Ogni tanto mi volto indietro, non ti trovo perché a dispetto di tutte le promesse infrante non ci siamo incontrati a metà strada, ma forse va bene anche così, ancora e ancora apro le porte del mio cuore, sebbene cigolino leggermente, cerco il mare, il mare sa tutto, avrò le mie risposte, l'inverno non infuria più, ci ha chiesto perdono, ormai niente mi spezza fino in fondo, la prima volta che ci siamo visti avevo gli occhi un po' più accesi del solito e i capelli spettinati, il sole appassiva piano all'orizzonte, tirava il vento - lo sentivo sfiorarmi la pelle, ma dubito che ti ricordi -, era un continuo rimettersi da cima a fondo per poi distruggersi completamente, c'erano giorni in cui affogavo nel silenzio e la voce mi si bloccava a ridosso della gola, ora sorrido ripensando a tutto il tempo rimasto appeso ad un filo, abbandono un amore ridotto a cenere, in qualche modo si deve pur risalire in superficie, un sospiro che muore, si dissolve, senza spiegarmi in che direzione, in passato confondevo ogni voce con la tua, ti rincorrevo in mezzo alla folla, tra le note di canzoni dimenticate, quando credevo che certi sentimenti non sarebbero mutati vivevo male, seppur lo nascondessi, mi piaceva piuttosto ripescare negli angoli del cuore le immagini più vivide, nelle mie iridi esplodeva un autunno scomodo, avrei voluto chiederti di tornare da me ma è stato meglio prendere strade diverse, eri diventato un morbo, un'ossessione, la vita scorre frenetica, non annego più nel passato, la realtà meno del dovuto mi tarpa le ali, è ora di risplendere, è ora di risorgere, è ora di assemblare una felicità nuova, senza filtri, senza maschere, senza virgole, adesso respiro per davvero, adesso respiro.