Crossover
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Autore: rosy03    02/07/2020    2 recensioni
[Crossover: MHA, Naruto, Fairy Tail, One Piece]
• Il Centro è un’organizzazione volta alla difesa della pace e dell’armonia tra gli Universi.
Ma cosa succederebbe se qualcosa andasse storto? Se tra le loro fila vi sia un demone di Abyss che sembra intenzionato ad aprire la Porta che conduce nel suo mondo, liberando così ciò che di più malvagio esiste?
Ivar e i suoi sottoposti non possono nulla contro Artemi, è un demone troppo potente e spietato.
Ma presto arriverà la soluzione: se loro, semplici esseri umani, non possono sperare di sconfiggerlo allora basterà chiedere a chi di umano ha ben poco, giusto?
Combattenti forti nello spirito, ecco di chi il Centro ha bisogno... comincia così un’avventura, una lotta contro il tempo per impedire ad Artemi di aprire quella Porta.
La Porta che si trova su Antilia.
• La storia è attualmente in revisione
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anime/Manga
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Battaglia dei Mondi'
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La Battaglia dei Mondi

La Porta per Abyss

 
Capitolo 10

L’Inizio degli Scontri
 
 
 


Isuke chiuse con stizza l’ennesimo libro con un’espressione corrucciata.
Aveva perso il conto di quanti ne avesse aperti e nessuno di loro sembrava voler parlare di Antilia, sembrava non esserci nessuna speranza. Poi, all’improvviso, Lucy cacciò un urlo.
Natsu si destò dal sonnellino in cui era caduto circa mezz’ora prima e si guardò attorno spaesato: – Che succede? –
– Sì, Lucy, perché ti sei messa a urlare? Sei forse impazzita? – chiese il gatto volante lanciandole un’occhiata ilare che la bionda non prese per niente bene.
Eppure lo ignorò per amor proprio e sollevò fieramente la chiave d’argento della costellazione della Croce del Sud, poco dopo aprì il portale e dinanzi a degli sconvolti Isuke e apparì un nonnetto dalla faccia a forma di grossa croce, arredati da strani baffi dalla medesima forma.
– Oh, buongiorno Lucy, come posso esserti d’aiuto? –
– Ciao Crux, avrei bisogno che tu faccia una ricerca –
Sakura sgranò gli occhi e il libro che aveva in mano cascò a terra. Al che Phanter Lily spiegò loro cosa fosse quella strana creatura, uno Spirito Stellare che poteva essere evocato soltanto tramite quelle chiavi magiche che la maga portava alla cintura.
Natsu si premurò di chiamare i compagni al piano di sotto e in un attimo furono tutti riuniti.
La maga degli Spiriti Stellari non perse ulteriore tempo, spiegò la situazione al vecchio Crux e sperò di riceve un’adeguata risposta alle loro molteplici domande. Si diede mentalmente della stupida, avrebbe potuto ricordarsi prima di poterlo evocare. Dopotutto lui sapeva parecchie cose.
Naruto arricciò le labbra e inclinò la testa, abbastanza confuso: – Ma... sta dormendo? –
– Oh, no – rispose Lucy divertita: – Si sta concentrando –
Isuke non seppe bene cosa pensare. In quel mondo sembravano tutti così strani.
Mentre lo Spirito Stellare continuava la sua ricerca di informazioni, Claudia ne approfitto per avvicinarsi pian piano a Levy e la fece voltare picchiettandole un dito sulla spalla. Gli altri erano occupati a chiacchierare o a leggere i restanti libri, per cui nessuno le prestò molta attenzione.
– Senti, Levy, avrei una domanda – cominciò a dire, mordicchiandosi il labbro inferiore.
La ragazza sorrise e annuì: – Certo, dimmi pure –
– Beh, ecco... io non ho poteri speciali e non so neanche combattere... però mi chiedevo... ecco, qui non ci sarebbe qualcosa che potrei usare? Intendo, per difendermi. Non mi piace l’idea che gli altri debbano rischiare la vita per me e, in un modo o nell’altro, vorrei poter dare una mano –
Levy restò a fissarla per alcuni secondi senza dire una parola. Poi si sciolse nuovamente in un sorriso e parlò: – È molto coraggioso da parte tua –
– Se vuoi davvero aiutare i tuoi amici, è un buon inizio combattere la paura – asserì all’improvviso Gajeel intromettendosi nella conversazione.
Claudia sobbalzò, non si aspettava che lui l’avesse sentita.
– Beh, questa è una biblioteca e so che esiste un reparto speciale dedicato alle armi magiche ma molte di queste funzionano solo se è un mago ad impugnarle – spiegò la maga con tono serio.
La Colonna sospirò affranta. Se davvero era come diceva lei, non avrebbe avuto alcuna possibilità di aiutare Isuke e Amanda. Davvero il suo destino era quello di farsi semplicemente proteggere?
– Che aspettiamo? Andiamoci – propose il Dragon Slayer.
Seppur abbattuta Claudia annuì, la speranza era davvero l’ultima a morire.
– Ragazzi, noi ci allontaniamo un attimo! – esclamò Levy, rivolta agli altri: – Tranquilli, non la perderemo d’occhio neanche per un secondo –
Bastò questo per far annuire Erza che, come tutti gli altri, era preoccupata di poter subire un attacco. Ma se c’era Gajeel con loro, si sentiva più serena.
Li vide salire le scale, seguiti da Phanter Lily che aveva appena deciso di andare con loro, e sparire ai piani superiori.
– Qualcuno di voi sa dove stanno andando? – chiese Sakura, confusa.
– Al reparto ‘armi magiche’ – rispose prontamente Natsu con un sorrisino furbo, quello di chi ben sapeva il perché e si affrettò a spiegare: – Il mio udito è come quello di un drago, li ho sentiti –
Ci mancava solo il drago, pensò la kunoichi.
All’improvviso Crux emise un grido, facendo sussultare tutti i presenti.
E questo qui cos’ha adesso?, si chiese Sakura, sempre più esasperata.
– Allora? Hai trovato qualcosa? – fece Lucy, sperando in una risposta positiva.
Isuke deglutì, aveva i muscoli del corpo tesi come una corda di violino. Pregò che quello strano essere, uno Spirito Stellare, fosse riuscito a scoprire qualcosa riguardante Abyss!
Il vecchietto annuì gravemente e l’agente del Centro poté emettere un sospiro di sollievo: – Sì, ho trovato qualcosa. Ma... –
– Non tenerci sulle spine! – esclamò Happy, facendo annuire il giovane Natsu.
– Da dove posso cominciare? Ah sì... Sapete cos’è l’isola di Antilia? –
Tutti i presenti dovettero scuotere le teste, nessuno aveva mai sentito parlare di quell’isola.
Crux allora cominciò a parlare: – Antilia è un’isola intrisa di magia. I suoi abitanti hanno tutti una particolare dote legata agli elementi naturali ed è proprio qui che è posizionata l’unica Porta che conduce ad Abyss, il regno dei mostri. L’isola è interamente governata dalla Sacerdotessa, la quale viene scelta dal mare e incaricata di custodire il sacro Tempio, la Porta e la potente pietra di zaffiro in grado di purificare l’animo di qualsiasi creatura demoniaca –
– E sai qualcosa riguardo Abyss? Voglio dire, che genere di mostri vi abitano? – chiese Isuke.
Crux sospirò pesantemente, poi continuò: – In Abyss vivono gli Ol. Non si sa che aspetto abbiano ma la loro forza è immensa –
– Quanto immensa? – fece allora Erza.
– C’è la possibilità che alcuni di loro siano più pericolosi di Zeref –
Happy e Lucy tremarono sul posto. Certo, erano consapevoli che non sarebbe stato nulla di allegro ma sapere che il loro nemico era una sorta di mago oscuro 2.0 (se non più forte) li aveva scossi.
Isuke, come anche i due ninja di Konoha, non sapeva chi fosse la persona nominata dallo Spirito Stellare ma gli bastò dare un’occhiata al gatto blu e alle due ragazze per averne un’idea. Al contrario Natsu aveva abbandonato la loro stessa espressione ansiosa quasi immediatamente, rivelando un sorriso carico di determinazione.
– Sarà una bella sfida! Sono tutto un fuoco! – esclamò infatti.
– Natsu, non mi pare una bella cosa... dobbiamo evitare che quella dannata Porta si apra – spiegò Lucy assumendo un’aria meditabonda.
Intanto Erza si rivolse nuovamente a Crux: – E come si apre questa Porta? –
– Beh, le istruzioni sono riportate sulla tavola sacra di Antilia in una lingua sconosciuta all’essere umano –
Sakura sospirò: – Questo vuol dire che non lo sai? –
– Signorina, io non sono un essere umano. E le mie ricerche sono sempre complete –
– E allora non girarci intorno, parla! –
Naruto sghignazzò guadagnandosi l’ennesima occhiataccia da parte della compagnia di squadra.
– È molto semplice. La Porta... –

---

Non appena il portone si spalancò, Claudia trattenne il fiato.
Sarebbe questo il reparto delle armi magiche? È immenso..., si ritrovò a pensare.
Levy si avviò sicura all’archivio che occupava un’intera parete, lì sperava di trovare qualcosa che facesse al caso della ragazza. D’altro canto Gajeel non perdeva d’occhio entrambe. A quanto aveva capito, la Colonna era uno degli obiettivi del nemico, ragion per cui doveva stare attento.
– Dunque... ecco qui, in questa sezione dovrebbero esserci delle armi magiche che non richiedano l’uso della magia – spiegò Levy.
Claudia annuì e la seguì sino a una grande vetrata. Era vero, c’erano armi di tutti i tipi: spade, scudi, bastoni, cristalli dalla strana forma.
– E come funzionano? – si azzardò a chiedere.
– Tramite una potente Lacrima – disse: – Ovviamente quest’ultima deve essere caricata di nuova magia ogni tanto, ma se chiedi a Erza scommetto che ti aiuterà senza problemi –
Quindi... quindi con una di queste posso aiutare anche io..., pensò.
– Non pensare, però, che basti un’arma per diventare forte – asserì all’improvviso Gajeel.
La sua serietà la fecero vacillare per un secondo. Per un attimo si rimproverò mentalmente, stava affidando tutto a uno stupido oggetto che non aveva ancora tra le mani e che non aveva ancora imparato a usare. Doveva stare attenta. Doveva impegnarsi e allenarsi per essere utile.
– Innanzitutto pensa al tipo di arma: qui ce ne sono tantissime –
– Beh, ho una mira orribile per cui escluderei a priori pistole e robe del genere – disse sicura, per poi continuare: – E mi sentirei anche di escludere le spade, mi ci vorranno anni di pratica –
Levy annuì e si guardò intorno pensierosa.
– Che ne dici di questo? – chiese a un certo punto Phanter Lily. I tre si voltarono a guardarlo ma l’arma che aveva indicato era sproporzionatamente grande e a Claudia venne un mezzo infarto.
Gajeel sghignazzò e le due ragazze gli lanciarono un’occhiata vagamente scocciata.
Impiegarono diversi minuti, specialmente perché Claudia era limitata da diversi fattori: nessun’arma troppo pesante (lei non era certamente Ercole), nessun’arma a lungo raggio, nessun’arma eccessivamente potente (non voleva certamente rischiare di non saperla controllare).
Dunque... che fare?
– Ehi, ragazzina – disse a un certo punto Gajeel, gli occhi scarlatti puntati verso un oggetto al di là della vetrina: – E questo? Potrebbe fare al caso tuo, no? –
Claudia gli si avvicinò e osservò con occhi quasi clinici quella cosa.
L’impugnatura era d’argento, a occhio sembrava facile da maneggiare e da portarsi dietro. Levy, grazie a una magia, fece sparire il vetro e così la Colonna poté toccarla. Un lieve sorriso le illuminò il volto. L’etichetta riportava il nome dell’arma e in un attimo si ritrovò a pensare che forse era quella giusta.
La strinse tra le dita, recuperò le istruzioni e, sedendosi a terra con le gambe incrociate, cominciò a studiare i suoi particolari.

---

– Ehi, voi due, la volete piantare? Siamo qui per un motivo alquanto importante. Non per vedervi fare i piccioncini! – esclamò il tipo con indosso un’elegante giacca con tanto di pelliccia.
Jago, questo era il suo nome, era il Master di Orange Dawn, una gilda che avrebbe potuto essere la numero uno nel regno di Fiore se non fosse stato per delle fatine scalmanate. L’uomo si aggiustò meglio i baffi, un’azione che compiva regolarmente e che, spesso, finiva con il renderlo ancora più ridicolo del solito.
Il suo era un carattere alquanto particolare e tutti i suoi compagni di gilda sembravano ignorare tutti i suoi vaneggiamenti, come anche in quel caso.
La ragazza dai lunghi cappelli rossicci gli lanciò un’occhiata annoiata prima di parlare: – Non stiamo facendo proprio niente, Jago. Siamo pronti a entrare in azione quando vuoi –
Sembrava stupido, ma non lo era.
Jago arricciò le labbra e alzò gli occhi al cielo quando Mirvo sghignazzò divertito. Quei due erano capaci di sparire e andare a limonare in qualsiasi angolo nascosto di quell’immensa foresta.
Fosse stato per lui, li avrebbe separati. E invece Nox aveva supplicato per essere lei ad andare a trovare quel particolare mago di Fairy Tail e aveva fatto a cambio con Varia.
– Dai, capo, lasciali stare. È inutile rimproverarli – sentenziò Royal, sospirando.
Al contrario dei suoi compagni di gilda, lui era parecchio basso e giovane di età: a occhi sembrava avere all’incirca dodici anni. Un ragazzino biondo dagli occhi dorati e dal ciuffo centrale tendente al bianco. Andava in giro sempre coperto fin sotto al mento e le maniche di quell’enorme felpa bianca erano troppo lunghe per le sue braccia.
– A proposito – iniziò a dire Mirvo: – Che fine hanno fatto quelle due? Sono in ritardo –
Jago annuì: – Arriveranno presto –
– Sempre a fare di testa loro – sbuffò Varia. E quando Mirvo fece scivolare il braccio attorno alle sue spalle non fece una piega, anzi, continuò a parlare: – Non le sopporto –
– Adesso basta – sentenziò Jago, serio.
– Non si parla male dei propri compagni, Varia – la prese in giro Royal con un lieve sorriso.
Di tutta risposta lei gli fece la linguaccia.
– Non dimenticatevi la missione – cominciò a dire Jago: – Catturare la Colonna per conto di Artemi e... farla fagare a quella gilda di scoppiati! –
– Ma tu ti fidi veramente di quel tizio? Cioè hai... il suo sangue...? – chiese intimidita la rossa.
Il Master annuì prontamente. Se c’era una cosa di cui era sicura, Varia, era che quando Jago si metteva in testa una cosa la otteneva. Sempre.
Se poi centrava Fairy Tail, allora la conclusione era una sola. Con il nuovo upgrade datogli da Artemi, il suo sangue, sicuramente Jago sarebbe stato in grado di sconfiggere maghi del calibro di Laxus e Gildarts, ma per farlo doveva testare il suo nuovo e terrificante potere.
– Attaccherete la biblioteca non appena saranno arrivate anche Miyuki e Hanako, dopodiché... non appena mi sarò iniettato questa mi unirò anche io alla festa –

---

Quello era l’ultimo. L’ultimo treno prima di arrivare a Clover, Wendy quasi non ci credeva.
Erano dovuto scendere a ogni stazione con il rischio di perderlo ma alla fine ce l’avevano fatta, a breve sarebbero arrivati in città e avrebbero avvertito Laxus.
Amanda era seduta accanto alla finestra e guardava fuori, ogni tanto lanciava un’occhiata preoccupata alla giovane maga di fronte a lei: Wendy aveva lo sguardo perso oltre le montagne e cercava di non pensare alla nausea che le attanagliava lo stomaco.
Charle era seduta sulle gambe di Lluvia che, appicciata a Gray, continuava a guardare Amanda come fosse un nemico nonostante le avesse spiegato tante, troppe volte, che non aveva alcuna intenzione di mettere mano (o dito) sul suo fidanzato.
O quel che era.
– Resisti Wendy, siamo quasi arrivati – disse la gatta bianca.
L’altra annuì trattenendo l’ennesimo conato e sforzandosi di pensare a qualcos’altro.
Anche Gray gettò un’occhiata preoccupata alla ragazzina: – Manca mezz’ora –
Intanto, Izuku non osava posare gli occhi sulla figura tutte curve della Donna della Pioggia, il solo pensarci lo faceva arrossire peggio di un pomodoro.
– Finalmente, non ne posso più di questo fottuto treno –
Midoriya ridacchiò, ignorando per l’ennesima volta il modo di parlare dell’amico: – Mi domando come sia questo Laxus. È davvero più forte di Natsu e gli altri? –
Gray sorrise flebilmente e annuì.
– Laxus è il nipote del Master e appartiene alla terza generazione dei Dragon Slayer, il suo soprannome è Dio del Tuono – spiegò.
Non osava pensarci, Izuku. Aveva avuto un assaggio della forza dei maghi di Fairy Tail e gli erano sembrati incredibilmente forti. Data la situazione, però, si era fatto prendere dal panico: non si aspettava certamente che quelli cercassero di ammazzarsi a vicenda!

[Inizio Flashback]

– Che cosa?! – urlò Natsu, rivolto al vecchio Master: – E perché dovrebbe andarci Erza? Anch’io voglio combattere contro Alchemi! –
Macao sospirò spalmandosi una mano sulla fronte, mentre Happy scosse la testa per poi guardare il suo fido compagno con uno sguardo afflitto: – Si chiama Artemi –
– Non mi importa, voglio affrontarlo! Ehi, nonnetto, posso tranquillamente andarci io! –
– Cerca di capire, Natsu, a quanto pare il nemico non è come quelli che abbiamo affrontato finora – cercò di calmarlo Mirajane, avvicinandosi a lui e posandogli una mano sulla spalla.
Gray annuì, dopodiché gli lanciò la peggiore tra le sue occhiatacce: – Non essere stupido, Natsu. Hai sentito cos’hanno detto, no? –
– Tsk. Tu hai solo paura, idiota di un ghiacciolo! –
– Come diavolo ti permetti?! –
Sotto gli occhi stupiti degli agenti del Centro, dei due ninja e degli studenti della U.A., il corpo del Dragon Slayer cominciò a fiammeggiare: – Perché? Non ho ragione? –
– Smettila o mi costringi a suonartele! – grugnì l’altro, e nello stesso istante la temperatura circostante sembrò abbassarsi terribilmente.
A quel punto intervenne Gajeel, scocciato dalla piega che stava prendendo la situazione: – Piantatela entrambi, siete peggio dei bambini. Fatela finita! –
– E tu che centri?! Sta’ zitto! – gridarono all’unisono i due maghi rivali.
Izuku era sul punto di cercare di riappacificare gli animi, come suo solito, ma venne quasi sbattuto a terra da un omone grande e grosso dalla carnagione scura e i capelli bianchi, il quale fermò al volo il pugno diretto a Salamander: – Basta! Non è così che si comporta un vero uomo! –
Lisanna ridacchiò e subito dopo cominciò la rissa.
Makarov sgranò gli occhi nel momento in cui Gray posò il pugno sul palmo della mano, pronunciando l’incantesimo che gli avrebbe permesso di creare il suo potentissimo ghiaccio.
– Smettetela subito! Siete impazziti?! – esclamò Charle.
In quel preciso istante arrivò Lucy: – Salve a tutt- ma che succede?! State ancora litigando? –
Mirajane le fece cenno di avvicinarsi e, anche se con un poco di timore, la maga degli Spiriti Stellari ubbidì facendo la conoscenza dei nuovi arrivati. Non fecero, però, in tempo ad aggiungere altro che la povera Lucy venne spinta a terra.
Izuku sobbalzò mentre Claudia allungò una mano per aiutarla ad alzarsi, pochi secondi dopo la bionda stava inveendo contro il suo compagno di team: – Natsu! Fai più attenzione! –
–Suvvia, Cheerleader, non puoi pretendere che quest’idiota riesca a cadere in piedi – ghignò il Dragon Slayer d’Acciaio incrociando le braccia coperte di cicatrici al petto.
La maga storse le labbra in una smorfia prima di rivolgersi a lui: – Ancora con questo stupido soprannome? –
– Piantala, Gajeel, o con un calcio di spedisco sul monte Hakobe! – ringhiò l’altro, rialzandosi e, subito dopo gli si gettò addosso con l’intento di malmenarlo per bene.
Il Master sospirò, venendo allontanato dalla rissa da Mirajane che osservava divertita la scena.
A un certo punto cominciarono a volare sedie, tavoli e altri oggetti, fino al momento in cui Erza decise di intervenire, essendo esaurita la sua pazienza.
– Mi avete davvero stancata, finitela! –
Midoriya deglutì e si sporse un poco verso Claudia: – Ma fanno sempre così? –
La Colonna annuì, un sorriso sulle labbra.
– Sono dei casinisti, in ogni missione finiscono per distruggere qualcosa – gli confidò, a bassissima voce e facendo rabbrividire il ragazzo. Non osava immaginare cosa avrebbero combinato se avessero deciso di seguirli.
– Ma Erza! Voglio venire anche io! –
– Se lasciamo fare a te non ne verremo mai fuori, vado io – proseguì Gajeel, serio in volto.
Gray incrociò le braccia e alzò le spalle: – Non sarebbe meglio mandare me? Voi due rischiate di portare più danni che benefici –
I due Dragon Slayer ringhiarono in direzione del mago che li guardò stranito, dopodiché Cana si intromise nella conversazione come se nulla fosse, adagiando per un attimo il boccale di birra sul bancone della taverna.
– Gray, ti stai togliendo i pantaloni – lo avvertì.
Sakura arrossì lievemente distogliendo lo sguardo, trattenendo l’impulso di mollargli un pugno sul muso e, allo stesso modo, Amanda e Claudia portarono le mani agli occhi con l’intento di coprirseli.
Il mago del ghiaccio si fermò in tempo e in un nanosecondo riportò sù i pantaloni: – Dannazione! Non me n’ero accorto! –
– Il solito spogliarellista – sentenziarono in coro gli altri due.
– Se non la piantate vi darò una lezione che non dimenticherete facilmente. Adesso basta fare chiasso, abbiamo ben altro a cui pensare – sentenziò Erza, facendo scontrare i suoi poderosi pugni sulla testa bacata dei suoi compagni di gilda.
Subito dopo, uno ad uno si scusarono in ginocchio, in sottofondo c’erano solo i versetti eccitati di una Lluvia che, per l’ennesima volta, aveva potuto vedere il suo adorato Gray con solo le mutande addosso.

[Fine Flashback]

Izuku sospirò. Erano veramente dei pazzi. In tutto ciò Bakugou era rimasto a guardare estremamente divertito dalla faccenda, per lui vederli prendersi a pugni e a pedate era stato come prendere a pugni e a pedate lui.
C’era mancato poco che vi partecipasse, ma Midoriya sapeva bene che non era il tipo da intromettersi in questioni in cui non centrava affatto. Avevano imparato tante cose: le fiamme di Natsu erano in grado di distruggere qualsiasi cosa, il ghiaccio di Gray non era da meno, allo stesso modo Gajeel, Elfman e, soprattutto Erza, erano tutti maghi di altissimo livello.
Non osava immaginare quando Laxus fosse potente.
Certo, non aveva visto il reale potenziale di ognuno di loro ma era sicuro non fossero tutto fumo e niente arrosto.
– Mh? Il treno si è fermato? –
Si risvegliò dal proprio flusso di pensieri, Izuku, e si voltò verso Amanda che aveva posto la domanda.
Gray, a sua volta, guardò fuori: – Impossibile, siamo ancora in mezzo al nulla –
– Ci sarà stato un problema – ipotizzò Lluvia, tornando seria per un attimo. Perché, ovviamente, fino a pochi secondi prima era al settimo cielo per essere seduta (e appoggiata) al suo più grande amore.
Il mago del ghiaccio non sembrò tranquillo, per cui si alzò ma non fece in tempo a fare neanche un passo che con la coda dell’occhio vide una donna avvicinarsi. Era una maga. Ovviamente.
Dai lunghi capelli biondi. Gray vide uno strano scintillio, il sole riflesso sul pugnale che brandiva nella mano destra ma ancor prima poter evocare il suo ghiaccio magico un’ondata d’acqua spazzò via la sconosciuta bucando vagone del treno.
Il moro sgranò gli occhi. Era accaduto tutto in un nanosecondo, tanto che persino i civili si resero conto della situazione soltanto dopo pochi secondi cominciando a gridare.
– Cosa diamine è successo?! – esclamò Amanda, balzando in piedi.
La maga dell’acqua arrossì d’imbarazzo: – Oh, Lluvia pensava fosse un’altra rivale in amore –
– Beh, hai fatto comunque bene – sentenziò Gray, sospirando.
Questa ragazza è pericolosa, pensò l’agente del Centro.
– Era armata – disse Bakugou, assumendo un cipiglio serio: – Ci stanno attaccando –
Charle sbuffò, infastidita: – Ma chi era? –
– Come avete osato prendervela con Nox! Ve la faremo pagare! – esclamò una voce mascolina.
Midoriya alzò lo sguardo e vide sul tettuccio del treno, attraverso il foro creato dall’acqua, un uomo grande e grosso, muscoloso oltre ogni dire: – E quello chi è? –
– Mi chiamo Santamaria e sono qui per- –
Ma non terminò mai la frase, perché a Lluvia scappò un risolino e, allo stesso modo, anche Gray e Katsuki sorrisero nel sentire quel nome abbinato a un uomo grande e grosso come lui.
Izuku sbiancò nello stesso momento, non appena sentì due ‘cose’ morbide posarsi sulla sua schiena e subito dopo arrossì di botto sentendo una voce femminile proprio accanto al suo orecchio: – Che nome buffo che ha, non è vero? –
Il ragazzo si voltò, cercando di prendere le distanze dalla donna appena apparsa alle sue spalle ma l’imbarazzo sembrò quasi passare in secondo piano quando vide Amanda immobile, tra la finestra e la sconosciuta.
– Non riesco a... muovermi – si lamentò la bruna e, in effetti, Midoriya lesse tutta la sua intenzione di allontanarsi da lì, eppure non ci riusciva.
– C-Chi siete? – gracchiò Wendy, ancora con lo stomaco sotto sopra, e sorretta da Charle in versione umana. Ormai tutte le persone erano scappate via, lontano da quel treno infestato da maghi pericolosi e, sicuramente, si erano tutti diretti alla stazione più vicina a piedi.
Molto meglio così, pensò Bakugou, così non saranno di intralcio.
La sconosciuta aveva lunghi capelli color indaco, mossi e un paio di occhiali ovali. Indosso portava una gonna lunga sino a sotto le ginocchia, mancavano solo un paio di trecce e sarebbe stata perfetta per il ruolo da secchiona.
I suoi occhi azzurri puntarono immediatamente Katsuki, di colpo arrossì e si leccò le labbra.
– Che cazzo hai da guardare?! –
– Siete dei maleducati, non si interrompono le persone mentre parlano! – ruggì l’altro, Santamaria.
Gray lo ignorò completamente e si rivolse agli altri: – Dobbiamo uscire da qui, lo spazio è ristretto. Non riusciremo mai a combattere come si deve –
– Non c’è bisogno che ce lo spieghi, nudista! – abbaiò Bakugou, scatenando le ire del mago.
Eppure non c’era tempo per i litigi, quando Santamaria caricò il pugno Midoriya attivò il Full Cowl e, afferrate Wendy e Charle, si diede la spinta. Una volta fuori, ancora in aria, Izuku vide con la coda dell’occhio qualcosa arrivare a grandissima velocità e riuscì a malapena a schivarlo.
Quando rimise i piedi a terra, le due ragazzine lo ringraziarono e Midoriya poté sentire una sottile goccia di sangue scivolargli lungo la guancia. Era solo un piccolo graffio ma ci era mancato veramente poco.
Alzò lo sguardo e per poco non gli venne un colpo: – Ayan? –
Il ragazzo era lì, sempre immobile, sempre apatico, sempre con quelle maledettissime catene legati ai polsi e alle caviglie. Izuku si preparò allo scontro ma a quel punto Wendy gli si affiancò: – Adesso mi sento meglio, posso darti una mano –
Charle, dietro di loro, annuì e si disse pronta a volare da un momento all’altro.
Midoriya, però, sapeva bene che quello scontro sarebbe stato l’ultimo. Quella volta, avrebbe messo fine alla questione e scoperto il motivo per il quale quell’Ayan fosse cambiato così tanto.
No. Quello non è il nostro Ayan. Lui è... gentile, sensibile e sempre sorridente. Quel ragazzo... non so più chi sia – aveva detto Isuke, in un momento di confidenze.

---

Avrebbe fatto di tutto per sua sorella. Di tutto.
La sua intera esistenza ruotava attorno a Miyuki, una maga eccezionale, una persona tenace e dal cuore d’oro. Brandiva la sua spada per aiutare i più deboli, dietro quegli occhi blu nascondeva un grandissimo dolore.
Lei, sua sorella maggiore, l’avrebbe protetta a costo della vita.
Allo stesso modo Miyuki non aveva occhi che per lei, per Hanako. Entrambe combattevano per il bene dell’altra e mai per loro stesse, sempre insieme.
La spada e il ventaglio. Il ventaglio e la spada.
Hanako.
Miyuki.
Insieme.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 






 
# Perdonate il ritardo ^^ ero sicurissima di riuscire a pubblicare una volta ogni due settimane ma in questi giorni ho dovuto affrontare diverse problematiche (lo studio, il caldo, lo stress, il blocco) e non sono riuscita a scrivere nulla se non la primissima scena del capitolo... quindi sì, non era pronta neanche la metà.
Ad ogni modo, qualcosa sono riuscita a scrivere la settimana scorsa: ho pubblicato un breve (brevissimo) spin off dedicato a Shitai! Se siete curiosi, basta cercarlo sul mio profilo.

E dunque... come vi sembra il capitolo? Claudia sta pian piano evolvendosi, datele tempo ^^
Non è un caso che abbia interrotto Crux sul più bello...!


Che ne pensate dei cattivi questa volta? Quale vi ispira di più? Quale vi sembra più strambo o vi sta più antipatico? (Forse è un po’ presto per dirlo, eh) Ovviamente ognuno di loro avrà una sfaccettatura e, forse, scriverò dei piccoli missing moment anche su di loro come ho fatto con Shitai. Chissà.

Al prossimo aggiornamento, spero, sempre tra due settimane tra martedì e il mercoledì! ^^

rosy

P.S. Non mi sono dimenticata delle immagini. Ho creato una cartella dove ho inserito le immagini di tutti i personaggi originali (tranne Tao che non riesco a trovare ^^), eccola qui: https://www.dropbox.com/scl/fi/0jg8c8of8bqfu20jayy55/La-Battaglia-dei-Mondi-_-Personaggi.paper?dl=0&rlkey=j95238takn3evf4sb9vbfwm9x

 

 
  
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