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Autore: fly90    29/06/2020    2 recensioni
Una ragazza sola, per strada alle 3 di notte. Qualcuno la segue e...
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Un senso di inquietudine le attanagliava lo stomaco, nervosamente girò impercettibilmente la testa e lanciò uno sguardo veloce alle sue spalle. Con la coda dell’occhio vide una sagoma scura che sembrava procedere lentamente lungo la via. Il respiro si fece più corto mentre si costringeva a guardare davanti a sé. “Un passo davanti all’altro Hailey. Procedi come se niente fosse.” si disse raddrizzando la schiena e concentrandosi sulla luce del lampione più lontano da sé. I muscoli intorpiditi dalla giornata di lavoro le davano la sensazione di avere del piombo al posto delle gambe e i piedi, chiusi negli scomodi stivaletti, le mandavano fitte di dolore allucinanti. Nonostante il dolore non era certo quella la sua fonte di ansia. Qualcuno sembrava seguirla lungo la stradina deserta, o meglio, questa era la sua sensazione. Poteva anche essere solo la sua mente a giocarle brutti scherzi, non era certo abituata a rientrare a tarda notte. Quando aveva accettato di lavorare in un bar a 10 minuti da casa le era stato assegnato il turno del mattino, non era in programma che Nicholas, il ragazzo che copriva il turno serale, si ammalasse e dovesse quindi essere sostituito quella settimana. Non sarebbe nemmeno stato un gran problema se non fosse che, giorni addietro, l’avevano tamponata e che quindi era anche senza macchina. Era consapevole di essere quindi costretta a percorrere la distanza che separava il bar dalla casa a piedi...in piena notte. Nonostante questo non se l’era sentita di rifiutare e quindi eccola lì, a percorrere quella stradina deserta alle 3 di notte con la netta sensazione di essere seguita. Cercando di fare attenzione a non essere vista, lanciò l’ennesima occhiata alle spalle per controllare che l’ombra fosse ancora lì. Con un nuovo moto di ansia si accorse che la sagoma pareva decisamente più vicina. Sebbene cercasse di calmarsi e di essere ragionevole la sua mente le stava dando un chiaro segnale di allarme. Si guardò disperatamente intorno ma, a quell’ora, erano chiaramente tutti al sicuro, nelle proprie calde case. Si lasciò sfuggire un gemito di disperazione. Con il respiro corto si obbligò a voltarsi del tutto. L’uomo, dalla sagoma si poteva intuirne il sesso, si arrestò di colpo e la osservò ciondolando leggermente sui talloni. Hailey lo osservò a sua volta cercando di fingere un coraggio che, chiaramente, non aveva. Rimasero per alcuni minuti a squadrarsi a vicenda poi, la ragazza, drizzò la schiena e lentamente si voltò. Si costrinse a camminare nonostante le gambe le tremassero. “Devi darti una calmata, sicuramente sarà qualche ubriaco che sta solo cercando di tornare a casa.” si disse. Eppure, quando azzardò l’ennesima occhiata, notò che l’uomo si era avvicinato ancora. In preda a quella che era passata dall’ansia alla vera e propria paura, affrettò il passo. Alle sue spalle il rumore di passi si fece sempre più vicino. Troppo spaventata per voltarsi si lanciò in una corsa spericolata, il suo intento era quello di arrivare al vicino parco e quindi di nascondersi tra gli alberi del boschetto limitrofo. Dietro di sé anche l’inseguitore cominciò a correre. “Ti prego, ti prego, ti prego Dio, aiutami!” questa la frase che si ripeteva nella mente mentre si gettava a capofitto giù per la stradina del parco. I muscoli che pompavano veloci e il cuore a mille, batteva così forte nelle orecchie che quasi gli era impossibile sentire i passi dietro di sé. La milza le lanciò una fitta mozzafiato al fianco ma continuò a correre buttandosi nel fitto del boschetto. Correva come il vento in mezzo agli alberi come un cerbiatto spaventato davanti al predatore. Il bosco era fitto e oscuro, la luce della luna non riusciva a penetrare attraverso le chiome degli alberi. I suoi occhi non erano abituati al buio e la velocità della corsa non le permetteva di mettere a fuoco alcunché. Dinanzi e attorno a sé vedeva solo forme indistinte. Il rumore dei suoi passi e del fogliame smosso si univano al respiro affannato in una terrificante melodia. Il suo inseguitore sembrava aver perso terreno, cosa che le permise di nascondersi dietro ad un grosso albero per riprendere fiato. Non era mai stata una sportiva e la corsa l’aveva distrutta. Si accucciò in preda ai tremori cercando di non fare nemmeno il minimo rumore. Dei passi si avvicinarono velocemente, ma non proseguirono. “Dannazione!” imprecò una voce profonda e affannata. Un brivido freddo scorse su per la schiena di Hailey che si premette una mano sulla bocca per impedirsi di gridare. Il rumore di passi riprese cauto ora allontanarsi, ora avvicinandosi. Quando i passi si allontanarono nuovamente Hailey si azzardò a sporgersi un poco per dare un’occhiata. Vide la grande schiena dell’uomo a qualche albero di distanza mentre scrutava dietro all’albero a lui più vicino. “Schifosa puttanella! Vuoi giocare eh? Ti piace fare la stronza!” sibilò l’uomo balzando dietro ad un altro albero. Si spostò lentamente verso destra imprecando e insultandola poi, d’improvviso, si voltò di scatto e Hailey fece appena in tempo a nascondersi nuovamente contro il tronco prima che la vedesse. L’uomo si avvicinò al punto in cui la ragazza era nascosta e lei si sentì morire dentro. Molto presto sarebbe giunto al suo albero e, allora, sarebbe stata spacciata. Si premette la mano più forte sulle labbra e prese a piangere sommessamente. La furia dell’inseguitore divenne cieca e cominciò a prendere a calci il terreno spandendo nell’aria foglie e terra. Si avventò sull’albero che donava un nascondiglio ad Hailey prendendo a pugni la dura corteccia. “Ci siamo, adesso mi vedrà e…” pensava Hailey. Il suo cervello andava ad una velocità impressionante mentre tentava di decidere se fosse più sicuro alzarsi e correre oppure restare immobile. Il suo corpo rispose per lei, il terrore le aveva pietrificato i muscoli. Dopo un altro paio di colpi l’uomo appoggiò la fronte alla corteccia esclamando “Vaffanculo!”. Riprese fiato ancora per qualche istante e poi, finalmente si voltò e prese ad allontanarsi procedendo nel fitto del bosco. La tensione parve lasciarla libera come d’incanto e, non appena sentì il rumore dei passi abbastanza lontano, si alzò lentamente e mosse qualche passo tremante lanciando occhiate dietro di sé. Aveva appena fatto percorso un paio di metri quando il cellulare prese a squillare a tutto volume. Rovistò freneticamente nella tasca cercando di spegnerlo ma le sue mani erano in preda ad un forte tremore e il cellulare cadde a terra spandendo nell’aria la musichetta elettronica. E fu allora che Hailey tornò a sentire il rumore di passi avvicinarsi di gran carriera. Gemendo in preda alle lacrime si lanciò nuovamente in una corsa disperata ma ormai l’uomo era troppo vicino e lei troppo spossata per lottare. La mano grande dell’inseguitore si posò sul tessuto leggero della sua camicetta e la strattonò violentemente tirandola verso di sé. L’uomo la gettò a terra bloccandola con il proprio peso ed estrasse dalla tasca un coltello. Ghignando orribilmente le fece scorrere la lama lungo il bordo della camicetta lacerandola. La lama fredda le scorreva sulla pelle lasciando una scia di fuoco e graffiandola, arrivato all’ombelico l’uomo applicò una leggera pressione facendo penetrare la punta per qualche centimetro nella carne morbida del ventre pallido. La ragazza urlò tra le lacrime provando un dolore lancinante. “Non voglio morire!” pensò disperata. Fu allora che trovò la forza di lottare, mentre l’uomo era concentrato sul suo seno Hailey tastò con le mani il terreno. Fu un caso fortuito sfiorare con la mano destra un pietra alquanto affilata che riuscì a raggiungere divincolandosi. Fortunatamente lui non si accorse di nulla, troppo eccitato per prestare attenzione. Hailey sollevò la pietra e la abbatté sul cranio del suo aguzzino con tutta la forza che le era rimasta. Ci fu un colpo secco che le fece rizzare i peli e l’uomo si accasciò prendendosi la testa tra le mani urlando. Hailey si tirò in piedi e a fatica prese nuovamente a correre mentre anche l’uomo dietro di sé cercava di alzarsi imprecando pesantemente. Le mani di lui insanguinate e sporte in avanti per cercare di ghermirla nuovamente. Lottando contro la stanchezza Hailey spinse ancor di più sulle gambe e si lanciò fuori dal boschetto nuovamente verso la strada. La speranza era di trovare qualcuno e chiedere aiuto. Sfrecciò accanto all’ultimo albero e si lanciò di volata sulla strada e… una luce accecante, stridore di freni e puzza di gomma bruciata furono le ultime cose che Hailey percepì, poi fu tutto buio.
  
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