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Autore: JennyPotter99    13/07/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "AGE OF ULTRON"
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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16 Dicembre 1991- Siberia

In un posto freddo e buio, Bucky Barnes era costretto a subire un lavaggio del cervello.
Gli avevano costruito un braccio di ferro al posto del braccio perso anni prima e gli agenti dell’HYDRA lo avrebbero usato come un’arma.
L’uomo veniva comandato attraverso delle parole precise, come se fossero parole d’ordine e il suo cervello automaticamente si accendesse.
Brama, ruggine, diciassette, alba, Homo, nove, benevolo, benvenuta, uno, vagone merci.
Bastava dire queste parole e il soldato era pronto ad ubbidire.

Adesso- Lagos, Nigeria

In seguito agli avvenimenti della Sokovia, i nuovi Avengers continuavano a proteggere il mondo, ma sembrava che il mondo non volesse essere protetto da loro.
Il segnale decisivo giunse quel giorno, a Logos, gli Avengers erano sulle tracce di Runlow, un vecchio agente dello S.H.I.E.L.D., che voleva rubare un’arma chimica molto pericolosa.
Sul campo c’erano Steve, nascosto in un appartamento, Natasha e Wanda sedute ad un chiosco e infine, Mia e Sam postati su un tetto.
Tutti comunicavano attraverso un auricolare all’orecchio.
-Che cosa vedi?- chiese Steve a Wanda.
-Tanta gente…- rispose lei.
-C’è un bancomat, il che vuol dire telecamere, cioè più rogne per noi.- commentò Natasha.
-Nessuno ti ha mai detto che sei possessiva?- intervenne Sam.
-No, non credo.- continuò Mia, dondolando le gambe verso il vuoto. –Quando ci muoviamo?-
-Non essere impaziente, non lo abbiamo ancora individuato.- disse Steve, osservando un sospetto furgone dell’immondizia.- Sam, vedi il camion della spazzatura? Stacci attaccato.-
-Oh, finalmente.- continuò Mia, alzandosi e riscaldando i muscoli.
Falcon spiegò le ali metalliche e volò giù.
Poi Mia, che si gettò dal palazzo per atterrare su di lui.
-E’ magnifico!- gridò Mia, ridendo.
-Non farci l’abitudine!- disse l’altro.
Di Runlow avevano soltanto una foto di un giornale: indossava dei jeans marroni e una maschera che gli scopriva solo gli occhi.
Sam indossava degli appositi occhialetti per vedere meglio da lontano e gli tornarono utili per il riconoscimento facciale di Runlow.- Trovato!- esclamò.
Falcon e Wanda lo seguirono via aria, mentre Natasha, Mia e Steve via terra.
Sembrava essere diretto ad un edificio di sperimentazione attraverso un furgone militare: gli uomini di Runlow utilizzarono un gas tossico per stordire le persone all’interno, mentre loro si misero una mascherina.
-Vedo 6 nemici davanti all’edificio!- disse Sam.
Natasha giunse sul posto con una moto e la fece rotolare a terra per far scivolare due uomini, per poi stordirli con un pugno. -4.-
Mia si ritrovò davanti un uomo disarmato e con i pugni pronti.
La stessa cosa fece lei, ma l’altro la colpì per primo alla fronte.
La Dea aggrottò le sopracciglia arrabbiata e fece trasformare la sua mano destra in un duro martello di ghiaccio, colpendo il soldato al viso e facendolo volare via. -3.-
Steve, invece, venne trasportato dentro il palazzo attraverso i poteri di Wanda.- Togli di mezzo il gas!- le ordinò poi.
Il capitano entrò e si ritrovò davanti tre uomini con fucili puntati: si protesse con lo scudo dai proiettili ed essi rimbalzarono verso uno di loro dritto in testa.
Per il secondo uomo, Steve gli lanciò la propria arma alle gambe, che lo fece inciampare e cadere.
Da quell’angolazione poté notare che l’arma chimica era sparita e avvertì i propri colleghi tramite auricolare, prima che il terzo uomo nella stanza gli lanciasse una mina contro.
Il Capitano tentò di proteggersi con lo scudo, ma l’esplosione lo fece cadere giù dal primo piano del palazzo.
Egli vide che Mia stava utilizzando le mani a forma di lama e tagliava testa a destra e a sinistra.
-Mia!- la chiamò. –Stordire, non uccidere!-
La donna sbuffò. –Oh andiamo, poco poco.- gli disse, facendo gli occhi dolci.
–No, stordisci e basta.-
Mia sospirò e in quel momento vide Runlow fuggire verso il proprio mezzo di trasporto, ma lo bloccò, posizionandosi davanti a lui.
-Ti ricordi di me?- gli chiese, riferendosi a quel famoso giorni in cui i due si scontrarono nell’ascensore del quartier generale dello S.H.I.E.L.D. e per Runlow non era finita bene.
-Oh si.- esclamò lui, cercando di darle un pugno allo stomaco.
Mia lo bloccò e gli rigirò il braccio dietro la  schiena, notando poi una fialetta in una tasca.
Tentò di afferrarla, ma l’uomo la colpì alla schiena con la gamba e ciò la fece cadere a terra.
Così, Mia fu costretta a usare i poteri, ma lui la fermò prima che potesse farlo, usando la punta del proprio fucile per colpirla al naso.
Mia rimase stesa sul pavimento con il naso sanguinante.
A quel punto giunse Steve, mentre Natasha e Sam si occupavano degli altri uomini.
-Finalmente…E’ tanto che aspetto!- ringhiò Runlow, correndo deciso verso Steve.
I due si scambiarono calci e pugni, fin che Mia non ritrovò le forze per rialzarsi.
Nello scontro tra i due, la fiala cadde dalla tasca dell’uomo e la ragazza fece appena in tempo per afferrarla.
Steve riuscì a disarmare Runlow, ma egli sembrava avere in mano un esplosivo.
-Chi è il compratore?!- domandò il Capitano.
-Il tuo amico, il tuo Bucky, lui ti conosce.- rispose l’altro.
-Non devi farlo per forza.- disse Steve.
A quel punto, l’altro si tolse la maschera, scoprendo mezzo volto deturpato.- Mi hai fatto precipitare da un ascensore. Adesso tu cadrai con me.- gli sussurrò, premendo il dito sulla bomba.
Ma prima che potesse esplodere, intervenne Wanda che represse l’esplosione per salvare Steve con i suoi poteri, ma per farla espandere, colpì un palazzo poco più in là, facendo scoppiare un incendio.
Le grida si udirono quasi subito e gli occhi di Wanda si riempirono di lacrime: di sicuro il suo intento non era quello di uccidere qualcuno.
-S-Sam…Ho bisogno di vigili del fuoco.- balbettò Steve.
Mia corse subito verso l’edificio, per tentare di fare qualcosa con i propri poteri,ma salvò solo poche persone rispetto ai morti.

I giornali televisivi parlarono dell’accaduto per giorni e giorni, e Wanda quasi non ce la faceva più a sentire cose brutte su di se.
Quasi tutti gli Avengers abitavano al quartier generale e,passato qualche giorno, Mia bussò alla camera di Wanda, spegnendo la televisione.
-Non è stata colpa tua.- le disse, sedendosi accanto a lei.
-Ah no, allora riaccendi. I giornali ne parlano chiaramente.- ribatté lei.
-Loro non capiscono cosa comporta avere un potere del genere. A volte è difficile controllarlo.- continuò Mia.- Tu non sei un mostro, va bene?-
Wanda  fece un mezzo sorriso.- Grazie Mia.-
Dopo aver abbracciato la sua nuova amica, Mia si diresse ad un convegno per studenti organizzato da Tony in un teatro scolastico: egli era disposto ad accogliere le idee dei ragazzi e così decise di finanziare qualsiasi loro progetto.
Mia si fece viva dietro le quinte e lo aspettò con un sorriso. –Molto generoso da parte tua.- commentò.
-Sei venuta.- disse lui.
-Certo che sono venuta, te lo avevo promesso ed eccomi qua.- continuò lei.
Tony aveva appena fatto un discorso che comprendeva anche i suoi genitori e nel parlarne, si ritrovò un po’ scosso. –Scusami, ho bisogno di una boccata d’aria.-
Mia lo seguì un po’ preoccupata, mentre erano diretti verso l’ascensore.
Davanti ad esso vi era una donna di colore: anche lei aspettava l’ascensore, ma non aveva premuto il pulsante per farlo arrivare.
-Sono davvero tanti soldi.- commentò ella.
-Si fa di tutto per questi ragazzi.- continuò Tony.
-Davvero?- ribatté lei, tirando fuori una foto di un ragazzo sui 19 anni.- Questo è mio figlio, Charlie Spencer: un ragazzo modello, cervello abile e voti alti…E lei lo ha ucciso.- continuò, con freddezza.- Lei non ha fatto tutto per lui. Lei crede di combattere per noi, ma in realtà combatte per se stesso. Adesso mi dica, chi vendicherà mio figlio?-
Mia trascinò Tony in ascensore prima che potesse dire altro.- Non devi ascoltarla, tu hai fatto il tuo lavoro.- gli disse, mettendogli le mani su entrambe le guance per farsi guardare meglio.
-E’ colpa mia.-
-No invece, alcuni possono essere salvati, altri no. Abbiamo cercato di salvare il maggior numero possibile di persone e ci siamo riusciti.-
Tony non disse altro, si limitò ad annuire e Mia lo abbracciò di nuovo, cercando di confortarlo.
La terra la stava rendendo ogni giorno di più umana.
   
 
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