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Autore: Jade Tisdale    06/07/2020    1 recensioni
[Nyssara | 8x10 | Oliver's funeral]
Quando si accorse che anche Nyssa aveva spostato lo sguardo altrove, Sara si morse il labbro inferiore, dandosi mentalmente della stupida. Era stato suo padre a proporre a Nyssa di accompagnarla fino alla Waverider perché lui aveva delle “questioni urgenti da sbrigare”. Non avrebbe mai dovuto assecondarlo.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Nyssa al Ghul, Sarah Lance
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Two stars in a dark night

 

 

 

How can I keep myself away
Before you leave
You must know you are beloved
And before you leave
Remember I was with you
And as you leave
I won’t hold you back beloved

 

 

 

La pioggia cadeva a scrosci sul prato di Villa Queen, mentre il vento creava una dolce melodia muovendosi tra le foglie dei tigli e dei salici piangenti. Nyssa strinse la presa sul manico dell’ombrello, inclinandolo leggermente verso Sara per evitare che si bagnasse. Lei se ne accorse e, per limitare la distanza tra loro, spostò la mano nell’incavo del braccio di Nyssa.
Sorpresa da quel gesto, la figlia di Ra’s al Ghul si voltò in direzione dell’amata, che ricambiò il contatto visivo. Sara si perse negli occhi di Nyssa per alcuni istanti; poi, sentendosi a disagio, arrossì e si girò dall’altra parte. Non era facile fingere che tra loro non fosse successo nulla.
Erano passati quattro anni dall’ultima volta che si erano viste, eppure, mentre Sara era chiaramente imbarazzata e non vedeva l’ora di andarsene, Nyssa avrebbe soltanto voluto parlare un po’ con lei. Niente di più. Niente di meno.
Quando si accorse che anche Nyssa aveva spostato lo sguardo altrove, Sara si morse il labbro inferiore, dandosi mentalmente della stupida. Era stato suo padre a proporre a Nyssa di accompagnarla fino alla Waverider perché lui aveva delle “questioni urgenti da sbrigare”. Non avrebbe mai dovuto assecondarlo.
Furono minuti interminabili, spezzati dal rumore della pioggia incessante e dei loro respiri che a ogni passo si facevano sempre più pesanti. Nonostante tutto, Sara non aveva lasciato andare la presa sul braccio di Nyssa, e quest’ultima continuava a tenere l’ombrello inclinato verso di lei. Era sempre stato questo l’amore, per loro; gesti, non parole.
Quando, finalmente, giunsero all’entrata della villa, le due donne si ripararono sotto alla tettoia. Sara si separò da Nyssa, allontanandosi di pochi passi; subito dopo, si sporse leggermente in avanti per riprendere fiato, poggiando le mani sulle ginocchia. Non era stata la pioggia a farle venire il batticuore, lo sapeva benissimo.
Nonostante le stesse dando le spalle, poteva sentire Nyssa chiudere l’ombrello dietro di lei. Se ne stava in silenzio a osservare Sara boccheggiare, e forse era proprio questa sua caratteristica a mettere a disagio l’amata. Nyssa era quieta, come sempre.
Nel frattempo, la pioggia era diminuita. Proprio ora che abbiamo trovato un riparo, pensò Sara. Doveva approfittarne per tornare sulla nave.
«Allora, ci separiamo qui.»
Nyssa pronunciò quelle parole come se le avesse letto nel pensiero. Sarà si voltò, incontrando le sue iridi nocciola. Non avrebbe voluto dirle di nuovo addio, ma sapeva di non poter fare altrimenti.
«Sì. La mia squadra mi sta aspettando.»
La figlia di Ra’s al Ghul accennò un sorriso. «Se è così, è giusto che torni da loro al più presto. Hanno bisogno di una leader che li guidi.»
«A dire il vero, le Leggende sanno cavarsela piuttosto bene anche senza di me» ironizzò Sara, infilandosi le mani nelle tasche del cappotto. Tralasciando le decine di casini che combinano di solito, avrebbe voluto aggiungere, ma si trattenne.
«Immagino sia perché hanno ricevuto un buon esempio.»
Sara arrossì, ma abbassò il capo per non darlo a vedere. Subito dopo, il vento fece roteare un turbine di foglie intorno alle due donne, come se fossero rinchiuse in un cerchio immaginario che le costrinse a limitare la distanza che le divideva.
Di conseguenza, Sara poté osservare più da vicino i lineamenti di Nyssa. Non era invecchiata di un giorno; al contrario, era diventata ancora più bella di prima. Ma non avrebbe mai trovato il coraggio di tramutare quel pensiero in parole.
«Forse è meglio che vada» disse invece. «Insomma... prima che inizi un temporale.»
Nyssa annuì piano, senza mai distogliere lo sguardo dall’amata. «Allora... ciao.»
La tensione era palpabile, e Sara si rese conto di essersi comportata da idiota. La verità era che anche lei avrebbe tanto voluto parlare con Nyssa, ma sapeva che, se lo avessero fatto, le cose si sarebbero solamente complicate. Ma non voleva nemmeno che quello fosse l’ultimo ricordo che avrebbero avuto l’una dell’altra, un timido saluto dettato dalla paura di pronunciare le parole sbagliate. Così, prese un respiro profondo, e fece una cosa che Nyssa non si sarebbe mai aspettata. Allungò la mano nella sua direzione, posandola sulla sua guancia.
Nyssa spalancò le palpebre, visibilmente confusa, ma Sara non le diede alcuna spiegazione. Invece, fece il possibile affinché quel contatto durasse il più a lungo possibile. Ci rivedremo, avrebbe voluto dirle, ma sapeva che sarebbe stata una bugia.
Quando Sara ritrasse la mano, Nyssa riprese a respirare. Fu come se una scarica elettrica le avesse attraversato tutto il corpo. Era la sensazione più bella del mondo. Se avesse potuto, sarebbe rimasta in quella posizione per sempre; ma quando l’amata prese ad indietreggiare, capì che era arrivato il momento di andarsene.
Sara si allontanò da Nyssa di qualche passo, pronta a lasciare il 2019. Tuttavia, proprio mentre stava per aprire il portale che l’avrebbe condotta alla Waverider, Sara bloccò.
No, pensò. Non poteva finire così. Mancava ancora una cosa.
Quando si voltò, Nyssa aveva già ripreso a camminare nella direzione opposta alla sua. Sara non ci pensò due volte e iniziò a correre. Non appena fu abbastanza vicina, si lanciò verso di lei e la strinse forte.
Nyssa si paralizzò, lasciando cadere l’ombrello a terra. Poteva sentire la guancia di Sara premere contro la sua schiena. Quel contatto le provocò un mal di stomaco improvviso, ma non si ritrasse. Il calore della pelle di Sara la faceva sentire amata. Finalmente, dopo tanto tempo, si sentiva a casa.
Nyssa poggiò la mano sopra a quella di Sara, beandosi di quella magica connessione che, di lì a poco, si sarebbe nuovamente interrotta. Chiuse gli occhi, incurante del fatto che la pioggia le stesse inzuppando i capelli e i vestiti. In quel momento, esistevano solamente loro due, una coppia di stelle luminose in un cielo buio.
Ad un tratto, Sara si alzò in punta di piedi e le sussurrò una frase in arabo all’orecchio. Subito dopo, sciolse l’abbraccio e tornò sui suoi passi.
Un sorriso le fece capolino sul viso. Adesso era pronta a lasciarla andare.
Nyssa rimase ferma nella posizione in cui Sara l’aveva lasciata, con le sue ultime parole che le rimbombavano nella testa.
“Resterò per sempre la tua amata.”

 

 

How can I keep myself away
We’ll sit
And talk the stars down from the sky
And I’ll not forget the chaos in your eyes, love
[Beloved – Mumford & Sons]

 

 

 

 

 


Amici, oggi sono un sacco emo(tional). Forse è perché ho finito la sessione estiva, o forse è semplicemente legato al fatto che fa tanto caldo; fatto sta che avrò iniziato questa fic un mese fa, ma sono riuscita a concluderla soltanto oggi. Piangete con me.

Ah, tra l’altro, ci tenevo a ringraziare voi lettori (anche quelli silenziosi) che continuate a darmi speranza. Insomma, dopo tutti questi anni, sapere di non essere l’unica a shippare ancora le Nyssara non può fare altro se non rendermi felice *occhiacuoricino*

A proposito, ho deciso di inserire questa fanfiction in una serie incentrata sulla parola “beloved” e probabilmente sulle reunion di queste due :3
L’idea mi è venuta quando mi sono ricordata di aver scritto una drabble intitolata “I’ll always be your beloved” qualche anno fa (sì, mi rendo conto che quel titolo sarebbe stato più adatto per questa storia, ma ormai quel che è fatto, è fatto).
Non so ancora se aggiungerò altre storie alla serie oppure no, penso dipenderà dall’ispirazione ‒ e da ciò che gli autori delle serie tv dell’Arrowverse hanno in serbo per queste due *evilgrin*
Nel frattempo, vi auguro una buona estate!

   
 
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