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Autore: khanshifat96    22/07/2020    0 recensioni
Diantha è una ragazza forte come una guerriera, bella come una dea e letale come una lama. Ha un carattere fiero e determinato, e non accetta di essere comandata da qualcuno. Vive nella foresta, in compagnia del suo lupo nero Nox, e delle armi per proteggersi.
Astred è il principe elfico, del regno Alfragon. È il guerriero più forte del regno, agile e forte. È affascinante e arrogante, e ama che le persone lo rispettino. Vengono entrambi scelti dalla Dea per una missione. Il loro in(s)contro non sarà pacifico. Lei è l'unica che osa tener testa al principe, e questo a lui non piace.
Una missione.Un viaggio. Destini incrociati. Poteri e misteri. Nature Divine.
Siete pronti ad affrontare questa missione suicida con Diantha e Astred e i loro battibecchi? A scoprire la vera natura di Diantha?
Allora non vi resta che cominciare la lettura!
-Spesso il Destino fa di tutto per dirci qualcosa che no siamo pronti a sentirci dire- By Khanshifat65
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 

Il clangore delle spade che si incrociavano copriva ogni suono della radura. Una bellissima donna corvina ed una bambina altrettanto affascinante anch'essa corvina si muovevano sinuose con spade in mano che mandavano bagliori minacciosi, in un muto avvertimento. La danza delle spade continuava letale. La donna sembrava avere la meglio, ma all'improvviso la bambina riuscì a far cadere la spada dell'avversaria, che cadde in ginocchio cercando di riprendere fiato.
- Ho vinto, mamma, ho vinto!!- esultò la bimba alla sua mamma.
- Si, mio fiore, hai vinto.- le sorrise pacatamente la mamma.
- Piccola mia, credo che ora sei pronta per avere il titolo della "Figlia della Foresta"!-
L'informazione della donna lasciò spiazzata la piccola. Ma le sue labbra si aprono in un sorriso luminoso.
-D-d-davvero?- Balbettò completamente sconvolta.
- Certo, mio piccolo fiore!- le mormorò lei.
La bimba sorrise, ancora incredula per la grandezza del suo titolo. Ma notando lo sguardo triste della mamma aggrottò la fronte confusa.
-Mamma, ma tu non sei felice di me?- domandò innocente guardandola interrogativa.
-Certo che sono felice! Ma ora che sei pronta io dovrei lasciarti...- disse lei con gli occhi appannati dalle lacrime. Appena apprese le sue parole la bimba smise di sorridere.
-M-ma..ma... Non puoi aspettare un po'?- Chiese la piccola disperata
- No, mio fiore, oggi devo andare e lasciarti padrona della tua vita . Ma arriverà un giorno in cui ci rivedremo, un giorno in cui saprai la tua vera natura, il tuo destino!
- D-di cosa stai parlando, mamma?- chiese la ragazzina confusa.
- Saprai tutto a tempo debito. Ora devo andare!- le informò la donna. - Ricorda sempre i miei insegnamenti! Quando tutto sembra perduto, quando non sai cosa devi fare, cerca sempre le risposte in fondo al cuore. Non lasciarti mai sopraffare dai sentimenti quando combatti. E non dare mai il tuo cuore nelle mani di chi non lo merita, perché il cuore è l'unica cosa che ci accomuna agli dei, l'unica cosa veramente preziosa in questo mondo pieno di menzogne!-

Detto ciò la madre le diede un delicato bacio sulla fronte.

-Ahi, mamma brucia!- disse la bimba toccandosi il punto baciato dalla donna. Lei sorrise comprensiva.

- Brucerà un pochino, ma passa. Ti ho lasciato il marchio delle "Keiflén"(figli della foresta).- Informò lei, indicando l'intricato simbolo che cominciava ad apparire nella fronte. Si alzò aiutando la ragazza a fare lo stesso.

-Mamma, mi mancherai tanto tanto!- disse lei abbracciando di scatto la donna, piangendo lacrime amare.

-Shh, non piangere mio piccolo fiore! Vorrei vederti sorridere prima di andarmene...- le sussurrò la mamma, con gli occhi lucidi di lacrime trattenute. Lei annuì cercando di sorridere tra le lacrime. La donna indietreggiò con gli occhi ancora fissi in quelli della figlia.

- Sappi che ti amo con tutto il mio cuore!- le disse la donna continuando a indietreggiare.

-Anch'io mamma, anch'io!!- singhiozzò la piccola. 

All'improvviso la madre si voltò corse fino a sparire dalla visuale della ragazza. Lei sapeva che diventare "Keiflén" voleva dire anche essere sola, ma doveva ancora abituarsi all'assenza della figura materna nella sua tenera età. Scacciò le lacrime e tirò su col naso con forza, mentre gli occhi luccicavano determinati. Decise che non avrebbe mai più pianto e avrebbe reso fiera la madre. 

Con quei nobili propositi nella mente, si avviò verso la via di casa.

Non si accorse che nel punto dove le sue lacrime erano cadute, ora c'era un bellissimo bocciolo.

   
 
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