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Autore: Loka 98    10/07/2020    2 recensioni
"...molti eventi sono stati annullati in questo brutto periodo, altrimenti non starei certo qui a passare il tempo chiuso con te!” si lamentò per l’ennesima volta. 
“Cosa?” chiese l’altro tirandosi su. “Insinui che non ti piaccia passare il tempo con me?”
 “Oh...oh no caro, scusami” gli rivolse un sorriso dolce. “Non intendevo quello, sai che mi piace passare il tempo insieme a te” gli passò con dolcezza una mano sul viso. “Perdonami, a volte divento intrattabile”
 Ma Crowley non se l’era presa. Era solo uno dei suoi tentativi di stuzzicarlo.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Loka-98
 

 

Era una calda sera d’estate, e Aziraphale aveva deciso di chiudere in anticipo la libreria, siccome gli unici che vi erano entrati quel giorno erano lui e Crowley, il quale se ne stava spaparanzato con le braccia dietro al collo sul divano.

Un piccolo ventilatore arieggiava la stanza, e Aziraphale camminava, indeciso sul da farsi; per la prima volta dopo tanto tempo, si annoiava.

Aveva completato per l’ennesima volta l’inventario, non aveva voglia di fare una passeggiata, sarebbe svenuto per il caldo, e stranamente non aveva nemmeno voglia di leggere.

 

Doveva trovare qualcosa da fare.

 

“Angelo, smettila di andare avanti e indietro, mi metti ansia” gli chiese Crowley con aria annoiata.

 

“Non ci posso fare niente, mi annoio. Non so cosa fare”

 

“Prepara un dolce, no? Non ti andrebbe del gelato?”

 

“Non lo so fare, e richiederebbe troppo tempo” scosse la testa.

 

“E allora guardati un film”

 

“Mh, no, non mi va” sospirò storcendo il naso.

 

“Allora dormi, come sto cercando di fare io” si tolse gli occhiali, mostrando il suo disappunto.

 

“Mph, mi spiace di averti disturbato, oh tu essere bisognoso di riposo” lo guardò male. “La tua ultima fatica? Sventare l’Apocalisse? Quando è successo, un anno fa? Da allora non hai più fatto niente!”

 

“Innanzitutto non è vero, ho conquistato te” gli disse puntandogli il dito contro. “Ed è stata una faticaccia che mi è costata seimila anni di lavoro, altro che vacanza! Mi servirebbe un altro secolo per dormire!”

 

“Ehi” si illuminò l’angelo. “Ma è un ottima idea, andiamo in vacanza!” propose.

 

“Fa troppo caldo, e non possiamo influire sul meteo. Aspettiamo che si raffreddi un po’ la temperatura. Inoltre, dove vuoi andare? In questo periodo è meglio non muoversi” rifiutò Crowley.

 

“Sei proprio incontentabile” Aziraphale alzò gli occhi, passandosi un fazzolettino sulla fronte. Si sedette poi sul divano, scostando leggermente le gambe di Crowley.

 

“Parla quello che è da stamattina che girovaga avanti e indietro in mezzo a questo mucchio di libri”

 

“Non ci posso fare niente, mi sento annoiato! Inoltre molti eventi sono stati annullati in questo brutto periodo, altrimenti non starei certo qui a passare il tempo chiuso con te!” si lamentò per l’ennesima volta.

 

“Cosa?” chiese l’altro tirandosi su. “Insinui che non ti piaccia passare il tempo con me?”

 

“Oh...oh no caro, scusami” gli rivolse un sorriso dolce. “Non intendevo quello, sai che mi piace passare il tempo insieme a te” gli passò con dolcezza una mano sul viso. “Perdonami, a volte divento intrattabile”

 

Ma Crowley non se l’era presa. Era solo uno dei suoi tentativi di stuzzicarlo.

E dopo qualche secondo, gliene venne in mente uno molto particolare.

 

“Ho la soluzione ai tuoi dilemmi sulla noia angelo” si tirò su i capelli con un elastico.

 

“Davvero?” chiese speranzoso. “Di che si tratta?”

 

“Ti piacciono i giochi da tavolo?”

 

Poco dopo, entrambi erano seduti uno davanti all’altro su delle poltrone, mentre nel mezzo avevano posizionato un tavolino, con sopra carte da gioco e altre scatole.

 

“Dunque, io ho le mie navi e tu le tue, e il mio obiettivo è affondare le tue e viceversa?”

 

“Esatto angelo” annuì preparando la postazione da gioco.

 

“Oh, ma è crudele...è barbaro!”

 

“Angelo, è un gioco. Seriamente, smetti di pensare con quel tuo animo angelico e giochiamo, che ne dici?”

 

“Non so se me la sento. Sai, ci sono state davvero tante navi affondate da missili e cosa del genere, in molti hanno pagato con la propria vita...quelle povere anime” annuì deciso l’altro.

 

Il demone, per quanto volesse bene ad Aziraphale, a volte proprio non lo capiva. No, decisamente, non riusciva a comprenderlo.

 

“Allora te ne propongo un altro” sbuffò Crowley mettendo via le piccole navi e i tabelloni. “Risiko?”

 

“No! Santo cielo no, so che gioco è!”

 

“Sto scherzando angelo, se non ti piace battaglia navale come può piacerti un gioco che ha a che fare con la guerra?” Ridacchiò. “Certo che sei proprio strano” poi prese una scatola che dava l’idea di contenere un gioco molto colorato, più allegro e decisamente a misura di angelo. Gliela mostrò con un sorrisetto.

 

“Twister?” lesse Aziraphale sulla confezione. “E come si gioca?”

 

“Alzati che te lo mostro. Togliti le scarpe, questo gioco lo si fa scalzi”

 

“Oh, sembra interessante. E a che serve quella rotella?” la indicò mentre Crowley stendeva il tappetone”

 

“Adesso te lo mostro. Mettiti lì, davanti al tappeto. Adesso io girerò questa rotella e dovremo fare ciò che lei dirà, e così via turno dopo turno” con il dito, fece giare la freccia.

“Piede destro su rosso. Ora, fa come dice, metti il piede destro su un pallino rosso”

 

“Uno qualsiasi?”

 

“Si, scegline uno”

 

Per comodità Aziraphale scelse il primo. Crowley scelse quello dalla sua parte.

 

“Non sembra complicato” ridacchiò contento.

 

“Già, ma forse è meglio che tu mi dia almeno la giacca. Potrebbe essere difficile muoversi tra un po’”

 

“E come si vince a questo gioco?” chiese sfilandosi l’indumento dalle spalle.

 

“Vince chi non finisce con il sedere a terra” il demone gli rivolse uno sguardo malizioso. “Non credo ti convenga giocare con me, so essere abbastanza flesssssibile...”

 

“Non mi spaventi, lo sai?”

 

“Ah, se la metti così...tieni. Falla girare tu” gli diede il pezzo di cartone in mano, e il biondo fece per prenderlo.

 

“Ma!” disse tirandola indietro appena in tempo. “Voglio aggiungere un pizzico di brio a questa sfida. Sei d’accordo?”

 

“Di che parli?”

 

“Facciamo qualche partita...chi perde, paga pegno” si morse il labbro inferiore.

 

“E cioè?” alzò il sopracciglio, non capendo a cosa si riferisse.

 

“Per ogni partita persa, ci si toglie un indumento” sparò fuori, facendogli l’occhiolino.

 

“Cosa?! Questo è...questo è così da depravati!”

 

“O questo, o torno sul divano angelo. Oh su, non avrai mica paura” lo provocò.

 

Il compagno era completamente arrossito.

 

“Non ho paura…ma non ho mai fatto cose simili”

 

“Nemmeno io ho mai giocato a Sexy Twister. Ma secondo me sarà molto divertente...avanti, non essere timido. Ti ho già visto senza tutto quel tartan addosso”

 

Solo lui era in grado di metterlo in imbarazzo e di provocarlo in quel modo.

Aziraphale amava Crowley, e lo amava completamente.

Sapeva essere dolce e comprensivo e allo stesso tempo un tentatore smaliziato e provocante; lo detestava a volte per questo.

 

Il suo orgoglio non poteva permettergli di ritirarsi davanti ad una sfida aperta come quella.

 

“D’-d’accordo!” disse serrando I pugni. “Ci sto”

 

“Non ti tirerai indietro?”

 

“Certo che no!”

 

“Me lo prometti?” tirò fuori la lingua per leccarsi un labbro.

 

Alzando gli occhi per la poca pazienza, Aziraphale allungò la mano e strinse la sua. “Te lo prometto” lo guardò serio negli occhi.

 

“Uao...non credevo di riuscirci così facilmente. Bene bene, allora, fai pure” e questa volta, gli consegnò veramente il tabellone. L’angelo fece per muovere la freccia ma rimase leggermente accigliato.

 

“A...aspetta...perché ci sono anche le mani? Non era solo con i piedi?”

 

E detto questo, Crowley cominciò a ridere.

 

Fortunatamente i primi turni furono abbastanza semplici per Aziraphale. Si ritrovò in una posizione abbastanza comoda, che gli permetteva di reggersi senza troppi problemi.

Eppure doveva ammettere che non era un gioco rilassante come la dama o gli scacchi.

 

“Come ti senti tesoro?” chiese il rosso, ancora totalmente rilassato.

 

“Devo dire che è un ottima alternativa allo stretching” disse cercando di respirare a fondo.

 

“Bene, ora...piede destro su verde”

 

Aziraphale notò che il colore verde era molto lontano. Ma se si fosse girato, mantenendo il piede sul rosso e cambiando la posizione delle mani in modo tale da rispettare i colori, forse ce l’avrebbe fatta.

Con un po’ di fatica, riuscì a muoversi, e si ritrovò sempre appoggiato a quattro zampe ma con Crowley dietro di lui, il quale aveva portato il piede sul colore giusto con una mossa veloce ed elegante.

 

“Mh, ma che bella vista che ho da qui...” lo sentì ridacchiare.

 

“Crowley?” Aziraphale si girò, e notò che Crowley stava puntando proprio al suo di dietro. “Oh! Ma ti sembra il caso di stare lì a guardare?!” chiese arrossendo.

 

“Mi sto solo pregustando la vittoria guardando il tuo ben di Dio. Già me lo vedo senza quei pantaloni a coprirlo” alzò le sopracciglia, anche se l’angelo non poteva vedere il suo sguardo sensuale.

 

“Piantala, perderai tu!”

 

“Questo lo vedremo...ma intanto...” allungandosi leggermente, riuscì ad appoggiare il suo corpo a quello del compagno.

 

“T-togliti da lì! Mi farai cadere!”

 

“Quanto sei pesante, sto solo cercando di godermi il gioco” Crowley si godette quei pochi secondi di contatto prima di rialzarsi e non gravare troppo su Aziraphale.

 

L’angelo era determinato nel riuscire in quel gioco.

Ma bastò poco, e le sue braccia cedettero, cadendo a terra.

 

“Ahi!” si massaggiò il gomito.

 

“Ho vinto!” rise felice il demone, rialzandosi con semplicità. “Tutto bene?”

 

“Si...non pensavo potesse essere così complicato” ma forse, più che dolorante nel corpo, era più ferito nell’orgoglio.

 

“Beh, hai promesso. Avanti angelo. Via i vestiti”

 

“Uno solo!” fece segno con l’indice.

 

“Ah, e giusto perché tu lo sappia, quel papillon non conta come singolo. Vale tolto insieme al gilet...e alle bretelle”

 

“Ma questo non vale!”

 

“Facendo un rapido calcolo, tu hai più indumenti di me. Quindi non fare storie!” lo accusò Crowley, già immaginando come sarebbe andata a finire.

 

“Non mi piace questo gioco...tu hai più resistenza di me!”

 

“Te lo avevo detto. Preferisci battaglia navale?”

 

Ad Aziraphale piaceva l’atmosfera che si stava creando, ma il suo orgoglio nei confronti del gioco gli offuscava un po’ la vista. Forse con un altro gioco si sarebbe trovato meglio.

 

“No, ma preferirei cambiare comunque...che ne dici di una partita a calcio balilla? Ne ho visto uno in un bar qui vicino, e li trovo molto carini, inoltre si parla di sport. Del sano e pratico calcio”

 

“Mi chiedi veramente di farne apparire uno qui?” incrociò le braccia.

 

“Si...per favore” glielo chiese puntandogli contro i suoi occhietti dolci.

 

“Mh...togliti qualcosa angelo, e magari mi ricorderò come si fa” ritornò al tono di voce appiccicoso e sexy.

 

Allora Aziraphale si slacciò il papillon mantenendo uno sguardo fiero e quasi per nulla intimidito. Si slacciò i bottoni del gilet, e se lo sfilò. Tolse anche le bretelle, e come provocazione, aprì i primi bottoni della camicia bianca, e infatti Crowley era rimasto rapito dai suoi movimenti, e teneva su di lui i suoi occhi dorati e pieni di desiderio.

 

“Bene...è già di più rispetto a quello che vedo di solito”

 

“Ora però giochiamo” il movimenti del biondo si interruppero.

 

“Va bene...sexy calcio balilla sia” e nel mezzo della stanza ne fece apparire uno. Non era molto grande, ma era senza dubbio un intramontabile classico.

 

“Oh, molto carino...scelgo i rossi!” si affrettò l’angelo.

 

“Bravo, afferra quel manico tesoro” gli sussurrò il rosso.

 

Il suo sguardo si piegò in una smorfia divertita e puntigliosa.

 

“Crowley...” Assunse un tono quasi di rimprovero.

 

“Il manico per giocare...avanti, che cosa hai capito?”

 

“Non fare l’innocente...” prese la pallina bianca tra le dita. “E gioco pulito, mi raccomando”

 

“Come posso fare gioco pulito se la mia mente pensa sporco?”

 

“Smettila di provocarmi” rise Aziraphale, ormai accogliendo le se frasi con ilarità. Lanciò la pallina in mezzo al campo da gioco, e cominciò la prima partita.

 

“Oh, te la cavi bene” si complimentò il demone.

 

“Grazie caro” disse destreggiandosi tra attaccanti e portieri. “Anche tu”

 

“Arriviamo fino a cinque?”

 

“E sia” entrambi si fecero più concentrati, e dopo qualche secondo di gioco, Aziraphale fece il primo goal.

 

“Si!” esultò soddisfatto. “Goal! Mi piace questo gioco!”

 

“Bravo angelo, molto bravo. Spero ti piaccia anche questo...” sussurrò l’altro con voce suadente. Lentamente, le sue mani sbottonarono la camicia, per poi esporre tutta la sua pelle dalla vita in su. L’angelo lo guardò, e si rese conto che tutto questo sarebbe diventato tremendamente sensuale nel giro di poco tempo.

 

“Oh...beh...mi piace” disse, ma con tono più timido.

 

“Round due… preparati. Non ho intenzione di perdere, amore” lo sfidò, con della sana competizione.

 

“Se è per questo nemmeno io!” rinfacciò con un sorriso.

 

La pallina rientrò in campo, e questa volta passarono parecchi minuti.

Aziraphale tentò di rimanere concentrato sul gioco invece che sui pettorali di Crowley che avevano cominciato a coprirsi con un velo di sudore.

Era tremendamente affascinante.

 

“Non distrarti” lo ammonì il rosso.

 

“E chi si distrae?”

 

“Beh...in questo momento...TU!” E mandò in porta la pallina.

 

Diamine, non doveva pensare a lui! Lo voleva distrarre! Era tutta una sua tattica!

 

“Ah, questi capelli sono troppo lunghi” e detto ciò, tolse l'elastico per capelli, e li fece volteggiare con un paio di movimenti della testa; si fece una nuova coda, più alta e stabile.

 

“Tu, serpente tentatore”

 

“Angelo, la camicia. Avanti, non te lo ripeterò”

 

Ma al biondo venne una piccola illuminazione. Forse poteva sfruttare la cosa a suo vantaggio…

Ci rifletté qualche secondo. Poteva cercare di distrarlo.

 

“Oh, no caro. Non mi va di togliere la camicia” e detto ciò, passò ai pantaloni. Li slacciò, e scivolarono fino alle caviglie.

Il demone fece fatica a deglutire.

 

“Così va meglio” e si mostrò, portando l’indumento sul divano. Le sue gambe erano robuste e morbide, e sapeva quanto Crowley impazzisse per loro.

 

“Allora, round numero tre?” chiese innocentemente rimettendosi alla sua postazione.

 

“Me ne bastano due per toglierti gli abiti che ancora indossi”


“Prego allora” gli rispose con voce profonda.

 

Un altro round stava andando. E un’altra volta, un altro gol fu segnato.

 

“Ma non vale, è stato auto goal!” si lamentava l’angelo. Nonostante Crowley fosse effettivamente più distratto, nel tentativo di darsi uno slancio con il corpo per far vedere le gambe, Aziraphale perse il controllo della pallina, che finì nella sua porta.

 

Intanto Crowley se la rideva.

 

“Non mi interessa, è stato goal! Punto mio!” li segnò. “E...pegno tuo. Vuoi che ti dia una mano?”

 

Bollente dall’imbarazzo e dalla rabbia, il biondo rimase in mutande. Letteralmente.

 

“Quanto mi piace questo gioco” gongolò felice il compagno.


“Ora ti distruggo” furono parole pesanti per un angelo.

 

Quel round durò più degli altri. Molto di più. Entrambi erano determinati a non perdere, e avevano cominciato a respirare pesantemente, come provati dalla fatica. Concentrati al massimo, nessuno osava lasciarsi andare anche solo per un secondo.

La foga fu talmente tanta, che ad un certo punto la pallina volò per aria, uscendo dal calcio balilla.

Non riuscirono a vedere dove fosse finita, ma i loro occhi si persero sul reciproco avversario. Erano entrambi sudati, con il respiro affannoso, e si guardavano con ancora la competizione negli occhi.

Stavano bruciando.

 

Anche di desiderio.

 

“Crowley...” fu il primo a parlare.

 

“Si?”

 

“Cos’hai dietro l’orecchio?”

 

“Eh?”

 

L’angelo si sporse portando una mano vicino al suo viso, e dopo qualche secondo tirò indietro il braccio. Aveva una pallina bianca in mano.

 

“Oh, ma guarda, era finita nel tuo orecchio” la girò tra le dita ridacchiando.

 

“Angelo! Basta, non è mai stata nel mio orecchio, odio quando fai i tuoi trucchi di magia!”

 

“Ah si? Perché non guardi cosa c’è dietro di te?”

 

“Non lo farò mai!”

 

“Sicuro? Potrebbe esserci qualcosa di interessante”


“Mai! E ora giochiamo, sono vicino tanto così alla vittoria!”

 

“E se ti dicessi che ci sei già arrivato?” lo guardò con un sorrisetto sarcastico.

 

Ma il demone rimase più confuso di prima.

 

“Ma...che stai dicendo?”

 

“Voltati e guarda cosa c’è sulla poltrona dietro di te”

 

“Se è uno scherzo per fare un goal alle mie spalle, ti puoi scordare che io mi tolga i pantaloni!”

 

“Crowley, per l’amor del cielo, guarda dietro di te! Questo giochino sarebbe stato interessante all’inizio, ma adesso sta diventando noioso!”

 

Crowley allora si guardò alle spalle. Inizialmente non notò nulla, ma quando gli occhi caddero sulla poltrona, vide che appoggiate al bracciolo vi era la biancheria intima che Aziraphale stava indossando fino a poco prima.

 

Ebbe un fremito. Non seppe se di sorpresa, paura o eccitazione. Si voltò lentamente, incredulo.

 

L’angelo intanto lo osservava, mentre il calcio balilla copriva l’evidenza del miracolo che aveva fatto poco prima.

 

“...goal” disse Aziraphale con sguardo trionfante.

 

“A...Azi….” boccheggiò senza fiato. Stavano insieme da meno di un anno, e nonostante avessero approfondito la loro intimità mote volte, Crowley non era abituato a certe sorprese.

 

“Senti...io non ho ben capito come si gioca a questo calcio balilla...” iniziò innocentemente. “Perché non vieni qui e non mi insegni...a fare un bel gol?”

 

La sua voce profonda era la cosa più bella che le orecchie di Crowley avessero mai sentito, ancora meglio della musica dei Queen.

Era diventato paonazzo, ma dentro di sé si sentiva felice. Aziraphale lo sapeva stupire come niente e nessuno aveva mai fatto; a volte sembrava quasi cambiare totalmente, diventare molto più simile a lui.

Chissà se anche lui a volte mostrava un lato più calmo, dolce, un carattere simile a quello dell’angelo. Forse accadeva, ma lui non se ne sarebbe accorto.

Forse perché loro si completavano e influenzavano a vicenda. Si fidavano completamente l’uno dell’altro, ma nessuno stravolgeva la relazione o prevaleva; entrambi giocavano alla pari, in questo gioco ineffabile.

 

“Allora?” si ripeté il biondo. Il suo sguardo, oltre alla seduzione, tradiva una dolcezza e una purezza che poteva avere solo lui. Crowley lo amava, lo venerava, si nutriva del suo amore e delle sue dolci attenzioni.

Ma doveva proprio ammettere che quando provava a fare il malizioso, risultava fin troppo attraente.

 

“Con piacere” Crowley camminò lentamente verso di lui, arrivando dietro alla sua schiena; vi si appoggiò con il petto, e con le mani andò a toccare le asticelle del calcio balilla.

 

“Allora...” cominciò a sussurrargli nell’orecchio. “Devi rimanere molto concentrato, non importa quello che succede attorno a te”

 

Aziraphale era tutto tranne che concentrato. Tirò indietro la testa, appoggiandola sulla spalla del compagno.

 

“Devi...essere deciso” lo baciò sul collo. “Molto veloce” andò giù, verso la clavicola. “E colpire quando l’avversario non se lo aspetta...”

 

“Crowley...”gemette con dolcezza. “Non mi sembri molto concentrato...”

 

“Al contrario...ho tutta la concentrazione al posto giusto” le sue mani andarono a circondargli I fianchi. “Su di te...hai idea di quanto ti amo? Di quanto tu sia bello in questo momento?” riprese a regalargli una cascata di baci su collo, guancia, e nuca. Inspirò il profumo dei suoi capelli, mentre il corpo dell’angelo era solleticato da piacevoli scosse.

 

“Ti amo anche io” disse debolmente prima di deglutire.”Oh Crowley ti prego...ho bisogno di...”

 

Prima che potesse continuare la frase, Crowley girò il compagno, per poi iniziare a baciarlo sulle labbra. Lo baciò con amore e passione, stringendolo tra le braccia. La sua pelle morbida e liscia era un paradiso da toccare, in ogni parte del suo corpo, e vedere l’angelo crollare tra le sue braccia mentre i suoi occhi si chiudevano, era un brivido senza paragone.

Ripresero fiato.

 

“Sai...dovremmo giocare insieme di più” sospirò felice il biondo.

 

“Tutte le volte che vorrai. Sai, adesso c’è il mio gioco preferito”

 

“E come si chiama? Sexy…?”

 

“Si chiama fare l’amore con l’uomo che amo” gli disse appena prima di prenderlo in braccio.

 

“Oh cielo...” Aziraphale si sentiva sempre al sicuro, quando lui lo prendeva in quel modo. Crowley lo portò in camera da letto, e una volta che l’angelo fu sdraiato, si tolse il resto dei vestiti davanti ai suoi occhi, in modo lento e sensuale.

 

Con il fiato corto, lui lo osservava. La loro intimità era ogni volta una scoperta, le emozioni non si esaurivano mai, come il loro desiderio reciproco. Aziraphale gattonò verso di lui, per accarezzargli i fianchi e le cosce, mentre lui era ancora in piedi. Amava le carezze, sia darle che riceverle.

 

“Tu non hai idea di cosa scateni dentro di me angelo” gli disse mentre passava una mano tra I suoi riccioli color panna.

 

“Oh, credo di saperlo...” disse alludendo a una certa cosina sotto ai suoi occhi.

 

“Non solo lì, ma nel mio cuore. Tu mi sconvolgi” si inginocchiò sul letto, e spinse dolcemente Aziraphale per farlo sdraiare sul materasso. Il contatto tra la loro pelle era sempre qualcosa di meraviglioso. “Tu mi travolgi come una tempesta” passò tutto il suo viso con una serie infinita di baci, per poi passare al collo e alle spalle, un centimetro alla volta.

Baciò tutto il suo corpo, lasciando anche qualche segno rosso del suo passaggio in certe zone più delicate.

 

Quelle dolci attenzioni facevano impazzire il biondo, che si lamentava con moine acute, sospiri e gemiti provenienti dritti dalla gola.

 

“Tu sei il mio paradiso” gli confessò, appena prima di concentrare i propri baci tra le sue gambe.

 

Il suo amante si dovette tappare la bocca per non gridare.

Avvertì le prime vere scosse di piacere, e se le godette tutte.

 

“Oh Crowley” gemette nel palmo della mano. Con le altre dita libere, andò ad accarezzargli la testa, cercando di suggerigli i movimenti migliori; non che ne avesse proprio bisogno, ma un aiutino non guastava mai.

 

Avidamente, il demone continuò a tenerlo stretto, poggiandogli le mani sulle cosce aperte e sui fianchi. Li strinse tra I polpastrelli, avvertendone la consistenza.

 

“Ti potrei mangiare vivo” sorrise mentre si tirava su; le sue labbra erano rosse, gonfie e umide, perfette da baciare. E infatti, l’angelo lo tirò a sé, ancora scosso dal piacere che gli stava regalando.

 

“Per favore...voglio...voglio che tu...” balbettò con la vista offuscata.

 

“Sopra di me. Adesso” anche Crowley non ebbe alcuna forza di resistere.

Aziraphale si lasciò andare quasi subito. Sentì subito il sollievo, la fame, la voglia di abbandonarsi completamente al desiderio e alla passione.

Crowley era bravo a trascinarlo in quel vortice, siccome era il primo che vi sguazzava.

 

Gli prese una mano, mentre con l’altra si appoggiava al materasso, i suoi fianchi cominciarono a muoversi lentamente.

Il ringhio basso del rosso lo incoraggiò a ripetere quei dolci movimenti.

 

“Si...si Crowley, oh… ti prego ancora!”

 

“Non mi fermo angelo...non ne avrei la forza” la mano libera accarezzò il petto del compagno, sfiorando certi suoi punti sensibili.

 

Aziraphale si chinò, baciando le labbra di Crowley. Giocò con la sua lingua, mentre i movimenti di entrambi divennero urgenti e molto veloci.

 

Dentro di lui, Crowley viveva il paradiso. Era la sensazione più travolgente, bella carnale e sensazionale che avesse mai provato. Da quella posizione poteva ammirarlo dal basso, vedere i suoi movimenti per raggiungere maggiore piacere, i suoi occhi aprirsi e chiudersi, la sua bocca muoversi in leggeri spasmi, le sue curve arrossarsi in certi punti, e ora che gli si era appoggiato addosso, poteva sentire il suo cuore battere veloce.

 

Tum-tum, tum-tum, sempre più forte.

 

Aziraphale aveva preso a toccarsi da solo, e ciò eccitò Crowley a tal punto da gemere ad alta voce. Quanto amava quell’uomo.

 

Glielo sussurrò mentre si tirava su per abbracciarlo, mentre sollevava i fianchi per arrivare al punto massimo di piacere, mentre lo guardava negli occhi.

 

Nessuno dei due era più in grado di fermarsi.

Sembrò durare un infinità di tempo, e forse fu così. Ma alla fine, il primo a venire fu l’angelo, serrando gli occhi e gemendo di piacere.

 

Crowley lo raggiunse pochi secondi dopo, anche lui senza pochi lamenti.

Rimasero insieme, abbracciati, ancora incastrati alla perfezione. Fare l‘amore con un angelo era un’esperienza fuori dal mondo, esattamente come lo era farlo un demone così passionale come lo era Crowley.

Con un dolce bacio, finirono quello che era stato il loro gioco preferito della giornata.

 

“Crowley...è stato bellissimo...” ansimò.

 

“Bellissimo...” ripete lui. “Si, bellissimo...sei fantastico” riaprì gli occhi dorati.

 

“E tu sei meraviglioso...” si distesero sul letto insieme.

 

Rimasero in silenzio qualche secondo, cercando di riprendere fiato.

 

“Sai Aziraphale...ogni giorno, nel nostro rapporto, tu continui a stupirmi. Con te c’è sempre qualcosa di nuovo, nonostante ti conosca da così tanti anni”

 

Aziraphale ridacchio, accarezzando la sua spalla.

 

“Questo è il bello. Non ci annoiamo...almeno, non tra noi due”

 

“Si...” annuì il rosso con aria beata. “...che ne dici di un secondo round? Magari questa volta puoi fare tu un bel goal

Aziraphale alzò la testa. Non poté fare altro che ridere...prima di ricominciare una serie di attività che sicuramente non li avrebbe annoiati.

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Buonsalve a tutti gente!

 

Allora, questa mia fanfiction è nata grazie alla mia cara, dolce e tentatrice amica Arianna, o Longriffiths, infatti, dedico questa storia a lei (che ha anche fatto la bellissima aesthetic che trovate all'inizio della storia, non è bravissima? E l’ha fatta senza leggere la storia prima, voglio dire, mi legge dentro ormai!); dunque, la dedico a lei, che ogni giorno mi supporta e mi fa capire quanto possano essere meravigliose certe persone in questo mondo.

Bene, ora che ho compiuto la mia cattiva e buona azione quotidiana, torno a studiare. Cosa che dovrei fare, invece di stare qui, ma non ci posso fare niente, Aziraphale e Crowley stanno sulle mie spalle e mi aiutano a scrivere, ma adesso non posso ignorarli siccome a tutto questo ha preso posto anche Arianna!

 

Ti voglio bene <3

E voglio bene anche a questo fandom, e ringrazio infinitamente tutte le persone che mi hanno recensito, come sempre siete una gioia immensa (e chiedo scusa per non aver trovato il tempo di rispondere individualmente ad ognuno di voi). Spero che questo mio sclero vi sia piaciuto, un bacione!

 

A presto!

   
 
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