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Autore: Andrea Micky    19/07/2020    1 recensioni
[https://it.wikipedia.org/wiki/Editoriale_Metro]
[Popeye the Sailor Man]Le storie brevi ma ricche di morale delle Edizioni Bianconi sono state l'ispirazione per questa nuova avventura del celebre marinaio.
POPEYE and relative characters created by E. C. SEGAR
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il ristorante chic
by Andrea Micky

Tutto contento, Braccio di Ferro si diresse verso la casa della sua fidanzata, tenendo in mano un grosso mazzo di banconote.
“Vendendo il pesce che ho pescato, ho incassato millecinquecento dollari, che userò per portare Olivia al ristorante” pensò soddisfatto il marinaio.

In quel momento, Braccio di Ferro passò davanti alla trattoria della Sora Cesarina, proprio mentre l’anziana titolare stava affiggendo il menù del giorno.
“Salve, Braccio di Ferro. Hai fatto una buona pesca anche oggi?” domandò l’anziana.
“Certo, Sora Cesarina. E per festeggiare, porterò Olivia a mangiare fuori” rispose il marinaio.
“Perché non venite qui? -suggerì la Sora Cesarina- Oggi cucinerò i miei speciali spaghetti al sugo di pomodoro, seguiti da baccalà alla livornese e cassata siciliana fatta in casa. Inoltre, la tivù della trattoria sarà sintonizzata sul Cinque, dove trasmetteranno in prima visione un film di Renzo Montagnani”.
“Verremo sicuramente, allora” rispose Braccio di Ferro, che già pregustava un delizioso pranzo.

“Ciao, Olivia” disse il marinaio, entrando in casa della sua amata.
“Bentornato, Braccio di Ferro” rispose lei.
“Per festeggiare il mio cospicuo incasso di oggi, andremo a pranzo fuori -annunciò Braccio di Ferro- Perciò preparati, perché si va alla trattoria della Sora Cesarina”.
“Ah!” replicò Olivia, senza il minimo entusiasmo.
“Che c’é, Olivia? Ti é sempre piaciuto mangiare lì” ricordò Braccio di Ferro.
“Sì, ma é un ristorante come tanti, mentre io vorrei provare qualcosa di diverso” spiegò Olivia.
“Se le cose stanno così, dove ti piacerebbe andare?” domandò il marinaio.
“Al nuovo ristorante “Chez Paradisiaque”. É un posto molto chic, dove tutte le mie amiche hanno mangiato almeno una volta” rispose Olivia, con aria sognante.
“E va bene: andiamo pure lì, se ti fa piacere” acconsentì Braccio di Ferro.
“Prima però, dobbiamo cambiarci, perché, in posti come quello, bisogna vestirsi in maniera adeguata” disse Olivia.
“Si comincia bene” pensò il marinaio, provando un’istantanea avversione per il ristorante scelto dalla fidanzata.

Poco dopo, indossando i loro abiti migliori, Braccio di Ferro e Olivia varcavano la soglia del “Chez Paradisiaque”.
“Bonjour, monsieur et mademoiselle. Immagino siate qui per pranzare” li accolse il maitre, facendo un elegante inchino.
“Immaginate bene” rispose Olivia.
“In tal caso, suivez-moi” disse il maitre, dirigendosi verso la sala adiacente.
Così, Braccio di Ferro e Olivia vennero condotti in una grande sala da pranzo, con le pareti bianche e arredata con dei soprammobili dall’aspetto costoso, che suscitavano l’ammirazione dei clienti seduti ai tavoli del ristorante.
 
“Ehp! Questo posto é proprio sciccoso” riconobbe il marinaio, guardandosi intorno.
“E c’é anche un televisore a schermo gigante” notò Olivia, indicando una parete a cui era appeso un televisore grande quanto la lavagna di un’aula scolastica.
Facendo cenno di sedersi, il maitre disse “Se lor signori vogliono accomodarsi qui, fra poco il cameriere servirà le specialità del giorno. Nell’attesa, i signori potranno dilettarsi con un film recentemente aggiunto alla videoteca del nostro ristorante”.
“Perfetto: cibo di classe e intrattenimento raffinato” si compiacque Olivia.
“Non capisco perché Olivia sia così impressionata. Anche dalla Sora Cesarina c’é la televisione” borbottò sottovoce il marinaio.
 
In quel momento, il film cominciò, ma fu impossibile capirne l’argomento, in quanto i titoli di testa erano scritti con degli incomprensibili caratteri stranieri.
“Oh! Ma si tratta dell’ultimo film del regista Yuri Cecov” esclamò estasiata una delle clienti presenti in sala.
Subito dopo, sullo schermo televisivo, venne inquadrato un uomo intento ad innaffiare un’aiuola, a cui seguì una rapida successione di fotogrammi, che raffiguravano animali e oggetti senza alcun nesso con la scena in corso.
“Ehp! Ma che succede? C’é per caso un’interferenza?” domandò confuso Braccio di Ferro.
“Ma no. I cambi rapidi di soggetto sono una costante di Cecov, che si rifà ai modelli impressionistici tedeschi in voga negli anni ‘30” spiegò con disappunto la donna che aveva parlato poco prima.
“Ah, già!” concordò il marinaio, fingendo di capire quello strano discorso.
“Non faccia caso al mio fidanzato. Purtroppo, non s’intende molto di cinema” intervenne Oliva, sorridendo forzatamente.
“Si vede” sbottò infastidita la donna, voltandosi sdegnosamente dall’altra parte.
 
Fortunatamente, prima che la discussione degenerasse, arrivò il cameriere, portando due piatti contenenti il primo, che era un misto di cereali ricoperti da una salsa di colore rosso acceso.
“Ecco il nostro speciale stracotto di cereali in salsa piccante” annunciò il cameriere.
“Grazie mille” rispose Braccio di Ferro, portandosi alla bocca la prima cucchiaiata di cibo, mentre Olivia faceva altrettanto.
Ma subito dopo, il marinaio dovette tapparsi la bocca, per trattenere un urlo di dolore, in quanto il suo palato stava andando a fuoco, per colpa della salsa piccante.
“Qualcosa non va?” domandò il cameriere, notando lo strano gesto.
“No, no. É solo che gustare questo piatto suscita in me una forte emozione” si giustificò il marinaio.
“Già. Io mi sono perfino commossa” aggiunse Olivia, mentre gli occhi cominciavano a lacrimarle a causa della salsa.
Tranquillizzato dalla spiegazione, il cameriere andò a prendere il secondo, che consisteva in una pietanza a base di pesce bollito, preparata con del pregiato pangasio asiatico, le cui carni, identiche in tutto e per tutto al chewing gum, misero a dura prova la pazienza di Oliva e Braccio di Ferro.
Degna conclusione di quel pasto indigesto fu il dessert, che consisteva in una tortina guarnita con glassa azzurra, che diede ai due fidanzati l’impressione di mangiare una pietra pomice ricoperta di schiuma da barba.
Ma il colpo di grazia fu il conto, che raggiunse la ragguardevole cifra di milletrecento dollari, da cui il marinaio si separò con grande rammarico.
“Sob! Che esperienza terribile” sospirò Olivia, una volta fuori dal ristorante.
“Su questo siamo d’accordo” sbottò Braccio di Ferro, altrettanto abbattuto.

La Sora Cesarina aveva appena fatto entrare un paio di clienti nella sua trattoria, quando vide Braccio di Ferro e Olivia camminare mestamente sul lato opposto della strada.
“Braccio di Ferro! Olivia! Che vi succede?” domandò preoccupata l’anziana ristoratrice, vedendo i due così abbacchiati.
“Abbiamo voluto provare quel nuovo ristorante, che si diceva essere tanto raffinato…” spiegò Olivia.
“…e abbiamo speso quasi tutto il nostro denaro per del cibo immangiabile, che ci ha messo sottosopra lo stomaco” aggiunse il marinaio.
“Beh, se volete rifarvi la bocca, potete mangiare nella mia trattoria, anche se l’ambiente non é molto raffinato” li invitò gentilmente la Sora Cesarina.
“Per oggi, ne abbiamo avuto abbastanza di locali raffinati” disse Braccio di Ferro, ritrovando il buon umore.
“E non vogliamo più averci a che fare per un bel pezzo” aggiunse Olivia, mentre lei e il marinaio si dirigevano con passo deciso verso l’entrata della trattoria.

Poco dopo, Braccio di Ferro e Olivia stavano mangiando di buon appetito dei succulenti spaghetti al sugo, mentre, tutt’intorno a loro, la gente si godeva sia il cibo sia il film comico trasmesso sul piccolo televisore a muro del locale.
“Oddio miooo!” si lamentò Renzo Montagnani, quando si accorse di aver appoggiato la mano sulla piastra rovente di un fornello.
“Ah, ah, ah!” risero divertiti tutti i presenti.
“Credo proprio che posti come questo siano il nostro genere” disse Braccio di Ferro, cacciandosi in bocca l’ennesima forchettata di pasta.
“Puoi dirlo forte” concordò Olivia, senza smettere di mangiare.

FINE

   
 
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