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Autore: pampa98    26/06/2020    3 recensioni
[Storia partecipante alla challenge "Slot machine!" indetta da Juriaka sul forum di EFP]
Dieci personaggi e tante situazioni diverse in cui farli interagire. Cercherò di scrivere il più possibile su Jaime e Brienne, ma compariranno anche altre coppie, da pseudo-normali a completamente assurde.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Brienne di Tarth, Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Margaery Tyrell
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Coppia: Jaime/Brienne.
Prompt:
Si parte! 1 vince un viaggio per la Florida, può portare una persona a sua scelta. Houston, abbiamo un problema!Bonus: ‘che diavolo ci fa un coccodrillo di tre metri dentro la cucina?’

 
SE QUESTE SONO LE PREMESSE...




«Non farti pregare.»
«Tranquillo, non sarà necessario. Non vengo e basta.»
Jaime appoggiò la mano sullo stipite della porta, impedendole di uscire dalla sala relax.
«Andiamo, donzella» disse. «È la Florida. Mare, colori, gente allegra, coccodrilli…»
«No, no, e… Coccodrilli?»
Jaime le rivolse un ghigno.
«Sapevo che questo avrebbe risvegliato la donna avventurosa che è in te.»
«Ha risvegliato la donna violenta forse. Nei confronti dell’essere petulante che ho di fronte. Non posso e non voglio venire in Florida con te, Jaime» ribatté Brienne per l’ennesima volta. «Vai con uno dei tuoi amici o con chiunque altro.»
«Lo sto chiedendo a una dei miei amici.»
Jaime si avvicinò a lei, facendola arrossire e Brienne dovette controllare il tremore delle sue mani per evitare di rovesciare il caffè.
«Vieni con me, Brienne.»
 

«Ancora non capisco come ho fatto a ritrovarmi qui.»
«In un momento di lucidità, hai accettato di prenderti una meritata vacanza e trascorrerla con l’uomo dei tuoi sogni» rispose Jaime, mentre caricava l’ultimo borsone nel bagagliaio della sua Mercedes.
Brienne sbuffò, cercando di mascherare il suo rossore.
«Sono ancora in tempo a cambiare idea.»
«Non credo. Le tue cose sono in mio possesso ormai» fece il giro della macchina e aprì lo sportello del lato passeggero. «La mia signora può accomodarsi.»
«Pensi che verrò più volentieri se ti fingi galante?»
«Ah, cosa deve fare oggi un gentiluomo per essere preso sul serio?»
«Non avere quella faccia arrogante magari» gli suggerì Brienne, salendo in macchina.
«Ma senza questa perderei tutto il mio fascino, donzella.»
 

Nel pacchetto regalo, oltre a un pass per la spiaggia più famosa della Florida, era inclusa anche una villetta con vista mare. Nonostante le sue iniziali remore, non appena Brienne inspirò l’aria salmastra si sentì subito a casa e pensò che, dopotutto, quella poteva rivelarsi una bella esperienza.
«È un posto terribile, vero?» le disse Jaime. «Scommetto che vorresti essere rimasta a Pasadena.»
«Terrai questo atteggiamento per le prossime due settimane, Lannister?»
Jaime rise, raggiungendola sulla spiaggia. Passando accanto al mare non erano riusciti a resistere e avevano sentito il bisogno di affondare i piedi nella sabbia prima ancora di essersi sistemati.
«Solo finché la mia donzella preferita non ammetterà di essere felice qui con me.»
Brienne sbuffò.
«Sono felice di essere qui con te, Jaime.»
«Puoi sembrare un filo più sincera?»
Brienne scosse la testa, lasciando comparire un sorriso sul suo volto.
«Tra poco sarò più felice» rispose.
E mentre Jaime stava cercando di capirne la ragione, lei gliela mostrò: afferrò Jaime da sotto le braccia e lo trascinò in riva al mare, nonostante le sue proteste e i suoi tentativi di divincolarsi. Alla fine caddero entrambi in acqua, alzando onde intorno a loro.
«Adesso sono felice!» esclamò Brienne ridendo.
«Lieto di saperlo» commentò Jaime, togliendosi dagli occhi i capelli bagnati. «È stato un colpo basso, donzella. Non lo dimenticherò facilmente.»
«Devo preoccuparmi?»
Jaime le rivolse un sorrisetto divertito. «Assolutamente sì.»

 
Alla fine avevano preso teli e ombrellone ed erano rimasti in spiaggia tutto il giorno, godendosi il Sole e la relativa pace di un pomeriggio infrasettimanale. La loro casa distava una decina di minuti di macchina da lì, ma non fu semplice per loro trovarla dal momento che non era sulla strada come si erano aspettati.
«È quella laggiù.»
Jaime indicò una casetta inoltrata nella vegetazione. Era stranamente isolata, ma l’aspetto ricordava le villette colorate dei film romantici e sembrava anche piuttosto grande.
«È sicura? Sapevi che era così imboscata?»
«No, ma l’esterno corrisponde a quello della foto» rispose. «È sicuramente questa. Non dirmi che hai paura che sia infestata.»
Brienne sbuffò, precedendolo sulla veranda. Da lì notò che si poteva vedere chiaramente il mare e attraverso le finestre vide che il salottino all’interno era perfettamente in ordine.
«Allora? Vivremo con Samara o possiamo stare tranquilli?» le chiese Jaime, mentre apriva la porta principale.
«Un televisore c’è, possiamo controllare se qui nei dintorni c’è anche un pozzo così vai a farle visita.»
«Per il momento mi limiterei a esplorare la casa, se la mia signora è d’accordo.»
«Smettila di… Non importa, lascia stare.»
Jaime aveva sogghignato per tutto il tempo e continuò a farlo anche mentre andò a controllare i bagni e le camere. Ce ne erano due, ma lui era intenzionato a condividere il letto matrimoniale con Brienne. Lei era stata la prima – e unica – persona che aveva voluto invitare in viaggio con lui. Erano mesi che cercava di uscire con lei e dichiararle i suoi sentimenti, ma tra una cosa e l’altra non ne aveva mai avuto l’occasione. Quello era il momento e il luogo ideale per…
«JAIME!»
«Che succede?»
Brienne era di fronte alla porta della cucina e aveva uno sguardo che spaziava dal sorpreso allo spaventato.
«Che diavolo ci fa un coccodrillo di tre metri dentro la cucina?»
«Un cosa?»
Jaime si affacciò sulla soglia, certo che Brienne stesse esagerando, ma quando si trovò di fronte a una lunga coda verde, attaccata a un altrettanto lungo corpo del medesimo colore dovette constatare che avevano un inatteso ospite addormentato in casa.
«Wow.»
«Avevi parlato di coccodrilli» gli ricordò Brienne.
«Eh? Ah, ma io… Scherzavo! Non credevo che ce ne sarebbe stato uno per davvero.»
Brienne lo fissò inclinando la testa di lato.
«Sicuro?»
«Mi lusinga sapere che mi ritieni in grado di fare amicizia con i coccodrilli, donzella, ma non è così. Dai, guarda il lato positivo: avremo un amico a quattro zampe in vacanza con noi.»
«Un amico a quattro zampe che può divorarti in un sol boccone» gli fece notare lei. «Non so te, ma io vorrei tornare a casa viva e intera. Chiama l’agenzia e senti se possono fare qualcosa a riguardo.»
Jaime sospirò.
«Va bene, va bene. In effetti è troppo grosso per tenerlo qui. A questo punto però mi devi un favore, donzella» disse, estraendo il cellulare. «Inoltre sono ancora arrabbiato per il tuo comportamento di prima.»
«Credevo ti saresti vendicato per quello nei prossimi giorni.»
Jaime si strinse nelle spalle.
«La mia vendetta sarà il tuo senso di colpa. Che potresti mettere a tacere accettando di dormire con me.»
Brienne arrossì, distogliendo lo sguardo.
«C-Credo che sopporterò.»
«Inoltre mi porti anche via un amico e so già che stanotte sarò davvero triste. Se soltanto ci fosse qualcuno disposto a starmi vicino per consolarmi e non farmi sentire solo.»
«Sul serio, Jaime, se vuoi dormire con quel coccodrillo io non ho problemi. Basta che ti faccia mangiare in un boccone intero perché non ho intenzione di raccogliere i tuoi resti.»
«E non ti dispiacerebbe svegliarti domattina e scoprire che io non ci sono più?» le chiese Jaime, con occhi da cerbiatto.
«Suppongo che sopravvivrei.»
«Ma se ci sbarazziamo del coccodrillo e tu dormi con me, non dovresti scoprirlo correndo il rischio di restare delusa.»
«Non dormirò con…»
Un leggero tonfo proveniente dalla cucina fece capire ai due che il coccodrillo aveva appena mosso la coda. E aveva iniziato ad alzarsi.
«Smettila di fare lo scemo e chiama aiuto!»
«Va bene, va bene, adesso li chiamo! Intanto usciamo, ma quando ti avrò salvata dal mostro, mi dovrai ringraziare.»
«Se non chiudi immediatamente quella dannatissima bocca ti faccio diventare la cena del mostro!»
 

«È stato un primo giorno decisamente avventuroso.»
«Mmm mmm.»
«E con un epilogo degno delle migliori fiabe.»
«Mmm.»
«È ora di dormire direi.»
Jaime si sporse verso di lei per raggiungere l’interruttore della luce prima di stendersi nuovamente, con il corpo rivolto nella sua direzione. Brienne era supina, immobile, sperando che il buio nascondesse il suo rossore.
«Buonanotte, Brienne» disse Jaime e la sua voce suonò dolce e profonda nell’oscurità. Brienne si girò sul fianco a sua volta e le sembrò di riconoscere due iridi smeraldo che la fissavano. Sorrise.
«Buonanotte, Jaime.»
 

 
   
 
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