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Autore: Xiwan    30/06/2020    0 recensioni
La Regina Anora è morta e suo figlio, in vista della propria incoronazione, tenta di rintracciare l'unica persona che ritiene degna di essere il suo consigliere.
Genere: Fantasy, Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anora, Custode, Morrigan, Nuovo personaggio, Zevran Arainai
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mio padre era un brav'uomo. Era per questo che le persone lo conoscevano, è per questo che le persone lo amano.

 

E' per questo che, il giorno in cui la sua bara, ricoperta di girasoli -i suoi preferiti-, fu deposta sotto la nuda terra, tutto il Thedas si era riunito a Denerim. Non per rendere omaggio al Custode, l'Eroe del Ferelden, caduto sotto la violenza della sua corruzione. Non per porgere le proprie condoglianze alla sua vedova, mia madre, la Regina Anora Mc Tir. 

 

No, erano lì perché mio padre era una persona buona, e gentile. 

 

Mio padre credeva nelle seconde possibilità, anche per mio nonno; lo chiamavano il regicida, o ancora il traditore dei Custodi Grigi. Per mio padre fu sempre l'Eroe di River Dane, un caro amico, un fidato consigliere. Se ne andò prima di lui: Loghain Mc Tir, l'uomo che -merito anche delle storie raccontate da mia madre- consideravo inamovibile, un vero cavaliere senza paura e senza cuore. Se ne andò: "come l'eroe che era stato, e rimarrà per sempre". Così aveva detto mio padre, al suo funerale. Mia madre non si espresse. Eresse una misera targa, in suo onore. Al contrario di mio padre, temo, non l'abbia mai perdonato. Al funerale, mentre orde di Custodi Grigi intonavano con voce spezzata il loro motto, il loro mantra, mia madre pianse. Non aveva emesso che un sospiro per la morte del proprio stesso padre. Ma al funerale ...

 

A quel funerale capii molte cose.

 

Ero cresciuto con l'amore di mio padre e la freddezza di mia madre. La Regina Anora, prendeva molto sul serio il suo ruolo, doveva farlo. Era necessario che dimostrasse costantemente la sua legittimità al trono che era stato del suo primo marito. Ed il popolo la ammirava, la rispettava, si affidava a lei senza esitazione, saltando nel vuoto per raggiungere le sue braccia. Ma mio padre ... loro amavano mio padre. Lui sorrideva ed illuminava il mondo attorno a sé, in qualche modo. Lui diceva che tutto sarebbe andato per il meglio, che ogni cosa sarebbe tornata al suo posto, e per qualche strana magia, ci credevano tutti.

 

Mio nonno Loghain, lo chiamava lingua d'argento, e subito dopo aggiungeva: "saresti in grado di convincere un gatto ad abbaiare, se solo volessi". Forse era quella la magia, era talmente certo della bontà del suo popolo, della buona sorte, credeva così ciecamente in questo mondo che, alla fine, ci cascavano tutti.

 

Era un bravo bugiardo mio padre, lo capii al suo funerale. 

 

Ero solo un bambino, fino al giorno in cui morì, lui era sempre riuscito a mantenermi tale. Forse perché mio padre, era più ingenuo di me. Forse perché con lui al mio fianco, tutto appariva molto più luminoso e facile. Lui lo faceva sembrare così.

 

Ricordo che sussurravano, i servitori, i nobili a Corte. Ma io non ero in grado di cogliere, di comprendere. Per me le cose erano sempre state così: c'era mia madre, la Regina, la fredda donna che di quando in quando entrava nel mio letto la notte per raccontarmi storie di eroi e mostri; c'era mio padre, l'uomo che tutti amavano, buono e sensibile, che partiva, senza preavviso, per le Vie Profonde, per Ozamar o ancora per chissà quale missione; e poi c'era Zevran. C'era sempre stato, un passo dietro a mio padre, con la mano perennemente nella mia. Era il mio mentore, il mio maestro. Non come i precettori, che mi insegnavano a leggere e scrivere, le buone maniere, la storia della nostra grande patria, e di quelle vicine. Zevran mi insegnava cose diverse. L'elfo con un buffo accento -ora lo so- mi preparava ad essere un eccezionale assassino, facendolo passare per un gioco. E' grazie a lui che ora, sono in grado di affrontare il Gioco a testa alta, è grazie ai suoi insegnamenti che oggi sono pronto a indossare la corona del Ferelden.

 

Zevran non era la compagnia migliore, per un bambino, con il senno di poi ... con quello che mi dissero in seguito, quando fui abbastanza grande per saperlo, ne sono più che certo. Ma c'era sempre stato, e ci fu sempre anche dopo che mio padre morì. 

 

Anche se cambiò. Dopo la sua morte tutti cambiarono, tutti cambiammo.

 

Era come se la luce che illuminava il mondo si fosse spenta con lui. Ricordo il modo in cui mia madre e Zevran si sorreggevano a vicenda, al seguito del feretro. Senza pensare al protocollo, senza pensare a ciò che avrebbero detto di loro. Avevano amato mio padre, ciecamente, disperatamente, perché mio padre aveva questo potere sulle persone, riusciva a renderle migliori. 

 

Sono certo che mio padre avesse amato molto mia madre, forse non come un marito avrebbe dovuto, quel tipo di amore fu sempre di Zevran. Mio padre ha vissuto per l'amore, in ogni sua forma. E tanto più lui amava, tanto amore suscitava negli altri. Era un brav'uomo, e mai esisterà un uomo migliore di lui. 

 

E' per questo che ho deciso di scriverti, credimi non è stato facile trovarti.

 

Ora che anche mia madre è morta, sono destinato a diventare Re del Ferelden. Ma non sono pronto. 

 

Tu eri lì, al funerale di mio padre. Ricordo che tua madre piangeva. Aveva amato anche lei, aveva amato anche te, ora lo so. 

 

Ti chiedo di raggiungermi, a Denerim. 

 

Siamo tutto ciò che rimane. 

 

Il mio nome è Duncan Cousland, primogenito della Regina Anora Mc Tir e di Ezra Cousland, unico sopravvissuto al massacro della casata Cousland, Comandante dei Custodi Grigi ed Eroe del Ferelden.

 

Kieran, sono tuo fratello.

   
 
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