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Autore: Lisbeth Salander    15/07/2020    12 recensioni
A Bill non sono mai piaciute le fiabe d’amore che racconta sua madre. A queste ha sempre preferito le storie di paura e di avventura.
I brividi alla semplice vista della persona amata di cui tanto si narra gli sembrano tutt’altro che intriganti, se paragonati all’elettrizzante sensazione provata entrando in un’antica tomba egiziana.
Più che con le farfalle nello stomaco ha familiarità con scarabei ed acromantule e, senza ombra di dubbio, gli va bene così.
L’amore è sopravvalutato.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Fleur Delacour | Coppie: Bill/Fleur
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Aimer la révolution

A Bill non sono mai piaciute le fiabe d’amore che racconta sua madre. A queste ha sempre preferito le storie di paura e di avventura. 
I brividi alla semplice vista della persona amata di cui tanto si narra gli sembrano tutt’altro che intriganti, se paragonati all’elettrizzante sensazione provata entrando in un’antica tomba egiziana. 
Più che con le farfalle nello stomaco ha familiarità con scarabei ed acromantule e, senza ombra di dubbio, gli va bene così.
L’amore è sopravvalutato. 
È questo che Bill ha sempre pensato, anche a quindici anni con la sua prima fidanzata ed anche dopo, trascinato da altre storie fugaci.

Poi è arrivata Fleur ed il mondo di Bill si è rovesciato, insieme a tutte le sue convinzioni sull’amore, sui sentimenti, su strane forze che ti sconquassano testa, stomaco e cuore. 
L’ordine costituzionale dei principi fondamentali di Bill Weasley è stato sovvertito da una diciottenne francese, con l’espressione un po’ altera ed un quarto di sangue Veela grazie al quale riesce calamitare su di sé ogni sguardo.

Non è stata una rivoluzione immediata ma lenta, graduale e quasi impercettibile. 
Di  donne più belle, Bill non ne ha mai incontrate prima ma non è stata quella bellezza perfetta a determinare la sua resa, nonostante, sin dal primo momento, abbia esitato qualche minuto di troppo nel guardarla.  
Non sono state le movenze eleganti - impossibili da ignorare - ad attirare da subito la sua attenzione. 

La rivoluzione nel cuore di Bill è avvenuta attraverso le imperfezioni di Fleur perché, ne è certo, nessuno ha mai notato quanto è attraente il suono dei suoi sbuffi di impazienza, il modo strano in cui arriccia la punta del suo naso all’insù ogniqualvolta qualcosa non la convince, il tono che usa quando vuole esprimere il suo disappunto. 

Bill non si accorge di sorridere ogni volta che Fleur si sistema irritata sulla sedia, in lotta con se stessa, dopo aver sbagliato una parola in inglese né di poter focalizzare distintamente l’espressione imbronciata che le compare sul volto non appena un folletto la tratta sbrigativamente o le dà una risposta poco satisfaisant.

È nei difetti che Bill precipita, inevitabilmente, ai piedi di Fleur, nella scoperta di un’ostinazione impareggiabile che non si sarebbe mai aspettato da una ragazza che sembra nata soltanto per essere charmant.
Fleur Delacour è molto di più e lui lo scopre, giorno dopo giorno, nelle risposte pronte ed acute a chiunque osi sottovalutarla, nella sensibilità che mostra alle inquietudini di una società in guerra, della quale nemmeno è parte, in un pizzico di nascosta autoironia che raramente mostra.  
«Sei tu quello patient pour tout les deux, William» dice lei spesso e Bill indugia sempre un po’ nel guardarla, catturato dallo strano luccichio dei suoi occhi. 

Come in ogni rivoluzione che si rispetti, ci sono sempre delle piccole avvisaglie ma Bill, che non ha mai creduto né alle farfalle nello stomaco né alla pelle d’oca, non riesce a vederle o, peggio, le sottovaluta.
Minimizza l’abitudine di lavorare ad una sola scrivania, sedia contro sedia, fianco a fianco, quella di non pranzare più soli ma sempre con lei, la mano che è solita correre, in un gesto divenuto presto istintivo, a poggiarsi sulla schiena di Fleur.
Non si accorge della vicinanza tra di loro, quando parlano, scherzano, o del sorriso compiaciuto di Fleur quando lo sorprende a guardarla. 

La sua prise de la Bastille è avvenuta un comunissimo martedì di gennaio, freddo e cupo come i tempi che vivono.
È bastata una tazza di cioccolata calda, in un piccolo caffè della Londra Babbana dopo il lavoro. 
È stata sufficiente la ricerca di leggerezza che Fleur ha compreso ed assecondato e la cioccolata a sporcare le labbra di Bill per far crollare ogni minima resistenza e la sua corazza da uomo tutto d’un pezzo. 

Non la dimenticherà mai la risata genuina di Fleur, perché è stata quella, insieme ai suoi occhi scintillanti, a ribaltare ogni cosa.
«William, sei tous sales avec du chocolat».
Gli si è avvicinata piano, passandogli il fazzoletto sulle labbra sporche di cioccolata e continuando a sorridere mentre mille forze diverse si agitano nella mente e nel cuore di Bill.

È in quel preciso istante che ha visto la rivoluzione portata da Fleur, in cui ha realizzato di aver sempre sbagliato riguardo alle storie raccontate da sua madre sull’amore in grado di squassare l’anima così come il vento del Nord che scuoteva le grandi querce.
Soltanto in quel piccolo caffè, si rende conto di essere stato lui a sottovalutare il «sentimento più antico e forte del mondo», come direbbe sua madre, e di essersi arreso, senza resistergli davvero, a quel vento venuto dal Sud della Francia che lo ha scosso, piegato ed avvolto come nessuno prima.

È solo sfiorando la bocca di Fleur che Bill capisce di amare davvero quella rivoluzione.

Note: dunque, questa storia nasce dal gioco di scrittura Scrivimi del gruppo Facebook Caffè e calderotti. Le indicazioni che mi ha assegnato Maqry (
https://efpfanfic.net/viewuser.php?uid=806154 ) sono le state queste:
Personaggi: il tuo Weasley preferito.
Prompt: "Eros mi squassò l'animo, come il vento che sul monte piomba tra le querce" da un frammento di Saffo.
Genere: Romantico (obbligatorio),
Mi rendo conto di aver interpretato il prompt forse in modo un po' vago ma ho seguito l'ispirazione.
La storia è ambientata durante il periodo dell'Ordine della Fenice (1995 - 1996). Per eventuali erroracci di francese, vogliate scusarmi ma mi sono dovuta affidare a Google Traduttore.
Grazie ancora se siete arrivati fino a qui! 
Fede

 
   
 
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