Crossover
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Autore: PGV 2    21/07/2020    3 recensioni
ATTENZIONE: LEGGETE QUESTA FIC SOLO DOPO ESSERE ARRIVATI AL CAPITOLO 43 DI "THE COMMUNITY - TALES OF AN UNDERWORLD"!!!
Quarant'anni prima che Lorenzo e Danilo giungessero nella Comunità sotterranea sconvolgendo le vite di tutti i suoi abitanti, le cose erano molto diverse in questa società all'apparenza perfetta, ma in realtà contenitore delle ombre più oscure che si possano trovare...
Ripercorriamo insieme, passo dopo passo, le vicende principali che hanno coinvolto la Comunità ed i suoi abitanti partendo dal 1903 fino al 1943, anno in cui i due Grim della Superficie sono giunti sottoterra cambiando il destino dell'intero mondo per sempre!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Anime/Manga, Film, Fumetti, Giochi di Ruolo, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Community!'
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Ecco a voi come promesso il nuovo Capitolo della Fan Fiction prequel!!!
Questo Capitolo, dopo i due precedenti che hanno trattato di diverse situazioni simultaneamente, tornerà a parlare di un unico scenario sviluppandolo dall’inizio alla fine, anche perché si tratterà di qualcosa di degno di nota :).
Di che cosa?... Beh, mettiamola così. Sarà qualcosa di abbastanza tragico sotto un certo punto di vista, ma dall’altro anche di qualcosa ricolmo di speranza ;).
So che ho detto tutto e niente al tempo stesso, ma leggete qui sotto e lo vedrete voi stessi cosa voglio dire XD ;).
Prima del chap però, come sempre, passo all’Angolo dei Commenti:

Ash Visconti: Ciao Ash Visconti :). Sì, bene o male lo scorso è stato un Capitolo normale che si è limitato a chiudere alcune delle sottotrame che erano state anticipate nella fic principale, svolgendosi in quel periodo mi sembrava corretto mostrarle anche se così avrei perso un paio di Capitoli per farlo, ma ormai siamo alla fine di questa fic prequel e di conseguenza posso permettermelo per fortuna :). Praticamente sì, il motivo per cui Erza è finita a lottare nella gabbia al Crown Brothel è quanto accaduto alla sua famiglia dopo che Xehanort è diventato il Gran Maestro del Concilio, fino a quando i Gran Maestri erano Charlez e Ansem la famiglia di Erza era stata lasciata in pace, ma come sappiamo Xehanort non perdona queste cose, ed abbiamo visto nello scorso Capitolo com’è andata a finire loro T_T. Il cammeo di Nami è servito soprattutto ad introdurla in vista di qualcosa che accadrà verso la fine della fic, e considerando che lei ha avuto una vita normale che non serve raccontare a parte che per un’unica cosa, credo possiate già immaginare cos’è quella “cosa” di cui parlerò in questa fic prequel ;). La cerimonia di iniziazione dei Cavalieri dello Zodiaco è servita invece a rimarcare la figura della Grande Sacerdotessa e certe cose di cui è a conoscenza, come ha anche mostrato nella fic principale, e quando sarà il momento capirete tutto quanto sia sulla sua figura e sia su ciò che sa ;). Il momento in cui Madara ha ottenuto il Rinnegan era importante da mostrare perché così vi ho illustrato il momento esatto in cui sono ripresi gli esperimenti del Concilio sulla Primeval Rock e sul risveglio del Genoma contenuto nel DNA umano, e più avanti sia nella fic prequel che nella fic principale vi accorgerete che era importante specificare quando ciò è avvenuto :). Fortunatamente almeno nel caso di Itachi non c’è la vendetta nel motivo per cui si è unito al Concilio, Madara potremmo dire che è l’unico che si è unito a loro per questo motivo, nel caso di Itachi c’è solamente il desiderio di passare del tempo con l’unico parente che gli è rimasto in vita… ed anche il desiderio di sopravvivere quando il Concilio avrebbe distrutto il Generatore, naturalmente XD ;). Come ultima cosa, per quanto riguarda i tre ragazzini di The Promised Neverland, possiamo dire che sì, abbiamo avuto la conferma definitiva che li rivedremo come agenti del Concilio in piena regola, in fondo come ho già fatto capire se dei pg apparsi esclusivamente nella fic prequel sono segnati come ancora vivi significa che li rivedremo nella fic principale, è solo questione di tempo e li rivedremo tutti e tre… ed anche Isabella, pure lei è ancora viva e non va dimenticato XD ;). Ti ringrazio tantissimo per l’augurio, ormai il numero esatto di Capitoli della fic prequel è delineato e, se tutto va bene, meglio sottolinearlo dato che non è ancora sicuro, addirittura pure il numero esatto dei Capitoli della fic principale, ma per questi devo ancora fare un paio di calcoli e solo quando ne avrò la certezza matematica potrò dirla ;). Mi sono comunque prefissato di provare a finire tutto entro un anno al massimo (quindi entro Luglio 2021), e se tutto va bene ci riuscirò :) e naturalmente spero che questo ed i Capitoli che ci separano dal gran finale ti piacciano come gli altri che li hanno preceduti ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Nick Nibbio: Ciao Nick :). Mi fa davvero molto piacere che ti sia piaciuto tanto lo scorso Capitolo *_* e sì, purtroppo Erza non ha passato una bella infanzia in quanto Xehanort ha reso la vita di chi ha abbandonato il Concilio quando lui era in vita un vero inferno, e la famiglia di Erza rientrava in queste avendolo abbandonato quando c’era ancora Charlez come Presidente T_T. Sì, alla fine la bocciatura alla Scuola di Hokuto le è servita per imparare che non deve dare mai per scontate certe cose e che, se vuole ottenere dei risultati, deve impegnarsi, anche per questo ha dovuto accettare quell’orrendo lavoro di lottatrice della gabbia, fino a quando non avrà abbastanza soldi da farsi una vita vera dovrà arrangiarsi con questo, e sfortunatamente ci vorrà un po’ dato che la paga non è il massimo T_T. Mirajane naturalmente è interessata perché potrebbe essere una sfida degna di tale nome come suo fratello Elfman, ma la domanda adesso è se hanno fatto in tempo a battersi prima del ritiro di Mirajane, però questo lo scoprirete quando sarà il momento, non preoccupatevi ;). Confermo che qua Isabella è più cattiva rispetto all’originale, perché se nel Promised Neverland almeno voleva bene ai bambini ed era obbligata ad obbedire agli ordini dei Demoni, qui odia profondamente i bambini e non li sopporta, desidererebbe andarsene da quell’orfanotrofio ma per ordini del Gran Maestro ci deve rimanere, e questo naturalmente finisce per fare accumulare l’odio per i bambini in lei purtroppo T_T. Con l’inganno li ha convinti tutti e tre ad unirsi al Concilio, ma ora come hai detto giustamente anche tu bisognerà vedere cosa faranno Emma, Norman e Ray quando sarà il momento u.u ;). Mostrare quando Madara ha ottenuto il Rinnegan è servito soprattutto a collocare temporalmente questo evento, e spero che alla fine come scena vi sia piaciuta :) (Io mi sono potenziata, di conseguenza a me è piaciuta di sicuro! N.d. Madara) (Direi che tu non sei per nulla obiettivo in tutto questo -_-‘! N.d. Deidara) (Ho optato per il Rinnegan anziché lo Sharingan perché si sposava bene con l’immagine che avevo di lui e con come l’avevo descritto, anche se i poteri alla fine sono quelli dello Sharingan normale come si è visto :)! N.d. PGV 2) (Quindi in conclusione nulla è cambiato… N.d. Itachi) (Praticamente XD! N.d. PGV 2) (O_________________O!!! N.d. Quasi Tutti) (… Aspetta, cosa?! O_O N.d. Shun) (Tatsumaki… non indossa le mutandine?! O////O N.d. Seiya) (STUPENDO!!! *ç* N.d. Brook, Gold, Brock, Kogoro, Trunks, Issei e Kaiohshin il Sommo) (TACETE VOI!! è_é N.d. Sakura) (Sbaglio o era un pezzo che non li vedevamo? N.d. Nami) (Confermo! N.d. Lucinda) (E forse era meglio se non tornavano -_-‘! N.d. Misty) (Capito, quindi è una delle coppie creatasi tramite quella fic :). Cavolo però, hai riacceso in me dei bei ricordi, peccato che non vedrà mai la fine quella fic T_T! N.d. PGV 2) (Uff, avevamo buone possibilità di vittoria! N.d. Saga) (Vero… N.d. Conan) (Beh, per evitare che la nostalgia prenda il sopravvento, è meglio chiudere qui il siparietto con i miei pg XD ;). Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Madara ci teneva ancora al fratello perché lo considerava una vittima indiretta del suo maestro e non aveva colpe di quanto accadutogli, ma non poteva vederlo per ordine del Gran Maestro in persona e, dopo la sua morte, ha cercato quantomeno di reclutare il nipote su autorizzazione di Xehanort stesso. Alla fine, Itachi si è sì unito al Concilio, ma come hai giustamente detto anche tu non crede totalmente nella causa degli Illuminati, diciamo che lo vede semplicemente come un modo per recuperare il tempo perso con lo zio, e nella fic principale hai già visto che è effettivamente così ;). Sui precedenti tre Cavalieri dello Zodiaco ammetto di non averci pensato perché non ho mai pensato minimamente di mostrarli, ma volendo andare a scalare potremmo dire che erano tre dei cinque Bronzi apparsi solo nella Guerra Galattica e poi dimenticati… poveracci, un po’ pena mi fanno XD ;). All’epoca sì, era ancora poco convinta del ruolo che ricopriva Saori, ma adesso, da quando ha saputo che poteva essere la Grande Sacerdotessa che avrebbe visto la Profezia realizzarsi, ha iniziato ad essere meno depressa e più decisa, si può dire che l’arrivo dei Grim era proprio ciò che faceva al caso suo :). Come ultima cosa, se qualcuno avesse detto all’epoca a Nami che si sarebbe innamorata di un Grim probabilmente prima gli avrebbe riso in faccia e poi lo avrebbe preso a pugni per la cavolata detta, quando si dice il paradosso e le coincidenze XD ;). Ti ringrazio tantissimo per il continuo supporto che dai a me ed alle mie due fic finali, spero a questo punto che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto :). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

AlanKall: Ciao AlanKall :). Ti ringrazierò sempre tantissimo per trovare sempre il tempo per leggere e commentare i miei Capitoli nonostante tutto, davvero grazie mille!! *_* Già nel primo Capitolo della fic prequel avevo rivelato che la famiglia di Erza faceva parte del Concilio, ma l’ha abbandonato proprio durante quel Capitolo, e considerando che è stato solo un accenno è normale che ve lo siate dimenticato ;) pure io dimentico cose della mia fic, lo confesso T_T. Comunque sia sì, praticamente tutte le famiglie della Comunità all’inizio erano legate al Concilio, solo dopo durante i centocinquant’anni passati laggiù hanno iniziato a staccarsi da esso, ma all’inizio erano tutte affiliate a loro ;). Vero, almeno Erza sta continuando a lottare e questa di sicuro è un ottima notizia, però non nel migliore dei modi dato che per racimolare soldi è costretta a lottare nella gabbia del Crown Brothel T_T avrebbe preferito combattere all’interno della Scuola di Hokuto ed imparare la Tecnica a Tre Spade, ma sfortunatamente le è andata male ed un po’ dispiace anche a me per quello che le è successo T_T. Confermo che Emma, Norman e Ray per il momento non si sono ancora fatti vedere all’interno della fic principale, ma sappiamo che sono ancora vivi e che sono agenti del Concilio, di conseguenza prima o poi dovrebbero arrivare… teoricamente O_O XD ;) mentre per gli esperimenti posso subito tranquillizzarvi, fortunatamente il Concilio non li ha sottoposti ad esperimenti, così erano e così sono rimasti, e vedendo quanto accaduto a Nunnally e Nina direi anche per fortuna :). Sì, Isabella è stata un po’ scorretta a giocare la carta della famiglia con loro, ben consapevole che sono orfani e l’unica cosa che desiderano è una famiglia, è stata un infamata e bisogna riconoscerlo… e sfortunatamente ha pure funzionato T_T ma era ovvio che funzionasse alla fine T_T. Ho voluto mostrare come Madara ha ottenuto il Rinnegan perché mi sembrava giusto alla fin fine :) e se Itachi ha accettato di unirsi al Concilio è soprattutto perché voleva approfittarne per conoscere meglio lo zio, che è l’unico parente che gli è rimasto in vita, oltre che per sopravvivere quando il Concilio avrebbe distrutto il Generatore… sì, diciamo che Itachi non crede moltissimo nella causa degli Illuminati XD e potrai vederlo meglio anche nell’ultimo chap della fic principale che ho postato ;). La cerimonia per i Cavalieri dello Zodiaco è servita soprattutto per introdurre Seiya, Shiryu e Shun che non avevo ancora avuto l’occasione di mostrare, e sì come abbiamo visto nella fic principale Saori non è per nulla contenta della carica che sta ricoprendo sfortunatamente T_T però come ha mostrato un po’ di luce le si è riaccesa dato che ci sono buone probabilità che sia la Grande Sacerdotessa del giorno in cui la Profezia si realizzerà, e questo le sta ridando un po’ di felicità ;). Nami invece desideravo semplicemente introdurla prima di presentarla come segretaria del Presidente, dato che la sua vita è stata normalissima ho provato a trovare il metodo migliore per mostrarla ;) e sì, in effetti è parecchio ironico che Nami e Saori abbiano pensato quello, visto che sappiamo tutti come andrà a finire tra qualche anno XD ;) (… Beh sì, non posso negare che sembra l’abbia tirata per davvero! N.d. Nami) (Considerando quanto sta accadendo nella fic principale però, forse è un bene che l’abbiamo tirata… N.d. Saori) (Anche questo è vero! N.d. Gohan) (Cos’hai detto sulla Dea Atena?! è_é N.d. Cavalieri dello Zodiaco) (Ecco, appunto -_-‘! N.d. Riku) (Anche secondo me, ma sfortunatamente non siamo state noi a decidere… N.d. Teresa) (Beh, se la mia controparte ha visto qualcosa che non va in loro, forse un motivo c’è… N.d. Zoro) (Oh fantastico, ora sarò preso in giro perennemente -_-‘! N.d. Trunks) (Chiediti perché u.u! N.d. Goten) (Tu non ti impicciare, grazie -_-‘! N.d. Trunks) (Non vi preoccupate, renderò Trunks un guerriero completo! N.d. Teresa) (Al massimo la tua controparte lo farà! N.d. Conan) (Beh sì, ma è comunque me alla fin fine… N.d. Teresa) (Grazie Teresa!! *_* N.d. Trunks) (Sei un mito, Teresa!! *_* N.d. Quasi Tutte le Ragazze) (… Sempre più inquietanti! O_O N.d. Kiba e Yamcha) (Me lo immaginavo, in fondo ti conosco bene! N.d. Claire) (Gli Yoma sono pericolosi, quindi era giusto allenarti duramente! N.d. Teresa) (Non è strano AlanKall, tranquillo. Molti fanno come fai ;) sono proprio io che non amo gli spoiler per alcuni prodotti, ma per altri invece di solito li guardo ;)! N.d. PGV 2) (Quindi qualche volta guardi gli spoiler?! O_O N.d. Mitsuhiko) (Molto raramente! N.d. PGV 2) (Sempre meglio di nulla, immagino… N.d. Ai) (Già! N.d. Genta ed Ayumi) (Sentimento reciproco u.u! N.d. Cell) (Oh non temere, Claire è tutta tua mia cara! N.d. Freezer) (Tsk, se pensa che mi farò spaventare si sbaglia. Vuole combattere? Bene, io e la mia controparte la accoglieremo a braccia aperte! N.d. Claire) (Beh dai, se vogliamo dirla tutta in tanti qua dicono certe cose… N.d. Aqua) (Indovina chi? -_-‘ N.d. Riku) (Ehi!! O_O N.d. Sora) (La stessa cosa vale per Luffy! N.d. Nami) (E Naruto! N.d. Sakura) (E Goku! N.d. Chichi) (E Ash! N.d. Misty) (Ehi!! O_O N.d. Goku, Luffy, Naruto ed Ash) (Eheheheheheheheheh stavolta non succederà, ve lo posso assicurare! N.d. Freezer) (Staremo a vedere… N.d. Vegeta) (O_O Ehm i trucchi che potrebbe insegnare Teresa non so quanto possano essere belli O_O! N.d. Seiya) (Concordo O_O. Meglio interrompere qui il siparietto con i miei pg che non si sa mai. Ciao ed alla prossima!! :) N.d. PGV 2). Bene o male stiamo vedendo la storia di quasi tutti i pg apparsi nella fic principale, ad eccezione di pochi che non hanno avuto una vita movimentata e ne hanno vissuto una semplicemente normale, ma per gli altri la matassa sta venendo sciolta e tra non molto sapremo tutto quello che c’era da sapere :). Infine, per quanto riguarda Lorenzo e Danilo, posso anticipare che sì ci saranno, ma solamente in una scena e basta, quale naturalmente non te lo anticipo e lo vedrai quando sarà il momento ;). Per il resto, ti ringrazio davvero tantissimo per tutto il tuo supporto, e spero che anche il Capitolo qui sotto ti piaccia come gli altri che l’hanno preceduto ;). Ancora un enorme grazie per i tuoi complimenti ed il tuo sostegno e spero che anche i futuri chap possano piacerti come quelli passati :). Grazie per il commento.

Ed ora ecco a voi il ventunesimo Capitolo della fic prequel. Buona lettura a tutti quanti!! :)


CAPITOLO 21 – IL DRAMMA DI NINA!



Palazzo Presidenziale, Comunità, 06 Maggio 1940:
Erano passati moltissimi anni da quando il Concilio dei Sette aveva recuperato Nina, Jack Frost ed Alice dagli ADAM prendendoli sotto la sua ala protettrice.
Da quel momento, i tre bambini erano stati presi sotto la custodia dell’organizzazione, che per il loro bene li teneva sempre dentro una capsula criogenica essendo fin troppo instabili a causa del modo in cui erano stati potenziati.
Venivano rilasciati giusto qualche sera, per esercitarsi a controllare meglio i loro poteri, quando ormai non c’era più nessuno nel Palazzo Presidenziale ed avevano la Palestra libera per permettere loro di addestrarsi.
Si occupava Raichi di tutto, anche perché era lui che li teneva costantemente d’occhio per evitare che avessero una ricaduta, e si poteva dire che quello era forse l’unico lavoro che faceva con grande piacere per il Concilio.
In questo caso si trattava di badare a tre ragazzini che non avevano fatto nulla di male, e assicurarsi che non finissero prede dei loro stessi poteri. Per lo scienziato non c’era nulla di più nobile che aiutare dei poveri bambini.
Anche se, dopo tutti quegli anni, ormai erano cresciuti tutti e tre ed erano divenuti dei ragazzi a tutti gli effetti. Ora Jack Frost aveva diciannove anni, Alice ne aveva dodici e Nina invece ne aveva tredici.
Ormai avevano l’aspetto che avrebbero avuto a tre anni di distanza e, tutto sommato, nessuno di loro si lamentava della loro nuova vita.
Era vero, dormivano per giorni interi ed erano obbligati a vivere dentro quella struttura fino al giorno in cui sarebbero giunti in Superficie, ma se non altro ora avevano delle persone che si prendevano cura di loro e si assicuravano che stessero bene.
A tutti e tre andava più che bene quella situazione, anche perché era decisamente meglio di quando erano sotto l’ala di Fontaine, che li torturava continuamente facendogli passare dei mesi davvero da incubo.
In quell’istante, a mezzanotte e mezza di quel giorno, i tre erano già in Palestra, dove il dottore aveva fatto posizionare dei manichini per allenare i loro poteri, e vedere in questo modo se stessero iniziando a controllarli bene oppure se continuavano ad avere qualche problema.
Fortunatamente, sembrava che se la stessero cavando molto bene e che riuscissero a controllare le loro abilità piuttosto bene, visto che riuscivano a distruggere tutti i pupazzi senza perdere il controllo delle loro abilità.
In quel momento, Drango aveva appena compiuto un balzo verso l’alto in direzione di due manichini, che avevano l’aspetto di spaventapasseri di paglia con indosso una giacchetta da boscaiolo e un cappello di paglia.
Immediatamente, con il sorriso sulle labbra a dispetto di quando stava con Frank, si fece calare dalla forza di gravità contro di loro e, appena fu abbastanza vicina, assestò due potenti pugni dritti contro il loro petto.
Nonostante all’apparenza sembrassero di paglia, in verità erano fatti di acciaio puro, e ciononostante la ragazza riuscì a disintegrarli in un batter d’occhio, mostrando in questa maniera che la sua forza disumana era rimasta immutata.
Non provocò neppure potenti onde d’urto che avrebbero potuto distruggere la Palestra, e riuscì a controllarsi abbastanza da distruggere unicamente i manichini e fermarsi, senza rischiare di impattare contro il terreno.
Al tempo stesso, anche Alice stava mostrando notevoli miglioramenti con la sua abilità, e difatti si era posizionata al centro di ben otto pupazzi che la circondavano quasi come se fossero nemici minacciosi…
Ma lei ovviamente non si fece intimidire, anzi sorridendo malignamente estrasse ben due catene dalla sua schiena, che rimasero comunque legate alla sua schiena, e le fece girare all’altezza del volto dei “nemici”, facendo sì che le punte acuminate li decapitassero.
Anche in questo caso sembravano esserci miglioramenti, dato che da un po’ di tempo la ragazza riusciva ad estrarre le sue armi senza sentire dolore.
Nonostante fosse quella che Raichi definiva un Nessuno per via della struttura delle sue ossa, non poteva staccarsi le ossa che trasformava in armi una volta fuori dal corpo, e questo probabilmente era dovuto alle anomalie del modo in cui era stata potenziata.
Però ora, anche se non poteva ancora togliersi le ossa dal corpo dopo averle tirare fuori, non provava più male quando le catene uscivano da lei, e questo era sicuramente un passo in avanti, anche se c’era ancora molto da migliorare.
Infine, Jack Frost, con tre manichi davanti, adoperò un bastone di legno per generare del ghiaccio dalla sua punta e sparare tre stalagtiti che si diressero dritte contro il petto dei pupazzi, trapassandoli da parte a parte e, di conseguenza, “uccidendoli” sul colpo.
Lui inizialmente era stato il più difficile da stabilizzare, perché anche se aveva ereditato il potere del ghiaccio, proprio come Elsa, non riusciva a controllarlo neppure da calmo. Sembrava quasi che i suoi poteri si ribellassero costantemente a lui.
Il rischio con quello era che un giorno, perdendo il controllo delle sue abilità, l’albino rischiasse di congelarsi e di morire assiderato, e Raichi questo non poteva permetterlo, per questo aveva deciso di adottare una soluzione estrema.
Con il consenso sia del Gran Maestro che di Jack Frost, che aveva accettato per non rappresentare più un pericolo per nessuno, Raichi un anno prima riuscì ad estrarre la sua colonna vertebrale trasformandola in una sorta di bastone di legno, in maniera dissimile dall’abilità dei Nessuno.
Il ragazzo non era un Nessuno, però sembrava che avesse ereditato una colonna vertebrale rigenerante, probabilmente un'altra abilità racchiusa nel Genoma e allo scienziato sconosciuta dato che non aveva potuto analizzare bene il suo DNA per via del rapimento.
L’operazione, nonostante fosse molto rischiosa, fu un successo incredibile e, grazie a questo, sembrò quasi che la nuova arma del ragazzo divenisse una sorta di tramite tra lui ed i suoi poteri glaciali.
Infatti, il giovane da quel momento riuscì a controllare il ghiaccio che emanava il suo corpo, incanalandolo all’interno del bastone ed usando esso per poterlo concentrare e sparare come meglio preferiva.
Sfortunatamente l’estrazione della colonna vertebrale, che comunque si era già rigenerata dentro di sé, aveva fatto in modo che potesse controllare il ghiaccio solo con quell’arma in mano, ma a lui di sicuro non dispiaceva.
Anzi, in questo modo non sarebbe più stato un pericolo per nessuno, ed avrebbe potuto vivere nella stessa stanza degli altri senza rappresentare una minaccia costante per tutti coloro che gli stavano intorno, sia che fossero amici e sia che fossero nemici.
I ragazzi conclusero a quel punto l’addestramento, avendo terminato di distruggere tutti i manichini che erano disseminati nella Palestra, ed una volta conclusosi alcuni non nascosero il loro entusiasmo del momento.
“Evvai!!” esultò difatti Nina sollevando il pugno destro al cielo “Siamo migliorati notevolmente nel controllo dei nostri poteri!!”
“Già, così sembrerebbe…” affermò invece Jack, che con un’aria quasi malinconica stava osservando il bastone che reggeva con la mano destra.
“Mmmmm, ora che riesco ad estrarre le catene senza provare dolore, posso finalmente assaporare la gioia della distruzione e l’immensità del mio potere. E tutto ciò è davvero… eccitante!!” affermò invece Alice, portandosi entrambe le mani di fianco alla bocca ed assumendo un’aria goduriosa.
Drango non poté fare a meno di concordare con lei, al punto che si avvicinò alla giovane e, sollevando entrambi i pugni portandoli poco di fronte al volto, affermò sempre con gioia “Non è fantastico?! Siamo migliorati notevolmente da quando il Concilio ha deciso di prendersi cura di noi, e per di più quando sarà il momento ed avremo invaso la Superficie potremo finalmente vivere la vita che abbiamo sempre desiderato!!”
“Già, e la sola idea del male che faremo lassù… mamma mia, non riesco proprio a resistere!!” proseguì però la nera, continuando a pensare unicamente in maniera sadista.
Nonostante la rosa ritenesse l’amica abbastanza inquietante quando faceva così, non poteva che essere davvero soddisfatta dei progressi che stavano facendo. Finalmente avevano una vita, e quando si sarebbero stabilizzati e sarebbero andati ad uccidere i Grim, tutto sarebbe finito.
Jack Frost però non sembrava tanto convinto di quello che aveva sentito, e per questo non poté fare a meno di osservare entrambe le amiche con un’aria malinconica, quasi dispiaciuto per la nochalance con cui dicevano determinate cose.
Dei tre ragazzi, lui era l’unico che aveva qualche dubbio sul modus operandi del Concilio. Non andava frainteso il suo dubbio, gli avevano salvato la vita e sarebbe stato eternamente grato loro per averli strappati dalle grinfie di Fontaine…
Tuttavia, in quegli anni che erano stati al Palazzo Presidenziale aveva avuto modo di vedere che cosa facessero, senza contare che erano stati informati tutti e tre del piano finale dell’organizzazione, e non poteva negare che si sentisse abbastanza contrariato davanti a certi atteggiamenti che gli Illuminati avevano, li trovava quasi disgustosi…
Però si stava parlando di coloro che avevano ridato un senso alla sua vita, senza cui ora sarebbe probabilmente un soldato degli ADAM dopo che Fontaine gli aveva fatto il lavaggio del cervello, non poteva pretendere molto.
In più, non era neanche sicuro di potersi costruire una nuova vita al di fuori del Palazzo Presidenziale. Quella era la sua vita, e nonostante avesse dei dubbi, doveva farsela piacere, anche per il bene delle sue amiche, soprattutto di Alice che stava diventando un po’ troppo sadica…
*Chissà se troveremo davvero la pace un giorno…* pensò a quel punto, ricollegandosi a quanto aveva detto prima la rosa.
Lui non aveva alcun dubbio su quale fosse il suo concetto di pace: vivere una vita normale fuori nella Comunità, e magari poter riabbracciare sia Elsa che Schmidt, i suoi vecchi amici che erano riusciti a scappare anni prima dagli ADAM.
Chissà se erano riusciti a rifarsi una vita…
Mentre tutto ciò stava avvenendo, il Dr. Raichi era all’interno della Palestra e, non molto distante dall’uscio che conduceva fuori dalla struttura, aveva in mano una specie di blocco appunti dove stava prendendo nota dei miglioramenti dei tre ragazzi.
“Molto interessante, stanno migliorando la loro capacità di controllo. Sembra che tutto proceda a gonfie vele…” disse difatti il dottore, anche se era consapevole che nessuno lo stava sentendo in quel momento.
Lo scienziato aveva ormai raggiunto i sessantasette anni, per quanto avrebbe preferito morire molto prima a causa delle condizioni in cui versava, e doveva ammettere che lavorare con quei ragazzi era l’unico momento della sua vita che poteva definire… felice.
Vedere l’energia di Nina, la ritrovata sicurezza nel controllo di Jack Frost e la passione di Alice lo rendevano contento, erano solamente dei ragazzi che si erano ritrovati loro malgrado in una situazione più grande di loro, proprio come lui, per questo li capiva.
L’unica cosa che forse lo preoccupava un po’ era il sadismo che stava nascendo nella nera. Stava diventando un po’ troppo incline a godere del male altrui, e questo alla lunga poteva trasformarsi in una vera e propria ossessione per lei…
Tuttavia, almeno momentaneamente non aveva mai fatto del male a nessuno, seguendo gli addestramenti ligelmente e senza mai lamentarsi, di conseguenza poteva dire che non ci fossero problemi, almeno in quell’istante.
Però non poteva perdersi troppo tempo ad ammirare quei giovani, Xehanort voleva un rapporto entro la fine della nottata, e di conseguenza doveva analizzare i dati che aveva appena ottenuto e confrontarli con quelli precedenti.
Immediatamente iniziò a sfogliare le pagine, dando un’occhiata ai dati che aveva raccolto nell’ultima sessione di allenamento due mesi prima con quelli ottenuti in quel momento, e doveva dire che stavano andando davvero molto bene.
*Eccellente, hanno migliorato tutti e tre il loro controllo, se tutto va bene sapranno gestirsi perfettamente il giorno del’inv…*
Raichi non terminò mai la frase… in quanto proprio a quel punto si accorse di un dato, un dettaglio riguardante uno dei tre ragazzi che l’aveva lasciato scosso, in quanto fino a quel momento non era mai riuscito a notarlo!
Immediatamente strabuzzò gli occhi, e per poco la penna che reggeva con la mano sinistra non gli cadde a terra dallo stupore, non poteva crederci, ma come… eppure aveva riportato tutto benissimo, non poteva sbagliarsi…
Ma no, non poteva essere… un'altra possibile Nunnally no…
Per quanto avrebbe voluto rimanere lì con i ragazzi, doveva andare ad avvertire il Gran Maestro all’istante, tanto potevano badare a loro stessi tranquillamente, la priorità rimaneva un’altra in quel preciso momento.
Il figlio di Ansem doveva sapere…

Senza perdere tempo, Raichi si diresse dal Gran Maestro, che si trovava nell’ufficio del Presidente a causa di una sua ennesima assenza, per metterlo al corrente della situazione.
Bastò giusto mezz’ora prima che lo scienziato fosse davanti all’uomo, il quale si trovava seduto sulla poltrona di Goku all’interno della stanza in cui lavorava, mentre il dottore si trovava sempre sopra la sua sfera a circa tre metri dalla scrivania.
L’albino era stato informato prima del suo arrivo in modo che potesse stoppare momentaneamente quello che stava facendo, essendo una questione della massima urgenza dato che uno degli “esperimenti” aveva qualcosa che non andava…
Ciononostante, sembrava comunque che il bianco non avesse preso molto bene l’interruzione, dato che osservando malamente l’anziano gli disse “Spero che tu abbia una valida motivazione per aver interrotto il mio lavoro. A causa di quell’idiota di Goku, sono costretto a fare gli straordinari oggi…”
Anche se era rimasto a palazzo principalmente per avere un rapporto completo dal vecchio alla fine della nottata, era anche obbligato a svolgere il lavoro del Son in sua assenza e sperava di concluderlo prima del rapporto, per questo quell’interruzione non l’aveva per nulla gradita.
Raichi ne era consapevole, e per questo si scusò subito con lui sostenendo “Mi dispiace molto, Gran Maestro. Ma nei dati che ho raccolto oggi sui tre Potenziati è emerso un dettaglio che ritenevo fosse giusto riferirle…”
Gli aveva già parlato tramite una chiamata di poco prima del dettaglio, di conseguenza neanche si sorprese di quella specificazione, però desiderava che passasse subito al sodo, in modo che potesse così tornare immediatamente al lavoro.
“Allora parla, non farmi perdere troppo tempo…”
Cavolo, sembrava già di pessimo umore, evidentemente sostituire continuamente la negligenza del Presidente stava iniziando a seccarlo… non che all’azzurro dispiacesse questa cosa, però non era un bene che fosse irritato proprio in quel momento, visto che quello che doveva dirgli era molto delicato…
Comunque fosse, decise lo stesso di parlargli già in quel momento, anche perché ormai era lì ed era inutile tornare indietro, e per questo come prima cosa lanciò letteralmente il suo blocco appunti sulla scrivania.
“Ho raccolto come mi ha chiesto i dati sui miglioramenti dei tre Potenziati. Stanno imparando a controllare meglio i loro poteri, e da quando abbiamo estratto la colonna vertebrale di Jack per trasformarla in una sua arma anche lui è migliorato molto…”
“Mi fa piacere la cosa… ma mi ha interrotto solamente per questo?” domandò però Xehanort, che nonostante fosse contento che i tre ragazzi stavano migliorando non poteva ancora nascondere la sua leggera ira del momento.
Certo, se magari lo faceva finire avrebbe scoperto il perché aveva chiesto un colloquio urgente con lui, visto che era un tipo paziente poteva averne un po’ anche per quel momento… ma va beh, aveva già capito di averlo beccato nel momento sbagliato.
Così, dopo circa un paio di secondi di silenzio, Raichi continuò specificando “… Tuttavia, uno dei tre sta presentando un'anomalia negli ultimi allenamenti…”
Ecco, sembrava che quella frase fosse finalmente riuscita a catturare l’attenzione del diretto interessato, visto che sollevò il sopracciglio sia confuso che interessato e, per la prima volta, sembrò veramente attento a ciò che diceva.
Istintivamente, dato che se ne intendeva di scienza anche se non era un esperto, prese il blocco appunti del dottore e cominciò a sfogliarlo per osservare i dati che aveva raccolto, e nel frattempo l’anziano continuò a parlare.
“Il soggetto Nina Drango, ultimamente, ha iniziato ad essere meno precisa nei colpi. Inizialmente credevo che fosse unicamente per una mancanza di controllo della sua immensa forza fisica… ma poi ho riguardato i dati raccolti in questo periodo e, purtroppo, non è così…”
Gli era molto difficile doverlo ammettere, anche perché non aveva idea di che cosa le avrebbe fatto il figlio di Ansem quando avrebbe saputo la verità… però doveva saperlo, anche perché a causa del dispositivo che aveva in testa l’avrebbe comunque saputo prima o poi.
Per questo, stringendo i pugni sulle ginocchia e digrignando i denti, dovette avvertirlo “Lei… è un fallimento!!”
Inutile dire che, sentendo le sue parole, il figlio di Ansem sollevò lo sguardo dal blocco appunti che stava ancora osservando ed iniziò a guardare l’anziano, anche per capire il motivo per cui aveva pronunciato quelle parole.
“In che senso fallimento? Possiede i poteri, lo abbiamo visto…” specificò difatti l’uomo.
Allora l’anziano dovette avvertirlo “Sì, è stata potenziata, questo è vero. Però temo che il modo in cui il suo Genoma sia stato sbloccato abbia fatto in modo che la percentuale di successo venisse completamente stravolta…”
In pratica stava dicendo che l’averla potenziata torturandola e risvegliando a forza il suo codice genetico nascosto è stata la chiave per renderla un “fallimento”, anche se ancora non comprendeva il motivo per cui la definiva così…
E per questo Raichi glielo spiegò immediatamente “A quanto pare il modo in cui è stata potenziata ha fatto sì che il risveglio del Genoma influisse sulla sua vista, già adesso sta iniziando a calare e la sua precisione ne risente, anche se per il momento non è nulla di irreparabile. Ma tra cinque anni la sua vista comincerà a calare vistosamente… e poi, due anni più tardi, lei…”
Era molto dura dover pronunciare quelle parole, aveva finito per affezionarsi a tutti e tre i Potenziati negli anni in cui aveva dovuto tenerli d’occhio, ed erano ciò che riusciva ancora a dare un senso alla sua vita… ed ora doveva ammettere che… che…
“… Lei diventerà cieca completamente!!” annunciò alla fine l’anziano.
Il tutto lo fece abbassando il volto e continuando a stringere i pugni sulle ginocchia ed a digrignare i denti dal furore. Sperava che una situazione del genere non si verificasse, e non avrebbe mai pensato neppure che si potesse manifestare…
Xehanort ascoltò quanto aveva detto molto attentamente, e rimase anche per circa cinque secondi in completo silenzio, alternando uno sguardo verso lo scienziato ad uno sguardo verso i dati che erano riportati tra le sue mani.
Stando a quanto c’era scritto lì, era vero che il suo rendimento aveva calato di precisione, ed in effetti a giudicare dai numeri sembrava veramente che la sua vista stesse iniziando a calare, anche se non sembrava niente di ché per il momento…
Difatti, l’albino dovette domandare “Stando a quanto c’è scritto pare che tu abbia ragione, però sei sicuro dei dati che hai riportato?”
“Purtroppo sì, i miei dati non sbagliano mai…” dovette ammettere il dottore.
Non lo faceva per vantarsi, però era vero che i suoi calcoli scientifici erano sempre perfetti, era stato il tempo e la sua esperienza a dimostrarlo, e di conseguenza era malauguratamente vero anche quello che aveva appena riportato.
L’albino a quel punto non ebbe più motivo per dubitare di lui, anche perché non stava provando mal di testa a causa del dispositivo e, di conseguenza, doveva star davvero dicendo la verità… anche se per sua sfortuna.
Quei tre Potenziati avevano un’abilità enorme tutti e tre se ben sfruttata, ed ora saltava pure fuori che una di loro sarebbe divenuta cieca addirittura prima che dessero inizio al loro grande progetto tra otto anni!!
Entro sette anni si sarebbe ritrovato un soldato inutile, dato che senza vista non le sarebbe potuto essere utile nonostante la sua forza, senza contare che come se non bastasse al momento non sembrava avere la volontà del guerriero.
Alice era sadica al punto giusto, Jack Frost eseguiva gli ordini senza problemi, lei invece era troppo entusiasta e non sembrava essere cinica sufficiente. Sperava che sopperisse a questo adoperando la sua forza sovrumana al suo servizio, ma ora era tutto cambiato…
Era uno scarto, pura spazzatura che non poteva essergli utile.
Doveva ammettere di essere deluso, sperava di sfruttarli tutti e tre quando sarebbe stato il gran giorno come i suoi Potenziati da piazzare in prima linea in battaglia, ma evidentemente doveva fare un cambio di programma, anche se non avrebbe mai voluto…
Proprio per questo, poggiando sul tavolo il blocco appunti dell’anziano, l’albino spiegò subito “… Se quello che c’è scritto qui è vero, allora non ha più senso spendere ulteriormente il nostro tempo con uno scarto da laboratorio!”
… COSA?! Stava dicendo sul serio?!
In teoria Raichi si aspettava benissimo che potesse uscirsene con una frase del genere, ma un conto era temerlo ed un conto era sentirglielo dire direttamente, anche perché quando diceva cose del genere non andava mai a finire bene…
Difatti, la prima cosa che chiese quasi immediatamente Xehanort fu “Dimmi, ha migliorato la capacità delle sue pasticche cancella-memoria?”
Che domanda era?
Conosceva già la risposta, e infatti l’anziano replicò immediatamente “Sa bene che le ho migliorate quando abbiamo dovuto distribuire di nascosto a tutta la Comunità, quelle che avevamo dato a Elsa, Schmidt e gli ADAM erano sperimentali, e difatti hanno riottenuto la memoria immediatamente. Adesso nessuno può più recuperare la memoria dopo averla presa…”
In verità non avrebbe mai voluto rivelare dettagli così importanti proprio a lui, ma tenerglielo nascosto avrebbe unicamente peggiorato la situazione e non sarebbe servito proprio a nulla, senza contare che il dispositivo quasi lo obbligava…
Appena ebbe ricevuto la risposta, il figlio di Ansem fece un sorriso ed asserì “Molto bene… allora dalle l’ultima pasticca rimasta e sbattila in mezzo alla strada!!”
… COME? IN MEZZO ALLA STRADA?!
“C-Cosa?!” domandò quasi perplesso Raichi a dir poco senza parole.
Xehanort si fece più chiaro subito, mentre poggiava i gomiti sulla scrivania ed univa le mani all’altezza del volto “Uno scarto da laboratorio ci è inutile, visto che perderà la vista prima della distruzione del Generatore, di conseguenza ci è completamente inutile, ma al tempo stesso non possiamo ucciderla, se Jack Frost ed Alice scoprissero cosa le abbiamo fatto ci si rivolterebbero contro, e sarebbe una vera seccatura. L’unica soluzione è farle dimenticare tutta la sua vita a parte il nome e lasciarla nei sobborghi della Comunità, tanto i suoi genitori sono stati uccisi da Fontaine, quindi nessuno la cercherà…”
“M-Ma…” provò a biascicare il vecchio, ancora parecchio perplesso da quello che stava sentendo “L-La gente si ricorda ancora della sua sparizione, se sapesse il suo nome potrebbe avvertirla…”
“Gli abitanti di questa Comunità hanno ancora i ricordi confusi per via delle pasticche che gli abbiamo rifilato per fargli dimenticare la vita di Elsa e Schmidt prima della sparizione, fidati che non si ricorderanno di lei nonostante il nome… ed anche nel remoto caso che si ricordassero, non dimentichiamoci che lei non era stata rapita da Fontaine per l’opinione pubblica, ma era solo “sparita”. Eheheheheheheheh…”
Sembrava abbastanza evidente quello che voleva dire. In pratica la gente avrebbe creduto unicamente che fosse sparita nel nulla in quanto si era persa di casa ed era finita a fare la barbona, e dato che per diverso tempo Frank l’aveva fatta in barba a tutti nella stessa maniera nessuno si sarebbe fatto troppe domande.
In teoria come piano poteva funzionare… ma al tempo stesso il dottore non poteva credere che volesse fare una cosa del genere ad una bambina. Ora capiva perché tre anni prima gli aveva chiesto di migliorare la pasticca affinché la cancellazione fosse quasi totale a parte il nome, si stava preparando a momenti come quelli…
Nel tentativo di provare a mettere un’ultima pezza, l’ex migliore amico di Ansem provò a dire “E-E se provassi a visitarla per trovare una cura? So che gli effetti del Genoma sono irreversibili, ma se potessi studiare la Primeval Rock forse troverei una sol…”
“Non ce n’è la necessità!” specificò tuttavia Xehanort, con un’aria abbastanza seria “Lei è uno scarto come ho già detto, e non ne vale la pena di perdere tempo, denaro e risorse solo per mantenere la vista ad un fallimento. Creeremo altri soldati con poteri risvegliando il loro Genoma, non ci serve un pezzo difettoso…”
… Un pezzo… difettoso?!
Era questo che la considerava, misera spazzatura che non serviva più e per questo poteva essere gettata nella pattumiera. Lei non era un oggetto divenuto inutile, era una bambina, una ragazzina a cui era stata strappata l’innocenza con la forza!!
Non poté pensare altro in quanto il dispositivo impiantato in testa iniziò a fare effetto, provocandogli un dolore lancinante alla testa a cui lui provò a resistere, quantomeno per non dare soddisfazioni a colui che aveva davanti.
Quest’ultimo neanche badava a quel piccolo dettaglio, per lui la discussione era finita e, proprio per questo, lo invitò ad andarsene asserendo “Procedi stanotte stessa, così nessuno potrà vederti mentre la porti all’ingresso del Palazzo Presidenziale, predisporrò alcuni agenti affinché la portino a Fantacity e la lascino nei sobborghi della città. Puoi andare!”
Neanche il tempo di replicare che l’uomo aveva già girato la sedia verso il retro, dove si trovava il muro a finestra che dava verso l’esterno del Palazzo Presidenziale, da lì aveva una buona vista dell’intera piazza che circondava l’edificio.
Lo scienziato quasi allungò la mano destra nel tentativo di rispondergli che si poteva trovare una soluzione… ma ormai aveva già preso la decisione, e dal suo atteggiamento sembrava evidente che non avrebbe accettato ulteriori discussioni in merito.
Proprio per questo Raichi, a malincuore, dovette abbassare sia il braccio che il volto ed allontanarsi dall’ufficio, consapevole di quello che stava per fare e, per questo, digrignando i denti e stringendo i pugni dal furore.
Quei ragazzini lo rendevano felice, l’unico motivo per cui accettava di continuare quell’orribile vita, ed ora doveva fare del male ad una di loro, privarla di tutti i ricordi che aveva e renderla una barbona praticamente.
L’unico lato positivo era che avrebbe anche dimenticato le orribili torture che aveva subito per mano di Fontaine, ma era l’unica cosa per cui poteva essere felice… perché per il resto era una vera tragedia.
Avrebbe fatto una brutta fine, anche per colpa sua…

Dovette aspettare un po’ prima di agire.
Inizialmente avrebbe dovuto attendere il momento in cui i ragazzi sarebbero tornati all’interno delle proprie capsule criogeniche, cosa che fortunatamente non tardò ad arrivare, visto che alle tre di notte erano già dentro di esse.
Stavano fluttuando tutti e tre all’interno del liquido verdastro al centro del laboratorio segreto, mentre dietro di loro c’erano le due capsule contenenti i due bambini che, lentamente, si stavano mutando in due terribili creature.
Per quanto riguardava il Predator non era ancora del tutto completo, era aumentato di statura e il volto e la pelle erano già cambiati, ma le mascelle ed i capelli erano ancora quelli di prima, segno che la mutazione non era completa.
Per l’Alien invece… beh, il suo aspetto era ancora più terrificante. Il bambino aveva già il volto allungato della creatura, oltre che la coda che gli era già cresciuta, il resto del corpo invece aveva solo assunto il colorito nero, ma era ancora quello di un umano.
A Raichi però in quel momento non importava di loro due, era più interessato verso i tre che erano davanti, per la precisione la rosa che vedeva dormire beatamente all’interno della capsula, addirittura col sorriso sulle labbra.
Quel sorriso lo faceva stare male. Tra le tre era la più allegra e spensierata, forse l’ultima a meritare un simile trattamento, ma non poteva neanche tirarsi indietro, era obbligato ad eseguire gli ordini, che gli piacesse o meno…
Se c’era qualcuna a cui non avrebbe mai voluto fare qualcosa era proprio lei, sempre libera e spensierata come un bambino innocente, come se non avesse mai subito tutte quelle torture orribili alcuni anni prima.
Era riuscita a ripartire con loro, aveva fiducia nel Concilio e si divertiva un mondo a stare con i suoi amici rapiti come lei ed a migliorare le sue capacità, si sentiva davvero bene con loro… e lui doveva farle quello…
Nonostante stesse quasi morendo dentro, lo scienziato era consapevole che purtroppo non c’era altra scelta, per questo abbassò il volto e strinse i pugni dalla rabbia, se solo non avesse avuto il dispositivo in testa addosso…
*Piccola… mi dispiace molto…* fu quello che pensò allora l’ex migliore amico di Ansem.
A quel punto, Raichi si avvicinò al macchinario che controllava lo stato dei ragazzi dentro le capsule, e cominciò a premere alcuni bottoni in modo che i tubi che collegavano la macchina alla capsula di Nina iniziassero ad agire.
Immediatamente cominciarono ad iniettare una sorta di liquido rosso all’interno dell’oggetto, che si mescolò quasi subito con quello verdastro che consentiva alla giovane di respirare, e difatti quest’ultima, pur addormentata, sembrò cominciare a sentire qualcosa.
Nonostante non si fosse svegliata, assunse un’aria imbronciata, come a sottolineare che quella sostanza le stava entrando in corpo e le dava fastidio, anche se per fortuna non le avrebbe tolto la vita, come voleva Xehanort.
Quella sostanza serviva unicamente ad addormentare la giovane, in modo che poi il trasferimento fuori dal Palazzo Presidenziale fosse molto più agevolato. All’anziano era bastato unicamente mescolare del sonnifero con il liquido verdastro che aveva creato ed ecco che si era creato un sonnifero liquido di colore rosso perfetto per l’operazione.
Dopodiché, arrivò il momento della seconda ed ultima fase dell’operazione che toccava a Raichi… mescolare al liquido anche la pasticca cancella-memoria che un tempo aveva donato a Charles ma di cui si era riapproriato dopo la morte dell’uomo!!
L’aveva già mescolato sempre al liquido verdastro contenuto stavolta all’interno di un secondo tubo che collegava la macchina alla capsula, dato che erano sempre due che si attaccavano ad esse dalla cima degli oggetti.
Doveva solamente premere un bottone e la sostanza sarebbe entrata dentro lo strumento, penetrando poi nel sistema respiratorio della ragazza e mandando in confusione il suo cervello, cancellandole in via definitiva tutti i ricordi ad eccezione del nome.
Quando però fu il momento di premere il tasto, Raichi ebbe un momento di esitazione, al punto da fermarsi con l’indice destro proprio sopra al bottone nero che avrebbe dato inizio alla seconda operazione.
Finì addirittura per tremare, l’ultima cosa che voleva era fare una cosa del genere alla bambina, ed una parte di lui sembrava quasi star cercando di fermarlo e di impedirgli di commettere una pazzia, forse il cuore…
Però i macchinari dentro di lui, che stavano agendo e gli provocavano un terrificante mal di testa, gli stavano dicendo che doveva obbedire agli ordini del Concilio e procedere immediatamente, evidentemente quell’esitazione veniva vista dal dispositivo come segno di debolezza per la causa degli Illuminati.
Toccandosi dolorante la testa con la mano sinistra, era consapevole che, per quanto fossero forti, i suoi desideri non valevano nulla davanti alla volontà dell’albino di sbarazzarsi di quello “scarto” come la chiamava lui.
Non aveva altra scelta se non agire… anche se gli si spezzava il cuore.
*… Spero mi perdonerai un giorno, anche se non ti ricorderai di nulla…* pensò allora l’anziano, sempre a testa abbassata.
A quel punto, non potendo agire diversamente, premette l’orrendo bottone, ed ecco che il liquido verdastro contente la pasticca sciolta, anche se di colore non era cambiato, cominciò a penetrare all’interno della capsula.
Lo scienziato dovette assistere a tutto impotente, consapevole che purtroppo non poteva ancora combattere contro il destino e che, fino a quando l’alleanza con Lelouch e Nunnally non avesse portato a dei risultati, avrebbe dovuto dare retta al Gran Maestro.
Per questo, con grande rammarico, dovette distogliersi dal macchinario e piazzarsi davanti alla capsula dove Nina, sempre con quella smorfia in volto, si ritrovava anestetizzata e con la memoria completamente cancellata.
Che cosa aveva fatto…

Intorno alle tre e mezza di notte, gli agenti che erano stati predisposti da Xehanort per portare via la rosa arrivarono a Palazzo Presidenziale.
Il dottore si fece trovare davanti all’ingresso, non potendolo oltrepassare altrimenti la sfera su cui poggiava sarebbe esplosa uccidendo sia lui che la ragazza, e consegnò Drango ai due uomini, che sembravano quasi criminali visto che indossavano indumenti totalmente neri ed avevano il volto coperto.
Una volta che ebbero preso la giovane, la portarono fino a Fantacity grazie ad un treno che era stato predisposto per quel trasporto, e che fortunatamente non sarebbe stato notato da nessuno visto che a quell’ora i treni non circolavano e gli abitanti della Comunità dormivano ancora pesantemente.
Appena furono arrivati in città, condussero la giovane in un vicolo e lì la mollarono alle sei di mattina come se fosse una pera cotta, per poi andarsene via per la loro strada come se avessero appena buttato un pacchetto di sigarette vuoto e quindi inutile.
La rosa, ignara di tutto ciò che era successo, dormì beatamente e con il sorriso sulle labbra, pareva che da quando il sonnifero aveva avuto effetto avesse abbandonato la smorfia per tornare al suo classico sorriso.
Rimase ferma in quella posizione, sdraiata sul fianco sinistro e con la schiena poggiata ad un muro di quel vicolo, praticamente per ulteriori otto ore, e sfortunatamente durante il giorno nessuno notò la sua presenza.
Quando la ebbero portata lì, i due agenti furono molto bravi ad evitare la folla che stava iniziando ad uscire di casa per andare al lavoro, e poi nascosero la giovane in un vicolo molto infrattato, in modo che nessuno la trovasse fino al suo risveglio, neppure i barboni.
Alla fine, alle 14:00, finalmente la ragazza cominciò ad aprire lentamente gli occhi, perdendo per un momento il sorriso a causa del risveglio e della superficie dura che stava sentendo sotto la sua testa.
Appena ebbe riaperto gli occhi molto confusa, notò che davanti a lei c’erano dei bidoni della spazzatura completamente pieni, oltre che dei gatti che stavano mangiando della carne avanzata e che era stata buttata via, e naturalmente rimase sorpresa dalla cosa.
Immediatamente riaprì gli occhi di scatto, affermando “Cosa?!”
Subito dopo, Nina sollevò il busto di scatto, mettendosi così seduta per terra di sedere e senza più poggiare al muro che aveva adesso alla sua destra, cominciando subito dopo a guardarsi attorno per capire che cosa stesse succedendo.
“C-Cosa…” biascicò anche debolmente.
Che cos’era quel vicolo? Non le sembrava di averlo mai visto in vita sua… anzi… a dire la verità… non sapeva neppure dove fosse stata fino a quel momento!!
Non sapeva neanche lei perché, ma si era risvegliata con un mal di testa incredibile, che la portò a toccarsi il capo abbastanza dolorante con la mano sinistra, e la cosa peggiore era che quando cercava di ricordarsi come era finita lì non le tornava in mente nulla.
Aveva un vuoto assoluto in testa che proprio non riusciva a comprendere. Si ricordava bene il suo nome, Nina Drango, ma per il resto… zero, niente di niente.
Non capiva cosa stava succedendo, doveva forse credere che fosse nata lì, in quel preciso momento? Ma non era possibile, eppure non aveva nessuna memoria…
*C-Che cosa… p-perché mi fa così male la testa? D-Dove sono? C-Come sono capitata qui?* si ripeteva in testa mentre finiva per toccarsela dolorante con anche la mano destra.
Non si era alzata in piedi, era rimasta a terra che sembrava quasi rantolare mentre assumeva un’espressione di puro male. Si stava sforzando tantissimo per ricordarsi anche i più piccoli dettagli, ma non serviva a nulla.
Che diavolo stava succedendo?
A parte il suo nome non ricordava null’altro, non poteva essere possibile, perché… perché?! Chi era lei? Da dove proveniva? Come era finita in quel punto?!
Era troppo confusa, ed alla fine, in un impeto di rabbia, finì per lanciare un urlo al cielo colmo di ira e confusione “AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!”
Il suo era uno sfogo perché non ci stava capendo nulla, si era risvegliata in un luogo che non conosceva senza sapere nulla della sua vita, senza conoscere il modo in cui era finita lì e senza neanche avere uno straccio di informazione.
Perché le stava accadendo questo? Perché?!

Sobborghi di Fantacity, Comunità, 19 Maggio 1940:
Purtroppo, da quel giorno Nina non se la passò per nulla bene.
Essendosi ritrovata in un vicolo da sola, la ragazzina provò a chiedere aiuto ai passanti, ma credendola una barbona nessuno di loro la considerò, e neppure la riconobbe d’aspetto dato che era piccolissima quando era stata rapita.
Senza nessuno che la considerasse, la rosa finì ben presto a lottare per la sopravvivenza per le orribili strade della metropoli. Non avendo una casa o dei genitori da cui tornare, era obbligata a vivere come una senzatetto.
Fortunatamente riusciva a procurarsi il cibo sufficiente per sopravvivere grazie alla sua forza sovrumana, che aveva scoperto di possedere quando finì per litigare con un altro barbone per un tozzo di pane e gli assestò un pugno violento senza volerlo.
Non lo ammazzò per fortuna, ma finì comunque all’ospedale dopo che Drango ebbe chiamato in anonimo i soccorsi. Scoprire di possedere una tale forza la sorprese non poco, e le fece domandare da dove diavolo fosse sbucata fuori.
Però quella era solamente una delle tante domande che purtroppo non avevano alcuna risposta, e di conseguenza il massimo che poté fare fu di adoperarla per sopravvivere, anche se significava vivere nei cartoni e raccattare il mangiare nella spazzatura.
Nel tentativo di guadagnare qualche spicciolo, finì addirittura a fare l’elemosina sui marciapiedi, sperando nel buon cuore degli abitanti di Fantacity. Purtroppo, aveva sottovalutato l’egoismo di molti di loro.
Riuscì a racimolare solamente pochi spiccioli al giorno, non sufficienti per sopravvivere, e di conseguenza ogni giorno la tiritera si ripeteva costantemente, con lei che cercava modi per racimolare qualche soldo ed al tempo stesso difendersi dagli altri barboni che volevano rubarle gli averi.
Era davvero una pessima vita, e lei faticava non poco a livello emotivo ad andare avanti. Non sapere chi fosse e come fosse capitata in quella situazione la faceva stare molto male, ma cercava comunque di andare avanti anche per stare bene psicologicamente.
Non voleva cadere nella pazzia come aveva visto succedere a molti barboni, voleva rimanere più lucida che poteva e continuare in quella vita. Se fosse stata fortunata, magari un giorno si sarebbe imbattuta in qualcuno che la conosceva…
Anche se c’era da dire che non diceva mai il suo nome a nessuno, anzi non le davano proprio il tempo di pronunciarlo visto che molti, credendola una barbona fin dall’inizio, la evitavano proprio andando dall’altra parte rispetto a dove si trovava lei.
Certe notti avrebbe voluto scoppiare a piangere, sfogarsi per quanto la vita fosse così ingiusta, ma cercava di trattenersi, voleva essere forte per superare quel momento difficile per lei sia a livello fisico che a livello mentale.
Purtroppo, quel momento andò avanti per tredici giorni consecutivi, in cui Drango dovette lottare per la sopravvivenza con le unghie e con i denti e meglio che poteva, fino a quando un giorno, mentre era sul marciapiede a fare l’enemosina nel tentativo di racimolare qualche spicciolo, incontrò qualcuno…

Quel giorno, alle 19:00, Nina si trovava su uno dei marciapiedi meno trafficati di Fantacity, quasi al confine della metropoli vicino alla parete rocciosa che ne delimitava i confini, e stava facendo sempre la solita cosa.
Seduta a terra con le ginocchia sollevate e la schiena poggiata al muro di una casa, teneva in mano un bicchiere dove sperava che i passanti potessero metterci qualche spicciolo, si accontentava anche di centesimi, non era schizzinosa a quel punto.
Purtroppo, quel giorno era passata davvero poca gente per quella strada ed aveva racimolato poco o niente, quindi anche se si accontentava non era riuscita a raccogliere nulla… non che dopo quel tempo se lo aspettasse alla fin fine…
Non essendosi mai lavata in tredici giorni, Drango aveva gli abiti sporchi ed era sporca in viso, oltre che qualche piccola ferita dovuta a risse con gli altri senzatetto per accapararsi il cibo, in fondo non voleva fare del male loro essendo nella sua stessa condizione.
Aveva la faccia rivolta verso l’alto e lo sguardo perso nel vuoto, sembrava imbambolata e neanche viva tanto fosse ferma ed immobile, anche se fortunatamente respirava. Pareva quasi che il suo fosse il volto della disperazione.
Ormai neanche contava più di recuperare qualcosa dei suoi ricordi, anche se voleva continuare a lottare sembrava che, nella sua mente, stesse quasi rinunciando alle speranze di capire chi fosse e da dove provenisse.
Sembrava rassegnata a vivere quella vita per il resto della sua vita… quando…
“Bah, che seccatura!!”
Proprio in quel momento, passò per quella stradina, alla sinistra della ragazzina, un uomo con un afro rosso ed un pizzetto dello stesso colore, che reggeva con la mano destra una bottiglia di vino bianco che si stava quasi scolando.
Si trattava di Favaro Leone, un quarantaduenne cacciatore di taglie che in quel periodo non se la stava passando bene per niente.
Fin da quando era bambino desiderava intraprendere quella carriera, proprio come Muto, e una volta terminati gli studi a vent’anni decise subito di diventare un professionista di quel settore e di dare la caccia ai criminali.
Sfortunatamente, quell’uomo si era dimenticato di unire il lavoro ad una buona capacità di cattura, e a causa di questo si era rivelato un completo incapace nel dare la caccia ai malavitosi, visto che riusciva a catturare giusto quelli minori.
Come se non bastasse, da quando Yugi aveva catturato Bakura aveva deciso di intraprendere anche lui quella carriera, e naturalmente si era rivelato molto più bravo di lui ed era stato capace di catturare molti dei criminali con le taglie maggiori.
A lui stava lasciando unicamente le briciole, non che prima fosse messo tanto meglio, ma almeno i gangster con le cifre più alte sulla testa erano ancora in circolazione, ed a causa di ciò ora doveva lottare per sopravvivere pure lui.
“Quel maledetto di Yugi, per colpa sua sono rimaste poche taglie alte ed ora devo cacciare per forza i pesci piccoli se voglio portare soldi a casa. Che guastafeste…” fu quello che disse abbastanza brillo.
A causa di tutto ciò, quando gli capitava, usciva a sbronzarsi prima di rientrare a casa, quella era una di quelle sere e fortuna voleva che passasse proprio per la strada dove la rosa stesse mendicando in quel momento.
Naturalmente, sentendolo parlare, Nina finì per volgere il suo sguardo, riaccesosi quasi all’improvviso, in direzione del rosso, che proprio in quel momento le passò davanti, ignorandola completamente.
Dato che non aveva mai visto quel tipo prima, sperò che fosse decisamente più generoso degli altri che erano passati prima di lui e, per questo, provò a dirgli “Signore la prego, ha qualcosa da donare a una povera senzatetto?”
Sentendola parlare, Leone si fermò proprio di fronte a lei, girandosi anche a guardarla con uno sguardo misto tra il curioso e lo scocciato e continuando a reggere con la mano destra la bottiglia di vino bianco, che ormai era semivuoto.
Continuando ad osservarla con quello sguardo, l’uomo asserì “Che vuoi? Non seccarmi, ragazzina!”
Però Drango insistette e, quasi supplicandolo con lo sguardo, gli disse “La prego, solo qualche soldo. Mi basta anche un centesimo, non sono schizzinosa…”
“Un centesimo? Magari ce l’avessi!!” affermò però Favaro, abbastanza schietto e diretto e continuando ad avere un’espressione scocciata “Con tutti i criminali di bassa lega che catturo è già tanto che arrivo a fine mese, figurati se ho centesimi da poter dare a chi sta messo come me. Devo conservare ogni soldo per sopravvivere, è la dura legge della giungla e tu dovresti conoscerla tanto quanto me!!”
Era stato molto duro, e lui lo sapeva bene, ma quella era la realtà e lei doveva accettarla. Si era illuso abbastanza quando aveva cominciato quella carriera, e non voleva che qualcun altro nella sua attuale situazione nutrisse stupide speranze.
In verità non aveva detto nulla di nuovo per la povera Drango, la quale sapeva bene che cosa volesse dire… però al tempo stesso, non riuscì a trattenere la sua disperazione davanti all’ennesimo rifiuto.
Questo era anche un caso diverso dagli altri in quanto le era stato detto direttamente, e forse anche per questo i suoi occhi divennero lucidi all’improvviso. Era sul punto di scoppiare a piangere, ma cercò di trattenersi.
Ancora una volta, con la forza della disperazione che la mandava avanti, la rosa si inginocchiò davanti a lui e, poggiando la testa addirittura a terra, provò ancora una volta a convincerlo a darle qualcosa.
“L-La prego Signore, so che non ha molto e che questa è una vita davvero schifosa, ma le chiedo solamente, da poveraccia a poveraccio, di aiutare chi come lei sta lottando per la sua sopravvivenza e per capire chi è. La prego, mi andrà bene qualsiasi cosa, lo prometto…”
Con l’ultima frase aveva dovuto fare davvero molta fatica dal trattenersi a scoppiare a piangere sonoramente, complice anche tutte le delusioni che aveva ricevuto in quei tredici giorni. Si poteva dire che era uno sfogo per tutto quello che le era successo.
Ancora una volta però Favaro, osservandola sempre con lo stesso sguardo, insistette asserendo “Insomma, ma in che lingua devo dirt…”
Non fece neanche in tempo a terminare la frase che, improvvisamente, si accorse che la ragazza perse la posizione in ginocchio che aveva assunto e cadde così al suolo a pancia in giù, con anche entrambe le braccia distese in avanti e il volto rivolto verso il suolo.
Un comportamento davvero molto insolito per chi per poco stava per scoppiare a piangere, al punto che abbastanza confuso Leone dovette inginocchiarsi con il sinistro alzato e domandarle “Ehi ragazzina, che diavolo hai? Vuoi per caso impietosirmi?”
Questo fu il suo sospetto iniziale, anche vedendo come era piombata a terra in stile pera cotta all’improvviso, poi però un paio di secondi dopo cominciò ad avere uno strano sospetto e decise di provare a controllare.
Immediatamente usò la mano destra per sentirle la fronte quel poco che poteva… e si accorse che scottava abbastanza!! Aveva la febbre!!
“Oh merda, ha la fronte calda!” dovette notare allora Leone abbastanza preoccupato.
La ragazza, che era ancora riversa a terra in quella maniera, stava ansimando pesantemente con gli occhi chiusi ed aveva le guance leggermente rosse, anche se pure prima erano già di quel colorito anche se in maniera più lieve.
Evidentemente era anche per quello che sembrava avere lo sguardo quasi perso nel vuoto, e nonostante questo era lì in mezzo alla strada a supplicare gli altri di aiutarla. Di sicuro il fegato non le mancava…
Però adesso l’aveva messo in una brutta situazione!!
Non poteva di certo chiamare i soccorsi per una misera febbre, l’avrebbero preso in giro più di quanto non facessero già per la sua incapacità nel catturare i criminali più pericolosi, ed al tempo stesso non poteva di certo lasciarla lì, avrebbe avuto i sensi di colpa…
A quanto pareva non aveva scelta, e proprio per questo abbastanza scocciato sollevò lo sguardo al cielo e disse “Ma perché proprio io dovevo cacciarmi in questa situazione?!”
Aveva un cuore troppo dolce, avrebbe dovuto mollarla lì ed andarsene via dato che non era un suo problema… ed invece adesso se la doveva portare a casa e curarla lui stesso con quel poco che aveva nella sua catapecchia!!
La conosceva da a malapena un minuto, e già lo stava disturbando non poco…

Circa cinque ore dopo, finalmente Nina cominciò a riaprire gli occhi.
Lentamente iniziò a spalancarli, non comprendendo bene che cosa fosse accaduto e come mai fosse svenuta di colpo. Inizialmente si sentiva bene e non le sembrava di avere nulla, ma poi… pum, caduta al suolo come una pera cotta.
Non comprendeva neppure dove si trovasse, dato che aveva appena aperto da poco gli occhi e non era ancora riuscita a mettere a fuoco quello che si trovava davanti a lei… anche se, quando ci riuscì, notò che sopra di lei, dato che era ancora sdraiata, c’era un soffitto di legno.
Naturalmente non riconobbe quella specie di tetto che aveva visto, e proprio per questo spalancò gli occhi e sollevò immediatamente il busto, mettendosi così seduta praticamente di sedere mentre continuava a guardare in alto.
Si trattava di un tetto di legno rotto, dato che la metà delle assi erano andate via, e si vedeva addirittura il buio che stagliava Fantacity quando le luci erano spente, giusto l’illuminazione dei fari intorno faceva sì che non fosse totalmente buia.
Non fu però l’unica cosa che notò, dato che a quel punto iniziò a guardarsi intorno, specialmente alla sua sinistra, e notò così che anche il resto della casetta non era da meno… anzi, casetta era un eufemismo dato che era una catapecchia in piena regola.
Pavimento rovinato, muri con la muffa, illuminazione scarsa, mobili quasi assenti se non per due piccoli comodini sempre di legno, non c’era neppure il letto e l’angolo cottura era qualcosa di talmente piccolo da avere solamente un forno e un fornello, basta, neanche il lavandino c’era.
Ovviamente la rosa rimase abbastanza di stucco davanti a quella visione, come c’era finita lì? E soprattutto… chi viveva in quelle condizioni tanto orribili?!
*D-Dove sono? Non capisco…*
Solo allora notò che c’era una coperta verde con un volto d’orsetto disegnato sopra che le copriva le gambe, evidentemente qualcuno voleva che stesse al caldo, e per questo rimase parecchio sorpresa, visto che da quando aveva memoria nessuno si era preso cura di lei.
*Una coperta?!* si domandò addirittura la rosa.
A quel punto… “Era ora che ti risvegliassi!”
Inutile dire che, sentendo quel tono di voce che non le sembrava di ricordare, Drango si voltò alla sua destra, luogo da cui proveniva e che effettivamente non aveva ancora controllato, e così poté vedere chi avesse parlato.
Favaro era lì, poggiato con la schiena al muro che si trovava davanti a lei, anche se era poggiato alla sua destra, con il ginocchio sinistro alzato, il suddetto braccio poggiato su di esso ed un sorrisino quasi furbetto sul volto.
Anche quel lato della catapecchia in verità non era messo tanto meglio rispetto all’altro, praticamente vi era presente solamente un water e il tanto cercato lavandino, però non vi era porta, il che era anche abbastanza disgustoso…
Ma quel dettaglio passò in secondo piano, dato che Nina riconobbe subito quell’uomo come colui che aveva supplicato poco prima di perdere i sensi… e fu sorprendente per lei ritrovarselo davanti dopo ciò che le aveva detto.
“Tu?!” disse difatti parecchio perplessa.
Leggermente contrariato, Leone replicò sostenendo “È così che ringrazio chi ti salva la vita? Bella riconoscenza…”
… Salvare… la vita?! Ma di cosa stava parlando?!
La ragazzina rimase parecchio perplessa da quella sua uscita, e proprio per questo cominciò a guardarlo con un’aria confusa, quasi come se volesse che lui supponesse ciò che stava pensando in quel momento.
Solo che naturalmente l’afro non aveva il potere della telepatia, e per questo Nina dovette dire debolmente “… S-Salvato…”
A quel punto Favaro, tornando ad avere un atteggiamento serio, le spiegò “Avevi la febbre alta, credo che avesse superato addirittura i quaranta. Dovresti ringraziare il fatto che avessi ancora qualche tachipirina in casa, se non ti avessi trovata io, probabilmente saresti morta entro un paio di giorni…”
… Aveva… la febbre?!
Che strano, eppure lei non si sentiva nulla, anzi non aveva percepito nessuno dei sintomi della febbre. Si era sentita fresca come una rosa fino all’attimo prima di svenire di colpo, come era stato possibile?!
Confusa, la ragazza cominciò ad osservarsi le mani abbastanza perplessa, dato che non comprendeva come mai il suo sistema immunitario non l’avesse avvertita del pericolo che stava correndo, un bel mistero…
Lei purtroppo però non poteva sapere che, grazie al Genoma sbloccato, aveva sviluppato un sistema immunitario superiore al normale, che le aveva consentito di combattere la febbre fino al raggiungimento di livelli enormi di temperatura.
Probabilmente, con il tempo, le avrebbe pure consentito di guarire da sola, dato che l’unica cosa che aveva subito oltre i quaranta gradi era uno svenimento e basta, ma questo né lei né Leone potevano saperlo, per questo l’uomo aveva dovuto salvarle la vita.
Ancora abbastanza perplessa, la rosa non si capacitava di quanto fosse accaduto… però a quel punto solo una cosa era sicura, quel tipo, anche se le aveva risposto sgarbatamente prima, l’aveva portata a casa sua e le aveva salvato la vita per davvero!!
Proprio per questo, la rosa finì per abbozzare un dolce sorriso mentre continuava a guardarsi le mani e, voltandosi in direzione del rosso, esternò la sua gratitudine facendo un leggero inchino con il busto mentre era ancora seduta.
“Allora la ringrazio davvero di cuore per avermi salvato la vita Signor… ehm, Signor…” ora che ci pensava non le aveva detto il suo nome, anche per questo era abbastanza confusa.
Vedendo però la sua difficoltà, il cacciatore di taglie, abbozzando comunque un sorriso per via della gentilezza che aveva dimostrato e il fatto che finalmente qualcuno gli stesse mostrando gratitudine, si presentò.
“Favaro, io sono Favaro Leone. E tu invece?” domandò allora, sperando che le dicesse il suo nome.
La rosa, senza ulteriori indugi, sollevò il volto ancora sorridente e si presentò all’uomo svelando “Io mi chiamo Nina Drango, piacere di conoscerla!”
… COSA?! NINA DRANGO?!
Ancora poco e l’afro non si strozzava con la sua stessa aria dalla perplessità. Arrivò addirittura a staccare la schiena dal muro mentre osservava a dir poco scioccato colei che aveva davanti, come se avesse visto un fantasma…
Non che la definizione fosse molto lontana dalla realtà, visto chi aveva di fronte. Era davvero QUELLA Nina Drango?!
“Nina Drango? Stai dicendo sul serio? Tu sei QUELLA Nina Drango?!” ripeté quello che aveva appena pensato ad alta voce, tanto era sorpreso.
Inutile dire che, inizialmente, la reazione della rosa fu di sbigottimento totale, aveva solo detto il suo nome e quel tipo ancora poco e si strozzava da solo. Certo che era davvero molto strano, ma con quei capelli che lei giudicava come “strani”…
Poi però, sentendo le sue ultime parole, la perplessità si trasformò subito in shock quasi totale, al punto che strabuzzò gli occhi e spalancò anche la bocca dallo stupore. Da come aveva parlato sembrava conoscerla, ma allora…
Allora significava che forse sapeva qualcosa della sua vita prima della perdita della memoria!!
Proprio per questo, sperando di farlo parlare, la rosa gli domandò “Mi conosci?!” una domanda generica, ma sperava che fosse sufficiente per farlo parlare.
E in effetti, ancora perplesso, Leone replicò “Conoscerti? Sei una delle bambine sparite da anni e che tutti hanno cercato disperatamente, ci credo che sia perplesso!!”
… Sparita? Stava… dicendo davvero?
Quindi lei era sparita nel nulla chissà per quale motivo e la Comunità si era mobilitata per ritrovarla. Che strana cosa, eppure i suoi ricordi arrivavano solo fino a qualche giorno prima, e non comprendevano anni purtroppo…
La cosa la gettò ancora di più nella confusione, al punto che tornò ad osservarsi le mani sempre più perplessa. Quindi era quello il suo passato, quello le era successo, non ci poteva credere, finalmente la verità…
A quel punto però, Favaro se ne uscì sostenendo “Erano tutti convinti che te e gli altri foste stati rapiti da Fontaine e gli ADAM, ma a quanto pare almeno con te si sono sbagliati. Eri semplicemente scappata di casa ed eri divenuta una barbona…”
… Rapita? No, non poteva essere, se fosse stata rapita non si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada, forse aveva ragione lui dicendo che era scappata di casa… però si sarebbe dovuto ricordare anche quello…
Accidenti, che confusione incredibile che aveva in testa!!
Forse anche a causa dei troppi pensieri che stava facendo nel tentativo di ricordarsi quanto gli stava dicendo l’uomo, finì per arrivarle un leggero mal di testa che la costrinse a toccarsi dolorante la capoccia ed a fare smorfie di dolore.
“Ehi, che ti prende?!” domandò allora Leone, anche un po’ preoccupato vedendo le condizioni in cui versava.
La ragazza allora, mentre rimaneva dolorante a toccarsi la testa, disse semplicemente “N-Niente, solo un vuoto di memoria…” cercava di farla passare come una sciocchezza soprattutto per non preoccuparlo…
Però quelle sue parole non poterono fare a meno di accendere una lampadina nell’uomo, che assumendo un’espressione seria pensò subito *Non ricorda nulla? Proprio come Elsa e Schmidt…*
Sembrava incredibile che la stessa coincidenza si fosse presentata su tre ragazzi nello stesso momento, e guarda caso proprio coloro che erano svaniti nel nulla per poi “ricomparire” magicamente…
Qui qualcosa puzzava di sicuro. Non sapeva bene che cosa, però non credeva che si trattasse solamente di una casualità… ma ormai non valeva neanche più la pena di approfondire quell’argomento.
Se la polizia non si interessava più al loro caso, perché doveva interessarsene lui se la taglia che era sulle loro teste era stata tolta?
In quel momento la rosa, senza più provare dolore pur continuando a toccarsi la testa, provò a domandare all’uomo “C-Comunque sia, tu come fai a ricordarti di me? Nessuno mi ha riconosciuta, neppure per l’aspetto…”
In verità sapeva perché nessuno l’aveva riconosciuta dato che non aveva mai fatto in tempo neppure a dire il suo nome, però aveva comunque posto la domanda perché così avrebbe potuto avere qualche elemento in più sulla sua vita passata… forse…
Favaro allora, mantenendo l’espressione severa, le rispose “Perché all’epoca misero una taglia sulla tua testa e quella degli altri rapiti, la quale chiedeva di prendervi vivi e di consegnarvi alle autorità. Dopo che però il detective che si occupava del caso ha abbandonato le ricerche la taglia è stata tolta, e due dei cinque rapiti non sono ancora stati ritrovati…”
Molto interessante, quindi c’era stato un tempo in cui lei e questi altri fantomatici rapiti erano sulla bocca di tutti e tutti li stavano cercando, però non comprendeva come mai la taglia era stata tolta se due erano ancora smarriti…
E difatti lo chiese immediatamente “Ma… come mai hanno tolto le ricompense per il nostro ritrovamento? Non cap…”
“Perché evidentemente le autorità ritenevano che sarebbero state inutili visto che nessuno vi ritrovata, e una volta tolte le taglie tutti si sono bellamente dimenticati di voi!!”
Wow, aveva risposto di getto, e pure con una certa rabbia. Sembrava quasi che fosse a dir poco imbufalito mentre recitava quelle parole, come se Drango avesse fatto scattare qualcosa in lui che l’aveva alterato non poco.
Non ebbe però ancora finito l’afro, dato che portando entrambe le braccia dietro la schiena e mantenendo l’aria arrabbiata proseguì sostenendo “Ma del resto funziona sempre così. Fino a quando la notizia è fresca i media non fanno che parlare d’altro e la gente si preoccupa e dà inizio a campagne di solidarietà, ma basta semplicemente che tutti smettano di parlarne affinché tutto cada nel dimenticatoio, compresi dei bambini rapiti, e quelli a rimetterci siamo soprattutto noi cacciatori di taglie, che magari vogliamo davvero trovare chi è smarrito ed ha una ricompensa sul suo ritrovamento ma non possiamo perché le autorità ritengono che ormai sia inutile continuare con questa storia. Luridi ipocriti che non sono altro!!”
Cavolo, il suo era uno sfogo bello e buono, al punto che anche Nina lo comprese e, dapprima perplessa e con un’espressione sorpresa, successivamente cambiò il suo atteggiamento, cominciando a guardarlo quasi per compassione.
Certo, il suo discorso non era tanto diverso dall’ipocrisia che tanto millantava, visto che probabilmente l’avrebbe cercata esclusivamente per intascarsi i soldi della ricompensa, però vedendo dove viveva poteva capire la sua frustrazione.
Alla fine, nonostante l’aria da duro e un po’ di ipocrisia, aveva un animo buono e gentile, e quello che aveva fatto a lei ne era un chiaro esempio.
Di sicuro non l’avrebbe lasciato da solo, avrebbe provato ad aiutarlo anche per sdebitarsi per ciò che le aveva fatto, anche se prima doveva sfruttare le sue conoscenze per ritrovare i suoi familiari perduti.
In fondo da come parlava forse, e sottolineava forse, sapeva dove viveva e poteva aiutarla a ritornare a casa, e una volta lì avrebbe provato a convincere il padre e la madre a dare una mano a Favaro, visto lo stato pietoso in cui viveva.
Anche per questo, con il volto abbassato, la ragazza dichiarò “… Mi dispiace davvero molto, sul serio…”
“Non dispiacerti, questa è ormai la mia vita, e l’ho accettata…” dichiarò tuttavia Favaro, rimanendo nella stessa posizione di prima.
A quel punto la rosa, sollevando il volto e cercando di fare un dolce sorriso, provò a proporre “Prometto che quando mi sarò riunita ai miei genitori cercheremo di aiutarti. In fondo ti devo la vita, è il minimo che possa fare!”
… I suoi genitori…
Evidentemente non doveva saperlo, ma in fondo con il vuoto di memoria il rosso neanche si sorprendeva, forse anche per questo non assunse un’aria perplessa e si limitò ad osservarla con un’espressione abbastanza severa.
Purtroppo era solo questione di tempo prima che l’avesse scoperto, anche condurla a casa sua senza dirle nulla l’avrebbe portata a sapere cos’era accaduto anni prima, quindi non poteva tenerla all’oscuro di tutto…
Nina però, nel frattempo, aveva notato lo sguardo con cui la stava osservando, anziché di gioia per ciò che gli aveva appena detto sembrava fin troppo serio, e forse anche per questo una molla le scattò in testa, un sospetto…
Mentre il sorriso che aveva assunto svaniva quasi completamente dal suo volto, la rosa cominciò ad osservarlo inizialmente confusa, e successivamente spaventata. Le stava nascondendo qualcosa, glielo leggeva in faccia.
“… Come mai mi guardi così? C’è qualcosa… che devi dirmi?...” domandò allora Drango.
Leone, dopo essere rimasto circa cinque secondi in silenzio, non poté fare a meno di sospirare e dirle ciò che era accaduto. Gliel’aveva pure chiesto, quindi ora aveva un ulteriore motivo per non mentirle.
“… Mi dispiace molto, ma non hai più dei genitori… sono morti anni fa, uccisi dagli ADAM affinché non ti trovassero…”
Lui riteneva ancora assurdo che l’associazione di Fontaine avesse ucciso il padre e la madre della ragazzina se neanche l’avevano rapita loro, ma erano un’organizzazione criminale e ragionavano in maniere che lui non poteva immaginare.
Tuttavia, la notizia era ormai stata pronunciata, e proprio per questo la rosa ci rimase a dir poco malissimo!!
Appena ebbe sentito quello che era successo, spalancò gli occhi ed allargò la bocca dallo shock, ed un po’ di sudore cominciò a scenderle dalla fronte, il tutto mentre le pupille sparivano pure dall’incredulità del momento.
Non aveva ragione di mentirle, non dopo aver saputo che era senza memoria, quindi quello che aveva detto doveva essere la verità… però… però non poteva crederci, non poteva essere vero… no…
I suoi genitori, l’unica famiglia che a quanto pareva le era rimasta… erano stati uccisi anni prima, e non escludeva neppure che fossero stati ammazzati per colpa sua, perché era fuggita di casa come supponeva dopo aver sentito il cacciatore di taglie.
Per un momento le vennero quasi da mancare le forze, al punto che per poco non cadde all’indietro, anche se riuscì lo stesso a rimanere con il petto dritto e seduta nello stesso punto in cui aveva riposato fino a quel momento.
Abbassando il volto a dir poco senza parole, alcune lacrime cominciarono a sfuggirle dagli occhi. Non poteva disperarsi per gente di cui non si ricordava più, seppur si trattassero della sua famiglia, però la consapevolezza di essere rimasta sola al mondo… quello sì che era terribile, non riusciva a sopportarlo…
O meglio, fino a quando era convinta di non avere nessuno perché non sapeva da dove proveniva era un altro paio di maniche, ma ora aveva saputo che qualcuno c’era, ma era stato ucciso ed ora sì che non aveva più nessuno al mondo…
Favaro non le tolse gli occhi di dosso per tutto il tempo, e vedendola così distrutta non poté fare a meno di provare pena per lei. Doveva essere una gran brutta botta scoprire che non aveva più i genitori, che tutti si erano dimenticati di lei o quasi e che era rimasta sola al mondo…
Proprio per questo, nonostante cercasse di fare il duro, si fece prendere dalla tenerezza che gli suscitava quella ragazzina e, sospirando ancora una volta anche per darsi la forza, le comunicò ciò che aveva deciso di fare.
“Visto lo stato in cui versi, per stanotte potrai dormire qui, domani però ti porterò all’Orfanotrofio Yuei. Lì sarai ricollocata in un’altra famiglia, e potrai così vivere la vita che evidentemente ti sei negata da sola all’epoca…”
Non aveva prove certe che fosse effettivamente scappata per diventare una barbona come credeva, ma se due indizi facevano una prova a quanto pareva era andata così, e con la memoria cancellata sarebbe stata più accondiscendente a trovare una nuova famiglia…
Solo che aveva fatto male i conti in questo caso!
Difatti, appena ebbe pronunciato quelle parole, Nina spalancò ancora di più sia gli occhi che la bocca, ridestandosi dallo stato catatonico in cui era caduta dopo aver saputo la notizia della morte dei suoi genitori.
Voleva farla assegnare… ad una nuova famiglia?
No, non poteva, non dopo aver saputo tutto ciò. Non sarebbe mai stata felice con qualcun altro sapendo che aveva indirettamente provocato la morte dei suoi genitori.
Magari con il tempo le sarebbe passata quella sensazione, ma visto che la prima impressione era quella che contava non voleva correre rischi di rovinare il rapporto con possibili nuovi genitori, per quanto amorevoli essi si potevano rivelare.
Proprio per questo, sollevando il volto ed iniziando ad osservare il cacciatore di taglie, gli chiese “… S-Stai dicendo sul serio?” non che servisse la sua conferma visto che era stato abbastanza chiaro in merito.
Difatti lui, mantenendo entrambe le braccia dietro la schiena, sottolineò di nuovo “È la cosa migliore, per tutti quanti…” senza mostrare segni di ripensamento…
Anche se… “NO!!”
Quell’urlo lanciato quasi all’improvviso, ed anche a voce parecchio alta, lascio abbastanza attonito l’afro, che per poco non saltò sul posto, che cominciò ad osservare la ragazzina quasi terrorizzato. Che cosa le era preso?
Lei, che era terrorizzata a morte al solo pensiero di finire con gente che neanche conosceva, provò a fare una proposta, quello che lei riteneva un giusto compromesso, nella speranza che colui che avesse di fronte potesse aiutarla.
“P-Per favore, non portarmi in un orfanotrofio… dammi la possibilità di rimanere qui, con te!!”
Ecco, l’aveva proposto. Quella soluzione le era venuta in mente solo dopo che Favaro le aveva comunicato la sua intenzione, se avesse dovuto vivere con qualcuno almeno avrebbe desiderato rimanere con chi le aveva salvato la vita, in modo da sdebitarsi pienamente.
Però l’interlocutore non sembrava tanto entusiasta all’idea, al punto che osservandola a dir poco basito urlò anche lui “COSA?!”
Capendo da come aveva gridato che in quel momento era propenso per il “no”, Drango provò ad insistere ulteriormente, spiegando con un’espressione quasi disperata “Te lo chiedo per favore, consentimi di rimanere qui a vivere con te. Mi hai salvato la vita, è il minimo che possa fare dopo tutto quello che hai fatto per me!!”
“MA SEI USCITA DI CERVELLO?!” gridò di nuovo Leone però, mettendosi anche in piedi stavolta.
“Già faccio fatica a vivere da solo con gli spiccioli che guadagno con i criminali minori, ed ora mi stai chiedendo di accollarmi un'altra bocca da sfamare in questa situazione?!” aggiunse subito dopo, quasi mostrando il pugno destro anche se non aveva nessuna intenzione di tirarle un cazzotto in testa.
“Non sarò un peso. Mangerò molto poco e proverò a provvedere al nostro sostentamento anche io. Diventerò una cacciatrice di taglie proprio come te, dopo che mi avrai insegnato tutto quello che sai!” tentò di insistere ancora la rosa.
Cavolo, che faccia tosta che aveva. Oltre a chiedere di poter vivere insieme a lui, ora gli stava pure chiedendo di farle da maestro ed insegnarle i trucchi del cacciatore di taglie, in modo che potessero cacciare insieme ed avessero più probabilità di incassare una bella somma.
La prospettiva di avere una collaboratrice anche per i pesci più grossi doveva ammettere che lo allettava, visto che poteva essere l’occasione che stava aspettando… ma al tempo stesso la percentuale di fallimento rimaneva molto alta, ed era un rischio troppo grande da correre.
Proprio per questo, incrociando le braccia, girandosi verso la sua sinistra e chiudendo gli occhi con un’espressione contrariata, Leone rimarcò “Ho già detto di no. Non avrei garanzie di catturare i criminali con le taglie maggiori, e potresti essere solamente un peso per me…”
“Farò meno rumore possibile, sarò più invisibile del vento, aiuterò anche in casa se necessario, lo prometto. Ma ti prego, non cacciarmi via, consentimi di rimanere con te!” Nina sembrava non demordere e stava provando ancora una volta a convincerlo.
Il rosso però era inflessibile, ed aggiunse di nuovo “Ho già detto di no!”
Niente, sembrava che nulla riuscisse a smuoverlo davvero, e questo a Drango stava facendo stare molto male. Al momento lui era l’unico di cui si fidava veramente, e l’unico con cui avrebbe accettato di vivere insieme.
Se avesse dovuto andarsene di lì non saprebbe che cosa sarebbe potuto succedere, addirittura avrebbe potuto rischiare di tornare ad essere una barbona per il resto della sua vita, per questo decise di giocarsi l’ultima carta…
In un gesto a dir poco disperato, la rosa si girò con il corpo in modo da rimanere inginocchiata a terra e, subito dopo, portò il petto in basso davanti a sé, tirando giù addirittura la testa e portando avanti le mani in segno di disperazione.
“Te lo chiedo per favore, ti imploro… non cacciarmi via, ora che i miei genitori sono morti tu sei l’unica persona di cui mi fido veramente. Non voglio andarmene di qui, è l’unico luogo dove mi sentirei davvero a casa. Farò di tutto per rimanere, accetterò qualsiasi condizione, ma per favore tienimi con te… ti prego… ti supplico…”
Mentre parlava, aveva addirittura iniziato a singhiozzare, segno che stava trattenendo le lacrime con la sola forza di volontà, dato che era pronta a scoppiare a piangere sonoramente e solo quel filo di dignità che non stava calpestando in quel momento la stava trattenendo dal farlo.
Davanti a quell’azione venuta fuori quasi spontaneamente, Favaro non riuscì a rimanere impassibile nonostante ci avesse provato con tutto sé stesso. Si stava umiliando davanti a lui solamente per poter avere una casa dove vivere con lui.
Se qualcuno gli avesse anticipato un paio di giorni prima che avrebbe vissuto un’esperienza del genere probabilmente gli avrebbe riso in faccia, non riusciva ancora a credere che tutto ciò stesse avvenendo proprio a lui.
Arrivati a quel punto non sapeva neanche più che cosa dire. Voleva fare il duro, ma aveva un cuore troppo gentile, altrimenti non avrebbe mai aiutato quella giovane e l’avrebbe lasciata in mezzo alla strada, e davanti a quel gesto…
Dannazione!! Sapeva già che si sarebbe pentito di quello che stava per dire!!
Nonostante stesse cercando di trattenersi più che poteva dal pronunciare quelle parole, mostrando lo sforzo anche visibilmente, alla fine cedette e, tirando un sospiro di rassegnazione, affermò “E va bene, puoi rimanere…”
Davanti a quelle parole, Nina scattò subito con il petto, drizzandolo completamente, ed assunse un’aria sognatrice mentre osservava il cacciatore di taglie. Alla fine, era riuscita a convincerlo, ormai non ci sperava neanche più.
Leone leggeva la speranza nei suoi occhi, che per poco non scoppiavano a piangere, e proprio per questo ci tenne a sottolineare indicandola con l’indice destro “Ma che sia chiaro, dovrai lavorare per portare a casa la pagnotta. Niente ti sarà regalato, hai cap…”
“GRAZIE!!!”
Neanche il tempo di terminare la frase che la rosa gli fu letteralmente addosso, abbracciandolo all’altezza del collo e poggiando la sua guancia sinistra su quella destra dell’uomo, letteralmente scoppiando a piangere da quanto era felice.
“Grazie grazie grazie grazie!!” ripeté costantemente Drango esplodendo di felicità, non riusciva davvero a trattenersi.
Davanti a quella visione, il rosso non poté fare a meno di indignarsi, dato che aveva appena accettato e gli era già saltata addosso, ed assunse anche un’aria contrariata… ma evidentemente non riusciva a comprendere quanto potesse essere contenta in un momento del genere.
A quella reazione della ragazza, al cacciatore di taglie venne quasi istintivo pensare *Mi aspettano degli anni MOLTO duri…*
Aveva accettato di tenere in casa sua una ragazzina che apparentemente era scomparsa anni prima, e per di più smemorata a cui avrebbe dovuto insegnare tutto quello che sapeva affinché si rendesse utile nel suo lavoro.
Per quanto comprendesse come mai fosse così estasiata, dal canto suo non poteva fare a meno di pensare di essersi cacciato in un grande guaio, visto tutto il lavoro che l’aspettava con i quattro spiccioli che riusciva a portare a casa.
Gli aspettava davvero una vitaccia…


Sfortunatamente, a differenza di Jack Frost ed Alice, Nina ha sviluppato un difetto nel suo potenziamento che l’avrebbe resa cieca entro otto anni, motivo per cui Xehanort ha deciso di sbatterla in mezzo alla strada dopo averle cancellato la memoria di tutta la sua vita. Per fortuna, la ragazza è stata trovata e salvata da Favaro, che ha deciso di prenderla come sua allieva e di insegnarle i trucchi del cacciatore di taglie. Come se la caverà Nina nella sua nuova vita?


Vi è piaciuto questo ventunesimo Capitolo della fic prequel?
Spero che vi sia piaciuto il modo in cui ho trattato la vicenda legata a Nina :). So che erano cose già raccontate da Homing all’interno della fic principale, ma erano comunque dei fatti importanti ed andavano narrati per bene ;).
A livello di nuovi personaggi e nuove opere, non ne è stato introdotto nessuno di nuovo, né da una parte né dall’altra, di conseguenza la lista rimane invariata così come segue:

1) Mondo Reale:
- Lorenzo Ferraro (21 Anni);
- Danilo Ferraro (16 Anni);
- Jaqueline Fontaine (19 Anni, Deceduta);
- Boyce Lee (21 Anni, Deceduto);
- Leopold Jackson (47 Anni, Deceduto);
- Adolf Hitler (44 Anni);
- Franz Gurtner (61 Anni);
- Franz Von Papen (62 Anni, Deceduto).

2) Dragon Ball:
- Bulma Brief (46 Anni, Deceduta);
- Dr. Raichi (70 Anni);
- Bra (6 Anni);
- Trunks (19 Anni);
- Vegeta (42 Anni, Deceduto);
- Freezer (?? Anni);
- Son Goku (45 Anni).

3) Fullmetal Alchemist:
- Winry Rockbell (16 Anni);
- Maes Hughes (39 Anni, Deceduto);
- Envy (30 Anni);
- Alex Louise Armstrong (40 Anni);
- Roy Mustang (35 Anni);
- Riza Hawkeye (33 Anni).

4) Naruto:
- Naruto Uzumaki (20 Anni);
- Kushina Uzumaki (44 Anni, Deceduta);
- Maito Gai (50 Anni);
- Rock Lee (22 Anni);
- Hinata Hyuga (20 Anni);
- Madara Uchiha (40 Anni);
- Itachi Uchiha (24 Anni);
- Obito Uchiha (32 Anni, Deceduto).

5) Kingdom Hearts:
- Xigbar (47 Anni);
- Xehanort (41 Anni);
- Marluxia (40 Anni);
- Ansem (50 Anni, Deceduto).

6) One Piece:
- Nami (21 Anni);
- Franky (48 Anni);
- Roronoa Zoro (39 Anni);
- Donquijote Doflamingo (49 Anni).

7) Frozen – il Regno di Ghiaccio:
- Hans (29 Anni);
- Anna (17 Anni);
- Elsa (19 Anni).

8) Code Geass:
- Kallen Kozuki (19 Anni);
- Lelouch Lamperouge (19 Anni);
- Charlez Lamperouge (68 Anni, Deceduto);
- Nunnally Lamperouge (16 Anni),

9) Pokémon:
- Agatha (68 Anni);
- Giovanni (45 Anni);
- Madame Boss (50 Anni, Deceduta).

10) Universo Marvel:
- Steve Rogers / Capitan America (25 Anni);
- Johan Schmidt / Teschio Rosso (32 Anni);
- Abraham Erskine (62 Anni, Deceduto).

11) Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco:
- Shun di Andromeda (26 Anni);
- Seiya di Pegasus (26 Anni);
- Shiryu il Dragone (26 Anni);
- Saori Kido (28 Anni).

12) Fairy Tail:
- Lucy Heartfilia (17 Anni);
- Natsu Dragneel (17 Anni);
- Mirajane Strauss (30 Anni, Deceduta);
- Cana Alberona (24 Anni);
- Elfman Strauss (20 Anni, Solo Nominato, Deceduto);
- Erza Scarlett (21 Anni);
- Gildarst Clive (38 Anni, Deceduto).

13) Beyblade:
- Takao Kinomiya (13 Anni);
- Kai Hiwatari (13 Anni, Deceduto);
- Rei Kon (13 Anni);
- Max Mizuhara (13 Anni, Deceduto);
- Professor Kappa (13 Anni);
- Hilary Tachibana (13 Anni).

14) Medaka Box:
- Medaka Kurokami (18 Anni).

15) Highschool DxD:
- Issei Hyoudou (16 Anni).

16) Assassin’s Creed:
- Al Mualim (63 Anni);
- Altaïr Ibn-La'Ahad (32 Anni);
- Ezio Auditore (42 Anni).

17) Yu-Gi-Oh:
- Marik Ishtar (34 Anni, Deceduto);
- Yugi Muto (17 Anni);
- Ryou Bakura (36 Anni).

18) Claymore:
- Teresa (38 Anni);
- Claire (31 Anni).

19) Attacco dei Giganti:
- Eren Jaeger (14 Anni);
- Mikasa Ackermann (15 Anni).

20) Hokuto no Ken:
- Kenshiro (40 Anni);
- Raoul (41 Anni, Deceduto).

21) Kodocha:
- Rossana Smith (14 Anni);
- Heric Akito / Donquijote Homing (15 Anni).

22) Black Butler:
- Sebastian Michaelis (56 Anni).

23) Shingeki no Bahamut:
- Favaro Leone (45 Anni);
- Nina Drango (16 Anni).

24) Detective Conan:
- Shinichi Kudo (20 Anni);
- Heiji Hattori (20 Anni);
- Ran Mouri (20 Anni);
- Kazuha Toyama (20 Anni).

25) Pandora Hearts:
- Alice (15 Anni).

26) Le Cinque Leggende:
- Jack Frost (22 Anni).

27) Bleach:
- Ichigo Kurosaki (45 Anni, Deceduto).

28) Gravity Falls:
- Stan Pines (80 Anni, Deceduto).

29) Assassination Classroom:
- Irina Jelavic (46 Anni, Deceduta).

30) Death Note:
- L / Sherlock Holmes (36 Anni, Deceduto).

31) Bioshock:
- Frank Fontaine (36 Anni, Deceduto).

32) Alien:
- Xenomorfo / Alien (3 Anni).

33) Predator:
- Yajuta / Predator (3 Anni).

34) The Promised Neverland:
- Isabella (63 Anni);
- Emma (13 Anni);
- Ray (13 Anni);
- Norman (13 Anni).

35) I Simpson:
- Robert Underdunk Terwilliger “Telespalla Bob” (39 Anni).

A differenza della lista della fic principale, qui nella fic prequel dovrò postarla ed aggiornarla continuamente fino alla fine della storia, dato che l’ultimo pg a dover comparire apparirà nella storia principale…
Sì, ho fatto un piccolo spoiler, ma arrivati a questo punto credo di potermelo permettere :) e poi ve lo devo alla fin fine XD ;).
Parlando del Capitolo nello specifico invece, in verità non c’è molto da dire dato che la maggior parte delle cose che ho illustrato erano già state anticipate all’interno della fic prequel da Heric durante la lotta con Favaro e Nina.
Ora ho mostrato dettagliatamente come mai Nina è finita in mezzo alla strada e poi è divenuta allieva di Favaro, così anche la sua sottotrama nella fic prequel è ufficialmente conclusa :).
Anche se c’è da dire che è davvero sfortunata, prima Fontaine e poi il Concilio T_T meno male che Favaro l’ha salvata…
Prima di chiudere adesso, devo fare un annuncio a tutti quanti.
Dato che ad Agosto sarò via per due settimane e non mi collegherò ad Internet, ho deciso di prendermi tutto il mese di Agosto come pausa, di conseguenza il 04 Agosto uscirà regolarmente il nuovo Capitolo della fic principale, ma per il nuovo della fic prequel dovrete attendere il 08 Settembre.
So che vi farò aspettare praticamente un mese e mezzo per sapere come va avanti questa storia, a cui ormai mancano pochissimi Capitoli alla conclusione, ma per metà mese prossimo sarò proprio via, e quindi preferisco prendermelo tutto per riordinare le idee in vista del gran finale di entrambe le fic ;).
Ci sarà anche una piccola sorpresa ad attendervi a Settembre, ma quella ve la dirò quando sarà il momento u.u XD ;).
Ora credo di aver detto tutto per davvero, di conseguenza vi ringrazio ancora tantissimo per tutto il vostro continuo supporto alle mie due fic finali, e ci risentiamo martedì 08 Settembre per il nuovo Capitolo della Fan Fiction Prequel dove assisteremo ad una tragedia!! :)
   
 
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