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Flashback
“Jen
guarda” – la voce della moglie la richiamò dalla lettura del copione che leggeva
seduta sull’isola in cucina. Si voltò verso il salotto e la vide seduta sul
tappeto di gomma e Sofia dall’altro lato.
“Che
fa?” – vide la piccola far forza sulle gambette per mettersi in piedi – “Ci
siamo?” – abbandonò quello che sta facendo e scattò verso di loro. La piccola
distratta da quel movimento cadde sul sederino, attutito dal pannolino e
arricciò le labbra prossima al pianto – “No paperotta, non piangere”
“Dai
Sofia, vieni dalle mamme” – Lana sorrise allargando le braccia. La piccola al
richiamo della latina mise su un sorriso buffò e ci riprovò di nuovo.
“Brava
amore” – Jen era tutta entusiasta, per una volta non si stava perdendo qualcosa
che riguardava la loro bambina. Si era persa la prima parolina e quando era
diventata brava a farsi mettere il pannolino al contrario. Sofia barcollò sulle
cosce morbide e si tenne in piedi e con passi incerti iniziò a dirigersi verso
le due donne – “Sei quasi arrivata, piccola” – sorrise guardandola e osservando
anche l’espressione di sua moglie, che era certa sarebbe scoppiata in lacrime,
da un momento all’altro.
“Mama”
– Lana la prese al volo poco prima che cascasse.
“Ciao
amore” – la sollevò e la sbaciucchiò.
“Sofia
sei stata bravissima” -Jen le diede dei bacini sulle guancette e la bimba rise
per il solletico.
“Ava?”
– batté le manine paffute.
“Sì”
– le abbracciò entrambe – “Vi amo” – sorrise Jen.
fine
Aveva
appena messo a letto Sofia nella sua culletta, erano sole in casa, Lana doveva
lavorare, avevano delle riprese notturne, e quindi non sarebbe rientrata.
Mentre si dirigeva in cucina, per appollaiarsi sull’isola e mangiucchiare dei
biscotti, una notifica sul suo pc l’avvisò di una videochiamata, a cui rispose.
“Ehi”
– sorrise vedendola nello schermo.
“Signora
Parrilla” – sorrise – “Non devi lavorare?” – chiese.
“Sì
tra pochissimo” – rispose – “Volevo dare la buonanotte a Sofia, mi sa che dorme
però” – disse guardando l’orologio.
“L’hai
mancata per un attimo” – sua moglie aveva l’aria preoccupata e non ne capiva il
motivo – “Stai bene, Lana?” – quando la chiamava per nome era per sortire la
risposta idonea, per non irrorare la pillola.
“Sono
un po’ tesa” – sbuffò – “Sai oggi facciamo la serie di scene a letto e”
“E?
Hai paura, amore sta tranquilla. Non è la prima volta che ti rotoli tra le
lenzuola” – cercò di alleggerire la tensione.
“Jen,
tu sei mia moglie, per quanto Alex sia l’uomo più dolce del mondo, attento, non
sono pronta”
“Amore
non mi stai tradendo, è finzione, immaginati di avere me su no?” – disse.
“Non
aiuta quello che hai appena detto Jen” – la guardò accigliata.
“Scusa,
sei la migliore attrice che conosca, sei mia moglie e ti apprezzo moltissimo.
Libera la mente, e non pensare a nient’altro che al tuo lavoro e a tornare presto
da me” – sorrise.
“Ti
amo tanto” – sorrise.
“Sennò
poi non vedresti questo” – si sollevò la canotta, ma non per far prendere un
infarto a sua moglie, ma per mostrarle qualcosa che aveva fatto con Sofia al
seguito.
“Jen”
– esclamò sorpresa, ammirando il suo seno sodo e poi vide quel segno
esattamente tra i seni – “Mi hai copiato il tatuaggio? Aspetta ti sei tatuata?”
– la guardò.
“La
prima e l’ultima volta, solo per te e Sofia” – sorrise e tirò giù la canotta.
“Non
l’ho visto” – si imbronciò.
“Lo
vedrai bene da vicino, La - na” – ridacchiò
“Adesso ti chiamano” – sorrise – “Ti
amo torna presto!”
Si
stese al suo fianco, sua moglie era ancora beatamente addormentata tra le
braccia di Morfeo. Le scostò i capelli rossi da sulla spalla e le lasciò dolci
baci sul collo.
“Lana?”
– sorrise ancora ad occhi chiusi – “Non rientravi domani?” – si beò dei baci e del
braccio che le circondò il fianco.
“Abbiamo
finito prima” -le mordicchiò il lobo.
“Non
hai mangiato ieri sera?” – portò un braccio all’indietro e infranse le dita
sulla nuca di sua moglie.
“Pensavo
di mangiare te per colazione” -sussurrò al suo orecchio – “Sei così nuda, che
mi è venuta l’acquolina in bocca”.
“La-na”
– sussultò alla mano che scorreva indisturbata tra le sue cose. La toccò quel
poco e poi portò le dita tra le labbra.
“Buona
come sempre” – e Jen si bagnò senza ritegno, immaginando quel gesto – “Io
inizierei, prima che si freddi” – la lasciò stesa e alzato il lenzuolo, finì
tra le cosce di sua moglie, che sussultò di anticipazione.
“Oh
La-na” – portò le dita tra i capelli mossi e ansimò quando la donna, sollevò le
sue cosce sulle spalle, accovacciandosi – “Oh ca’”
“Linguaggio
Morrison” – disse leccandola con insistenza.
“Dimentico,
scusa” – tremò quando la bocca la succhiò
– “Oh merda” – Lana le massaggiò i
seni, in modo estenuante – “A- m-o -r -e” –
tremò ancora quando entrò con la
lingua. Accarezzò lo spazio tra i suoi seni e sorrise a sentire
la pelle in
rilievo – “Ti piace?” – rispose con un
movimento della testa, fatto apposto
senza staccarsi, che le fece sgroppare i fianchi –
“Benedetta lingua” – e da
quel momento Lana si fermò solo dopo aver portato la moglie al
limite,
facendola esplodere tra le sue labbra.
“Buongiorno”
– la baciò sull’addome, sul seno e poi sulle labbra.
“Buongiorno”
– disse con voce ancora tremante.
“Stai
bene?” – le scostò i capelli dal viso.
“Adesso
meglio” – sorrise portando le mani nella sua vestaglia da notte – “Non ti ho
sentito proprio rientrare” – sorrise – “E questo?” – chiese tastando un punto
sul fianco destro di Lana sentendo qualcosa. Si prodigò a guardarlo in allerta.
“Ohi
calma” – aveva visto il suo sguardo agitato – “E’ un tatuaggio amore” – sapeva cosa
avesse pensato.
“Dio
ho perso dieci anni di vita” – disse accoccolandosi su di lei.
“Vedo
i capelli bianchi infatti” – le accarezzò la chioma, poi Jen si alzò per osservare
il disegno.
“È
meraviglioso” – disse tracciandone i contorni, erano sottilissimi, e segnavano
i profili di Jen e Sofia nella prima foto scattata insieme – “Lo amo” – sentì anche
il suo tatuaggio sfiorato dalle dita di Lana.
“Lo
so, e non pensavo ti saresti mai tatuata” – ammise.
“Per
te e Sofia tutto amore, sempre” – sorrise – “Vi amerò per sempre, e in
qualsiasi posto sarò, sarete con me sempre”
“Ti amo romanticona mia” – la strinse in un abbraccio e ripresero, avevano circa due ore prima che la loro piccola si svegliasse, dal sonno di bellezza.
Come
direbbe qualcuna mi è "cicciato" fuori un nuovo aggiornamento
con la baby Morrilla. Ho in mente una cosa molto buffa, ditemi anche
voi cosa sarebbe buffo scrivere sulla paperotta Sofia. Alla prossima
xoxo