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Autore: Lacus Clyne    17/07/2020    0 recensioni
Raccolta di brevi one-shots sulla Unholy Trinity di Psycho Pass: Kougami, Ginoza e Akane. Il ritorno di Kougami in Giappone e l'impatto che esso ha sulle vite dei tre, sino al finale di First Inspector. E, naturalmente, un velo di Shinkane.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tsunemori, Nobuchika Ginoza, Nuovo personaggio, Shinya Kogami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Alieno.

Era così che gli era sembrato il mondo quando l'aereo del MOFA l'aveva riportato in Giappone. A casa. Durante quegli anni in fuga, tra guerriglia, scontri e sangue versato, la sola costante era stata il cielo stellato che di notte gli teneva compagnia. Si era perfino ritrovato a scomodare l'epitaffio sulla tomba di Kant*, pensando che la legge morale fosse ciò che gli rimaneva di sensato per non soccombere del tutto a quella incessante voce all'orecchio che gli ricordava, melliflua e diabolica, il suo peccato più grande. E così, Tokyo gli era sembrata improvvisamente troppo grande, troppo caotica, troppo meccanica, aliena come la Los Angeles di Philip K. Dick. C'era ancora posto per lui in quel mondo? Se l'era domandato più volte, durante quel viaggio che gli era sembrato eterno, nonostante i riguardi che gli erano stati riservati. Cortesia di Hanashiro per le cene da lui preparate. Quella donna sembrava saperne una più del diavolo. Non avevano avuto grandi conversazioni. Mentre lei si era occupata di dare una sistemata al suo curriculum, patteggiandone l'immediata esecuzione in nome dell'utilità presso il Ministero ottenendo, infine, la sua ammissione al Dipartimento Operativo in qualità di consigliere tattico e il blocco della lettura del suo coefficiente di criminalità, Kougami aveva dormito. O almeno, ci aveva provato. Il suo sonno era costellato di pensieri. Per Tenzing, che aveva lasciato in un mondo in cui lui era nuovamente considerato un criminale. Per il vecchio Sem, che portava avanti la resistenza a Shamballa Float. Per i suoi ex compagni di squadra. Hanashiro aveva scommesso con lui che avrebbe ricomposto la squadra in due o tre anni. Kougami aveva risposto che l'unico motivo per cui qualcuno di loro avrebbe potuto lasciare la Prima Divisione volontariamente sarebbe stato l'eventualità in cui fosse accaduto qualcosa a Tsunemori Akane. E quel pensiero l'aveva turbato più di ogni altra eventualità. Si erano lasciati con una promessa, a Shamballa. Se usciamo vivi da qui, torna a catturarmi, Ispettore. E poi, lei...

Un'intensa ventata di fumo della sua Spinel, subito scacciata dalla mano di Hanashiro, era servita a portare temporaneamente via quei pensieri e a ricordargli che in quel mondo alieno da cui era scappato cinque anni prima c'era ancora qualcosa che gli apparteneva. E qualcuno che lo attendeva da troppo tempo.

"Non più di cinque minuti. Cercherò a breve di farti avere più tempo" gli aveva detto Hanashiro, mentre lui scendeva dal SUV nero. Kougami aveva spento il resto della sigaretta, di cui aveva fumato non più della metà, e aveva annuito. E lei aveva arricciato le labbra, inarcando divertita il sopracciglio perfetto. "E comunque, sono curiosa di scoprire se avevo ragione o meno".

"Sta' zitta", era stata la sua risposta secca, prima di raggiungere l'abitazione in cui lei risiedeva. Per la prima volta da tanti anni, Kougami Shinya sentiva una certa inquietudine che diventava sempre più intensa tanto più le sue falcate erano vicine all'appartamento. Prese un sospiro e ricordò le parole che un tempo gli aveva rivolto Masaoka. Doveva avere coraggio per affrontare anche quelle situazioni. Trascorsero meno di trenta secondi da quando ebbe suonato il campanello a quando la porta si aprì.

Hanashiro l'aveva avvisato di aver già provveduto ad avvisarla del suo rientro, affinchè lo shock non le provocasse troppe variazioni nella tonalità, ma quando furono l'uno davanti all'altra, quando quegli occhi, dello stesso colore dei suoi, si spalancarono umidi come se la sua ragione di vita fosse finalmente di nuovo lì con lei e la sua voce si ruppe, tradendone l'emozione nel pronunciarne il nome, Kougami non potè non pensare che per la prima volta dopo tanto tempo, poteva abbassare le difese.

Sono a casa, mamma.

 

 

 

*****************************************

Prima parte, il ritorno di Kougami in Giappone. Ho pensato che il viaggio di ritorno possa essere stato davvero pieno di pensieri per Kougami, senza contare che rimettere piede in un mondo ipertecnologico dopo anni spesi in mezzo alla natura non sia stato particolarmente facile. E poi,lei... quanti pensavano che mi sarei riferita ad Akane nel finale? In realtà, il personaggio di Tomoyo Kougami è più approfondito nelle novel, almeno per quanto riguarda il fatto che Akane spesso è andata a trovarla e la donna (che, diciamocelo, ha avuto fegato a crescere tanto di Shinya da sola) è, a quanto pare, piuttosto tosta. Torno a dire, con un figlio come Kougami... :3 Oltretutto, del rapporto tra i due si intende qualcosa anche nel terzo film di Sinners of the System, quando Frederica praticamente lo psicanalizza. Quindi, perchè non accennare a ciò?

* L'epitaffio di Kant: "Il cielo stellato sopra di me. La legge morale dentro di me".

 

  
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