Auguri Deb!

Kind of a parent

Il familiare suono secco e continuo del coltello che colpiva il tagliere ormai non lo sentiva neanche più. Si fermò giusto un secondo dall'affettare le verdure per portarsi dietro l'orecchio una ciocca castana, sfuggita allo chignon improvvisato per cucinare. Aveva ricominciato a tagliare, quando sentì qualcosa che si aggrappava alla sua veste.
Gettò un'occhiata in basso, sorpresa da quella sensazione. Incrociò due enormi occhioni grigi che lo guardavano curiosi.
Quella sospirò, prima di ricominciare a cucinare, chiamando ad alta voce. “Wei WuXian! Vieni a riprenderti tuo figlio!”
“Wei WuXiaaan!”
“Ho sentito, Wen Qing! Ho sentito, sto arrivando!” L'uomo comparve nella stanza, sbuffando. "E non è mio figlio!"
“Lo tratti come se lo fosse, però. Sto cucinando, non ho il tempo di guardarlo. E fammi il favore di non piantarlo nell’orto!”
Wei WuXian sbuffò ancora. “A-Yuan, vieni. Andiamo a cercare la nonna.”
L’uomo si abbassò leggermente, allungando verso di lui la mano perché il piccolo la afferrasse con la sua manina.
Il bimbo gonfiò le guance, protestando un po’ all’idea di lasciare la gamba Wen Qing, ma non si oppose più di tanto quando Wei WuXian si chinò per prenderlo di peso.
“E comunque, fino a prova contraria, è parente più tuo che mio!” Disse, imboccando la porta con il piccolo. Wen Qing non doveva averla presa bene, perché gli tirò un ortaggio contro la schiena.
A giudicare dalla fitta fra le scapole che provò l’uomo, probabilmente era una patata, se non proprio un sasso, in realtà.
“Piccolo birbante! Dov’è la nonna? E perché non sei con lei, eh?” Lo dondolò un po’ fra le braccia, come se fosse su un cavallo, e A-Yuan rise, agganciandosi al suo collo e riempiendogli di gridolini l’orecchio. Wei WuXian probabilmente era appena diventato sordo, ma veniva anche a lui da ridere.
“Allora, A-Yuan? Dov’è?”
“Domme.”
Ah ecco, ora si spiegava l’aggressione a Wen Qing. Probabilmente il piccolo era sgattaiolato via approfittando del riposo dell’anziana.
“Mascalzone!” Esclamò, pizzicandogli il fianco e facendolo ridere di più. “E l’hai lasciata tutta sola?”
A-Yuan lo guardò, portandosi la mano alla bocca, poi fece ‘sì’ con la testa e con quegli occhioni grigi e buoni.
“E magari pensi anche d’aver fatto un bel lavoro, eh?” Continuò l’uomo, con un tono leggermente accusatorio, mentre camminava verso l’abitazione dell’anziana. “No, dico, ti sembra una cosa da fare, A-Yuan? Si lascia la nonna tutta sola e indifesa?”
Il bambino abbassò un po’ il viso, biascicando un ‘gno’. Wei WuXian gli diede un colpetto alla mano schiccando la lingua. “E non metterti le mani in bocca, come te lo devo dire? Guarda, le hai tutte terrose! Cosa stavi facendo, eh? Piccolo delinquente..”
Probabilmente stava cercando di piantarsi in terra come gli aveva detto lui, per crescere più in fretta.
Scosse piano la testa. Forse ora capiva lo sgomento di sua sorella quando doveva rattoppare lui e Jiang Cheng, che da piccoli tornavano a casa spesso pieni di polvere, tagli e lividi.
Lo posò a terra quando furono vicini, vedendo comparire sulla soglia della sua povera abitazione la donna, con un sorriso rugoso e paziente agli angoli degli occhi.
“Guai a te se scappi alla nonna un’altra volta, eh!” Gli disse, accompagnando le parole con una leggera sculacciata che strappò un gridolino al piccolo.
A-Yuan corse dalla nonna, che rideva, nascondendosi dietro alle sue gambe stanche.

Il visino morbido e quieto si appoggiava docilmente nel piccolo spazio fra il suo braccio e il petto. L’uomo osservò le gotine tonde, carezzandole appena con l’indice e sentendo quanto fossero morbide.
“Si è addormentato.” Disse soltanto, continuando a guardarlo con l’accenno di un sorriso a sollevargli gli angoli della bocca.
“Il cielo ci salvi, ora ne resta solo uno, di bambini, ancora in piedi!” Commentò la donna, spostandosi una ciocca di capelli dal viso con un gesto stanco.
Lui le rivolse una linguaccia, sorridendo, mentre lei si avvicinava.
“Vieni, dallo a me. Lo porto a letto.”
“No, tranquilla, faccio io. È ‘mio figlio’, no?” Le fece il verso Wei WuXian, facendole scuotere la testa.
Wen Qing rise appena, prima di parlare. “Devi riposare anche tu, ti ha fatto correre tutto il giorno. E lo so che quando lo porti a dormire fa le bizze perché tu non te ne vada, sai? Me l’ha detto la nonna.”
“E tu hai lavorato tutto il giorno, mentre io tenevo la piccola teppa. Come la mettiamo?” Ribatté lui, determinato a non consegnare il fagottino che dormiva sereno.
I due si guardarono negli occhi qualche secondo, poi Wen Qing sospirò, rassegnandosi alla testardaggine dell’uomo. Si avvicinò ad accarezzare i capelli neri e lucidi del bimbo.
“Spero che A-Yuan non prenda la tua stupida ostinazione.”
“Come sei pesante. Arriverà lontano con la mia stupida ostinazione. Io lo so!”
“Per ora lo sta portando laggiù. Non è poi così lontano.”
Wei WuXian ridacchiò piano, per non svegliarlo, poi si incamminò per portarlo a dormire.
Si voltò solo un secondo. “Grazie per la cena, Wen Qing. Era davvero buona.”
Lei aprì di più gli occhi, non si aspettava un ringraziamento. Sorrise, con un cenno della testa.

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Note dell’Autrice
Buona sera! E tanti auguri Deb! <3
Allora, questa breve OS non è uscita proprio come volevo, era un esperimento che avevo iniziato in quarantena in realtà, ma poi ho finito per accantonarla per un vario accavallarsi di eventi. Mi era tornato il lampo di genio qualche giorno fa, ma ha comunque virato in una direzione diversa da quella che volevo.
Sai che non ne ero convinta fino all'ultimo, e continuo a non esserlo, ma hai voluto leggerla ugualmente, quindi ggnnnn >.< spero ti piaccia almeno un po' çwç

Beh, che altro dire? È stato un primo tentativo, riproverò sicuramente a scrivere qualcosa su Wen Qing, perché è un personaggio che adoro, e sul suo rapporto con Wei WuXian.
Ah, sottolineo che non li shippo, ma mi piace un sacco la loro dinamica!

Ringrazio la mia beta, as always, e chiunque leggerà questa storia. Se vi va fatemi sapere qui sotto cosa ne pensate ^^

Un abbraccio, ci si legge!

Athelyè ~ ❤