accadendo prima che l'entità che aveva davanti fosse risucchiata in cielo insieme alla luce. Questo causò quasi come una piccola esplosione che spedì lei a terra ed inclinò anche la palma.

 

Si stava ancora chiedendo cos'era successo che Sakura riapparve quasi dal nulla ancora ansante:«Ah! Ecco dove ti eri nascosta! Che ne hai fatto di Naruto?» L'altra la guardò confusa:«Forse non ci crederai... ma è scomparso nel nulla.» La rosa ridacchiò un po':«Hohohohoho... certo che ti credo, i fatti parlano da soli. Sarà la decima volta, solo questo mese, che il malcapitato che ti incontra scompare nel nulla

 

La rossa si alzò in piedi facendo qualche passo in avanti:«Guarda che dico sul serio! Un secondo prima era qui e il secondo dopo non c'era più. Letteralmente.»

 

Sakura mise una mano sul fianco:«Certo, e io sono la figlia del pronipote di Napoleone.»

 

Per la prima volta durante quel giorno, fu la mente di Kushina ad essere solcata da una vena:«Ti ho già detto che sono seria!» Fece qualche altro passo in avanti per arrivare all'albero:«Eravamo proprio qui ed ero finalmente riuscita a farlo sciogliere. Ci stavamo sbaciucchiando e lui ci stava anche dando dentro da paura. Se fossimo andati avanti solo un altro po', adesso ci saremmo trovati come Dio ci ha fatti!» La donna sollevò un sopracciglio:«E poi? Cos'è accaduto che ha impedito che il tuo sogno diventasse realtà per la... trentesima volta?»

 

Kushina fece il muso:«Non lo so! Come ho detto, ci stavamo dando dentro, poi lui ha iniziato ad agitarsi per qualche motivo. Io ho aperto gli occhi per vedere se avesse qualche problema e tutto quello che ho visto è stato un ragazzo dorato avvolto circondato dalla luce che spariva in cielo. Fine della storia. Giusto prima che la tua brutta faccia riapparisse nella mia vita, mi sono trovata col sedere per terra!»

 

Sakura ridacchiò ancora, non toccata dalla frecciatina della ragazza:«Certo, ci credo con tutta me stessa. L'unico dubbio è se lui ha trovato un modo di sfuggire dalle tue grinfie e ora stai rosicando dentro o se hai iniziato anche ad assimilare qualche sostanza allucinogena e hai visto la sua fuga come un'ascensione al cielo.» L'altra strinse i pugni strizzando gli occhi, e anche il seno:«Pensa quello che ti pare, la verità è che io ho fatto colpo su di lui e tu sei andata di nuovo in bianco!» Poi l'ennesimo sorrisetto apparve sulla sua faccia:«Qualcosa mi dice che nelle interazioni con l'altro sesso qualcuno ha assolutamente bisogno di una mano.»

 

In sostanza, una battuta ne chiamava una nuova. Ma, mentre continuava a bisticciare scherzosamente con la sua vecchia insegnante, Kushina si domandò di nuovo se Naruto non fosse un angelo sceso dal cielo per verificare se lei fosse pronta a salire in Paradiso. Ma certamente non le sarebbe dispiaciuto essere sottoposta ad un secondo controllo in futuro.

 

- - -

 

Si era fatto tutto nero, c'era stata un'esplosione di luce causata da qualcosa di indefinito e poi era stato avvolto dall'oscurità. Naruto non era certo di sapere dove si trovasse e neanche di volerlo sapere dopo l'esperienza appena passata. Eppure una voce che conosceva bene lo stava chiamando:«...ruto-Kun! Na... ...un! Pu... ...entirmi? Rispon... ti... ...go! NARUTO-KUN!»

 

-Hinata? È lei? Dove... dove sono finito adesso? Che è successo?-

 

-Pare che tu sia riuscito a tornare a casa, ragazzo.-

 

-Kurama?!? Dove accidenti sei stata finora?!?-

 

-Da nessuna parte, idiota! Dove sarei potuta andare senza uscire dal tuo corpo?!?-

 

-Almeno sai dirmi cos'è successo?-

 

-Tutto quello che so è che sei andato nel panico per qualche ragione e hai inconsciamente usato entrambi i nostri chakra per fare non so cosa e a riportarci qui.-

 

-Ho fatto qualcosa di più che andare nel panico! Mia madre mi stava baciando!!!- A questo la Volpe rispose sghignazzando:-Peccato che stessi dormendo, mi sarebbe piaciuto vedere una scena del genere! Scommetto che la tua faccia sarà stata memorabile!-

 

-Smettila di prendermi in giro! Sarebbe la stessa cosa se tu finissi baciata dal Decacoda!-

 

Seguì qualche secondo di silenzio:-...in ogni caso, pensi di far aspettare la tua amichetta ancora per molto?- Il biondo sogghignò:-Certo che no, meglio stare con lei che in tua compagnia.-

 

-...sempre ammesso che sia quella che conosci tu e non un'altra versione ancora.-

 

L'ultima frase ricaricò il ragazzo di tutto il dubbio e l'ansia che la conversazione col Cercoterio sembrava aver dissolto. Ma prima di farneticare di nuovo, doveva aprire gli occhi. E Hinata, qualunque essa fosse, lo stava ancora chiamando:«Naruto-Kun! Riesci a sentirmi? Ti prego, apri gli occhi! Svegliati!»

 

Le palpebre si sollevarono lentamente:«Hi... nata?»

 

«Naruto-Kun! Sei sveglio, finalmente!»

 

Era disteso sulla schiena con braccia e gambe spalancate e il costume al suo posto. La ragazza era inginocchiata al suo fianco e addosso aveva un costume intero dai colori scuri. Strizzò gli occhi per abituarsi alla luce, non erano al chiuso ma in qualche spazio aperto e intorno a loro era possibile sentire voci di altre persone. Poi, la consapevolezza di poter non essere dove doveva essere lo investì con la forza di un Doppio Lariat.

 

Gli addominali scattarono e si mise seduto per poi prendere la ragazza dalle spalle:«Hinata! In che anno siamo? Chi è l'Hokage? Sakura è ancora in forma? Conosci una cosa chiamata doccia? Le abilità oculari esistono? Siamo a Konoha e nella terra del Fuoco? Siamo nel mondo ninja?!?»

 

in un primo momento, la ragazza venne quasi travolta dalla marea di domande che l'aveva investita ma poi poggiò le mani su quelle del fidanzato e rispose in ordine:«Sono passati circa 4 anni dalla fine dell'ultima guerra, l'Hokage è il Maestro Kakashi, Sakura...» Fece una piccola pausa domandandosi perché Naruto fosse interessato al corpo dell'amica:«...è in forma come sempre. Non credo di sapere cosa sia quella cosa che hai detto, puoi vedere benissimo i miei Byakugan, siamo in effetti a Konoha e, come potresti aver già intuito, siamo effettivamente nel mondo ninja.» Lui sospirò sollevato per poi abbracciarla con affetto:«Grazie Hinata, sono le parole più belle che abbia sentito in tutta la mattinata...»

 

Lei arrossì un po' davanti a questo strano comportamento, ma anche lei aveva delle domande:«Naruto-Kun, posso sapere cosa ti è successo stamattina? All'inizio non ti avevo visto e poi ti ho trovato qui a terra e privo di sensi.»

 

«Adesso che ci penso...» Lui si ritrasse dando un'occhiata intorno a sé:«Dove... dove siamo?»

 

«Ehm... al nuovo parco acquatico che hanno aperto. Oggi era il primo giorno, ricordi? Ci... ci eravamo dati appuntamento alle 10 davanti l'entrata.»

 

«S-sì... certo che... ricordo.» Il posto era uguale: stessi scivoli, stessa posizione delle piscine, stessi chioschi. La copia spudorata del luogo in cui era stato fino a poco prima. L'unica elemento distintivo era l'assenza delle docce. Si voltò di nuovo verso la corvina e si accorse che lo stava guardando in modo strano. Decise quindi di fare l'unica cosa sensata:«Hinata, devo spiegarti un paio di cose, andiamo a cercare un posto tranquillo...»

 

Le raccontò tutto, dall'uso della nuova tecnica per arrivare in tempo, alla sorpresa nel trovarsi in un posto diverso, dello shock nel trovarsi davanti due versioni diverse di sua madre e della sua amica e poi del drink che non aveva mai assaggiato e della corsa con la rossa e delle docce e poi anche di quello che era accaduto sotto la palma. Come si aspettava, a determinate parti del discorso, la faccia di Hinata era virata sul rosso e poi sul carminio ma almeno non perse i sensi quando lui le parlò delle avance di Kushina.

 

«Qu-quindi... se ho ben capito... t-ti sei ritrovato in un mondo parallelo?»

 

«Esatto, e questa non è stata nemmeno la prima volta.» Si erano seduti su una panchina all'ombra e lei si sporse un po' di più verso di lui:«Che vuoi dire?»

 

«Sai, prima che scoppiasse la guerra, Obito aveva spedito me e Sakura in un mondo alternativo. I miei genitori erano vivi, il quarto Hokage era stato il padre di Sakura e Sasuke non aveva mai lasciato il villaggio. Oh, e l'Organizzazione Alba era un gruppo di mercenari non interessati a creare una qualche arma di distruzione di massa.» Hinata sorrise sentendo la descrizione:«Oh... immagino che sia stato bello per te poter vivere con la tua famiglia.»

 

Lui si grattò la nuca facendo un sorriso ironico:«Beh... ci sarebbero degli altri dettagli.» L'espressione confusa della ragazza lo incoraggiò ad andare avanti:«C'erano altre cose diverse. Innanzitutto, Sasuke era un donnaiolo, sfruttava la sua bella faccia per incantare le ragazze senza mai fare qualcosa di serio, il maestro Kakashi sembrava sempre pieno di energie mentre il maestro Guy era sempre scarico. E le differenze riguardavano anche gli altri nostri amici: Shikamaru era un autentico idiota, Shino sembrava detestare gli insetti con tutte le sue forze, Tenten non aveva nessun entusiasmo per nulla, Ino sembrava la più timida persona del mondo, Kiba non andava per niente d'accordo con Akamaru e Choji non aveva mai appetito. Potresti pensare che sia impossibile, ma persino Neji era diverso.»

 

La ragazza ridacchiò immaginando le persone che conosceva con le personalità descritte dal maschio ma poi le sorse un dubbio:«E io? Io com'ero?» Alla domanda, Naruto venne attraversato da un brivido:«Eeeeeeehm... anche tu eri diversa. Voglio dire...» Forse la migliore descrizione da dare era “terribilmente inquietante”, ma il biondo tentò di attenuare la cosa:«...avevi il Byakugan sempre attivo e... portavi i vestiti in modo diverso.» La ragazza annuì non sapendo bene come interpretare tale descrizione:«Va... bene. Credo. Non so come siate riusciti a tornare da quel mondo alternativo ma... cos'è successo oggi? Come sei tornato?»

 

Lui tornò serio:«Non lo so, non sapevo cosa fare a dire la verità. Ma penso che il meccanismo di ritorno si sia innescato quando ho cercato con tutte le mie forze di oppormi alla situazione in cui ero. Il mio unico desiderio era di lasciare quel posto e di tornare a casa. E da te.» Lei sorrise abbassando lo sguardo e mostrando una leggera tintura di rosa sulla faccia:«B-bhe... sono.. sono contenta allora che tu sia tornato.» Lui l'abbracciò con un braccio dandole così la possibilità di poggiare la testa sul suo petto:«Anch'io, Hinata. Anch'io. Però questa esperienza mi ha fatto prendere una decisione.»

 

«Quale, Naruto-Kun?»

 

«Non userò più tecniche come quella. A pensarci bene, è Sasuke quello che può viaggiare da una dimensione all'altra senza troppi problemi grazie al Rinnegan. E poi...» Rivolse un gentile sorriso alla ragazza appoggiata a lui:«Qui ho tutto quello che desidero, non ho motivo di viaggiare in altri universi alternativi.»

 

Dicendo questo prese la ragazza fra le braccia e corse verso la piscina più vicina per poi saltarci dentro. Era pur sempre giorno dell'inaugurazione e lui voleva passarlo divertendosi con la fidanzata.

 

FINE

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Note d'Autore: Salve a tutti quelli e quelle che ancora si ricordano di me e/o delle mie storie. Lo so che sono stato assente per X mesi ma, fra la mancanza di ispirazione e gli impegni della vita reale. Uniti al casino che esiste intorno a me, mi impediscono di impegnarmi a fondo nella scrittura. In ogni caso, se tutto va bene, potrei farmi rivedere RELATIVAMENTE presto con qualche altra creazione alternativa. CIAO!

 
   
 
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