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Autore: _Niente_Paura_    09/07/2020    3 recensioni
Dal testo : "Lord Tywin Lannister, Lord di Castel Granito, Scudo di Lannispot, Protettore dell'Ovest e Mano del Re.
Un uomo che ha passato la sua intera esistenza nel terrore degli altri, e si costruì una maschera in pietra, poi un'armatura e poi vi rimase intrappolato dentro, incapace di poter esprimere amore, morì solo per mano di suo figlio."
VI posto per il contest "Villain’s Ballad" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joanna Lannister, Tyrion Lannister, Tywin Lannister
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canzoncine che mi hanno ispirata nella stesura :
Undertale OST
The Rains of Castamere
(questa versione in particolare ha 3 fasi come la mia storia ehehehe)


Il vecchio leone

Carcassa
 
Tytos era la perfetta rappresentazione di ciò che terrorizzava Tywin.
Un uomo senza controllo sul proprio potere, senza credibilità, incapace di preservare il buon nome della famiglia. Un sorriso sghembo stampato in volto, ma un leone senza denti che senso ha?
I nobili attorniavano come avvoltoi suo padre, sentendo il fetore di carcassa lontano un miglio. Casa Lannister stava morendo e loro famelici non attendevano altro che questo.
Sfregavano le loro rugose e grassocce mani, bramando un posto che avrebbe dato così tanto prestigio. Non v'era più nulla da prendere se non questo.
L'oro se l'erano preso, dicendo che l'avrebbero restituito. La bella figlia, data a dei miserabili Frey.
L'orgogliosa casa dei fieri felini, ora era ridotta a dei miseri gatti fin troppo grassi e pigri.
Dov'era finita la fierezza di casa Lannister?
Ciò spaventava Tywin, il primogenito di Tytos. Il suo futuro sembrava essersi smaterializzato, quell'egoista stava pensando a lui e ai suoi figli? Il cuore pesante, gli occhi sbarrati, quasi incredulo nel vedere quella puttana atteggiarsi come se avesse del sangue blu.
Rivoltante quella scena, disgustose mani che traboccavano di gioielli e pietre preziose. E quel gran porco che faceva? Assolutamente nulla. Se la rideva, insieme agli altri che lo deridevano.
Incredibile.
Inaccettabile.


Le labbra di un giovanissimo leone s'irrigidirono e s'indurirono, al punto tale da non far filtrare più alcun sorriso. Gli occhi si assottigliarono, mentre le iridi smeraldigne si fissavano su quella scena così surreale.
Occhi verdi con venature dorate, capelli biondi come se fossero fatti d'oro. Lineamenti bellissimi, accompagnati da una delle espressioni più gelide che Westeross avesse mai visto.
Tytos vedendo quel figlio così, cercò di capir cosa stesse succedendo. Ma l'unica cosa che ottene da quella gelida e marmorea statua di Tywin fu un'occhiata sprezzante.
Una fitta al cuore, ma era fin troppo buono, o forse fin troppo scemo, per prendere provvedimenti quel povero babbeo.
Forse ci credeva davvero che avrebbe potuto recuperare il rapporto col tanto amato primogenito.
Ma ormai s'era rotto qualcosa dentro Tywin, e non v'era più rimedio in ciò.
Fenice
Quando il leone sgangherato morì, non v'era alcuna paura negli occhi dei nobili, non v'era timore verso Tywin Lannister.
Anche se le prime voci cominciarono a girar quasi subito, dipingendolo come una fredda statua marmorea.
-Si dice che non abbia versato alcuna lacrima per il defunto padre.-
-Dicono che non sorrida mai.-
-Che strambo.-
Eppure, pur avendo le avvisaglie, nessuno di loro ebbe paura del giovane lord. Folli vi dico!
Non passò neanche un giorno che il primo segnale arrivò forte e chiaro.
Per le strade una puttana camminava nuda, braccata da scintillanti armature cremisi con rifiniture dorate. Ebbene era questa la fine che si faceva derubando casa Lannister, questo pensava un giovane leone rimirando dalla finestra di Castel Granito. Fiero, impettito e con la schiena ben eretta.
Volgeva gli occhi con raggelante freddezza verso quella donna, che fino a pochi mesi fa si rotolava come una scrofa fra i gioielli di cui suo padre la ricopriva.
Il volto fu avvampato da un'espressione disgustata. Volse il capo da tutt'altra parte, non incrociando mai più i suoi occhi con quella nauseabonda figura.


Ma ancora i nobili non avevano visto abbastanza, trattavano quel leone come fosse un semplice gatto da compagnia.
Pur facendolo presente, Casa Reyne non volle pagar ciò che doveva. Convinti loro d'esser al sicuro, d'esser forti, convinti che al di là vi fosse ancora Tytos.
Il giorno dopo l'esercito Lannister marciò verso Tarberk Hall, per calpestar cenere e rovine.
Il nuovo Lord radunò sotto il suo comando più di 6000 unità, e grazie all'aiuto degli altri lord, riuscì ad impartire una notevole lezione al lord ribelle.
Lord Walderan si scagliò contro l'imponente forza armata di Tywin Lannister, ma non ricevette alcuna pietà.
Castamere bruciò sotto il cielo dell'ovest, mentre il protettore ordinava d'allagare l'intera struttura. Non volle saperne nulla che v'era ancora gente all'interno.
E mentre il giovane Lord osservava i componenti della casa Rayne venir giustiziati uno per uno, non fece alcuna piega, neanche un ghigno soddisfatto.
Gelide iridi che rimiravano gli stolti che avevano osato mancar di rispetto alla sua famiglia.
Mentre dalle profondità di Castamere provenivano raggelanti grida, pian piano tramutati in gemiti soffocati, tutti loro realizzarono che Lord Tywin Lannister non era il defunto Lord.
Ed ogni volta che qualcuno osava dimenticarsene, bastava suonare delle dolci note per far iniziare a tremar tutti. Non volevano mica che cominciasse a piovere come era successo a Castamere?


Lord Tywin Lannister, ecco il nome che di bocca in bocca passava, parlando di quanto fosse cattivo, di quanto fosse spietato.
Una volta tanto le voci erano vere, e il giovane leone di Castel Granito non deludeva mai l'aspettativa. Garbato nei modi, spietato se necessario.
Stava sull'altare quando per la prima volta dopo tanto tempo sorrise. Timido, appena accennato, ma rivolto alla donna da lui tanto amata. Johanna.
Forse dopo tanto tempo qualcosa s'era sciolto nel suo gelido cuore, e finalmente v'era spazio per la famiglia.
Pietra
Ma tutto cambiò quand'ella morì, lasciando quello sgorbio in vece.
Stava dinanzi il fiume, tenendo un pargolo deforme tra le braccia che non faceva altro che urlare e scalpitare.
Osservò un piccolo Tyrion nei suoi primi istanti di vita, le braccia tese e contratte gli occhi divenuti fessure e le labbra rigide.
Poi rilassò i muscoli, l'espressione facciale divenne assente. Strinse forte a sé quello sgorbio e se lo portò sano e salvo fino a Castel Granito.
Da quel giorno non sentì più nulla, se non sentimenti pigri ed intorpiditi.


Il vecchio leone dal cuore un tempo gelido, ora s'era tramutato in pietra. Uno ad uno i tre pezzi di vita che gli erano rimasti, s'erano frantumati.
I suoi figli, che un tempo amava, non fecero altro che procurar dolore ed ormai ne era così saturo, quasi da non provarlo più.
Avanzava sempre con la schiena dritta, lo sguardo fiero d'una belva, d'un vero Lannister, fino a quando non l'atterrarono.
Lord Tywin Lannister, passò l'intera sua esistenza a cercar di mantenere salda la famiglia, mantener l'onore di questa e si sforzò fino all'ultimo di provare amore.
-Tu sei mio figlio.- Gli disse, ma forse neanche lui ci credeva fino in fondo. E molto probabilmente Tyrion lo capì, dato che lo uccise sulla latrina.


Lord Tywin Lannister, Lord di Castel Granito, Scudo di Lannispot, Protettore dell'Ovest e Mano del Re.
Un uomo che ha passato la sua intera esistenza nel terrore degli altri, e si costruì una maschera in pietra, poi un'armatura e poi vi rimase intrappolato dentro, incapace di poter esprimere amore, morì solo per mano di suo figlio.


N.d.A.
Ciao ^^ 
Intanto grazie se sei arrivato alla fine!  Poi ti volevo dire che ho adorato scrivere questa FF, ed era un casino che non scrivevo su questo Fandom, spero di ritornarci con qualche cosa di carino <3
Intanto vi ho voluto lasciare un qualcosa sul mio secondo personaggio preferito di tutte le opere mai lette/viste/giocate (è un bel posto caro Tywin, sei pure al di sopra di Aragon, voglio dire)
   
 
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