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Autore: laurakovac    03/07/2020    2 recensioni
Dal primo capitolo:
"...Il convulsivo zapping si bloccò però all’improvviso.
Avrebbe potuto riconoscere quegli occhi tra mille altri.
Occhi verdi, da gatto, determinati e concentrati, affascinanti e al tempo stesso rassicuranti.
Benjamin Price stava tenendo una intervista dopo una importante partita di campionato.
L’attenzione della ragazza venne infatti catturata da quello sguardo che da piccola l’aveva sempre ammagliata.
Solo dopo passò ad osservare l’intera figura che tranquillamente rispondeva alle domande che gli venivano poste.
Quanti anni erano passati? Più di dieci. ..."
Susanne e Benji si conoscono da piccoli. L'antipatia è reciproca. Ritrovandosi solo dopo molti anni, scopriranno che quell'avversione reciproca e infantile, nasconderà qualcosa di ben diverso e molto più profondo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Due giorni. Due lunghi, interi giorni in cui il tempo sembrava non voler più passare.
Lei, che era solita trascorrere la giornata tra gli impegni più disparati, si era ritrovata persa nei suoi pensieri, nel chiodo fisso di quei due occhi che la scrutavano,
percependone ogni più recondita emozione.
Si erano sentiti al cellulare solamente un paio di volte, per avere conferma della loro cena.
Susanne decise di aspettare l’autista di Benji sulla soglia della porta.
Era fine gennaio e faceva ancora molto freddo. Completamente arrotolata nella sua sciarpa, alzò gli occhi verso il cielo. Stava iniziando a nevicare.
L’autista arrivò quasi subito e la condusse in un hotel poco fuori Amburgo.
Venne accompagnata in una sala appartata, dove trovò Benji ad aspettarla.
Il portiere stava terminando una telefonata. Quando la vide entrare, ripose il cellulare nella tasca dei pantaloni.
Si prese del tempo per osservarla. Era veramente bella: i capelli castani arrivavano appena sotto le orecchie, gli occhi neri con cui guardava il mondo.
A modo suo sembrava ancora una bambina. Lo sguardo innocente, vivace e curioso. Il tutto racchiuso in un corpo da donna.
Non troppo alta, non troppo magra. Un giusto seno. Le piaceva! Dovette ammetterlo con se stesso.
Ritrovare Sussy dopo così tanto tempo, era stata una piacevole sorpresa.
Parlarle e rievocare l’infanzia passata ancora di più! E adesso voleva concentrasi sulla loro cena.
Si avvicinò a lei "tutto bene? Ho notato che ha iniziato a nevicare"
"Sì, ma per fortuna le strade sono percorribili"
Si ricordava benissimo di quanto lei amasse il freddo e soprattutto la neve.
Rammentava quando da piccoli, le uniche vacanze natalizie passate insieme, lui trascorreva il tempo a lamentarsi perché non poteva uscire a giocare con calcio.
Lei invece si metteva alla finestra ad osservare incantata quei fiocchi bianchi che scendevano e delicatamente si appoggiavano al terreno.
"Hai sempre amato la neve. Quindi è la cornice ideale per la nostra cena" sorrise invitandola a sedersi di fianco a lui su un divanetto.
L’aveva invitata a cena presso l’hotel di un suo grande amico, poco fuori Amburgo.
Si era recato da lui il giorno prima, e sapendo della sua discrezione, aveva deciso che quella era la location adatta per l’appuntamento con Sussy.
La sala infatti era appartata. Avrebbero quindi potuto cenare chiacchierare in modo tranquillo.
"Sei una continua sorpresa Benji! Ricordi pure che amo la neve?"
"In realtà ricordo la nostra guerra a palle di neve! Eri così combattiva!
"Tu mi avevi distrutto il mio bel pupazzo di neve! Dovevo fartela pagare!"
I suoi occhi lampeggiarono di sfida.
Price allargò le braccia "Touché! Questa cena vuole essere un modo per farmi perdonare!"
Lei lo guardò stupita.
"Per… Per il pupazzo di neve?"
"Per quello e per tutto il resto! Per quando ti tiravo i codini o le trecce e per tutti gli scherzi che ti ho fatto"
"Anche io non ero proprio un angioletto" ammise.
"Allora questa sarà una cena per ricordare i momenti passati e per festeggiare il fatto che ci siamo ritrovati"
Le prese la mano.
Sussy arrossì. Non riusciva a sostenere lo sguardo di quei due occhi verdi che sembravano penetrarle l’animo.
Quel momento di silenzio venne interrotto da un cameriere che portò loro due coppe di champagne.
La ragazza impugnò il bicchiere e lo bevve tutto di un fiato.
"Avevi sete?" sorrise sghembo il portiere.
"Volevo scaldarmi un po’!"
"Sono felice che hai accettato la mia proposta! Non siamo più riusciti a vederci la scorsa sera e..."
"La tua fidanzata ti ha portato via."
"Fidanzata? Di chi parli?"
"Di quella modella che era con te!"
"Ah quella? Non è la mia fidanzata! Ma una semplice amica se così si può chiamare. Ha insistito tanto affinché la portassi con me e ho ceduto!
Io non voglio quel genere di persona come compagna di vita."
"Ah no? E chi vorresti?"
"Una ragazza che abbia dei valori! Testa e cuore!"
"Oltre ad un bel culo e due belle tette!" lo punzecchiò Sussy.
Benji la guardò sorpreso "Guarda un po’ che sfrontata, e che vocaboli! Non si addicono ad una ragazza come te!
E comunque- si fece serio - oltre alla bellezza fisica, ci deve essere altro. Ecco come vorrei che fosse la mia compagna: una come te!"
Scandì quelle ultime parole in modo diretto, osservando la sua reazione.
Susanne arrossì vistosamente. Strinse il calice e bevve l’ultimo sorso di champagne, per infondersi coraggio e cercare una risposta.
Deglutì. Appoggiò lentamente il bicchiere sul tavolino e alzò lo sguardo "E’ per questo che mi hai invitato a cena Price?"
Il portiere la prese per mano e sfiorò le sue labbra contro il suo palmo. Strinse la mano dentro a quella della ragazza e la condusse al tavolo.
"Ci siamo ritrovati. Quei pochi minuti passati insieme mi hanno fatto tornare alla memoria alcuni ricordi della nostra infanzia e ci tenevo ad approfondirli.
Tutto qui. Sono anni che non ci vediamo. Godiamoci la serata ok?"
Sussy annuì. Prese posto di fronte a lui.
"Se me lo concedi, il menù l’ho deciso io per te. Spero che in questi anni i tuoi gusti culinari non siamo cambiati"
"Non più di tanto"
Benji annuí soddisfatto "Bene mi ricordo ancora molto di te allora"
La ragazza si sistemò meglio sulla sedia.
Vennero portati antipasti a base di verdure, un paio di primi piatti e un secondo di carne.
"Niente pesce. Tu che lo amavi tanto" constatò la ragazza.
"Qui sei tu l’invitata, e per me indovinare ciò che ti piace mangiare, è molto importante. Vedo che ricordo bene tutto"
"Per ora tutto ogni pietanza è giusta Price!.. Per ora..."
"Raccontami di te Sussy, cosa hai fatto durante questi anni"
"La mia famiglia si era trasferita a Londra e ho studiato per molto tempo là. Ho frequentato l’università di economia e ora lavoro per la società di mio padre"
"La sede di Monaco" puntualizzò Benji.
"Già! Sei ben informato!"
"Ho le mie fonti" sorrise sghembo allungando la mano verso di lei.
"Abitiamo nella stessa città e non ci siamo incontrati. E dove ci ritroviamo? Ad Amburgo! Dove ci vedevamo abitualmente da piccoli! Un segno del destino!"
"Il SGGK che crede a queste cose?"
"No... Ma se la vita mi ha regalato un piacevole ritorno al passato, perché non assecondarla e approfondire questa casualità?"
Scandí il verbo approfondire, guardandola maliziosamente.
Sussy avverti ancora il fuoco dentro di lei.
Da quando lo aveva rivisto, prima in TV e poi dal vivo, ogni volta provava quell'effetto.
"Hai…hai proprio ragione" balbettò. Cosa le stava succedendo?
Cercò di concentrarsi sulla cena.
"Altro da raccontarmi? Studio e lavoro e basta?"
"Al momento non sto frequentando nessun uomo Benji, se è questo che vuoi sapere!"
Il portiere inclinò la testa.
"Sei sempre stata diretta! Devo ammetterlo. Te lo avrei chiesto forse più in là, o nei nostri prossimi incontri. Ma... Grazie dell'informazione"
"Nostri prossimi incontri? Tu credi che..."
"Ovvio che sì! Ne sono certo!"
"Sempre sicuro tu! Mai una esitazione o un dubbio. Pure sul biglietto che mi hai lasciato. Nessuna richiesta ma solo la certezza che mi sarei presentata."
"Volevi forse rinunciare ad una cena con uno degli uomini più affascinanti? Ma soprattutto con il tuo amico di infanzia?"
"Cosa? Amico di infanzia tu?"
"Sì. Non puoi negarlo." appoggiò coltello e forchetta accanto al piatto e inarcò le labbra in un sorriso ironico
"stai mettendo in dubbio il nostro rapporto, di quando eravamo piccoli, e concordo. Ma noto che non hai esitato sul constatare quanto io abbia fascino"
Sussy scosse la testa
"Sono curiosa di vedere che dolce hai fatto preparare"
"Resterai stupita!" 
Vennero però interrotti da un cameriere.
"Signor Price, c'è il suo autista "
Benji si alzò per uscire dalla sala.
Susanne non poté non osservare quel pantalone attillato che seguiva la linea dei suoi glutei. Arrossì al pensiero di cosa doveva esserci di così bello sotto a quel tessuto.
La curiosità, la voglia di scoprirlo si fecero strada in lei.
Era dalla sera della festa che continuava a pensare al bel portiere, ma sotto un aspetto del tutto nuovo e inaspettato: Benji era davvero un bel ragazzo.
Bello? Un figo da far paura!
Quel fascino da bel tenebroso che lo caratterizzava sin da bambino.
Lo aveva sempre considerato uno snob aristocratico, egocentrico e smanioso di sfondare nel mondo del calcio. Nulla di più.
Ma adesso erano diventati adulti e sembrava esserci spazio anche per altro.
I suoi occhi erano rimasti incollati al suo magnifico fondoschiena finché Price non aveva lasciato la stanza.
Tornò poco dopo.
"Sussy, il mio autista mi ha detto che sta nevicando molto e che tutte le strade sono bloccate" si fermò un attimo per studiare la reazione di lei.
Benji incollò gli occhi sull’amica ritrovata e proseguì "Dovremo pernottare in hotel. Ho chiesto di farmi preparare la stanza"
Sussy avvampò per un attimo. Una stanza? Dormire con Benji? Magari avrà prenotato una doppia.
Solo più tardi lo avrebbe scoperto.
 
  
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