"È una palla di pelo, quella?" Minerva si volta di scatto nell'udire la voce riconoscibilmente stridula della donna. Ma prima che possa anche solo tentare di scappare, si ritrova sollevata in aria e poi stretta tra due tozze braccia rivestite di rosa.
"Oh, sì, sei proprio un'adorabile palla di pelo. Ti sei smarrito nel castello, tenero gattino?"
Non è così che sarebbe dovuta andare – pensa la vicepreside, mentre si divincola, miagolando forte. Avrebbe dovuto semplicemente dare un'occhiata all'ufficio della professoressa Umbridge, approfittando del fatto che lei non ci sarebbe stata.
È notte, del resto.
Eppure lei adesso è lì, l'accarezza e la coccola e... Per un momento Minerva si ritrova a trovare carine quelle attenzioni. Intanto, rinfodera gli artigli.


 

**

Dolores Umbridge è un'autentica spina nel fianco – con le persone.
È anche capace però anche un'inaudita dolcezza – con i gatti.
Ed è a quella tenerezza che Minerva anela inconsciamente quando si ritrova per l'ennesima volta sola nella sua stanza. Sono anni che è sola, non può credere che l'unico contatto fisico piacevole che riesca a ricordare negli ultimi anni sia stato mentre lei era un gatto – e con un rospo.
Non pensa alla Umbridge, solo alle sue mani soffici e al suo profumo stranamente gradevole. Oppure non pensa a niente, deve aver smesso di pensare se si ritrova alla fine proprio davanti all'ufficio rosa di sua spontanea volontà.
"Palla di pelo, sei tornato!" esclama la Umbridge con un sorriso più largo del normale, acciuffandola con rapidità.
Minerva si secca – con se stessa, prima di tutto e poi con lei, ma curiosamente solo perché la scambia per un gatto maschio.
È più collaborativa questa volta. Alla fine, fa persino le fusa.


 

Il furore della discussione accesa tra le due professoresse richiama l'attenzione di tutti gli studenti.
"Ehm ehm, Minerva cara, non ha letto la mia nuova normativa in merito alla punizioni?"
"Sì, sto cercando di dimenticarla in effetti. Questa non è la sua scuola, Dolores".
Ma i sussurri non sono udibili agli altri – un gioco che conoscono solo loro, anzi che Minerva è convinta di conoscere solo lei.
"Lo vedremo" dichiara Dolores sorridendo.
E poi abbassa la voce e sale due gradini per essere all'altezza dell'altra.
"La prossima volta che vuole passare del tempo con me può anche presentarsi in forma ehm umana. Amo i gatti, ma potrei trovarla più interessante come ehm donna".
Minerva rimane a fissarla con gli occhi sbarrati per un secondo di troppo, abbastanza da vederla sgattaiolare via in tutta la sua mole.
"Per la Barba di Merlino" impreca tra i denti.
Si chiede perché non ha avuto la prontezza di rispondere in tempo.
Si chiede perché una parte di lei sta davvero considerando quella proposta.