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Autore: JennyPotter99    16/07/2020    0 recensioni
SEQUEL DI "KING OF THE FOREST"
Genere: Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’estate e la fine dell’anno scolastico stavano per arrivare.
Lo sceriffo aveva ripreso il suo ruolo, ma l’FBI lo teneva d’occhio e soprattutto l’agente McCall.
Anche se era tornato in città, Wendy e Scott ancora non gli avevano parlato e non credevano che lo avrebbero mai fatto.
Gli effetti del sacrificio al Nemeton iniziavano a farsi sentire e per Stiles, iniziarono con dei tremendi incubi dalla quale doveva letteralmente gridare a se stesso di svegliarsi.
Derek gli afferrò la mano.- Ehi, stai bene?- gli domandò, mentre i raggi del sole entravano dalla finestra.
Stiles si tirò su col busto, stropicciandosi gli occhi.- Sì, solo un incubo.-
-Che hai sognato?-
-Ho sognato di ritrovarmi dentro un armadietto degli spogliatoi a scuola…Sono uscito e in un’aula ho trovato il Nemeton…- spiegò Stiles.- Non riuscivo a svegliarmi, era come un sogno nel sogno, è stato orribile.-
Derek gli passò una mano sulla schiena, baciandogli il collo.- Tranquillo, era solo un sogno.- mormorò, allungando la mano dentro i suoi pantaloni.- Ti faccio calmare io…-
Stiles cercò di rilassarsi, ma non ci riuscì.- Sai qual è la cosa peggiore?-
-Quale?-
-Che non so se è reale.-
Derek ed Isaac, dalla cucina, sentirono Stiles gridare a squarciagola e il licantropo corse in camera, stringendolo a se.- Sssh, era solo un incubo, solo un incubo.-
***
Wendy scese dalla Camaro e mise lo zaino in spalla.
Mentre si avviava nell’edificio, notò una strana ombra che la seguiva.
Non era di un altro, era la propria: rappresentava la figura di un enorme lupo, trasformato completamente come lo era Peter all’inizio.
Corse verso il cortile, cercando di scacciarla, con il terrore che si sarebbe trasformata.
Infine, andò a smettere addosso a Stiles.
-Ehi, stai bene?- le chiese, prendendole le spalle.
Wendy si guardò le mani dalle quale erano venuti fuori gli artigli senza che avesse voluto.- Cazzo.- bofonchiò, nascondendosela nella tasca.
-Sta succedendo anche a te, vero? Qualcosa di strano.- continuò Stiles. -E’ per quello che abbiamo fatto col Nemeton, ne sono sicuro.-
Wendy iniziò seriamente a preoccuparsi.- Troviamo Allison.-
-Senti, dobbiamo parlare di quello che abbiamo visto nel bosco l’altra sera?-
-Peter è innocuo da Beta e per di più nessuno lo vede da giorni.- affermò Wendy.
La ragazza era all’inizio del corridoio, che fissava la porta d’entrata.
Wendy le mise una mano sulla spalla, facendola sobbalzare.- Allison?-
Allison si guardò intorno, piuttosto spaesata.- Che è successo?-
-Non lo so, diccelo tu.- intervenne Stiles.
-I-io ero all’obitorio…Mi hanno fatto vedere il cadavere di Kate, ma lei si è rialzata e ha cercato di uccidermi.- raccontò Allison.
-Sta succedendo a tutti voi.- esclamò Lydia.
In realtà non sapevano bene come comportarsi, nemmeno avevano capito cosa stesse succedendo.
-D’accordo, per ora cerchiamo di aiutarci a vicenda.- aggiunse Stiles.
-Ora non sono più io la pazza.- commentò Lydia, infine.
***
Nel pomeriggio, Stiles, Wendy ed Angelica passarono alla centrale di polizia: tutta la famiglia sarebbe andata a trovare la tomba di Claudia, la madre di Stiles.
-L’ultima volta che le abbiamo messo un vaso di fiori del genere, qualcuno se l’è rubato. 100 dollari sprecati.- commentò Stiles, mettendo sul tavolo una composizione di fiori. -Non ti dispiace se ho portato anche Angelica, vero? Dopotutto, era sua nonna…-
Angelica sorrise timidamente e lo salutò con la mano.
-No, certo che no.- rispose lo sceriffo, sorridendole.- Ma dovete darmi un po' di tempo…E’ difficile rendersi conto di avere una nipote già diciassettenne.-
Wendy annuì.- Lo capiamo.- gli disse, osservando tutte le scartoffie che aveva sul tavolo.- Cos’è tutta questa roba?-
-Stavo tirando fuori vecchi casi irrisolti per vedere se centrassero qualcosa col sovrannaturale.- rispose l’uomo, porgendole la foto di una bambina.- Ce n’è uno che mi tormenta: circa 8 anni fa, ci chiamarono per un incidente d’auto nella foresta: erano morte una madre e le sue due figlie. Il copro della bambina di 9 anni, Malia, non fu mai trovato…-spiegò.- Sul corpo del resto della famiglia vennero trovate dei morsi…Ho detto al padre che era stato solo un incidente, ma ora che ci ripenso, potrebbe non esserlo stato.-
-Credi che l’abbia presa un lupo mannaro?- chiese Wendy.
-Probabile: indovina cosa c’era quella sera.- disse lo sceriffo, porgendole il fascicolo.
Wendy lesse sul foglio.- La luna piena.-
Proseguirono al cimitero ed Angelica posò i fiori davanti alla tomba.- Com’è morta? Se posso chiedere…-
Stiles e suo padre assunsero un’espressione cupa.
-Era malata…Io ero appena diventato sceriffo e quella sera venni chiamato per un tamponamento.- raccontò lo sceriffo.- L’ambulanza era in ritardo, io stavo tenendo la mano alla donna che guidava, stava per morire…Mi ricordo che mi sussurrò: Va da lei. Mi sono detto che non era possibile, che quella donna non potesse sapere che mia moglie stava per morire. Così…Arrivai in ospedale quando era ormai troppo tardi. Stiles era in sala d’attesa con la testa fra le mani…Lui ha visto morire sua madre ed io no…Se solo le avessi creduto.-
Ad Angelica vennero i brividi.- Wow.-
-Non riuscivo a credere che tu fossi davvero mia nipote, ma in realtà tu le somigli molto…-
Era la prima volta che Angelica si strinse a suo nonno e finalmente si sentì in famiglia.
***
Il giorno dopo, ci fu la prima lezione di storia dopo che la Blake era sparita.
Wendy andò al suo armadietto con Allison per prendere il libro.
-Ieri sono andata nel bosco insieme a Lydia per provare con l’arco, l’ho quasi uccisa!- spiegò Allison.- Ho visto Kate correre per gli alberi! Sei sicuro che non sia tutto reale?-
-Non lo so, oggi pomeriggio io e Stiles andremo da Deaton, magari lui può dirci qualcosa.- le disse Wendy.
D’un tratto, Allison la guardò preoccupata.- Wendy, i tuoi occhi…!-
-Che hanno?-
-Stanno brillando!- esclamò Allison, guardandosi intorno per controllare che nessuno l’avesse vista.
Wendy cercò di aprire e chiudere gli occhi, ma il rosso non se ne andava.- Non riesco a controllarlo!-
Allison la spinse in un’aula vuota, mentre le comparvero anche le zanne e gli artigli.
-Stiles, hai bisogno della tua ancora!- commentò Allison, chiamandolo in fretta al telefono.
Stiles corse dentro la stanza e le prese il viso fra le mani.- Ehi, va tutto bene, sono qui!-
Il battito di Wendy accelerò, si sentiva sempre peggio.- Non funziona!- bofonchiò, infilzandosi le unghie nei palmi delle mani fino a farsi sanguinare.
Poco dopo, le zanne scomparvero.
-Come hai fatto?- le domandò Stiles.
-Il dolore ti rende umano.- mugugnò Wendy, col fiatone.
-Wendy, non è solo nelle nostre teste, io credo che sia reale.- commentò Stiles.- Faccio degli incubi dove devo urlare per svegliarmi e non so nemmeno se sono sveglio, poi. Sai, nei sogni non riesci a leggere…E sono due giorni che non riesco a mettere in ordine le lettere.-
-Neanche adesso?-
Stiles alzò lo sguardo sulla lavagna.- Sì.-
   
 
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